Comunque mi sembra che con le esuli ci ringiovaniamo
Comunque mi sembra che con le esuli ci ringiovaniamo
Ti ripeto, non sono ferratissima in materia di politiche demografiche e loro implicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni, sul breve e sul lungo e periodo. Ma io ti dico, non è tanto una questione di farli nascere, questi figli che mancherebbero all'appello dell'Istat, quanto, piuttosto, ci sarebbe da chiedersi: che qualità di vita avranno in futuro questi nuovi nati? Quali occupazioni?
I sussidi che danno alle famiglie non risolvono il problema, ora come ora. Ti assegnano sì e no 100 € al mese per figlio a carico. Ma solo se hai un redditto praticamente da fame! Quindi permettimi di osservare che queste politiche rischiano di andare ad incentivare il figliare a sproposito in fasce della popolazione disagiate, che vedono un'opportunità economica nel fare figli! Roba da -come la chiamo io- "concezione zingara della prole".Perché poi bastano 100€ a figlio al mese! Pensi che ti bastino per garantirgli una formazione, una buona integrazione sociale, l'accrescere il proprio bagaglio culturale?
Anche se assumiamo che sia fisiologico che da operai generalmente nascano futuri operai, quindi facciamo scomparire tutte le ipotesi di esperienze di crescita personale/formativa, però il problema è che ora a scarseggiare è soprattutto il lavoro operaio.
Dove li mandi poi quei figli in più? In Somalia? A bonificare paludi?
Crescete e moltiplicatevi, la provvidenza vede e provvede.
Fiori ed uccelli non comprano, ma si vestono e si nutrono, vabbe' quelli dell'anno prossimo non sono gli stessi di questo anno, ma e' un inutile dettaglio
Poi ci stanno quelli che muoiono di fame, ma e' colpa tua, mica del fatto che, se generi piu' richiesta delle risorse, il pareggio avviene in modo rapido e drastico.
Solo che al tempo della prolifica idea erano qualche milione su un pianeta deserto e, se arrivavano a 40 anni, erano fortunati.
Mo ci stanno 7 miliardi con un raddoppio ogni 10 anni, e a 70 anni mediamente sei attivo.
Come prassi la guerra pareggia i numeri.Dove li mandi poi quei figli in più? In Somalia? A bonificare paludi?
Vorrei portare un esempio a riguardo, che faccia capire quanto questo dono di natura, -come lo chiama il presbitero cono- di mettere al mondo figli, sia anche un dono ad alto potenziale di pericolosità e ambiguo.
A testimonianza che anche le femmine possano esprimere coscientemente questo dono nei modi e nelle circostanze più scellerati possibili, ricordo un servizio delle Iene.
Hanno intervistato una eminente pazza, italiana, che tra candide ammissioni di "essere andata a fare figli con uno zingaro" (da come lo diceva sembrava che volesse sottolineare lei stessa la "particolarità" della scelta), poi altri con un magrebino -stranamente pacato, forse molto più sano della suddetta-, lamentava di essere stata sollevata dalla potestà genitoriale sui poveri malcapitati generati. Ora, hanno fatto vedere la casa in cui abitava: c'era un casino, disordine, chiazze di muffa, materassi all'aria.
E questa aveva pure il coraggio di asserire che "era una brava madre, che lei sapeva come si faceva del bene ai bambini", e discorsi simili. FACEPALM
Sì quella era carne da cannoni. Non questiquelli che fanno i guerrieri a coriandoli! E le madri sfornavano, forse inconsapevoli del destino che i lupi grigi avevano figurato per i loro pargoli.
A questo punto c'è da rivedere in un'ottica di favore la politica del figlio unico di Mao!
Ti si dira' che ora l'hanno ripensata visto che gli rimanevano i vecchi soli e, in contesti contadini, i figli diventano badanti gratuiti e procacciatori di un qualche reddito.
Non diverso da quando da noi l'ambiente contadino scodellava figli per farne appena possibile forza lavoro gratuita, poi baionette da smaltire nelle colonie prima e in russia poi.
Direi che contestiamo certa ideologia religiosa sulle donne e sul fare figli.Originariamente Scritto da conogelato
Se tu sei fautore di questa cosiddetta apertura alla vita, se spacci sempre tiritere ed encicliche sulla donna-sposa e donna-madre, è chiaro dove vuoi andare a parare, che mentalità veicoli.
Questo è indipendente dai problemi demografici poiché l'ideologia è quella che riguarda la famiglia, la donna, i figli e quel che dio comanda. Pesa un po' l'obbligo di riprodursi da tutto questo messaggio.
Se vuoi sgamare buttandola sulla demografia, sgama, ma tanto ce ne accorgiamo.
Infatti è quello il problema
Ma il Pc deve salvare la faccia difendendo i diseredati, gli ultimi degli ultimi, mettendo in atto meccanismi di loro coerenza politica più per immagine e per voto che per convinzione ( qualsiasi esperto in politica economica od economista li sputtanerebbe), facendo finta di ignorare che la povertà tende a salire moltiplicandosi, ma per la maggior parte è povertà indotta, quella che prima non era povertà, ma decenza.....è un'indecenza.I sussidi che danno alle famiglie non risolvono il problema, ora come ora. Ti assegnano sì e no 100 € al mese per figlio a carico. Ma solo se hai un redditto praticamente da fame!
