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Risultati da 211 a 225 di 776

Discussione: Siamo tutti critici cinematografici

  1. #211
    Orribile grassone L'avatar di Zazzauser
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    I figli degli uomini

    Titolo originale: Children of men
    Regia: Alfonso Cuaròn
    Anno: 2006
    Durata: 109 minuti
    Genere: Drammatico / Fantascienza / Thriller
    Cast: Clive Owen, Julianne Moore, Micheal Caine, Chiwetel Ejiofor, Claire-Hope Ashitey, Pam Ferris

    Trama: 2027, Londra. In un futuro obnubilato dal caos e stordito dai postumi dell'inquinamento globale, tutte le donne diventano sterili e la specie umana da 18 anni non vede la nascita di nuove generazioni. La Gran Bretagna si chiude a qualsiasi fenomeno di immigrazione e detiene i profughi in quartieri degradati. Sta nascendo tra di essi un nuovo movimento chiamato Progetto Umano che si prodiga in tutti modi, ribellandosi al governo, per conservare la specie e Theo, un ex-attivista, viene coinvolto in una missione alquanto speciale che lo porterà a difendersi da tutto e da tutti.

    Commento: Cuaròn lascia per il momento il maghetto Harry Potter per tornare a dirigere film più seri e lo fa con "I figli degli uomini", tratto dal romanzo di P.D.James. L'ambientazione e la scenografia all'inizio promettono bene, non il solito futuro lontano da noi ma un futuro piuttosto prossimo, dove il buonsenso dell'autore ha collocato ancora macchine che vanno a benzina, televisioni, autobus, persone vestite normali, poca fantatecnologia. Gesto volontario dato che si presenta come una lampante critica al mondo attuale, tramite la visione di una realtà che fra soli vent'anni ed ancora in tutto e per tutto uguale a quella di adesso è già ad un passo dal degrado totale. Ma quasi sin da subito la trama scopre i suoi punti deboli: regna una confusione mentale esagerata nella testa del regista, si vengono a creare sequenze poco comprensibili e situazioni al limite del surreale e che trascendono completamente la realtà, una serie di incongruenze che scatenano perplessità di ogni tipo, insomma la descrizione dello sfondo, dell'ambiente, delle caratteristiche globali della realtà in cui siamo proiettati rivelano basi molto fragili. Per fare due esempi non spoilerosi: donne sterili per quale motivo? che senso ha un aumento esponenziale dell'immigrazione in Inghilterra quando essa stessa è nel caos più totale? Il tutto crolla come una pera cotta perchè la piattaforma non è affatto completa e solida.
    Di bell'impatto visivo inoltre l'ambiente del campo profughi, ma veramente fuori da ogni verosimilità: un incrocio fra lager nazista in cui vengono perpetrate violenze fisiche ai profughi rinchiudendoli in gabbie di ferro, periferia degradata di qualsiasi metropoli di oggi e metropoli completamente allo sfascio del periodo post-atomico con polizia coercitiva modello "Demolition Man". E quivi si scatena nientemeno che una guerra civile fra palazzi ed automobili bruciate, sembra di essere sul set di Full Metal Jacket con conseguente gente spappolata ecc.
    I personaggi li ho trovati nientemeno che disastrosi. Assolutamente poco caratterizzati e con lo spessore psicologico di un palo della luce, sfavoriti anche da una recitazione secondo me sotto le righe, con un Clive Owen che come m'aspettavo non mi ha soddisfatto ed una Julianne Moore che esce di scena quasi subito, tutto sommato anche Caine incarna un personaggio di nicchia (che ovviamente fanno sparire prima del tempo, ma tant'è...), niente di eccezionale neanche per Ejiofor. Oltretutto, come ha detto giustamente Marsellus, la regia di Cuaròn è accurata e la scenografia non è davvero niente male, ma non basta questo per salvare questa pellicola (e pensare che su imdb hanno avuto il coraggio di darle sette virgola nove...)
    [I][B][FONT="Century Gothic"][COLOR="Navy"]"...Cose errate che paiono giuste dapprima, ma per quanto ci

  2. #212
    Orribile grassone L'avatar di Zazzauser
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    L'ho visto un bel po' di tempo fa però ci tenevo a scriverla



    The Departed - Il bene e il male

    Titolo originale: The Departed
    Regia: Martin Scorsese
    Anno: 2006
    Genere: Spionaggio / Thriller / Drammatico
    Durata: 149 minuti
    Cast: Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Alec Baldwin, Martin Sheen, Vera Farmiga, Ray Winstone

    Trama: La polizia di Stato, a Boston, sta cercando di incastrare il noto malavitoso Frank Costello e si serve di una talpa, Billy Costigan, poliziotto fallito a causa del suo passato di violenza, infiltrandola nella gang del boss. Nel frattempo anche Colin Sullivan, poliziotto in erba appena entrato in polizia e brillantemente uscito dall'accedemia sta conducendo le indagini contro Costello...

