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Risultati da 46 a 60 di 776

Discussione: Siamo tutti critici cinematografici

  1. #46
    Orribile grassone L'avatar di Zazzauser
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    Il sesto senso (1999) di M. Night Shyamalan con Hale Joel Osment, Bruce Willis e Toni Collette. Per un film che si merita il 114° posto nella top di imdb devo dire che sono deluso. Secondo il mio modestissimo parere le qualità di questo film non vanno oltre un ottimo lavoro di regia e sceneggiatura di Shyamalan ed ad un'accurata fotografia ed effetti speciali. La trama sebbene originale non mi è sembrata eccellente: sì, apre le barriere fra il mondo dei morti e degli spiriti ed il nostro, porta in una realtà che ci rimane tutt'ora oscura, ma direi che confrontato ad altri film del genere verrebbe messo in ombra... Nota positiva della trama l'originalissimo colpo di scena finale, confesso che ha spiazzato anche me. Infine per quanto riguarda la recitazione molto bravo Osment, Willis invece non riuscirà mai a convincermi fino in fondo.

    Un film sicuramente bello, ma fin troppo sopravvalutato. 6 e mezzo

    Nel nome del padre (1993) di Jim Sheridan con Daniel Day-Lewis. Forse dal punto di vista prettamente cinematografico non è fatto benissimo, però è una trasposizione eccellente, soprattutto per opera di Daniel Day-Lewis e degli attori in generale, di una storia vera di corruzione all'interno della polizia e di uno scandalo che stava per essere dimenticato, anche se ha causato il carcere per 4 persone innocenti. Commovente il finale... 8
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  2. #47
    Il Magnifico L'avatar di mat
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    Rivisto: The Man Who Wasn't There (2001), L'uomo che non c'era, di Joel Coen e Ethan Coen, con Billy Bob Thornton, Frances McDormand, Michael Badalucco, James Gandolfini, Katherine Borowitz, Jon Polito, Scarlett Johansson, Richard Jenkins e Tony Shalhoub.
    Lo ascrivo senza esitazioni tra i capolavori assoluti dei Coen brothers.
    Anche se la vicenda narrata è ai limiti del plagio dello "Straniero" di Albert Camus e mi viene da chiedermi come mai i due fratelli non si siano cimentati puramente e semplicemente nella rappresentazione cinematografica di tale opera letteraria, io ho trovato questo film quasi perfetto.
    Non c'è un fotogramma, una parola dei dialoghi, un'inquadratura una nota della colonna sonora che non sia essenziale alla narrazione...magico l'uso del bianco e nero (e del grigio)...
    I personaggi sono scarni, mostrati senza pietà e accondiscendenza nelle loro storie meschine, nella loro realtà vera, senza sconti e senza concessioni...ma soprattutto senza alcun giudizio morale, ed è questa assenza che ne fa, secondo me, un grande film...
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  3. #48
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    Tutto su mia madre (1999) di Pedro Almodovar con Cecilia Roth, Marisa Paredes, Penelope Cruz, Antonia San Juan. L'ho trovato migliore di Volver ed ho capito che Almodovar
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  4. #49
    Orribile grassone L'avatar di Zazzauser
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    Parla con lei (2002) di Pedro Almodovar con Javier Camara, Dario Grandinetti, Leonor Watling, Rosario Flores e Lola Duenas.
    Ottimo, ottimo! Mi è piaciuto un ciccirin di meno di "Tutto su mia madre", ma resta (e non poteva non esserlo) un film straordinario. Sicuramente naviga su toni più drammatici e la famosa vena di umorismo di Almodovar è molto meno spessa. Una straordinaria storia di amicizia, di fede, di amore. Amore che va al di là di ogni ostacolo, travalica ogni legge morale e fisica. La storia di quattro persone molto diverse le cui vite si intrecciano in modo eccezionale. Il tutto interpretato molto bene e molto scorrevole.
    Questa volta Almodovar ha optato per un film "bisex", cioè non incentrato solamente sulle donne, ed ha cercato una perfetta specularità fra la donna e l'uomo. "Dal soldato esce l'anima, che è quindi una ballerina".
    Comunque non è giusto dire troppo di un film così, assolutamente da vedere. Bellissimo il finale. La frase più bella del film: "L'amore è la cosa più triste del mondo, quando finisce..."
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  5. #50
    Orribile grassone L'avatar di Zazzauser
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    Ladri di biciclette (Vittorio de Sica, 1948).
