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Risultati da 496 a 510 di 1373

Discussione: Gesù e le donne.

  1. #496
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quindi non ha alcun senso che tu mi obietti il fatto di far presente l'assurdità morale della cosa ad un "credente"; perché quello non è un credente in Dio, ma solo un seguace dei preti - di alcuni - e delle loro acrobazie a sostegno di un determinato ordine sociale.
    ma certo, sono con te; io credo che Dio voglia il nostro bene senza condizionamenti. Nella fede come nell'ubbidienza a Dio esistono tante gradazioni, ma la gradazione migliore non è quella della chiesa così com'è ma quella di Gesù Cristo nel quale essa dovrebbe tendere, per costituzione. Ora sono 2.000 anni che tende e tende e tende e tende e tende, ma non riesce mai a lanciare la freccia. Ciò indica confusione, mancanza di fede e soprattutto incertezza sulla realtà del bersaglio.
    Ultima modifica di crepuscolo; 02-12-2017 alle 18:57

  2. #497
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    Per quanto riguarda le spiegazioni devi riflettere sulla creazione e farti questa domanda:
    Adamo ed Eva erano soli al mondo?
    Perché se erano soli il problema non sussiste; se invece c'era già qualcun altro allora c'è da chiedersi: chi e com'era fatto/a o fatti/e gli esseri conviventi?
    Se invece fantastichi ed esci dalle scritture sacre, elimini il tempo, puoi entrare nei personaggi e spiegartelo privatamente da solo.
    ecco, io non fantastico e quindi non sono ceto io a sostenere che l'indissolubilità sarebbe nelle scritture;

    quindi, le domande le faccio io a te, che sostieni la doverosità per il "credente", ma non la sai spiegare, nemmeno in termini di buon senso;

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    I dieci comandamenti ti dicono niente?
    e io quelli ti ho citato; anche se non tutti i "credenti" vi fanno riferimento, tantomeno in modo univoco, per coloro che li riconoscono;

    ti risulta che ci sia un comandamento che prescrive l'indissolubilità ? e se così fosse, sarebbe stato possibile l'istituto del ripudio, oppure il divorzio per tutti i non cattolici ?
    ripeto: quale sarebbe il pregio morale per tutti nell'eventualità che due che si detestano restino insieme invece di essere felici o sereni altrimenti ? perché mai Dio dovrebbe volere questo al pari di come potrebbe volere che la gente eviti di ammazzarsi o di danneggiarsi reciprocamente in altro modo ?

    se uno che si dice "credente" non è in grado di rispondere in modo semplice a questa domanda, vuol dire che sta rimuovendo il vero motivo e che coltiva sentimenti nascosti, e inconfessabili, perché poco puliti.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #498
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    ecco, io non fantastico e quindi non sono ceto io a sostenere che l'indissolubilità sarebbe nelle scritture;

    quindi, le domande le faccio io a te, che sostieni la doverosità per il "credente", ma non la sai spiegare, nemmeno in termini di buon senso;


    e io quelli ti ho citato; anche se non tutti i "credenti" vi fanno riferimento, tantomeno in modo univoco, per coloro che li riconoscono;

    ti risulta che ci sia un comandamento che prescrive l'indissolubilità ? e se così fosse, sarebbe stato possibile l'istituto del ripudio, oppure il divorzio per tutti i non cattolici ?
    ripeto: quale sarebbe il pregio morale per tutti nell'eventualità che due che si detestano restino insieme invece di essere felici o sereni altrimenti ? perché mai Dio dovrebbe volere questo al pari di come potrebbe volere che la gente eviti di ammazzarsi o di danneggiarsi reciprocamente in altro modo ?

