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Discussione: Vuoi salvare la terra ?

  1. #196
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ed io ti chiedo di nuovo, naturale come?
    Perché come ti ho già detto, anche tu diventi di braccino corto se dovessi rinunciare alla casa e le sue comodità, caldo e fresco a seconda delle stagioni, bagno con wc e acqua corrente, elettricità, elettrodomestici, auto, vestiti per tutte le stagioni, supermercati per fare la spesa con tutto quello che vuoi, dal cibo ai detergenti.
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  2. #197
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Sviluppo sostenibile: salvare il pianeta si può o bisogna tornare indietro di qualche secolo? https://www.ilfattoquotidiano.it/201...ecolo/1799676/

    La risposta è SI, Laura. Si può. Si deve!
    Il surriscaldamento della terra non minaccia solo i poveri ma anche l’ecosistema mondiale, dall’inizio del 1900 si sono estinte più di 400 specie di vertebrati, una perdita che in passato si verificava nell’arco di 10.000 anni. Tra meno di tre generazioni perderemo l’impollinazione naturale della api, insetti essenziali per l’ecosistema.

    E’ ora di smettere di discutere ed iniziare a fare qualcosa di concreto per salvare il pianeta.


    Non si tratta di tornare indietro, ma di vivere con meno cose, con meno comodità, con frigoriferi meno pieni: Bisogna in qualche modo riequilibrare la bilancia e la forbice fra chi ha troppo (e sono pochi) e chi ha troppo poco (e sono tanti, tantissimi!)

    Cominciamo noi, nel nostro piccolo. Smettiamola una buona volta di delegare ai politici o, peggio, a dire che in fondo non esiste nessuna emergenza climatica.
    amate i vostri nemici

  3. #198
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ma che significa naturale? Sei tu che butti la palla, spiega.

    Quali meno cose dovremmo avere e quali meno comodità? Non accendi il riscaldamento in casa tua ora? Mangi pane e cipolla? L'auto l'hai venduta o regalata?

    E' inutile che sgami con l'articolo sulle energie alternative da trovare quando fai il bacchettone dicendone mille ma non entrando mai in approfondimenti.
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  4. #199
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Più bici, meno auto.
    Poco riscaldamento, il giusto.
    Più cibi verdi, naturali. Meno carne.
    Finestre con le ante aperte, meno lampadine accese.
    Doccia, non vasca.
    Filiera corta, attenzione quando facciamo spesa.
    Raccolta differenziata di tutto.
    Moderare il detersivo quando si fa la lavatrice.
    Cominciare ad entrare nell'ordine di idee di acquistare un'auto elettrica e non a benzina o diesel, in futuro.
    Se proprio non se ne può fare a meno, spostarsi coi mezzi pubblici in città e non con le auto.

    Ho elencato queste 10 cose fra le 100 che possiamo fare ogni giorno, come stile di Vita. Secondo te, se tutti, unanimemente, le facessimo, pensi che la Terra ne trarrebbe giovamento oppure no? Sinceramente.
    amate i vostri nemici

  5. #200
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Che significa riscaldamento il giusto? Quanti gradi max o ore prevedi?
    Perchè la bici è naturale? Certo non inquina ma pensa ai materiali che servono per farla.
    Dicci anche la dose consentita di detersivo.
    E l'auto elettrica pensi risolva tutto? Con cosa credi che venga fatta la corrente per ricaricare l'auto?
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  6. #201
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Che significa riscaldamento il giusto? Quanti gradi max o ore prevedi?
    Perchè la bici è naturale? Certo non inquina ma pensa ai materiali che servono per farla.
    Dicci anche la dose consentita di detersivo.
    E l'auto elettrica pensi risolva tutto? Con cosa credi che venga fatta la corrente per ricaricare l'auto?

    verrà prelevata direttamente dall'etere, che nel frattempo sarà resuscitato con pessima pace di einstein

  7. #202
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ragazzi, siamo adulti e vaccinati: Non credo sia un argomento sul quale sia possibile continuare a scherzare, quello del riscaldamento globale.

