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Discussione: Gesù, maschio singolare.

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    quello che conta è che ci mettevano la faccia, dato che le loro tesi dovevano passare il vaglio dei loro pari, reggere, risultare robuste anche per chi non avesse voluto condividerle; o essere smentite nonostante piacessero;
    Bisognerebbe sapere chi erano i loro pari, dato che parli di pari, ma è facile dedurlo se mi parli di pari e non di dispari, non si rimette la faccia con i pari ma con i dispari e poiché i dispari non hanno mai comandato, mi spieghi con chi rimetteva la faccia? e se poi l'avesse pure persa si rimediava tutto con bel simposio con bevuta finale compresa. Come succede oggi per le grandi menti che devono, per la categoria, rimanere grandi menti, casomai sarà stato un lapsus da cui è facile ritrattare.
    Come nel famoso proverbio: un po' per uno non fa male a nessuno
    A volte, caro axeUgene, mi sembri ingenuo.
    Ultima modifica di crepuscolo; 24-08-2017 alle 22:43

  2. #2
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    Bisognerebbe sapere chi erano i loro pari, dato che parli di pari, ma è facile dedurlo se mi parli di pari e non di dispari, non si rimette la faccia con i pari ma con i dispari e poiché i dispari non hanno mai comandato, mi spieghi con chi rimetteva la faccia? e se poi l'avesse pure persa si rimediava tutto con bel simposio con bevuta finale compresa. Come succede oggi per le grandi menti che devono, per la categoria, rimanere grandi menti, casomai sarà stato un lapsus da cui è facile ritrattare.
    Come nel famoso proverbio: un po' per uno non fa male a nessuno
    i pari erano gli altri filosofi e teologi, coi quali, per esempio, Agostino si confrontava; le tesi dovevano avere logica convincente, perché le idee restano, a prescindere da chi le espone; oggi seguiamo Darwin, non Lamarck, il quale ha avuto un'intuizione - la correlazione tra ambiente e adattamento - che tuttavia non spiegava bene quanto la sistemazione darwiniana;
    analogamente, certe teorie bislacche che citi non fanno parte dell'acquis accademico per gli stessi motivi: non reggono, non spiegano, sono fantasie che interpretano retrospettivamente secondo un desiderio dei posteri, e non secondo l'osservazione scientifica, nel senso di valutazione neutrale dei fatti e confutazione delle spiegazioni;
    A volte, caro axeUgene, mi sembri ingenuo.
    se così ti pare, può anche darsi... non sono una cima; mi sono solo appropriato di conoscenze che sarebbero disponibili anche a te, se tu volessi fare la fatica di farle tue, così come si può studiare la fisica ed evitare le castronerie e contraddizioni in cui cadi spesso a proposito di questioni metafisiche e religiose elementari.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
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    i pari erano gli altri filosofi e teologi, coi quali, per esempio, Agostino si confrontava; le tesi dovevano avere logica convincente, perché le idee restano, a prescindere da chi le espone; oggi seguiamo Darwin, non Lamarck, il quale ha avuto un'intuizione - la correlazione tra ambiente e adattamento - che tuttavia non spiegava bene quanto la sistemazione darwiniana;
    analogamente, certe teorie bislacche che citi non fanno parte dell'acquis accademico per gli stessi motivi: non reggono, non spiegano, sono fantasie che interpretano retrospettivamente secondo un desiderio dei posteri, e non secondo l'osservazione scientifica, nel senso di valutazione neutrale dei fatti e confutazione delle spiegazioni;