    Veramente meraviglioso Vittorio De Sica... un film che va letto nella chiave storico-politica-sociale di quegli anni, fatta da una capitale che ancora risentiva del secondo conflitto mondiale, dove la maggior parte della società era costituita soprattutto da gente povera, emarginata, una folla ignorante ed egoista, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per tirare avanti: in mezzo a questa folla si staglia Antonio Ricci, attacchino, che sacrifica la sua vita per un ideale, una cosa talmente semplice che quasi nessuno si cura che la sua semplicità in realtà può cambiargli la vita. Nella sua persona si rispecchia un po' l'Italia intera, che ancora arranca per uscire dalla miseria e dall'estrema povertà. La bicicletta anche come simbolo di quel periodo, l'unico mezzo di trasporto che i ceti medio-bassi potessero permettersi. Insegna che di "tutte le cose sappiamo il prezzo, di niente il valore" perchè il valore è soggettivo. Un film vero perchè non sono stati usati attori professionisti.
    Un film vero perchè è toccante ed emozionante. Tristissimo e bellissimo il finale, epilogo di un destino beffardo.
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  6. #51
    Il Magnifico L'avatar di mat
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    The Fly (1986), La mosca, di David Cronenberg con Jeff Goldblum, Geena Davis, John Getz, Joy Boushel, Leslie Carlson e una fugace apparizione dello stesso Cronenberg nella parte del ginecologo.
    Le trasformazioni del corpo umano sono un po' il pallino fisso del regista evidentemente....comunque, rivedere dopo 20 anni gli effetti speciali usati in questo film e che al tempo erano stati considerati spettacolari, fa quasi tenerezza....bravissimo Goldblum nella fase di trasformazione...un po' scialba e inespressiva la Davis...
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  7. #52
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    Gattaca (1997) di Andrew Niccol, con Ethan Hawke, Jude Law, Uma Thurman, Gore Vidal, Elias Koteas e nel ruolo di semi-comparsa anche Tony Shalhoub. Molto molto bello, non so perchè mi riporta un po' alla mente "The Island", ma è ancora più bello. Attori molto bravi, soprattutto Jude Law, ma anche Ethan Hawke e la Thurman, essenziale l'intervento di Tony Shalhoub, secondo me uno dei più versatili attori di questi tempi.
    Gattaca è un film di fantascienza "diverso" ambientato in un futuro probabile, dove la selezione artificiale prenderà il posto di quella naturale, dove sono destinati ai migliori lavori solo i figli geneticamente perfetti, o validi. Vincent, "fanciullo di Dio", figlio generato naturalmente, andando contro il sistema riesce ad ingannarlo facendo credere di essere un altra persona. Trama molto originale ed interessante, poco hollywoodiana (niente storie d'amore nè sparatorie inutili), finale bellissimo.
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  8. #53
    mammaluc(c)a L'avatar di Nutella
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    Ultraviolet.
    Un film su quanto è figa la Jovovich.
    Bisognerebbe spiegare al regista e allo sceneggiatore che non bastano due pistole strane, molto combattimento e una figa a fare un film. Lei che oltretutto, manco ne avesse bisogno, è stata ritoccata al computer e appare così eterea, un pò come quando a berlusconi gli mettevano la calza sul video. Noiosi i dialoghi, scadente la storia, frasi ad effetto che ti potresti aspettare solo da Vin Diesel perchè lei in questo film è una donna che non deve chiedere mai.....non andate a vederlo.
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  9. #54
    Il Magnifico L'avatar di mat
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    The Getaway (1972) di Sam Peckinpah con Steve McQueen, Ali MacGraw, Ben Johnson, Sally Struthers e Al Lettieri.
    E con questo ho concluso la mia personale retrospettiva sul grande Sam Peckinpah.
    Questo è un grande film d'azione, può veramente dirsi che Peckinpah è un regista eclettico che spazia nei vari generi con grande abilità e perizia...abbasso i registi "di genere", viva i registi "eclettici"!!!
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  10. #55
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    Aspettando la felicità (Heremakono) di Abderrahmane Sissako (2002).
    Senza dubbio è un film, oltre che complicato, complesso da capire e sul quale riflettere. Ma il nome di Abderrahmane Sissako non basta per salvare un film così poco chiaro e che lascia praticamente a bocca asciutta dopo averlo visto. Il messaggio che il film ci vuole dare c'è ma non viene colto con la giusta immediatezza perchè la pellicola è un insieme confuso di metafore straimplicite che lasciano lo spettatore notevolmente spiazzato.

