…e non riesco a non avere negli occhi l’immagine del re che si tocca il cuore, nell’atrio illuminato del palazzo… mentre la regina mette in moto, perché non esiste la risposta giusta: perchè nella frazione di un secondo, senza parole, si sono detti così tanto… e lei, del resto, non le conosce le regole del gioco… lei non ha mai avuto logica…
Per cui basta uno sguardo.
O l’ultima nota cantata.
Così non servono poi tante parole per stare bene: basta stare stretti e toccarsi il viso, per riconoscere i propri lineamenti nel buio…
Basta sentire il tempo che batte, il cuore che batte, la pioggia che batte…
E senza sapere che fosse un gioco… e senza accorgersi d’aver giocato… e senza spiegarsi le regole… scoprire di aver vinto una partita.
Insieme….