    se uno che si dice "credente" non è in grado di rispondere in modo semplice a questa domanda, vuol dire che sta rimuovendo il vero motivo e che coltiva sentimenti nascosti, e inconfessabili, perché poco puliti.
    La domanda è talmente semplice, in un mondo così complicato, che nessuno sa risponderti, ma guarda un po'..
    ....ma ce l'hai una moglie?
    Comunque nell'Israele dei tempi in cui il Nuovo Testamento è germogliato trovi solo vecchie radici.
    Dio non li ha creati moglie e marito, lo sono diventati ed anche madre e padre, dopo, quando a seguito del rapporto sessuale, è nato Caino ed Abele. Tu vuoi andare alle radici del messaggio o vuoi cogliere i frutti. Gesù rimproverava e s'incazzava, in senso educativo, quando chi parlava parlava a vanvera senza la coerenza del singolo fatto ma oggettivava il messaggio a tutti, o come dicono in France a tout le monde.
    Te l'ho detto mille volte, comportati come ti sembra giusto, e se non hai un Dio cui riferirti ricorri alla tua coscienza al netto delle varie e particolari pizze che gli altri possono o non possono gradire. Questo comportamento è maschio, non l'infantilismo irresponsabile ,( lasciar decidere chi deve decidere e non te) e sempre più stringente come un laccio...........delle scarpe.
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-12-2017 alle 13:29

  4. #499
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    e io quelli ti ho citato; anche se non tutti i "credenti" vi fanno riferimento, tantomeno in modo univoco, per coloro che li riconoscono;

    .
    Hai fatto bene a metterlo tra virgolette " credenti" perché se vuoi essere al top devi rispettarli tutti, i comandamenti di Dio, poi, una volta fatto tutto viene naturale e ti accorgerai, e lo potrai anche dire come correzione fraterna, che, chi non osserva il comandamento, di Dio e del Mondo, di non uccidere era un volgare assassino che non credeva affatto in Dio. Attenti, dice Gesù, non fatevi scassinare la casa dove dimorate, anche se lui, Gesù, completamente devoto a Dio anche nell'imprevisto ed anche imprevedibile, non aveva un posto suo dove poggiare il capo, ci pensava suo Padre, quando l'ha potuto raccontare.
    Girava in lungo e in largo, senza fissa dimora, allegramente per i fatti suoi impegnato più che mai, ovviamente calcolando i limiti fissati, ove potesse arrivare, senza nuocere i suoi compagni di viaggio; non da ultimo doveva anche guardarsi le spalle dalle volpi come gli erodiani, quando reputava un certo pericolo era difficile trovarlo subito.
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-12-2017 alle 13:48

  5. #500
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    La domanda è talmente semplice, in un mondo così complicato, che nessuno sa risponderti, ma guarda un po'..
    ....ma ce l'hai una moglie?
    vedi ? in questo caso devi rispondere con una domanda, perché la risposta ci sarebbe, ma è vergognosa;
    mentre in quest'altro caso, ti viene spontanea, in poche parole, ed è quella giusta:
    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Hai fatto bene a metterlo tra virgolette perché se vuoi essere al top devi rispettarli tutti, poi ti accorgerai e lo potrai anche dire come correzione fraterna, che chi non osserva il comandamento di Dio e del Mondo di non uccidere è un volgare assassino che non credeva affatto in Dio.
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    Comunque nell'Israele dei tempi in cui il Nuovo Testamento è germogliato trovi solo vecchie radici.
    Dio non li ha creati moglie e marito, lo sono diventati ed anche madre e padre, dopo, quando a seguito del rapporto sessuale, è nato Caino ed Abele. Tu vuoi andare alle radici del messaggio o vuoi cogliere i frutti. Gesù rimproverava e s'incazzava, in senso educativo, quando chi parlava parlava a vanvera senza la coerenza del singolo fatto ma oggettivava il messaggio a tutti, o come dicono in France a tout le monde.
    Te l'ho detto mille volte, comportati come ti sembra giusto, e se non hai un Dio cui riferirti ricorri alla tua coscienza al netto delle varie e particolari pizze che gli altri possono o non possono gradire. Questo comportamento è maschio, non l'infantilismo irresponsabile ,( lasciar decidere chi deve decidere e non te) e sempre più stringente come un laccio...........delle scarpe.
    quando, invece, devi perderti in questi discorsi a vanvera e confusionari, così diversi dalla risposta che hai dato sopra, significa che non puoi esprimere un concetto semplice ed intuitivo, morale, o "divino", se preferisci;