    Earth Day 2018, una task force per salvare il Pianeta. "Tutti dobbiamo imparare a cambiare comportamento"

    LA QUESTIONE "ambiente" così come c'è sempre stata raccontata o l'abbiamo percepita finora è finita. Non si tratta più di una rubrica marginale da 30esima pagina o di un pezzo di colore del telegiornale e non è più un tema per addetti ai lavori: è l'attualità più attualità che ci sia e se si vuole salvare il Pianeta bisogna "fare in fretta e insieme", come ha ricordato il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. Altrimenti prepariamoci a perdere la Groenlandia, se le temperature saliranno in media oltre i 3,7 gradi, a navigare in oceani di plastica, a dire addio alla foresta amazzonica. "E' tempo di cambiare le nostre vite".

    La necessità di mutare i comportamenti individuali di tutti, di accelerare la corsa agli obiettivi di salvaguardia ambientale e di riciclare, ridurre e riutilizzare (la plastica in primis), oltre che dire addio ai combustibili fossili, sono i punti dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ribaditi oggi in tutti gli interventi del talk show Planet che questa mattina, al Villaggio per la Terra di Roma, si è tenuto in occasione dell'Earth Day 2018.

    Organizzato da Earth Day Italia e ASvis l'incontro aveva uno scopo: rimarcare gli obiettivi di sviluppo sostenibile per gli anni a venire. A raccontarli, diversi protagonisti, che dopo il saluto di Max Paiella e il professor Mario Tozzi e l'intervento del sindaco Virginia Raggi ("dobbiamo invertire la rotta e Roma è in prima linea per il cambiamento") hanno cercato di tracciare la linea per il futuro.

    "E' tempo di fare il salto di qualità - spiega a una platea di 200 persone il ministro Galletti - perché parlare di ambiente oggi vuol dire parlare di politiche di sviluppo sostenibile: la pena, altrimenti, sarà non essere concorrenziali nella nuova economia".

    Per l'ex ministro Enrico Giovannini, che parla per ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), "ancora non siamo su un vero percorso di sviluppo sostenibile. Siamo indietro su alcuni fronti ma si sono poste basi per nuova legislatura per un cambiamento di passo. Dobbiamo inserire nella Costituzione il principio di sviluppo sostenibile e l'economia deve diventare davvero circolare. Dobbiamo affrontare quotidianamente i temi della plastica, fare azioni, parlare dell'esaurimento di risorse idriche che porteranno a sempre più "rifugiati climatici", sostenere i giovani nella nuova e tecnologica agricoltura anche con l'aiuto delle banche. Diciamocelo chiaramente: con il surriscaldamento globale non ritorneremo mai al clima pre-industriale. Se arriveremo a 3,5-3,7 gradi luoghi come la Groenlandia potrebbero scomparire. Ma una cosa possiamo fare: imparare a contenerlo".

    Come spiega il giornalista Rai Marco Fritella, che ha moderato l'incontro, il tema ambiente non può più essere un marginale pezzo di colore.

    "Se tutte le chiacchiere su questi temi si fossero tradotte in realtà avremmo già risolto problema - gli fa eco Sergio Rizzo, vicedirettore di Repubblica che ha raccontato l'impegno del giornale nella lotta alla plastica - . Ci accorgiamo delle cose che non vanno solo quando avvengono tragedie, poi le dimentichiamo. Ma la tragedia è già in corso: per questo Repubblica ha deciso di lanciare una campagna per responsabilizzare le persone all'uso consapevole della plastica. La plastica non deve essere demonizzata, ma bisogna imparare a farne un uso consapevole e a comprenderne il riuso. Il compito dell'informazione deve essere oggi anche quello di aiutare le persone a cambiare i loro comportamenti individuali, a partire appunto da quello che possiamo fare per il nostro Pianeta, che sta cambiando in fretta. Ogni tanto ripenso a The Day After Tomorrow, che inizia con la corrente del Golfo che si ferma: ebbene, si sta fermando davvero, e potrebbe avere avere conseguenze catastrofiche. Dobbiamo muoverci"

    Si possono fare tante cose, sia nel singolo che nell'azienda, per invertire la tendenza: dalle cinque R (riduci, rifiuta, riusa, ricicla e rimuovi) sino alle buone pratiche industriali di recupero, come ha ricordato Paolo Tomasi, presidente del Conou (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati). "Con il recupero di oli permettiamo di risparmiare suolo, emissioni di CO2 e ricicliamo".