    Commento: [Assolutamente spoileroso] Dopo l’incomprensibile ed ingestibile Syriana di Stephen Gaghan Damon ritorna sullo schermo in un ruolo se vogliamo neanche troppo diverso, e qui ritroviamo anche uno Scorsese reduce di “The Aviator” che utilizza per la seconda volta Leonardo di Caprio. Come per il film del 2004 siamo di fronte ad un buonissimo prodotto, ma secondo me non eccellente come tutti dicono.
    Dopotutto l’ambiente della mafia e della malavita organizzata è un tema che è stato analizzato in lungo e in largo dal cinema e di film di spionaggio ce ne sono a bizzeffe. Scorsese riesce comunque a non aggrovigliarsi in cose già dette e ridette ed oltre a sfornare un bel thriller crea personaggi straordinari (uno su tutti quello dell’immenso Jack Nicholson che non ha perso la sua verve e la sua carica di terrore che ha negli occhi dopo Shining). E per una volta il sottotitolo della versione italiana (Il bene e il male) è puntuale ed azzeccato: la sottile linea che divide il bene e male è labile e si vengono a creare situazioni di confusione assoluta in cui non si capisce chi stia da una parte e chi dall’altra, talmente labile che i disordini interni fra polizia di Stato, polizia di Boston ed FBI sono al centro di tutto e viene evidenziato quanto di più marcio ci possa essere anche all’interno di queste istituzioni: chi vuole preservare ancora l’ordine e crede nel proprio lavoro è ormai vecchio e grasso (Martin Sheen ed un Alec Baldwin inciccionito alla grande), il governo impone che i poliziotti siano senza macchie per poterli additare come esempio da imitare alle pompose e vuote cerimonie, ed approfittano di qualsiasi sgarro fatto in passato per non accettare poliziotti come Di Caprio. E anche la divisione buono / cattivo viene sovvertita, perché nell’ambiente dello spionaggio nulla è quel che sembra, è un gioco di doppi giochi e di trappole per incastrare l’altro, in cui quello che noi vediamo e capiamo può essere sia sintomo di debolezza e negligenza ma anche di furbizia nel farci credere ciò che non è veramente, un labirinto di apparenze, una meccanismo nel quale il concetto di bene e male cade poiché il singolo si rivela essere quasi sempre in realtà contro tutti e agisce per i propri interessi personali. L’egoismo e la cupidigia delle persone superano quel che noi abbiamo sempre immaginato. Favorito proprio da queste caratteristiche reali, la trama però risulta a tratti ostica, difficilmente comprensibile, apparentemente piena di contraddizioni, talmente intricata che se non si vuole mandare in palla il cervello si deve evitare di cercare di capire tutti i passaggi, e questa è una peculiarità che generalmente mal sopporto. Tutto si sfoga in un finale tarantiniano portato all’eccesso in cui non si capisce davvero nulla. Insomma si esce un po’ con l’amaro in bocca.
    Dunque bel film, ma non il migliore dell’anno. DiCaprio ci regala un’interpretazione eccezionale, Damon qua si dimostra un po’ sotto le righe, secondario rispetto alla grandezza dei nostri “Jack Dawson” e “Jack Torrance”.
    [I][B][FONT="Century Gothic"][COLOR="Navy"]"...Cose errate che paiono giuste dapprima, ma per quanto ci

  3. #213
    Opinionista L'avatar di marsellus wallace
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    Il labirinto del fauno

    Titolo originale: El laberinto del fauno
    Nazione e Anno: Messico, Usa, 2006
    Genere: Drammatico
    Durata: 114 minuti
    Regia: Guillermo Del Toro

    Cast: Ivana Baquero, Doug Jones, Sergi López, Maribel Verdú
    Distribuzione: Warner Bros. Italia SpA



    trama : 1944 , la Spagna sembra aver concluso la sua guerra civile , ma un gruppo di agguerriti ribelli resiste alla caccia dei miliziani .La moglie del capitano di questi e' in attesa di un figlio e con la figlia Ofelia avuta dal primo matrimonio si reca da lui nelle prime linee collinare-montane per poter avere un ricovero e vitto.Ofelia ricongiunge un pezzo di una statua sulla strada per caso, e improvvisamente le si apre un mondo fatato che le rivelera' cose inaspettate ...alternando magia e vita reale con tutti i suoi problemi la bimba dovra' risolvere tutte le situazioni...sopratutto perche' il patrigno si rivela essere ...

    Sunto del commento un film bellissimo , girato con grande efficacia e con una storia stupenda che alterna le tragedie della guerra alle magie di un mondo fatato.Avventure che si dipanano con una precisione millimetrica sui due piani,alternando magia con tragedia del vivere durante un conflitto.Il tramite e' rappresentato da una bimba che recita splendidamente e con un cattivo a tutto tondo quanto mai veritiero e senza alcun freno.
    Fotografia di grande impatto, recitazione precisa e convinta, storia grandiosa, emozione,commozione e dolore sono realizzati dando allo spettatore la sensazione e l'appagamento di un film completo,riuscito e che rimane dentro per lungo tempo.Un labirinto per nulla tortuoso che si dipana in maniera logica e funzionale con delle scene di grande impatto.Imperdibile a tutti i livelli , da premiare con visione al piu' presto senza nessun tentennamento per appagare cuore e cervello.Avvertenza : vm 14 per delle scene di ferite abbastanza forti ( ma non gratuite ).