    perché l'idea che due debbano restare coppia per sempre, malgrado altre intenzioni o circostanze sopraggiunte - beninteso, non che continuino a prendersi cura di eventuali figli, pagare alimenti, andare ragionevolmente e civilmente d'accordo - non ha alcun pregio per la società, se non quello oppressivo di chi fa valere il precetto nel proprio egoistico interesse in un contratto sociale, e non in una relazione di coppia;

    rileggiti e mettiti nei panni di un interlocutore: lo vedi subito che non regge, che non c'è alcun dio dietro quel precetto, e certamente non quello che si vuole Padre amorevole.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #501
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    Alla fine siamo d'accordo i concetti semplici diventano complicati perché si vogliono aggiustare, aggiustamento rimproverato da Gesù a chi complicava l'uno, il semplice, il naturale. C'è anche da dire che due che prima si amavano giungano poi ad odiarsi, mi vien da pensare: poveri figli loro. Per caso il figlio ha mai deciso di venire al mondo? No, non c'è predestinazione neanche se ci fosse Dio.
    A questo punto sarebbe che un breve piacere di una notte lascia per tutta la vita un gran dispiacere, al figlio che soffre ovviamente,........................ magari quella i due se ne fossero andati al cinema col prete e tutto.
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-12-2017 alle 17:39

  7. #502
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    C'è anche da dire che due che prima si amavano giungano poi ad odiarsi, mi vien da pensare: poveri figli loro. Per caso il figlio ha mai deciso di venire al mondo? No, non c'è predestinazione neanche se ci fosse Dio.
    A questo punto sarebbe che un breve piacere di una notte lascia per tutta la vita un gran dispiacere, al figlio che soffre ovviamente,........................ magari quella i due se ne fossero andati al cinema col prete e tutto.
    le eventuali sofferenze dei figli sono anche legate alle aspettative, a come si pone loro la circostanza e anche quelle future, in caso si trovino in situazioni analoghe;

    ora, un atteggiamento "paterno", come piace a te, dovrebbe porsi una questione educativa; ai figli si insegna che "l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re"; non si può avere tutto; così, si impara ad affrontare la delusione, la sconfitta, per rialzarsi;
    nelle questioni di coppia, invece, si cresce con l'improbabile "e vissero per sempre felici e contenti", che suggerisce una meta, e un'aspettativa;

    così, già da bambini e bambine si ragiona in termini di risultato, per il raggiungimento del quale l'altro è strumento; e se non è più d'accordo, ha tradito un bene superiore, interiorizzato col proprio per sempre felice e contento, al calduccio, camicie stirate, pasto pronto, un giro in tangenziale ogni tanto;
    'sta roba andrebbe demolita, per costruire qualcosa di più adatto alla natura umana.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #503
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono, chi vuole può fare tutto quello che dici; se fosse qualcosa di desiderabile, non ci sarebbe bisogno che tu ne faccia la réclame; e se il matrimonio fosse una condizione appagante, non ci sarebbe bisogno di formalizzarlo, con tanto di obblighi negoziali, che sono il contrario dell'amore, per definizione;
    ogni essere umano ha l'anelito spirituale - la parola ti piace tanto, la uso - di essere amato per ciò che è, spontaneamente e senza condizioni; non per il ruolo che promette di interpretare come provider di servizi;
    nel matrimonio, questa speranza viene sepolta viva, perché ogni gesto quotidiano è registrato da entrambi sul parametro della conformità alle aspettative, con tutto il carico di ansia, sospetto, controllo, diffidenza per l'autentica personalità e potenziale creativo del partner, che in ogni momento può essere centrifugo;