    se così ti pare, può anche darsi... non sono una cima; mi sono solo appropriato di conoscenze che sarebbero disponibili anche a te, se tu volessi fare la fatica di farle tue, così come si può studiare la fisica ed evitare le castronerie e contraddizioni in cui cadi spesso a proposito di questioni metafisiche e religiose elementari.
    La mie idee bislacche sono maturate dopo la lettura di svariati libri sull'argomento Gesù di Nazareth, tanto per citare due autori tra i tanti c'è JOHN P. MEIER con i suoi 4 volumoni intitolati "UN EBREO MARGINALE, Ripensare al Gesù storico" dove si parla ovviamente di più o meno probabile sia in positivo che in negativo; oppure gli studi di analisi linguistica ed esegetica di J. MATTEIS e F. CAMACHO sui Vangeli se poi consideri che sul Vangelo di Marco hanno scritto tre bei volumi, chi può insegnarmi di più? C'è la ricerca storica su Gesù come quella linguistica ed esegetica sui Vangeli per carpirne il significato.
    Non vorrei parlare molto di Tommaso la cui cosmologia era identica a quella di Dante. Ecco come concepivano l'universo visibile:
    Un globo immenso di sfere concentriche. la più bassa di codeste sfere, ossia al centro, è il nostro pianeta, fulcro immobile di tutto il mondo materiale. La terra è avvolta da sette cieli, in forma di sfere più o meno voluminose, in continuo e regolare movimento di rotazione su se stesse. La materia di questi cieli e inalterabile, solida e diafana come purissimo cristallo. Incastonati in codeste sfere si trovano le stelle e i pianeti. Il moto delle stelle è prodotto dai motori trascendenti, ossia dalle sostanze "separate", o intellettive, cioè gli angeli.
    Oltre i sette cieli mobili si trova il cielo immobile delle stelle fisse, al di sopra del quale i teologi medioevali collocavano il cielo empireo, sede dei beati. Ma nella Contra Gentiles non si nomina mai quest'ultimo, perché i maestri della dottrina cristiana ne parlavano con un certo pudore di fronte ai rappresentanti del pensiero filosofico. Credo sia sufficiente.

  4. #4
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    La mie idee bislacche sono maturate dopo la lettura di svariati libri sull'argomento Gesù di Nazareth, tanto per citare due autori tra i tanti c'è JOHN P. MEIER con i suoi 4 volumoni intitolati "UN EBREO MARGINALE, Ripensare al Gesù storico" dove si parla ovviamente di più o meno probabile sia in positivo che in negativo; oppure gli studi di analisi linguistica ed esegetica di J. MATTEIS e F. CAMACHO sui Vangeli se poi consideri che sul Vangelo di Marco hanno scritto tre bei volumi, chi può insegnarmi di più? C'è la ricerca storica su Gesù come quella linguistica ed esegetica sui Vangeli per carpirne il significato.
    io mi riferivo alla tesi che hai citato in questo post; ma non so se le opere che citi e i relativi autori siano accademicamente rilevanti; poi, le tesi andrebbero discusse in dettaglio;

    di più ti può insegnare il corpus di opere accademiche, cioè una pluralità di studi che convergono su un acquisfattuale ed interpretativo che si è imposto per la forza delle sue argomentazioni e documenti a sostegno;
    perché io posso anche scrivere 10 volumi sulla splendida condotta della guerra da parte di Hitler, grande stratega, e tu pensare che quel mucchio di carta mi attribuisca autorità; ma se gli storici universitari smentiscono le mie tesi sulla base di argomenti forti, documentazioni, io resto un dilettante che cerca di piegare la storia al mio desiderio, selezionando e leggendo le fonti in modo metodologicamente inappropriato;
    io ti posso solo dire che ho acquisito il metodo storico in luogo appropriato e perciò mi rendo conto sin dal linguaggio se un autore sta facendo ricerca, oppure cerca di dimostrare una tesi selezionando gli elementi che la corroborano ed escludendo gli altri, come mi sembra nel passo che hai citato, che peraltro evoca un filone ben noto di rielaborazione cristologica; tutto qui;