    Osservazioni spolierose Attenzione non leggere senza visione !!!!!------------: Del Toro dopo aver omaggiato i comics con Hellboy e Blade2 , e aver diretto il purtroppo dimenticato,almeno in italia, " La spina del diavolo" , ci regala questo stupendo film che miscela con prospettive perfette due mondi apparentemente inconiugabili come quello del fantasy magico e della guerra ( anche narnia ci provo' almeno in un veloce prologo e come inizio di incipt ma i paragoni sono improponibili e totalmente fuori luogo ) , guerra tra l'altro vista con occhi totalmente disincantati e se volessimo togliere le parti del fantasy avremo un film di guerra totalmente coinvolgente e valido sia storicamente che situazionalmente .Nonostante si entri in un tracciato con protagonista una ragazzina , il film e' totalmente avulso da ogni consolante e adolescenziale considerazione, ponendo continuamente la protagonista ( superlativa tra l'altro la giovane Ivana Baquero e' dir poco ) in situazioni decisamente tragiche, con continue importanti scelte che non sono tipiche della sua eta' in una perdita della fanciullezza precoce e senza speranza.Analizzo il film in due tronconi separati : la parte fantasy , dotata di una fotografia virata sul blu , ha una sua preponderante nell'omaggiare vecchi classici e con una citazione colossale di alice nel paese delle meraviglie.Partendo dal presupposto che il bianconiglio non esiste perche' il patrigno lo ha figurativamente ucciso ( come evidenziato dal fatto che il coniglio viene messo in padella ) , Ofelia si cala all'interno di un albero che ricalca quello di Alice vestita inizialmente come lei , poi dopo aver vinto la prova contro il rospone deve evitare di mangiare ( contro il mangiare per rimpicciolire-ingrandire ) e disegnare con il gessetto una porta: tutte queste citazioni sono comunque omaggianti ma non pedanti , perche' comunque gli ambienti sono tutt'altro che allegri ma decisamenti oscuri ,pieni di scarafaggi e di marciume , oppure decisamente non rasserenanti come quello del mostro manoocchiuta che addirittura decapita due fate . Calandoci continuamente in una realta' da favola dark che non rinnega la connotazione temporale e quel che avviene all'esterno, in modo che sia confortevole trovare il nodo del discorso uscendo e rientrando dalle due storyline parallele,senza stranianzioni del diverso e senza troppo stacco di connotazione .
    E tra l'altro il design del fauno e'molto valido cosi' come quello delle fate che si muovono fluide sia nella forma insettamorfa sia in quella fatata classica.
    La parte storico-umana e' potentissima : grazie all'ottimo apporto di un cattivissimo,(interpretato da un sergi lopez in stato di grazia ) si respira subito il fatto che siamo in guerra e che non ci sara' pieta' per nessuno, ne per i bianconigli e neppure per gli uomini , adolescenti o adulti che siano,a tappeto e tabula rasa deve vincere l'obbiettivo sapendo bene che comunque alla fine ci sara' solo distruzione assoluta.E cosi' vediamo donne coraggiose come Mercedes che non cedono il passo e lottano con forza , altre che come la madre odiano il marito ma per convenienza tacciono e accettano,altre come le inerti cuoche decidono di non intervenire perche' in fondo quello e' il loro destino, il loro compito e il loro essere di nascita.
    E qui sfoderando artigli supremi vediamo lotte sanguinose , torture crudeli in un parossismo della violenza che culmina con l'uccisione finale della ragazzina e la frase che rimane scolpita " dite a mio figlio a che ora sono morto!" , con risposta : " non gli diremo neppure come ti chiamavi!" .E qui con in mano quell'orologio rotto nel vetro che ha il tempo fermato vediamo e captiamo la morale suprema del film , cioe' quella di non fermarsi mai davanti alle proprie idee e convinzioni ma di progredire , di non accontentarsi di quello che ci viene dato come placebo ( come il pane consegnato in fila dai soldati che e' migliore del pane che offre un possibile nuovo governo ) e di portare a fondo le proprie idee fermando la violenza repressiva.
    Ci sono due forzature nel film , una nella parte "reale" con Mercedes che non uccide anche potendolo fare dopo averlo ferito gravemente il capitano ( sguanciato e ricucito himself alla rambo...) , e una nella parte fatata dove la bambina , che non e' denutrita e non ha nessuna logica che mangi sapendo benissimo del pericolo , assaggi i chicchi di uva risvegliando il mostro ( passaggi funzionali per ottime scene ma ...forzati,sopratutto il primo mentre il secondo potrebbe essere visto come impeto di curiosa voglia ).Una bellissima storia che e' girata in maniera perfetta a livello tecnico ( anche le inquadrature sono sempre perfette centrando i protagonisti e nella parte fatata ci sono dei movimenti di camera sull scale non da poco ) , che non ha sbavature di stile all'interno dei due comparti,con una forza devastante a livello emotivo e che non lascia spazio a smancerie e fronzoli , raccontata benissimo da un cantore che a gestire i ragazzini si trova benissimo.E come la stele che raggruppa e sintetizza la storia assistiamo incantati a questa favola bifrontale che ci fa sperare che anche nei massacri che la follia dell'uomo ordisce ci sia speranza per le favole ( come quelle che la bimba racconta alla pancia della mamma )e che un poco dell' incanto ultraterreno possa venire a lavare il sangue per far sbocciare i fiori.
    ndr : il film ha delle scene ,nella parte reale,truculente di ferimenti e sanguinose torture ( almeno per i canoni classici , per me erano solo aderenti alla realta'e non cosi' esagerate , ma questo dipende a quanto si e' avvezzi)per cui e' stato vietato ai minori di 14 anni.
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  4. #214
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    La mia super ex ragazza