    puoi perdonare quello che ti pare, ma stai comunque propagandando e diffondendo un modello di relazione che istituzionalizza l'infelicità, che inquina l'umore generale; e gli effetti ti ritornano, perché poi ti lamenti che la gente non si sposa e non fa figli; grazie
    il modello che proponi può funzionare, a patto di educare le persone al disprezzo di se stesse e talmente al punto tale da accettarsi menomati prima ancora di aver vissuto, rimuovendo tutto;
    ma non è una critica, beninteso; se piace, uno lo fa; è solo la spiegazione ovvia per cui la maggior parte delle persone non può essere appagata da quella condizione, né, potendo scegliere, lo è mai stata, come testimonia tutta la storia di chi poteva darsi una disciplina diversa e avere spazi personali appaganti: aristocratici, alto-borghesi e poi anche persone comuni si sono sempre sposate per circostanza sociale; ma poi hanno sempre fatto gli affarucci propri, e molto alla luce del sole, spesso con ampio riconoscimento e condiscendenza, e non di rado con forme di ufficializzazione dei diversivi.
    Ma no scusa! Il Matrimonio non è una prerogativa Cattolica. La ritroviamo nel corso dei millenni in tutte le culture, in tutte le latitudini e longitudini del mondo, Axe. Fà parte del retaggio umano, voglio dire. Che ci porta a cercare con l'Altro un legame esclusivo, proiettato nel Futuro e nel Persempre.....

    Non scambiare l'usa e getta, il mordi e fuggi di oggi, con la libertà. Con una pretesa e ingannevole forma di emancipazione. Ti prego.

    "E’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo: “Io voglio diventare sacerdote, ma soltanto per dieci anni”. Aveva paura di una scelta definitiva. Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!

    Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Perché, cari fidanzati, il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani. Mi viene in mente il miracolo della moltiplicazione dei pani: anche per voi, il Signore può moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne ha una riserva infinita! Lui vi dona l’amore che sta a fondamento della vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E lo rende ancora più grande quando la famiglia cresce con i figli. In questo cammino è importante, è necessaria la preghiera, sempre. Lui per lei, lei per lui e tutti e due insieme. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore. Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Gli sposi possono imparare a pregare anche così: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti."

    https://w2.vatican.va/content/france...fidanzati.html
    amate i vostri nemici

  9. #504
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    Hai sbagliato tutto, con Gesù non è la moglie ma è la donna che conta, se poi è anche moglie peggio per te.
    Io non avrei cercato di capire te se tu non me lo avessi chiesto. E questo modo di giudicare il prossimo in base alla propria testa è come chiederlo ma non è affatto democratico, specialmente per chi non crede, e neanche divino per chi crede.
    E soprattutto ricordati del vecchio proverbio popolare che dice: chi fa da se fa per tre.
    Chiedilo agli stipendiati fissi.....
    .....povera Italia.
    Devi spiegarmi come si concilia il proverbio popolare col Vangelo. Col definirsi seguaci di Cristo. Poi....fai te, ci mancherebbe
    amate i vostri nemici

  10. #505
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    le eventuali sofferenze dei figli sono anche legate alle aspettative, a come si pone loro la circostanza e anche quelle future, in caso si trovino in situazioni analoghe;

    ora, un atteggiamento "paterno", come piace a te, dovrebbe porsi una questione educativa; ai figli si insegna che "l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re"; non si può avere tutto; così, si impara ad affrontare la delusione, la sconfitta, per rialzarsi;
    nelle questioni di coppia, invece, si cresce con l'improbabile "e vissero per sempre felici e contenti", che suggerisce una meta, e un'aspettativa;

