Religione cattolica: sottile imposizione o scelta reale?

[N3m0]

[QUOTE=falcopellegrino]nessun prete battezza i figli contro la volont

[CignoNero]

[QUOTE=marco68]No, no... quello che ha sempre fatto paura

[marco68]

[QUOTE=CignoNero]Scusate l'intervento poco culturale, filosofico, teologico o ideologico, ma sentir parlare di "paura della persecuzione" da parte della Chiesa, perdonami Marco, mi fa un po' ridere, perch

[CignoNero]

E' un po' diverso esprimere le proprie opinioni contro un'organizazione che contro un gruppo di persone. E continuare a dire che chi analizza piu' criticamente l'operato della Chiesa e' "anticristiano" non e' molto corretto.

Perfettamente d'accordo, ma la cosa non mi offende in alcun modo. Se vogliamo metterla in maniera semplicistica, mi si pu

[CignoNero]

Evidentemente non sei a conoscenza di cosa è successo nei paesi dell'est... di cosa è successo nella Francia napoleonica, di cosa successe in Spagna negli anni 30, di cosa successe, sempre in quegli anni, nel Messico della massoneria...

Ma probabilmente non sei a conoscenza neppure di quanto sta tutt'ora accadendo in molti paesi del mondo, a partire dalla Cina...

E vedere alcuni che, di fatto, si augurano una tale situazione anche da noi...

Uhm, mi sa che siamo alla pari di ignoranza (intesa come "ignorare" come ci terrebbe a precisare Konex) al riguardo
A me sembra che sia tanto il sangue sparso in nome della religione, e soprattutto per inculcare un credo ad un altro popolo che ne ha uno differente, e che si reputa inferiore per questo.
Per non tirare fuori altri tipi di persecuzione, del mondo odierno, giusto perchè andrei off-topic, alla fine.
E riporto la frase scritta da N3mO, con cui sono pienamente d'accordo:
"Penso ci voglia ancora molto per battere i morti che ha sulla coscienza mamma chiesa".

[marco68]

[QUOTE=CignoNero]Uhm, mi sa che siamo alla pari di ignoranza (intesa come "ignorare" come ci terrebbe a precisare Konex) al riguardo
A me sembra che sia tanto il sangue sparso in nome della religione, e soprattutto per inculcare un credo ad un altro popolo che ne ha uno differente, e che si reputa inferiore per questo.
Per non tirare fuori altri tipi di persecuzione, del mondo odierno, giusto perch

[marco68]

[QUOTE=CignoNero]Perfettamente d'accordo, ma la cosa non mi offende in alcun modo. Se vogliamo metterla in maniera semplicistica, mi si pu

[N3m0]

cioè quella di "assolviti" che dio è misericordioso, tanto siamo tutti peccatori.
Una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso.
E così non ci sono mai colpevoli, responsabili: basta che poi si concluda il tutto con una bella messa, un'aspersata di acqua benedetta e tutti pronti a ricominciare

[Konex]

Hai dimenticato anche la bella confessione

[Xilinx23]

[QUOTE=marco68]Un prete dal pulpito dice quello che vuole... mica obbliga il fedele a fare quel che dice? esprime la sua opinione... ed

[CignoNero]

[QUOTE=marco68]Non so a chi ti riferisci ma non dubito che ci siano persone che fanno cos

[marco68]

[QUOTE=CignoNero]In primis a mia madre, visto che lei e mio padre hanno "scelto" di "educarmi" alla religione cattolica .
S

[falcopellegrino]

Molti invece, a cominciare dai parenti, spesso lo fanno .

anche gli atei spesso bestemmiano davanti ai figli dei credenti eppure non tutti gli atei sono maleducati





[QUOTE]Ehm. Ti

[karina]

Decisamente imposizione, specie ora che si sta confondendo volutamente l'identità storica dell'Italiano con la religione cattolica (anche se non è neanche più religione di Stato). Dichiararsi cattolici, battezzare i propri figli, imporre i simboli religiosi sta diventando non un modo di professare la propria fede, ma una dimostrazione di forza verso gli atei e i credenti di altre religioni.

Quanto poi gli italiani siano cattolici sarebbe da discutere, visto che finora io ho incontrato solo persone che si dichiaravano credenti di una religione tutta propria, con le private varianti, le personalizzazioni del cattolicesimo, i comandamenti rispettati a turno alterno, il concetto di peccato sfumato quando applicato a sé, mentre tale indulgenza non viene garantita agli altri...E soprattutto la religione cattolica sembra aver perso carattere unitario e, complici gli esempi di dottrine newage, parte dal basso: ognuno ci vede quello che vuole. Non ho trovato due persone che avessero idea comune su Dio, la fede, i dogmi e il ruolo che la religione debba avere. L'unica cosa che accomuna i credenti che ho incontrato è il non riconoscersi nella Chiesa.
Tecnicamente gli Italiani sono un popolo di eretici, anche se il buon vecchio Giovanni Paolo II ha dato loro la possibilità di sentirsi parte del gregge, visto che pur di fare numero ha accolto di tutto. Il nuovo Papa cerca -giustamente a mio avviso- di andare in direzione opposta e di scremare.