    Titolo originale: My super Ex-Girlfriend
    Nazione e Anno: Usa, 2006
    Genere: Commedia
    Durata: 95 minuti
    Regia: Ivan Reitman


    Cast: Uma Thurman, Luke Wilson, Anna Faris, Ilona Alexandra
    Distribuzione: 20th Century Fox



    Trama g-girl e' una supereroina sexy e acclamata , nasconde la sua identita' come fa superman con l'ausilio di occhiali ma ha un grosso problema : l'instabilita' caratteriale. Un giorno si innamora di un ragazzo, tale Matt Saunders , tipo piuttosto comune ,che dopo i primi momenti si stanca molto presto della super compagna e del suo carattere irascibile e geloso .Pero' non e' proprio il caso di far arrabbiare una donna dotata di superforza,di vista laser e che vola e , sopratutto , puo' tirare squali in camera .Come potra' uscire da questo inghippo il ragazzo ?

    Sunto del commento per lettura veloce --- un film brioso e divertente diretto da Ivan Reitman in maniera corretta e spigliata , dotato di buoni effetti speciali di volo ( comunque semplici e senza troppa ricercatezza ) che fa passare un centinaio di minuti in allegra spensieratezza senza nessun altro problema. La Thurman e' splendida in quei costumi a minigonna , la Faris incarna lo stereotipo della perfettina tutta candore acqua e sapone, e tutto si svolge omaggiando i cliche' del mondo dei superoi in chiave satirica ( c'e' anche il mega cattivo avversario della supereroina ) .Una storia di supereroi in rosa , leggera, che fa da contraltare alla oscurita' dei film con supereroi senza pero' mai pero' riuscire efefttivamente a brillare per originalita'.( vera pecca totale del film ) .Attendere i titoli finali fino in fondo perche' sono davvero gustosi, e ...attenti allo squalo!

    Osservazioni --------- L'ex ghostbusters Reitman dirige questo film che vuole un po'scherzare con il mondo dei supereroi ( possenti,catastrofici e giustamente anche un po' cupi per dare profondita' e spessore ) dando la parte principale alla icona femminile di Tarantino ( presente anche alla premiere del film ) Uma Thurman , che dopo “Prime” e “The producers” sta abbandonando le parti da superdura o donna a tutto tondo ( e con un fascino infinito) che il genio di Knoxville aveva costruito per lei , per dedicarsi alle parti leggere della commedia di intrattenimento.
    L'assunto base del film , cioe' la rabbia per essere stata lasciata dal fidanzato e la successiva reazione che si scatena sono dosate con il mestolo della esagerazione , perche' in fondo i due ragazzi si conoscevano da poco e non era fattibile un simile grande astio .Comunque tutto il film e' surreale , vive di esagerazioni sia nei sentimenti che nelle azioni ( assistiamo anche a un soffitto riparato in tempo record da chissa'che carpentieri e a un povero pesce che rischia la cottura con vista laser, per non parlare dello squalo...) mentre la vicenduccola amorosa si dipana nel piu' assoluto cliche' e nella piu' totale prevedibilita'.Cosa rimane ? un film che piu' onesto negli intenti ma piatto nelle sue meccaniche di svolgimento , con tante cose che da parola diventano poi ricordo ( se non mi amerai piu' ti impalero' con una motosega...) e degli attori sottoimpegnati che si muovono con assoluta indifferenza verso la ribellione di una trama piatta e consunta.Abbiamo anche una citazione enorme dallo snobbatissimo e poco visto " Superman 4 " ( i capelli )e anche la nostra g-girl ha la sua kriptonite.In definitiva un film da vedere con bocca estremamente buona e accettante, impreziosito da una splendida uma thurman sexy come non mai in quelle gonnelline e affascinante con quegli occhiali da maestrina ,( ma che non fa che aumentare i rimpianti e gli improperi dei tarantino fan per aver rinnegato il suo mentore manco fosse andata a recitare con eastwood ma fa solo parti commedia/brillanti , dopo prime e il molto piu' valido -the producers-) ma troppo debitore di situazioni che fanno parte di una logica abusata e consunta dei teen movie alla lizzie mcguire con adulti , piuttosto che di una visualita' nuova e meno oscura del mondo dei supereroi per omaggiare le caricature americane dei comics che ogni tanto appaiono sui fumetti ( i cosidetti " What the !").Si entra,si esce e non si ricorda dopo poco cosa c'e' in mezzo.
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  5. #215
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    Citazione Originariamente Scritto da Zazzauser Visualizza Messaggio
    The Departed - Il bene e il male

    Titolo originale: The Departed
    Regia: Martin Scorsese
    Anno: 2006
    Genere: Spionaggio / Thriller / Drammatico
    Durata: 149 minuti
    Cast: Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Alec Baldwin, Martin Sheen, Vera Farmiga, Ray Winstone
    [...]
    Per una volta sono d'accordo, e secondo me anche Nicholson non fa una bella figura. Voglio dire,


  6. #216
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    Shortbus


    Il film inizia in maniera geniale.
    Primo piano sul pisello di uno dei protagonisti che, immerso nella vasca da bagno, rilascia la pip
    Ultima modifica di Mirabaud; 05-12-2006 alle 00:05

  7. #217
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    sarà senz altro un film che farà parlare di se...e questo a un film fa un gran bene...