    così, già da bambini e bambine si ragiona in termini di risultato, per il raggiungimento del quale l'altro è strumento; e se non è più d'accordo, ha tradito un bene superiore, interiorizzato col proprio per sempre felice e contento, al calduccio, camicie stirate, pasto pronto, un giro in tangenziale ogni tanto;
    'sta roba andrebbe demolita, per costruire qualcosa di più adatto alla natura umana.
    Però non dimentichiamoci che, fino a un paio di generazioni fa, i matrimoni erano combinati, cioè per alcuni una specie di condanna all'ergastolo. Ovvio che poi si è finiti per esaltare tutto il contrario, come espresso nel 'per sempre felici e contenti', ma anche perché senza un'aspettativa, chi è così scemo da fare la fatica? Nelle vecchie generazioni l'aspettativa erano i vantaggi che il matrimonio offriva come contropartita all'impegno che ne derivava, cioè il fare comunità e non rimanere da soli, ma ad un certo punto questa non è stata più una priorità e si è incominciato a sposarsi per amore.
    Quale dovrebbe essere l'aspettativa che ci faccia venire voglia di imbarcarci in un progetto del genere?

  11. #506
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Il tuo tentativo di vendere come libertà un'unione stereotipata e forzosa è sempre più patetico, come anche quello di far passare male il suo contrario, ciò che tu ritieni sia usa e getta, svilire i sentimenti.
    Siccome anche tu sei umano e ti sarai innamorato, hai avuto ed hai tuttora i sentimenti che provi ed influenzano la tua vita, le tue scelte.
    Non si capisce perché ad un certo punto, ciò che proviamo e che è impossibile mettere da parte e che ha guidato e guida le unioni, debba non avere piú considerazione. In nome di cosa non si capisce, salvo riempursi la bocca di amore vero e di dio. Ma che cos'è?
    Se mi parli di amore, sia cosa sia, sempre nel campo dei sentimenti siamo.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  12. #507
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma no scusa! Il Matrimonio non è una prerogativa Cattolica. La ritroviamo nel corso dei millenni in tutte le culture, in tutte le latitudini e longitudini del mondo, Axe. Fà parte del retaggio umano, voglio dire. Che ci porta a cercare con l'Altro un legame esclusivo, proiettato nel Futuro e nel Persempre.....
    ma nemmeno per idea; l'accoppiamento è universale; l'indissolubilità certamente no; e infatti, è prerogativa esclusiva della dottrina cattolica;
    poi, il fatto che si cerchi l'esclusività e nel momento in cui si è innamorati si desideri che duri per sempre, non basta certo a rendere la cosa dovuta o pregiata in sé; tantomeno se l'altro non è più d'accordo;

    puntualmente, quando ricorri all'argomento del "naturale" ti contraddici da solo: se il "matrimonio" fosse naturale, come sostieni, non ci sarebbe alcun bisogno di disciplinarlo, e sarebbe naturalmente indissolubile praticamente per tutti, con una minima percentuale di pervertiti contro-natura che si separa;
    al contrario, è dimostrato che per natura saremmo monogami seriali;

    Non scambiare l'usa e getta, il mordi e fuggi di oggi, con la libertà. Con una pretesa e ingannevole forma di emancipazione. Ti prego.
    ma se a uno o una va di mordere e fuggire, a te cosa importa ? perché non dovrebbe esserci quella libertà di essere sinceri, se non si desidera impegnarsi ?
    a me non procura alcun problema o fastidio e non dovrebbe preoccupare nemmeno te; a meno che la tua monogamia non ti pesi e la libertà altrui ti susciti invidia.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #508
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Però non dimentichiamoci che, fino a un paio di generazioni fa, i matrimoni erano combinati, cioè per alcuni una specie di condanna all'ergastolo.
    quelli erano matrimoni più solidi, soprattutto se tra persone civili ed educate in modo compatibile; la saggezza e la libertà dei ceti privilegiati elaborava anche codificate valvole di sfogo del desiderio, tanto più paritarie quanto più il livello sociale era elevato e il matrimonio significativo sul piano della difesa patrimoniale;