    Una battaglia che, spiega Tomás Insua, fondatore e Direttore della Global Catholic Climate Movement, deve mettere in pratica il "Laudato sì" di Papa Francesco: "Per questo 35 organizzazioni cattoliche hanno deciso di disinvestire dai combustibili fossili. Il messaggio è che dobbiamo finire l'era dei combustibili fossili, principale causa cambiamento climatico, ed è inaccettabile continuare a investire in aziende che estraggono".

    "E' l'intera società che deve muoversi verso la decarbonizzazione - precisa il Nobel per la Pace del 2007 Riccardo Valentini che fa parte del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici -. Adesso dobbiamo insegnarlo a tutti e farlo velocemente. C'è disuguaglianza sociale anche in questo: ci sono persone che nemmeno sanno oggi cos'è il surriscaldamento globale. Dobbiamo dunque spostare le masse, insegnare come si può cambiare attraverso gli obbiettivi della Agenda 2030 delle Nazioni Unite che mette in connessione migliaia di iniziative italiane per il cambiamento".

    "Questo è l'argomento del futuro - chiosa il ministro Galletti - che impegnerà le politiche dei governi per i prossimi 50 anni. Siamo sulla strada giusta ma ci sono migliaia di chilometri da fare. Non è più una questione di avere un ministero dell'Ambiente, tutti i ministeri devono muoversi insieme con la cabina di regia a Palazzo Chigi per puntare a quel 28% di rinnovabili entro il 2030 e - 40 % emissioni di CO2. Nel 2025 non avremmo più nessuna centrale a carbone operativa in Italia. Ma sarà un processo lunghissimo: ricordatevi, in ambiente o si vince tutti o si perde tutti. Qui l'egoismo non vale"

    https://www.repubblica.it/ambiente/2...to_-194527098/
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  8. #203
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    Sei te che cerchi di cavartela coi pipponi copia-incollati e le ramanzine.
    Parli di vivere in maniera naturale ma poi, essendo complicato definire cosa sia e non sapendolo nemmeno tu, sgusci via.
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  9. #204
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    quando esiste la fede nel disastro e la manipolazione delle informazioni


    Il fisico François Gervais, professore emerito presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell'Università di Tours, revisore esperto del 5 ° Rapporto IPCC sui cambiamenti climatici, ha denunciato una frenesia dei media estraneo alla realtà della situazione sul pianeta



    https://actucourses.blogspot.com/201...cVmRyby1V7Gv28

  10. #205
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    L'ONU e le sue conferenze mondiali sul clima, fior di Scienziati, premi Nobel, esperti, il Papa.....ci stanno mentendo? Quel che vediamo e sperimentiamo intorno a noi, non ci lancia alcun allarme? E' tutto, assolutamente, normale e sotto controllo?
    Bene, rispondiamo alla domanda della topic-starter con un bel NO. A tutto tondo. Non c'è da salvare un bel niente. Disfattista!!!
    Poi andiamo a letto, copriamoci e dormiamo sereni.

    La sfida dei ragazzi per salvare il pianeta
    02 GENNAIO 2019
    I dati di un'indagine condotta dall’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo confermano l'interesse in crescita: l'80% dei "figli" rinuncerebbe alle proprie abitudini per ridurre l'impatto dell'inquinamento.

    C’è un tema, nei tempi confusi e incerti in cui viviamo, che sembra in grado di catturare un interesse trasversale delle nuove generazioni e muoverle verso un impegno di miglioramento collettivo e senza confini: è quello della salvaguardia del patrimonio naturale del pianeta. Esiste un ampio convincimento del valore comune che esso rappresenta ma anche dei rischi legati all’impatto dei cambiamenti climatici, in larga parte prodotti dai nostri comportamenti.

    https://rep.repubblica.it/pwa/genera...-C8-P8-S1.8-T1
    Ultima modifica di conogelato; 03-01-2019 alle 06:14
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