  8. #218
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  9. #219
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  10. #220
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    Su Shortbus, anch'io mi sono trovato davati al dilemma di Mirabaud (geniale o vaccata) e ho concluso che non


  11. #221
    Opinionista L'avatar di marsellus wallace
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    shortbus l'hanno visto in pochi ( schermi del cinema compresi) per cui attendiamo il dvd per potercelo godere.per intanto mi accontento delle due stagioni di queer as folk uscite finalmente in dvd...certo che un film che unira' tutti definendolo una ciofeca e' questo...

    Il prescelto

    Titolo originale: The Wicker Man
    Nazione e Anno: Usa, 2006
    Genere: Thriller
    Durata: 106 minuti
    Regia: Neil LaBute


    Cast: Nicolas Cage, Ellen Burstyn, Molly Parker, Leele Sobieski
    Distribuzione: Medusa



    Trama Remake del film “The Wicker Man” del 1973 con protagonista Christopher Lee ...Il poliziotto Ed Malus si trova a dover indagare su una misteriosa isola , che sembra essere fuori dal tempo e dal mondo per usanze e metodologie di vita , per rispondere alla lettera di una ex fidanzata che chiede aiuto per la figlia.La verita' sara' tremenda da affrontare.

    Commento non spoileroso : diciamolo con assoluta franchezza , questo remake , di un film dimenticato o addirittura dai piu' mai conosciuto , e' loffio e stantio tanto l'inespressiva faccia di cage qui addirittura piu' legnosa del solito.Un film che vive di situazioni (alla lontana ) simil " The Village " , per citare paragoni piu' noti dell'originale, senza ricreare nessun tipo di emozione e nessuna particolare ambientazione o volo di fantasia nella storia,coinvolgendo lo spettatore in una sequela di noiose ripetizioni e situazioni assolutamente qualunque.
    Costumi neanche tanto realizzati bene , personaggi al limite del sopportabile si muovono in una ambientazione isolana molto florida nel verde dei paesaggi , connotano un film di valore praticamente nullo e di cui non si sentiva per nulla la necessita' , sopratutto se realizzato così. Neil Labute ( autore del valido " Betty Love " con la Zellwegger ) non si impegna per nulla neppure nella ricerca di inquadrature valide e segue solo,senza nessun interesse il muoversi di personaggi che guardano l'orologio stufi anche loro di questa pellicola inutile , piena di espressioni trite di cage , oltretutto con presente un finalino che chiude il film in maniera del tutto pacchiana .Evitare con cura.
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  12. #222
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    Paradiso + Inferno

    Titolo originale: Candy
    Nazione e Anno: Australia, 2006
    Genere: Drammatico
    Durata: 108 minuti
    Regia: Neil Armfield


    Cast: Heath Ledger, Abbie Cornish, Geoffrey Rush, Garry McDonald
    Distribuzione: Nexo



    Trama un viaggio trip tra paradiso e inferno passando per la terra , una storia di una coppia di tossici che non vuole mollare con la droga e si ritrovano a dover sopravvivere di espedienti ...la famiglia di lei e' piu' presente mentre lui ha solo l'attempato casper come ancora di salvezza.Il viaggio tra gli universi della scimmia che porta alle due tragiche verita' del paradiso e dell'inferno eroinaveicolato... si vende tutto , anche il corpo , in una contrapposizione tra amore e soldi che non ci sono.Parole nel vento scritte sui muri che fanno volare solo le astrazioni di fantasia mentre il corpo rimane per terra con le sue necessita' e le sue logiche di sopravvivenza che tornano dopo ogni viaggio...

    sunto del commento: un film che vive piu' di sensazioni e di rabbia scaraventata in faccia allo spettatore che di vere evoluzioni della storia , con i suoi giri concentrici del ritornare sui suoi passi rispetto allo sviluppare nuove situazioni.Il film non vale poi molto in quanto piatto e troppo lineare , senza nessuno spunto di vero approfondimento ma proponendo delle situazioni di ammorbante condizione umana che non trova sbocco.Tutto qui in fondo , ma i due protagonisti sono bravi , il film e' asciutto nella sua semplicita' e non risulta ridicolo.Ripetitivo e concentrico ,questo e' il suo vero difetto,per finire con un finale a dir poco impalpabile nella sua inutile connotazione.

