Ovviamente i collusi contribuiscono alla creazione e diffusione del rischio.
Pero', non potendo io perseguire nessuno e prendendo atto della scarsa efficacia di una gestione a posteriori del reato individuale, adotto in proprio un atteggiamento prudenziale, approfittando della fortuna di non essere posseduto dalle grinfie di certe strutture.
Ovviamente affidate alla mano della giustizia che opera nei suoi limiti che poca sicurezza garantiscono, dovendo aspettare la concretizzazione del danno e potendo poco intervenire, come il privato, sulla previsione, con un'opera di emarginazione che rientra nelke sue prerogative.

Ovvio pure che la posizione prudenziale si estenda ad altri ambienti riconoscibili come gli asili, luoghi di pestaggio e maltrattamento, dove una posizione prudenziale vorrebe l'installazione di telecamere e controllo ambientale preventivo a tutto campo e, solo in seconda battuta, agire a posteriori con la giustizia sul singolo responsabile, cosa che non cancella il danno a differenza dell'azione preventiva tesa a scoraggiarlo nel formarsi.

Va da se che a livello organizzativo, dove si definiscono i metodi per evitare il fattaccio, il ragionamento ha motivo di essere.
Diverso e' a livello di utenza esposta a situazioni irrisolte dove evitarsi il fattaccio diventa onere proprio, non avendo gli enti preposti credibilmente risolto molto.
Poi a bonifica fatta, certificata, con anni di verifica sul campo dei livelli di sicurezza effettivamente ottenuti, certi accorgimenti di auto protezione possono essere rivisti.
Cosi' come ora non si cercano roghi in preparazione a san pietro.