Originariamente Scritto da
axeUgene
è ovvio: siamo educati alla "conquista/seduzione", non alla relazione; questo ci rende oggetti, la sessualità femminile, soprattutto;
non sono d'accordo; questa presunta analisi contiene già una tesi, un giudizio morale; non è osservazione della realtà;
io non credo affatto che sia diffusa la fuga dalle responsabilità, perché queste sono una ricchezza, identità, anche potere, realizzazione; nella società di 50 o 60 anni fa, la famiglia era un automatismo; pensa che durante il fascismo c'era la tassa sugli scapoli
non si era responsabili o motivati; semplicemente, non si aveva scelta, a parte pochi privilegiati ed eccentrici; la condizione sociale di partenza segnava il destino delle persone al 90%; nascevi da operai o contadini, impiegati, e la tua vita più o meno era quella, famiglia inclusa; era scontato che tra i 20 e i 25 ci si accontentasse della prima persona disponibile nell'ambiente di prossimità per metter su una famiglia che si inquadrava in un ordine gerarchico generale, dove tutto era deciso, nella scuola, nel lavoro, nei ruoli; una caserma; il contrario della responsabilizzazione, che è libertà;
condividere spazi di intimità, soprattutto piccoli, è stressante; gli animali si ammalano oltre una certa densità;
io credo che il motivo è che non siamo educati alla relazione, a vederla e capirla; da adolescenti ci comincia a tirare il sesso, ma quello ricreativo non va bene, è peccato, soprattutto per le ragazze, che devono conservare la loro
virtù di scambio;
perciò, per superare il senso di colpa, si comincia da subito ad ingannare se stessi proiettando sentimenti dove c'è solo desiderio, ché altrimenti sarebbe censurato;
così, si arriva assolutamente impreparati al momento in cui le circostanze sono favorevoli alla famiglia;
posto che già nella scelta di una persona, all'origine, influiscono calcoli di sostenibilità determinati della insicurezze: ti piace una, ma è talmente bella che la competizione con gli altri maschi ti stressa; allora
ti fai piacere un'altra, più "sostenibile" e sulla quale pensi di poter esercitare maggior controllo, e che magari un po' ti piace, ma un po' disprezzi pure, esattamente nella stessa misura di quanto quelle tue insicurezze che te la fanno scegliere ti fanno disprezzare te stesso;
poi però, queste cose vengono a galla, oppure lavorano sotto traccia, e le vedi al supermercato.