    Non vorrei parlare molto di Tommaso la cui cosmologia era identica a quella di Dante. Ecco come concepivano l'universo visibile:
    Un globo immenso di sfere concentriche...
    beh, era Dante a ispirarsi a Tommaso, poiché la scolastica allora era dottrina ufficiale della Chiesa; solo che l'importanza di Tommaso non sta certo in quella concezione del cosmo, ma nel razionalismo in cui cercava di iscrivere la teologia e la fede stessa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
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    io mi riferivo alla tesi che hai citato in questo post; ma non so se le opere che citi e i relativi autori siano accademicamente rilevanti; poi, le tesi andrebbero discusse in dettaglio;

    di più ti può insegnare il corpus di opere accademiche, cioè una pluralità di studi che convergono su un acquisfattuale ed interpretativo che si è imposto per la forza delle sue argomentazioni e documenti a sostegno;
    perché io posso anche scrivere 10 volumi sulla splendida condotta della guerra da parte di Hitler, grande stratega, e tu pensare che quel mucchio di carta mi attribuisca autorità; ma se gli storici universitari smentiscono le mie tesi sulla base di argomenti forti, documentazioni, io resto un dilettante che cerca di piegare la storia al mio desiderio, selezionando e leggendo le fonti in modo metodologicamente inappropriato;
    io ti posso solo dire che ho acquisito il metodo storico in luogo appropriato e perciò mi rendo conto sin dal linguaggio se un autore sta facendo ricerca, oppure cerca di dimostrare una tesi selezionando gli elementi che la corroborano ed escludendo gli altri, come mi sembra nel passo che hai citato, che peraltro evoca un filone ben noto di rielaborazione cristologica; tutto qui;


    beh, era Dante a ispirarsi a Tommaso, poiché la scolastica allora era dottrina ufficiale della Chiesa; solo che l'importanza di Tommaso non sta certo in quella concezione del cosmo, ma nel razionalismo in cui cercava di iscrivere la teologia e la fede stessa.
    Niente da dire sulla tua professionalità e sui metodi che adotti ma io parto sempre dal punto di vista che Dio è indimostrabile in quanto è diverso in ognuno di noi, ed in più è anche in se stesso; quello che risulta chiaro dal vangelo e che Gesù non guarda i ragionamenti anche se ragiona con scribi e farisei e li tacita, egli guarda il sentimento. Se Gesù può entrare dentro di noi non lo fa certo per le 99 pecore che aspettano, ma per quell'unica che si è persa, e questo per me, dico per me e mi assumo la responsabilità di ciò che dico, rappresenta quanto Dio cerchi un rapporto affettivo e sentimentale piuttosto che di motivazioni che inducono a ragionare; di solito, quando si pensa non si sente intensamente. Per me ragionare su di un tramonto ne elimina la bellezza della contemplazione, anche se il ragionar ne può far parte quando non sia condizionante.
    Che significa per te: essere presente ed essere assente, lo vedi nel ragionamento o nella sensazione?
    Ultima modifica di crepuscolo; 25-08-2017 alle 14:44

  6. #6
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    Niente da dire sulla tua professionalità e sui metodi che adotti ma io parto sempre dal punto di vista che Dio è indimostrabile in quanto è diverso in ognuno di noi, ed in più è anche in se stesso; quello che risulta chiaro dal vangelo e che Gesù non guarda i ragionamenti anche se ragiona con scribi e farisei e li tacita, egli guarda il sentimento.
    appunto, una cosa tipica dell'ebraismo del tempo, refrattario all'ellenizzazione ed al suo logos; ci ha pensato Paolo, ellenizzato di cultura, ma intriso di sentimento a dare una forma utilizzabile per i gentili;

    ma qui non si tratta di postulare un assioma su "Dio" - dove hai la libertà di farlo - bensì di analizzare un Gesù storico sul quale le testimonianze sono già di per sé da prendere con le molle, perché molto posteriori e di terza mano;
    ora, uno storico serio, e soprattutto in un caso come questo, diffida di qualunque ipotesi che presenti figure molto divergenti dal contesto culturale dell'epoca, perché deve per forza ricostruire scenari verosimili, spiegabili;
    stiamo parlando del Gesù storico, non di quello che fa i miracoli;
    le teorie "originali", che forzano interpretazioni devianti, vanificano anche il lavoro degli ecclesiastici - di tutte le confessioni cristiane - inteso a dimostrare una storicità di Gesù, perché alimentano un impianto mitologico, poco credibile;

