esistono ancora i 40 gradi?
se non é per la sauna e chi li sente..
esistono ancora i 40 gradi?
se non é per la sauna e chi li sente..
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Cmq Valentino Rossi secondo me non è umano
https://sport.sky.it/motogp/2017/09/...agon-2017.html
"Negli ultimi giri la mia posizione sulla moto non era al massimo"
Lo spero proprio, guarda. Per scoprire se una cosa è vera o è una bufala artificiosamente montata....c'è un solo metodo: Osservare la REALTA'. Come ci stà parlando la Natura. Quale messaggio ci trasmette.
amate i vostri nemici
Era riferito che ci avresti frantumato i coglioni come sempre coi vari laudato Bergoglio & c.
ti conosciamo meglio di te stesso dal momento che non hai capito
Clima rovente, gli scienziati lanciano un appello per adottare 6 misure subito
Su Nature 60 luminari propongono alcune misure da adottare: tra queste, usare il 30% di energia da fonti rinnovabili e varare piani di decarbonizzazione al 2050
Il mondo ha solo tre anni, fino al 2020, per riuscire a centrare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima, ovvero contenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi dai livelli pre-industriali.
È l'appello lanciato sulla rivista Nature da più di 60 fra scienziati, politici, imprenditori ed economisti di tutto il mondo, guidati dalla ex segretaria della Convenzione Onu sul cambiamento climatico (Unfcc), Christiana Figueres.
I firmatari indicano 6 misure da adottare subito: arrivare al 30% di energia da fonti rinnovabili, approvare piani di decarbonizzazione al 2050 per stati e città, arrivare al 15% di veicoli elettrici nelle vendite, ridurre la deforestazione, dimezzare le emissioni dall'industria, destinare 1000 miliardi di dollari all'anno dal sistema finanziario per il clima.
Se non si riducono subito le emissioni di gas serra, adottando politiche adeguate, aumenteranno desertificazione ed eventi climatici disastrosi, e intere isole finiranno sott'acqua per lo scioglimento dei ghiacci artici.
https://www.as-italia.com/novita-eve...-misure-subito
amate i vostri nemici
Anche diminuire di numero non sarebbe male.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Sempre pensieri allegri, gioiosi e positivi te.....
Hai trent'anni e ne dimostri novanta.
amate i vostri nemici
Il problema è molto più a monte: Non stà nel numero degli abitanti, ma nell'egoismo dell'Uomo.
"Sulla scia di intellettuali di spessore planetario come N. Chomsky, il tema della distribuzione della ricchezza è agitato dai movimenti antagonisti di tutto il globo (Occupy Wall Street, Indignados…) e, conseguentemente, lo si può trovare persino sui vetrini dei microscopi di qualche illuminato ricercatore: poco più di un anno fa, utilizzando la teoria dei sistemi complessi, il semisconosciuto ricercatore geofisico B. Werner ha stupito la comunità scientifica internazionale riunitasi all’American Geophysical Union, dimostrando come le pulsioni sociali di matrice rivoluzionaria costituiscano l’unico (e ultimo) baluardo sistemico alla insaziabile voracità di quel capitalismo economico-finanziario che, per espandersi ipertroficamente su tutto il pianeta, ne sta distruggendo le risorse, compromettendone irreversibilmente la salute.
E oltre all’economia, alla religione e alla scienza, ci si mette pure la sociologia! E’ infatti lo stesso Z. Bauman a ricordarci come il Potere (divenuto globale), dopo aver spodestato la Politica (rimasta locale), stia lentamente svuotando l’individuo di ogni residua carica vitale, depotenziandolo intimamente e relegandolo a mera comparsa di quel processo compulsivo e incontrollato che ha nome “consumismo”. O, meglio, controllato da quelle ristrettissime élite di potere che, concentrando nelle proprie mani flussi di ricchezza progressivamente crescenti, stanno restringendo l’accesso al benessere per la restante popolazione.
Delirante fantapolitica d’ispirazione Orwelliana? Giudicate voi:
Dallo scoppio della crisi, il numero di super-ricchi a livello mondiale è costantemente aumentato, passando dagli 8,6 milioni di individui del 2008, agli oltre 12 milioni del 2012.
Nei soli USA – che hanno recentemente perso il primato del ceto medio più abbiente al mondo – il più ricco 10% della popolazione detiene l’85% della ricchezza finanziaria complessiva.
Neanche noi sfiguriamo: la stessa Banca d’Italia attesta che il patrimonio dei dieci italiani più ricchi equivale a quello dei tre milioni più poveri.