Infatti, credo che la politica del figlio unico, o comunque una politica demografica tendente al controllo delle nascite, ha a cuore proprio queste problematiche connesse ad un figliare incontrollato da parte delle classi meno abbienti. Ma mentre li concepiscono chi ci pensa a dove saranno i concepiti 20 anni dopo?! Forse nell'anno 3000. Se ci sarà ancora homo sapiens sapiens.
Un Francesco d'Assisi la povertà l'aveva scelta di reazione alla famiglia agiata da cui proveniva, che andò a disprezzare vai a capire per quali motivi (personali). Un po' diverso è quando la subisci e non hai scelta o possibilità di rivalsa, se non scappare.
Mi ricordi una canzone di Luigi Tenco "Ciao amore ciao":.......e non avere un soldo, neanche per tornare, ciao amore, ciao amore, ciao amore, ciao".
Un cono, infatti, qui sarebbe proprio in grado di rispondere così, con queste canzoncine. A dirti che la Povèrta in fondo non è male.
Il fatto è che la povertà, per certe persone, è meglio sia degli altri. Essa viene fraintesa come povertà economica. Gesù, invece, ha proposto di non essere schiavi del denaro perché esserlo vuol dire essere im-possessati, che è tutto il contrario di quello che sembrerebbe perché non possiedi nulla, in quanto tanti diavoletti ( appunto impossessati) che premono sull'inconscio ti stanno rubando tutto io tuo essere uomo o donna che sia. E quando non avrai più niente sarai un fuori posto perché per fare il povero bisogna essere povero ma tu sei abituato a ragionare danarosamente, e sarà dura.
Gesù quindi insegna come vivere bene senza cercare il denaro, e di inviti a pranzo ed a cena ce ne aveva parecchi anche per i suoi amici visto che trasmutava l'acqua insipida in vino gagliardo
Trasforma la nostra acqua in vino nuovo! Il nostro fare calcoli prima di aprirci alla Vita (ci vuole il lavoro, la sicurezza economica, la casa di proprietà, l'assoluta certezza che il Bimbo non soffrirà...) in fiduciosa Speranza che Lui c'è e non ci abbandona: Mai, in nessuna circostanza.
Se non entriamo in quest'ottica, amici, anche noi considereremo San Francesco solo come un povero mentecatto e non come un Uomo di profondissima fede....
Dio non fà la conta dei figli che mettiamo al mondo. Ci ama tutti. A prescindere. Solo ci propone la fede. Ci invita ad uscire da un certo tipo di mentalità. Che mette il denaro sempre al centro di tutto.
"Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (Matteo 6)
amate i vostri nemici
Cono e la solita "saggezza post cannetta".
Saggezza del "non ho bisogno del superfluo, addirittura del necessario (vestiario-tetto-cibo), perché ho dio e il thc di divina provenienza mi fa vedere tutte le cose non ho, quindi non devo affannarmi a procurarmele nella realtà". Fare paragoni, analogie tra umani e gigli vien da sé, a questi livelli...
Ho capito. Ti fai tentare anche tu dalla filosofia postcannetta, di cui sopraIl fatto è che la povertà, per certe persone, è meglio sia degli altri. Essa viene fraintesa come povertà economica. Gesù, invece, ha proposto di non essere schiavi del denaro perché esserlo vuol dire essere im-possessati, che è tutto il contrario di quello che sembrerebbe perché non possiedi nulla, in quanto tanti diavoletti ( appunto impossessati) che premono sull'inconscio ti stanno rubando tutto io tuo essere uomo o donna che sia. E quando non avrai più niente sarai un fuori posto perché per fare il povero bisogna essere povero ma tu sei abituato a ragionare danarosamente, e sarà dura.
Gesù quindi insegna come vivere bene senza cercare il denaro, e di inviti a pranzo ed a cena ce ne aveva parecchi anche per i suoi amici visto che trasmutava l'acqua insipida in vino gagliardo
Una ricchezza che non sia quella dei mafiosi, e di altre categorie assimilabili, non è uguale a quella di un Ferrero (la Nutella) o di una/o stilista qualsiasi. Se vogliamo prendere in considerazione solo i livelli più alti della ricchezza patrimoniale.
Affannarsi per qualcosa costantemente senza magari risultati, o con essi, ma riempirsi di problemi -per i soldi- e andare a condurre una vita pericolosa/piena di pensieri, non è l'ideale. Però c'è da considerare che magari uno/a ha aspirazioni diverse dalle tue, vuoi per una ragione o per l'altra (tra cui voglia di riscatto sociale), e valori diversi. Per cui vive per accrescere il proprio patrimonio. È un valore anche questo. Se pensi ai risultati. Se ciò viene combinato con una vita effettivamente agiata e questa ricchezza è sicura, pulita, (non legata al crimine organizzato, ecc.) e collegata a qualcosa che ci piaceva fare, ad un nostro talento (che poi ci ha anche fruttato nei soldini), non vedo le controindicazioni.
Alcuni imprenditori possono essere persone con problemi di salute legati alla loro attività (e poi, di riflesso legati a questa "bramosia di verdoni"), perché in Italia... solito discorso.
Insegui, fai, vinci la concorrenza, taglio da parte delle imposte. Insegui, fai, ...
Ultima modifica di Ter; 12-05-2017 alle 12:22
Come e' evidente c'e' posto per tutti i pensieri, non esportabili, finche' te li canti e te li suoni.
Se provi ad esportare il non esportabile fuori dalla giurisdizione le dogane mandano la merce al macero, tal quale come arrivata.
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