Il precedente governo ha inserito nella riforma scolastica il seguente articolo:

Legge del 13 luglio 2015, n. 107 “La Buona Scuola”


16. Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunita’ promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parita’ tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013.

Secondo alcuni questo introdurrebbe e addirittura imporrebbe il concetto di "identità di genere".
Notare come di questo concetto,sostanzialmente non si faccia menzione nella legge.

Da qui, e da tutta una serie di eventi precedenti, lapolemica contro la supposta "teoria del gender", che secondo alcuni sarebbe una "teoria contro-natura", o "una visione totalitaria" e "intollerante nei confronti di coloro che continuano a rivendicare l’unicità e la bellezza della famiglia naturale"

https://www.osservatoriogender.it/ca...-cosa-afferma/

La realtà è che, spinti dalla paura del "diverso" e del cambiamento degli equilibri di potere legati ai ruoli tradizionali che si manifestano nella società, alcune persone e alcuni gruppi, prevalentemente legati all'ambito cattolico, o religioso in generale, hanno stabilito arbitrariamente che esista una "teoria del gender" che minaccerebbe tali vecchi equilibri e ruoli, e hanno appositamente costruito in che cosa consisterebbe tale teoria o ideologia.

Nel mondo accademico non esiste nulla che venga chiamato "teoria del gender".
Esiste l'ambito degli studi di genere o gender studies, che si occupano di studiare i più diversi fenomeni sociali e culturali sotto il profilo della differenza di genere (cioè la differenza tra identità maschile e femminile).

https://it.wikipedia.org/wiki/Studi_di_genere

E' vero che, come la stessa Wikipedia riporta "Soprattutto ai loro inizi, ma in parte anche oggigiorno, gli studi di genere sono caratterizzati da una impronta politica ed emancipativa. Sono infatti strettamente connessi alla condizione femminile e a quella di soggetti minoritari. Non si limitano quindi a proporre teorie e applicarle all'analisi della cultura, ma mirano anche a realizzare cambiamenti in ambito della mentalità e della società. Sono strettamente legati ai movimenti di emancipazione femminile, omosessuale e delle minoranze etniche e linguistiche e spesso si occupano di problematiche connesse a oppressione razziale ed etnica, sviluppo delle società postcoloniali e globalizzazione."

Ma il fatto che siano "connessi a" non significa che siano "basati su".
Un approccio di studi non può essere basato su una posizione politica o su delle rivendicazioni di una parte o di gruppi particolari, altrimenti farebbe semplicemente ridere.

Sintetizzando, per quanto mi riguarda:

1. la "teoria gender" non esiste
2. la proposta governativa mira a introdurre a scuola progetti volti a evitare discriminazioni, e quindi in tal senso non può che essere positiva

https://www.wired.it/attualita/polit...aleria-fedeli/


Cosa ne pensate ?