Più che statistiche, questi numeri sono bollettini di guerra! Per minimizzarne la portata, i vassalli del neoliberismo sono soliti affidarsi al mantra dell’alta marea: quando l’acqua sale, sia gli yacht che le barche a remi si alzano. Cioè: la società sarà anche iniqua, ma quando la torta cresce, aumentano anche le briciole per i figli della serva. Come stiamo per vedere, questa favoletta è però ormai indifendibile…
Nel 2009 gli epidemiologi R. Wilkinson e K. Pickett hanno infatti pubblicato un saggio troppo pericoloso per essere divulgato dai circuiti mainstream. Nel bellissimo “La misura dell’anima” i due ricercatori, applicando alle scienze sociali metodi statistici da laboratorio, dimostrano come l’iniquità distributiva del reddito sia il fattore scatenante del deterioramento di un set di nove indicatori socio-sanitari riferiti alla qualità della vita (fiducia sociale, disagi psichici, speranza di vita, obesità, rendimento scolastico, gravidanze minorili, criminalità, carcerazione, mobilità professionale).
Le evidenze del loro studio certificano come la bontà di queste metriche non dipenda dal reddito nazionale medio (Pil procapite), ma da come questo è distribuito nella popolazione. Il peggioramento della qualità della vita risulta cioè strettamente legato all’ampliarsi delle disuguaglianze distributive e, simmetricamente, i paesi con minori problematiche socio-sanitarie sono anche quelli in cui il reddito è più equamente distribuito. Ciò significa che in un paese più povero, ma più equo, si vive meglio che in uno più ricco ma con maggiori disuguaglianze. Sono evidenze che fanno tremare i polsi!"
Lo stesso Pontefice, qualche settimana fa, ha posto i sigilli alla questione con questo tweet lapidario: “La disuguaglianza è la radice dei mali sociali”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/201...zione/1034310/
amate i vostri nemici
Se vuoi aumentare in numeri e la qualita' di vita gli effetti sono ovvi.
Ne dividendo il tutto per tutti, prescindendo pure da valore aggiunto inserito da giascuno, i risultati procapite sarebbero risibili, se non depressivi.
Puoi pensare al reddito mondiale di cittadinanza e lasciare alla provvidenza l'onere di pagarlo e moltiplicare gli spazi abitabili salvando foreste, risorse idriche e d evitare l'utilizzo di ogni risorsa dannosa in cui tutto puo' rientrare.
Di problemi e fattori a monte ed a valle ce ne stanno diversi.
Se cresciamo di numero abbiamo bisogno di più risorse, di spazio. Possibilità di aumento di epidemie.
Devi pensare a tutti i risvolti sociali ed ambientali che una crescita umana comporta.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Fra qualche anno grazie alla crescita di Africa e Asia supereremo i 10 miliardi, ci credo che poi arrivano in massa. Il fate più figli al massimo può valere per certi paesi spopolati. In Italia siamo 60 milioni, una cifra mai raggiunta nella storia, e già non c'è lavoro, anche togliendo gli stranieri, non si potrebbe superare una popolazione del genere. La penisola mica può contenere 100 milioni (neanche nei sogni dei popppulisti).
Per musulmani e chiesa è diverso: più nascite più credenti (iscritti d'ufficio).
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Anche te non centri la questione. Il nòcciolo della faccenda, Tiberio. L'Italia sta diventando un paese sempre più vecchio. Con questo trend (basta fare una proiezione algebrica) la popolazione italiana si estinguerà in tempi rapidi. Rapidissimi!
Sappiamo che per mantenere la popolazione le coppie in età fertile dovrebbero avere 2,1 figli ciascuna e per questo l’Italia, insieme alla Germania e al Giappone, è la nazione che invecchia più rapidamente. Tornano in mente le parole che Papa Francesco ha usato per rispondere alla giornalista nel ritorno dal suo viaggio apostolico nelle Filippine quando ha detto che tre figli per coppia (come la media delle Filippine) sono il numero per mantenere la popolazione, ed in questo aveva perfettamente ragione. L’età media al parto continua a salire: ora siamo a 31,5 anni. Questo ci permette di capire una delle cause della bassa natalità, perché la fertilità femminile comincia a calare già prima dei 30 anni. Anche le madri straniere partoriscono meno bambini, con una media di 1,97 bambini.
Nessuna Regione, compreso il virtuoso Trentino-Alto Adige, arriva al minimo per il ricambio generazionale fisiologico.
http://www.puntofamiglia.net/puntofa...io-estinzione/
amate i vostri nemici