    commento spoileroso A meta' strada dall'enfante e vicino ai ragazzi dello zoo di berlino , questo viaggio trip che ha come stella tossica heath ledger ( casanova e il cowboy gay di brokeback ) si svolge tutto nella degradazione e nella sfiducia di due giovani che non riescono ad uscire dalla schiavitu' della droga.Questo film cerca di vedere la vicenda in maniera molto intimista mostrando sopratutto i due giovani e lasciando che tutto il resto sia contorno e solo un territorio da depredare ( le continue richieste di denaro e il fatto di rivolgersi a Casper in caso di necessita' sopratutto), tralasciando le connotazioni di colpe o derivazioni di situazione debosciata,dicendoci senza mezzi termini che i due sono tossici non per grandi colpe dei genitori o problemi di crescita nell'ambiente che li hanno colpiti ,ma sono cosi' soltanto perche' loro sono viziosi , superficiali e non riescono ad uscire dal tunnel . Come nel film dei Dardenne loro vendono tutto quello che hanno o rubano per poi usarlo nella droga ( la' bruno usava superficialmente i soldi ricavati in cose futili ) , in un giro vizioso che non permette via di uscita in quanto alla fine piu' guadagnano e potrebbero stare bene, paradossalmente piu' soldi hanno piu' veleno si mettono nel corpo . I vari tentativi di ripulirsi alla fine sono solo dei pallidi momenti di facciata e solo delle necessarie prove per cercare di giustificare i soldi che gli vengono dati , ma la realta' e' che loro perseguono il drogarsi quasi in maniera poetica e un veicolo per cercare una forma di arte nascosta che rimane solo latente.E tutto esplode nella scena delle scritte sul muro , quando non si riesce piu' a tenere dentro il disagio e i colori sgargianti prendono vita per dare forza alle parole magari in maniera sconnessa ma buttando l'anima dentro.E poi la ragazza dopo aver vulcanicamente esploso parole non ha piu' e si racchiude in un mutismo doloroso dovuto allp'aver bruciato tutto in uan volta cio' che si vuole dire e mostrare . Il vero messaggio del film qunidi risiede nel fatto che la droga puo' estrapolare forti emozioni , ma nessuno potra' mai veramente donare un autentico significato e valore in quanto mancano di una base di ragionamento necessario per poter rendere ogni emozione spontanea o strappata artificiosamente una vera forma di comunicazione completa.Nel film si nota un andamento molto lento verso il baratro , con l'amico di sempre che rimane impotente in quanto partecipe al vizio e alla autodistruzione dei due ragazzi.e per questo quel finale velocemente consolatorio e contrapposto a questo cammino del film stona quanto mai , risulta stucchevole e parecchio privo di fantasia oltre che di fascino.
    Poche note tecniche ,tutto abbastanza nella norma , una buona recitazione dei due protagonisti ( molto bella e brava lei con ticchi molto ben espressi e esplosioni di rabbia credibili, senza paura di mostrarsi o abbruttirsi a seconda delle necessita' della sceneggiatura ) e una partecipazione di Rush come ciliegina.
    Un film da vedere come discesa nel baratro della gioventu' bella ma dannata , penalizzato pero' da una trama troppo lineare e da delle situazioni che abbiamo gia' visto e fruito, chiedendo solo una cronachistica storia di (non)vita e non un film con delle venature di situazione che possano portare oltre al pensare alle difficolta' in cui si possono trovare due giovani nel tunnel una emozione e coinvolgimento particolare nel vederle.
    ndr: una volta tanto il titolo italiano e difforme dall'originale non e' poi cosi' strampalato...
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  13. #223
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    Boog e Elliot a caccia di amici

    Titolo originale: Open Season
    Nazione e Anno: Usa, 2006
    Genere: Animazione
    Durata: 99 minuti
    Regia: Roger Allers

    Cast:
    Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia



    Trama : Boog e' un tenero grizzly che vive pacioso e viziato in una cittadina ,Timberline,coccolato dai suoi abitanti e da una tenera rangers,Beth. Si sta per aprire la stagione di caccia , e un giorno Boog libera dalle corde e dalla prigionia un cervo mulo monocorno di nome Elliott.Non sa che quel gesto di altruismo gli costera' la fine della sua gioiosa e tranquilla vita per un traumatico ritorno alla natura selvaggia...intanto i cacciatori si preparano a lucidare i fucili, e uno di essi pare particolarmente deciso a vendicarsi ...

    Osservazioni : quando si hanno poche idee e un potente apparato tecnologico che cosa si fa ? Si prende una coppia di personaggi opposti tra loro , si saccheggia l'imamginario collettivo e si mette un bello scenario naturale e per tirare la durata sindacale si immette nel flusso la solita canzonicina mielosa condendo il tutto con dei comprimari che utilizzando i gerghi e le inflessioni dialettali per renderli simpatici.Poi di solito piccoli, pelosoni e determinati.Tutto questo frullato di cose e' questo inutile ed insipido film in Cg , che puo' piacere solo a un pubblico di piccoli spettatori in eta'
    prepuberale,annoiando mortalmente tutti gli altri.
    Non ha infatti nessun senso che si facciano film solo perche' gli altri li fanno e comunque i genitori portano i figli al cinema, quando di base non c'e' una vera idea.Si rischia di compromettere l'approccio futuro per sfiducia verso prodotti piu' validi ( "happy feet" e "giu' per il tubo" ) e su questo tenore rendere caotico il mercato.
    Analizzando il film , oltre ai terribili stereotipi visti e stravisti , abbiamo anche citazioni colossali da " Oh fratello dove sei"dei Cohen e da " Braveheart " , finendo agli animati "Il libro della giungla " e " Bianca e bernie nella terra dei canguri" , citazioni che probabilmente gli sceneggiatori credono poco visibili ai piu' e agli spettatori fanciulli e ne fanno plagio proprio indiscriminato.Oltretutto anche i comprimari sono degli estratti da "Red e toby " e in parte degli "Aristogatti" .Il cacciatore e' l'unico personaggio che ha qualche chance ,con un po' di cattiveria e qualche espressione fuori dal contesto del film , ma sembra pari pari, baffoni compresi , fisicamente uguale a quello della volpe e il cane disneyani.Castori laboriosi e porcospini ingenui completano il quadro dei comprimari dove non si capisce perche' i conigli sono solo carne da cannone.
    I due protagonisti sono monotoni , inutilmente e forzatamente inseriti in una trama raffazzonata e le battute si sovrappongono stancamente.Sappiamo sin dall'inizio che Elliot e' una copia parlante di Ciuchino , che Boog e' una caricatura di Baloo e dell'orso Yoghi priva di personalita', che tutto arrivera' a una contrapposizione tra vita paciosa a grandi difficolta' del ritorno alla natura dove il primordiale prendera' il sopravvento.Monotono,semplice, anche troppo , nonostante il prodotto rivolto a un pubblico di piccoli, ma non onesto come potrebbe essere un pimpi o un winnie the pooh , possiamo mandare tranquillamente nel dimenticatoio questo filmetto oltretutto nenache ben animato.
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  14. #224
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    Happy Feet