    Ovvio che poi si è finiti per esaltare tutto il contrario, come espresso nel 'per sempre felici e contenti', ma anche perché senza un'aspettativa, chi è così scemo da fare la fatica? Nelle vecchie generazioni l'aspettativa erano i vantaggi che il matrimonio offriva come contropartita all'impegno che ne derivava, cioè il fare comunità e non rimanere da soli, ma ad un certo punto questa non è stata più una priorità e si è incominciato a sposarsi per amore.
    Quale dovrebbe essere l'aspettativa che ci faccia venire voglia di imbarcarci in un progetto del genere?
    ah, e che ne so io ?
    probabilmente, la nevrosi e la paura, nella maggior parte dei casi; come gli agorafobi, che possono uscire solo se accompagnati, una persona che abbia paura delle proprie pulsioni può trovare confortevole avere un partner che gliele inibisce e le sublima; se ciò avviene in modo efficiente, l'unione può essere duratura;

    ma, se si parla di sentimenti di "amore", volerli congelare in un rapporto negoziale, con obblighi codificati, è un'idiozia; prima di tutto, perché non si possono ipotecare i propri sentimenti, figuriamoci quelli altrui; in secondo luogo, perché è la stessa formalizzazione della coppia a costituire la bomba ad orologeria delle stesse fondamenta di quell'unione che si vorrebbe fondata sull'amore, ma invece è fondata sul possesso;

    poi, è evidente che, volendo, si può anche essere fedeli a qualcuno che non si ama più, si può rinunciare ad amare ed essere amati, al sesso appagante, a quasi tutto; si vive anche senza occhi, senza braccia e gambe, volendo;
    ma se uno si taglia le gambe e ti critica perché tu non lo emuli e per dispetto continui a camminare e correre, e ti diverti, che effetto ti fa ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #509
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quelli erano matrimoni più solidi, soprattutto se tra persone civili ed educate in modo compatibile; la saggezza e la libertà dei ceti privilegiati elaborava anche codificate valvole di sfogo del desiderio, tanto più paritarie quanto più il livello sociale era elevato e il matrimonio significativo sul piano della difesa patrimoniale;
    In che senso paritarie? Non mi risulta che le donne potessero liberamente soddisfare il loro desiderio, sbaglio?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ah, e che ne so io ?
    probabilmente, la nevrosi e la paura, nella maggior parte dei casi; come gli agorafobi, che possono uscire solo se accompagnati, una persona che abbia paura delle proprie pulsioni può trovare confortevole avere un partner che gliele inibisce e le sublima; se ciò avviene in modo efficiente, l'unione può essere duratura;

    ma, se si parla di sentimenti di "amore", volerli congelare in un rapporto negoziale, con obblighi codificati, è un'idiozia; prima di tutto, perché non si possono ipotecare i propri sentimenti, figuriamoci quelli altrui; in secondo luogo, perché è la stessa formalizzazione della coppia a costituire la bomba ad orologeria delle stesse fondamenta di quell'unione che si vorrebbe fondata sull'amore, ma invece è fondata sul possesso;

    poi, è evidente che, volendo, si può anche essere fedeli a qualcuno che non si ama più, si può rinunciare ad amare ed essere amati, al sesso appagante, a quasi tutto; si vive anche senza occhi, senza braccia e gambe, volendo;
    ma se uno si taglia le gambe e ti critica perché tu non lo emuli e per dispetto continui a camminare e correre, e ti diverti, che effetto ti fa ?
    Ah! Da come ti eri espresso mi sembrava avessi la risposta e volevo saperla anche io
    Sono d'accordo che mettere l'amore sotto contratto è una specie di gabbia per l'aria, ma la convivenza, andando al senso pratico, necessita di una regolamentazione. Il matrimonio è una regolamentazione, ma ormai non può più avere il monopolio e deve lasciare spazio ad altri tipi di contratti. Però certo che deve esserci la clausola sul possesso, è il patto di non concorrenza se no col cavolo che investo tempo e risorse a fondo perduto!