    Forse il senso del film si può intuire meglio dal titolo europeo (aspettando la felicit&#224 che da quello originale: Heremakono, il nome di una città. Cosa c'entra col senso del film? Niente, e se c'entrasse sarebbe talmente difficile da capire che nessuno lo capirebbe subito.
    Anche io ho capito cosa voleva dirci questa pellicola, certo, sono andato a cercare informazioni in rete e potrei vantarmi dicendo che è un bellissimo film. Ma non lo faccio, perchè del senno del poi son piene le fosse.

    Questo non è il modo di fare cinema, il cinema è arte e come tale il suo effetto principale è immediato sullo spettatore. Poi ne esistono lati nascosti che possono essere colti in diversi altri modi, riflettendo, osservando più a fondo... ma è l'effetto che sortisce subito un'opera d'arte quello che la fa diventare degna di questo nome.

    Poi ditemi pure che faccio troppo riferimento a canoni di cinematografia europea e statunitense, ma secondo me le qualità di un film come questo non vanno oltre una buona regia ed una buona recitazione.

    Finchè non la finiranno con questo andazzo non potrò mai dare un voto positivo a film del genere.
    Ultima modifica di Zazzauser; 07-07-2006 alle 14:25
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  11. #56
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    Il fuggitivo (Andrew Davis, 1993) con Harrison Ford e Tommy Lee Jones.
    Lo paragono spesso alla storia di "Le ali della libertà" (in effetti è molto simile).
    Fatto bene ed interpretato bene. Penso che per un film del genere, più d'azione che thriller, questo basti per dire che è un buon film e che si stacca dalla massa dei film d'azione fini a sè stessi.
    Ammetto di aver esagerato quando in passato lo mettevo nel novero dei miei film preferiti, però rimane uno dei più belli.
    Ford uno degli attori più versatili di tutti, Jones ugualmente bravo, anche se onestamente non da Oscar, da notare anche Joe Pantoliano. Aspetto interessante è che è stato girato su storia di David Twohy.
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  12. #57
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    Angst essen Seele auf (1974), La paura mangia l'anima, di Rainer Werner Fassbinder con Brigitte Mira, El Hedi ben Salem, Barbara Valentin, Irm Hermann, Elma Karlowa, Anita Bucher, Gusti Kreissl e Doris Mattes.
    Una bella storia d'amore senza troppe chiacchere, sul coraggio necessario per amare, sulla forza necessaria per non rimanere soli, sulle contraddizioni dei sentimenti...sui pregiudizi e di come sia altrettanto facile esserne schiavi o liberarsene..in una parola: Fassbinder....
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  13. #58
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  14. #59
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    Alien 4, la clonazione (1997) di Jean Pierre Jeunet con Sigourney Weaver, Wynona Rider e Ron Perlman. Niente a che vedere col primo, assolutamente, è ambientato 200 anni dopo la salvezza di Ripley ed in questo film dà lei stessa vita ad un piccolo di Alien e poi si viene a scoprire tutta una magagna con i dottori della navicella... Anche se la regia è abbastanza buona la storia non aggiunge niente di nuovo, per il resto è tutto esplosioni, distruzioni e sangue dappertutto. Non essendo un remake ma un sequel, il confronto con l'originale non è poi così disastroso perchè la geniale idea di fondo rimane, ma comunque vada non regge. Non sufficienza quindi per il confronto, ma per il film in sé voto accettabile, da vedere senza troppe pretese
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  15. #60
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    Rivisto (almeno per la trentesima volta): Una poltrona per due (Trading Places) di John Landis (1983) con Dan Aykroid, Eddie Murphy, Ralph Bellamy, Don Ameche, Jamie Lee Curtis e Denholm Elliott.
    Non mi stanco mai di vederlo. Grandissimo John Landis. Ha fatto 4 film magici in quegli anni (di cui tre visti e rivisti). Ogni scena, ogni personaggio, ogni dialogo ha qualcosa di comico in questo film come nei suoi altri... bellissimo
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