    Titolo originale:
    Nazione e Anno: Australia, 2006
    Genere: Animazione
    Durata: 87 minuti
    Regia: George Miller


    Cast:
    Distribuzione: Warner Bros. Italia SpA



    Trama: la storia di Mambo , un pinguino imperatore che non sa cantare (requisito necessario per trovare una compagna ) ma che invece ha il dono del ballo e che esegue divinamente il tip-tap.Questa diversita' lo portera' ad essere un diverso nella rigida societa' dei suoi simili e gli impedira' di coronare un sogno d'amore , ma i suoi problemi sono nulla in confronto alla terribile carestia,per mancanza di pesci , a cui sta andando incontro tutta la colonia.Il suo coraggio e la sua determinazione lo porteranno...

    sunto del commento . un film stupendo , realizzato con una tecnica sopraffina e dotato di una sceneggiatura multistrato di grandissimo valore.Scene di massa di grande impatto , uso delle musiche perfette , una colonna sonora di conseguenza di estasiante bellezza ( ci sono molte delle canzoni piu' famose dell'ultimo ventennio e piu' come minimo ) fanno da corollario alla vicenda poetica e avventurosa di questo tenero pinguino che coraggiosamente non esita ad affrontare l'ignoto.Indovinatissimi i comprimari , dalla soave Gloria , ai 5 piccoli pinguini della colonia accanto , ai genitori premurosi ma preoccupati che vivono con ansia le diversita' del figlio.
    Imperdibile a tutti i livelli , buca completamente il genere donando un lavoro coinvolgente fino all'ultimo secondo e emozionando in maniera completa e senza inutili fronzoli e romanticherie scontate.Da vedere per divertirsi, emozionarsi e gioire di imagini superlative come la chiusura dei ghiacci e la strepitosa scena della fuga dal predatore al rallentatore.
    E da rivedere in dvd per godere appieno delle voci originali dello stellare cast americano che doppia il film.Tra i 10 migliori film dell'anno senza ombra di dubbio.

    commento entusiastico e spoileroso :i pinguini vanno molto di moda al cinema , dopo l'ottimo documentario "la marcia dei pinguini " ecco arrivare questo strepitoso " Happy feet" .I piedi del titolo sono i piccoli e teneri arti del piccolo Mambo ( perche' non tenere il nome originale americano , cioe' Mumble ? l'accostamento,italiano, al ballo che poi avviene sui ghiacci non e' il massimo anche perche' Gloria che gli da' il nome e' piccolissima e non puo' conoscere gia' quel tipo di danza ), visto in tre fasi della vita ,quella iniziale di uovo dove un incidente gli toglie il dono del canto , quella della puberta' e poi quella della giovinezza matura.I suoi piedi magicamente fanno passi di tip tap sconvolgendo l'equilibrio della rigida comunita' e donando nuove prospettive di vita e di concettualita', il tutto visto in una ottica perfetta che coniuga magicamente , quasi come solo Disney ai bei tempi andati sapeva fare , immagini con musica. Il regista , quanto mai ispirato , riesce a farci sentire la diversita' di questo tenero esserino , senza mai essere mieloso oppure troppo esageratamente pacchiano , inserendo nel racconto momenti di grande impatto come quello della cacciata dalla comunita' e l'incontro con la diversa cultura di quella dei piccoli pinguni.
    Il ritmo e' frenetico in cio' che avviene senza pero' perdere il filo della trama che prosegue senza mai soffermarsi in situazioni giocose e ilari fini a se stesse , e le musiche non sono mai una interruzione ma una base del discorso , un arricchimento e un completamento ( opera perfetta sarebbe stato mettere i sottotitoli italiani ai canti in quanti i testi sono affini alle stuazioni ) .Questo gioco di trama poi nella seconda parte del film , quella piu' avventurosa dove si affrontano tormente e si combatte con una coppia di orche ( il cosidetto pinguin pong )e si passa indenni attraverso un branco di elefanti marini ,diventa addiritura una sorta di odissea coraggiosa , dove una sagoma di un portalattine di plastica diventa una bussola per trovare la verita'.I segni della industrializzazione che recano il marchio dell'uomo fino a marchiarne la presenza. E quando l'odissea finisce per arenarsi su una spiaggia anche la prigionia non limita la fantasia , e il parco doce c'e' triste cibo per la mancanza di liberta' diventa finalmente un palcoscenico per esaltare le capacita' non capite dei suoi felici piedi. E con il ballo si da' un messaggio di aiuto, di speranza e di amore unico e senza travisamenti.
    Dal punto di vista tecnico siamo a livelli di perfezione sia nei dettagli che nelle motion capture , si potrebbero contare i peli del manto dei pinguinelli appena nati mentre per gli adulti abbiamo un manto piu' uniforme e compatto.Le scene di massa sono strepitose e l'inserimento delle figure umane perfetto e integrato nel lavoro di cg.senza parole poi el animazioni delle orche e dei leoni e gli elefanti marini.
    Un film perfetto , che ci trascina sia per il visivo ( difficile dimenticare la scena della ruspa che va nelle profondita' lasciando la bambola ballerina e quella della canzone davanti all'aurora boreale ) che per il raccontato in un mare di emozioni profonde, deliziando orecchie e occhi oltre che cuore e mente.Da rivedere in inglese per godere delle voci originali di un cast stellare ( williams,kidman,wood e tanti altri ) mentre un bravo a Massimo Lopez pr il doppiaggio di ramon.Un paio di piedi puo' far piu' felici di tante altre cose...tip-tap!-over-
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  15. #225
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    Non aprite quella porta: l`inizio