    Sull'ultima domanda, va beh è una reazione molto comune odiare o dare addosso a quelli che ai nostri occhi sembrano più 'fortunati'. Se quelli che mi fanno la predica mi stanno antipatici li faccio rosicare, altrimenti ...ognuno ha la sua croce, che ti credi?

  15. #510
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    In che senso paritarie? Non mi risulta che le donne potessero liberamente soddisfare il loro desiderio, sbaglio?
    in generale, se la loro posizione sociale era dello stesso rango del marito, o maggiore, le consuetudini sociali codificavano anche diversivi femminili, purché discreti, ossia non sbandierati; con buona pace anche dei preti; se pensi ai canti trobadorici e alla poesia cortese, beh lì si parlava degli amanti delle gran dame...
    i re avevano le favorite, classificate gerarchicamente, ma pure quelle poi non è che aspettassero pettinando le bambole;

    Ah! Da come ti eri espresso mi sembrava avessi la risposta e volevo saperla anche io
    beh, una risposta l'ho data, ed è quella delle nevrosi; non le considero patologia, ma normalità; forse bisogna trovare qualcuno che sopporti senza troppa fatica i tuoi peggiori difetti, dove il punto e riuscire a farli presenti per tempo
    Sono d'accordo che mettere l'amore sotto contratto è una specie di gabbia per l'aria, ma la convivenza, andando al senso pratico, necessita di una regolamentazione. Il matrimonio è una regolamentazione, ma ormai non può più avere il monopolio e deve lasciare spazio ad altri tipi di contratti. Però certo che deve esserci la clausola sul possesso, è il patto di non concorrenza se no col cavolo che investo tempo e risorse a fondo perduto!
    mo' penso al prof di diritto civile che alza il sopracciglio: il matrimonio è un negozio giuridico, non un contratto !

    ecco, no; non si dovrebbero investire risorse e tempo; fai sta cosa se ti piace in quel momento, se ci credi, ma nessuno può promettere niente e non si può mentire a se stessi facendo finta che sia così; chiunque abbia vissuto una separazione importante verosimilmente negli anni è stato un buon partner, quantomeno accettabile; e tutti sanno perfettamente che la rottura non ha nulla a che vedere con quello che si fa o non si fa, ma con ciò che si è o si è diventati ad un determinato momento; è proprio una questione di identità; se ti chiedi cosa avresti fatto di sbagliato, la risposta giusta è: proprio niente; semplicemente, quella persona è cambiata, magari lo sei anche tu, e non c'è nulla che ci si possa fare;

    in questi casi, la risposta amorevole è pietà, verso se stessi e verso l'altro; ma non la pietà di Cono, della legge che trattiene, di un preteso perdono a fronte di nessuna colpa, che sottintende un potere; bensì, quella di lasciar andare e non covare rancore, in nome di quello che è stato;
    una cosa molto difficile solo se uno aveva investito su un rendimento atteso, e non sul piacere della relazione; se l'altro ti fa sballare il conticino, ti sembra un banchiere che t'abbia venduto titoli spazzatura e ti passa male;
    Sull'ultima domanda, va beh è una reazione molto comune odiare o dare addosso a quelli che ai nostri occhi sembrano più 'fortunati'. Se quelli che mi fanno la predica mi stanno antipatici li faccio rosicare, altrimenti ...ognuno ha la sua croce, che ti credi?
    io dico solo: ma se la vicina si porta ogni giorno a casa, non uno, ma due uomini diversi, a me che caxxo me ne frega ? ma beata lei... almeno, quando la incontro al super mi sorride e non ha l'aria scoglionata del 99% delle mogli che si vedono tra gli scaffali;
    quelle all'Ikea sono mediamente più felici, e spesso incintissima, tipo undicesimo mese, che ti viene da chiama' l'ambulanza; mettere su casa è ancora un bel momento, fase ottimistica; dopo il parto, il babbino comincia a guarda' le altre
    c'� del lardo in Garfagnana

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