Mia esperienza personale: figlia di genitori illuminati e costretti alla religione, non sono stata battezzata, così come mio fratello, lasciandomi la possibilità di scelta in età avanzata (mio fratello si è fatto battezzare, ma solo per un fatto formale, in vista di un matrimonio; io ho scelto di non farlo, per rispetto verso chi ci crede). Ogni scelta, compresa quella di seguire le ore di religione, è stata mia, senza alcuna interferenza genitoriale.

La mia esperienza di bimba non credente nella nostra società laica:

1)all'asilo e nella scuola elementare pubblica mi costringevano alla preghiera quotidiana. Non conoscendo le preghiere, mi sono ritrovata le prime volte in punizione perché non poteva essere che nessuno me le avesse insegnate, no. Ero una bimba bugiarda e ribelle, da raddrizzare. Non VOLEVO pregare? Peggio.

2) mi sono ritrovata a fare, sempre in orario scolastico e in una scuola pubblica, una confessione forzata. In pratica un prete è entrato nell'edificio scolastico, non si capisce bene con quale diritto, e in orario scolastico ha confessato -nell'arco di qualche giorno- tutti i bambini. A niente sono valsi i miei rifiuti di bimba, mi sono ritrovata a dover parlare con sto tipo che mi chiedeva se e come avessi peccato. Non vi dico la sua reazione quando ha saputo che non ero praticamente mai entrata in una chiesa.

3) in quanto non credente, mi sono ritrovata di fronte ad adulti che mi guardavano con sorta di sospetto o pena (chissà che famiglia avrà alle spalle), e che si sono sentiti in diritto e dovere di convertirmi, oltre che giudicare la mia presunta immoralità di non cattolica. Anche insegnanti, che abusavano del loro ruolo per convincermi- con motivazioni idiote tipo: la vedi la lampadina? chi la fa accendere?- che ero in errore e che Dio esisteva. Accalorandosi notevolmente e tralasciando quello che era il loro ruolo: fare il dettato, spiegare le addizioni e così via. Per fortuna tali differenze non si sono riverberate più di tanto nei rapporti con i compagni di scuola, perché i bimbi di ste cose se ne fregano, non sono sufficientemente indottrinati. In quanto bimba modello le difficoltà con il tempo si sono affievolite, ma ho dovuto cambiare insegnanti (trasloco) e si è ricominciato da capo.

Mi sono ritrovata a convivere con curiosità varie e a stare al centro dell'attenzione quando avrei preferito essere semplicemente una come tutti gli altri. E vi assicuro che, specie da bimba, pesa. Si passa dal fatto squisitamente religioso ad una questione di cultura ed educazione: in quanto non cattolica non potevo essere educata o per bene, dovevo dimostrare di esserlo. C'era una pregiudiziale nei miei confronti che dovevo contrastare e non credo di aver vissuto in un contesto particolarmente arretrato.

Tralascio l'ambiente extrascolastico, perché nel mio microcosmo di bimba non era legato a frequentazioni forzate, né ero tenuta a concedere alcuna autorevolezza a chi non fosse mio docente. Dalle scuole medie in poi le cose sono migliorate, vuoi per maggiore cultura degli insegnanti, vuoi perché a 12 anni non puoi trattare un ragazzo come se fosse un errore del sistema da correggere. In ogni caso ho sempre attirato una curiosità morbosa, i tentativi di conversione non sono diminuiti.
Tralascio l'età adulta perché ormai in grado di difendermi, ma episodi sgradevoli ne ho ugualmente vissuti, anche se la distanza della maggiore età mi ha portato a considerare la paradossalità della situazione e a riderne.

Dell'infanzia cosa ricordo? Una sensazione di diversità e di condanna di essa, in una condizione di squilibrio: bimba contro adulti. I tentativi di conversione basati sull'aspetto ludico e di aggregazione: "Vieni a fare catechismo, non vedi che ci vengono tutti i tuoi compagni?...Vieni all'azione cattolica..."

Mi sono sempre chiesta cosa spinga un adulto ad accalorarsi tanto e con gli anni ci sono arrivata: i propri dubbi. Assistere alla diversità e permettere le alternative -rimandendo fermi sulle proprie posizioni- presuppone una forte fede, che non tutti hanno. Però gli è stato insegnato che rinnegare Dio è peccato, quindi vivono un conflitto interiore risolvibile solo con il proselitismo e l'annullamento delle differenze. Occhio non vede, cuore non duole. Darwin direbbe che è semplicemente un modo per preservare la "specie".

[Piotr Aleksejevic]

Splendido intervento e meravigliosa conclusione