    Titolo originale: The Texas Chainsaw Massacre: The Beginning
    Nazione e Anno: Usa, 2006
    Genere: Horror
    Durata: 100 minuti
    Regia: Jonathan Liebesman

    Cast: Jordana Brewster, Taylor Handley, Diora Baird, Matthew Bomer
    Distribuzione: Eagle Pictures



    trama : il prequel , l'inizio di tutto,sapremo come mai zio simon e' senza gambe,come hoyt divenne lo sceriffo, la prima faccia umana di leatherface e come e' nata la storia della famiglia di canibali celebre per i massacri della motosega.Due coppie di sfortunati ragazzi dovranno vedersela con tutta l'allegra famigliola , dopo che per un tentativo di rapina la loro fuoristrada si e' ribaltata in una zona desolata del texas...

    Commento non spoileroso : leggendo tempo fa che sarebbe uscito questo prequel del remake della serie creata da Tob Hopper avevo storto il naso.Gia' il remake del 2004 era decisamente loffio , figuriamoci questo prequel di una serie che ormai aveva esaurito ogni vena di fantasia( dopo il leggendario primo capitolo,il secondo era pessimo e il terzo e quarto dedicati solo a "leatherface"delle propaggini secche e inutili) ...e invece,sorpresa.
    Senza darci vere novita' di racconto ( le basi e gli sviluppi sono cose gia' viste ed abbastanza prevedibili ) il film riesce a donare un ritmo di buon livello ai momenti di tensione, non stanca nel suo svolgimento e ci sono degli effettacci gore decisamente raccapriccianti che faranno la gioia degli appassionati degli horror movie ( belle veramente le scarnificazioni )
    e il gioco del " e' cosi' perche'..." veramente stimolante .Infatti vediamo gli inizi della onorata carriera di Leatherface prendere vita in maniera credibile in un mattatoio , l'incredibile investitura a sceriffo di Hoyt e come mai zio Simon e' senza gambe( il perche' non ci crederete quando lo vedrete).
    Un horror movie che tra l'altro non tradisce lo spirito della serie , mostrando che l'amore per il cannibalismo e per il massacro non e' nato li' ma ha ragioni ataviche nello spirito della famiglia , che per difenderla da chiunque finisce per deglutire ogni possibile pericolo assurdamente pensato dai componenti.
    C'e' anche la possibilita' nel film di criticare il mancato spirito nazionalistico in chi era contro la guerra in Vietnam ,d'altronde avendo l'indimenticabile Sgt Hartmann di Full Metal Jacket nel cast ( un folle R. Lee Ermey) la cosa veniva piu' che naturale.Punizione per chi non crede nella patria e nella causa in un crescendo di follia violenta e senza fine.
    parlando poi molto di Vietnam e di hippie il film ci adegua e cala nella sua atmosfera di quegli anni.
    Purtroppo il giovane protagonista che dovrebbe essere un marine in licenza reduce da un periodo nel Nam non e' credibile ( anche se il bell'omaggio a Apocalypse now delizia sempre ) come connotazione di soldato , invece le due protagoniste e il fratello reggono la parte per quel che devono fare come vittime e fuggiaschi che devono scamparla.
    Da segnalare l'incredibile incidente iniziale con una mucca,e se proprio si vuole trovare un difetto in questo prequel lo si ha perche' proprio per la sua connotazione,che fa gia' sapere che i personaggi che abbiamo visto nel film iniziale li troveremo ancora fino alla fine e non possono sparire, togliendo un po' di suspance nel fatto che alla inevitabile reazione delle vittime non potra' mai seguire la morte di nessuno di loro.
    Un buon film gore/horror senza pretese ma che soddisfa nella sua visione,da gustare sopratutto per quanto ci spiega perche' tutto sara' di quel che gia' conosciamo.Di questi tempi di horror raffazzonati per attirare masse di teen affamati di emozioni forti e' gia' molto.
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