    Che significa per te: essere presente ed essere assente, lo vedi nel ragionamento o nella sensazione?
    che c'entra questo, ora ?

    io ho scritto che se ti devo trasmettere il teorema di Pitagora, questo è buono sia che te lo spieghi di persona, sia che te lo mandi per posta, e persino se, pur non avendolo capito, l'ho imparato correttamente a memoria, a prescindere dalla mia esperienza particolare di persona;
    e lo stesso vale per un'ipotesi - che è filologica e filosofica, latu sensu - su Gesù o su qualsiasi altra cosa;
    conta l'idea nero su bianco; non certo chi me la presenta, che può essere anche un genio, ma non capire nulla dell'argomento specifico; così ragiona una persona dotata di senso critico; poi ci sono quelli che si scelgono le autorità di cui fidarsi ciecamente su tutto, per cui il medico condotto sa di legge più del contadino, ma forse sa meno di pallone e non è detto che i suoi consigli sulla schedina siano buoni.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #7
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    appunto, una cosa tipica dell'ebraismo del tempo, refrattario all'ellenizzazione ed al suo logos; ci ha pensato Paolo, ellenizzato di cultura, ma intriso di sentimento a dare una forma utilizzabile per i gentili;
    Supponendo che allora ragionassero come noi tu non consideri affatto il perché i gentili od anche gli ebrei convertiti aderissero alla buona novella. Tu citi i ragionamenti ed i sentimenti dei predicatori ma non consideri affatto coloro che aderiscono. Perché aderiscono? Sono attratti, se si da cosa? o sono senza alcuna personalità tanto da farsi convincere?

  8. #8
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    ma qui non si tratta di postulare un assioma su "Dio" - dove hai la libertà di farlo - bensì di analizzare un Gesù storico sul quale le testimonianze sono già di per sé da prendere con le molle, perché molto posteriori e di terza mano;
    E' evidente in quanto emerge un Gesù predicato.
    A questo punto i ragionamenti da farsi sono due:
    o è tutta una montatura imperniata magari su un Gesù veramente vissuto morto ignominiosamente in croce e mitizzato dei suoi discepoli, insomma un povero diavolo capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato ma divinizzato; quindi tutto si reggerebbe su di un falso;
    oppure chi ha scritto ha avuto accesso direttamente od indirettamente a memorie collettive ancora rimaste o a scritti od appunti magari steno ( allora la stenodattilografia era molto diffusa e ricercata) delle stesso Matteo che sicuramente essendo un ex gabelliere sapeva scrivere e fare i conti .
    Non so se tu ha altre alternative.
    Ultima modifica di crepuscolo; 26-08-2017 alle 08:55

  9. #9
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    ora, uno storico serio, e soprattutto in un caso come questo, diffida di qualunque ipotesi che presenti figure molto divergenti dal contesto culturale dell'epoca, perché deve per forza ricostruire scenari verosimili, spiegabili;
    stiamo parlando del Gesù storico, non di quello che fa i miracoli;
    le teorie "originali", che forzano interpretazioni devianti, vanificano anche il lavoro degli ecclesiastici - di tutte le confessioni cristiane - inteso a dimostrare una storicità di Gesù, perché alimentano un impianto mitologico, poco credibile;

    Sei un illuso se pensi che qualcuno possa tracciare i tratti di un Gesù storico essendo i messaggi evangelici sia reali che metafisici.
    Tra l'altro sin dall'inizio la cristologia è partita supponendo un Gesù Dio e uomo, ma in che proporzioni e come ciò avvenga nessuno lo sa e, a mio avviso, non lo potrà mai sapere, a meno che non lo viva lui stesso.

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