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Discussione: Gesù e le donne.

  1. #751
    L'avatar di dietrologo
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    . Poi non è vero che viviamo in una società che rifugge la fatica e la responsabilità! Manco la fatica di conquistarti una scopata vuoi fare
    la fatica spetta sempre all'uomo , noi darlo a compenso non se ne parla vero ?

  2. #752
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Io non rifuggo la fatica che serve per conquistarmi un uomo. Siete voi che state sempre a lamentarvi.

  3. #753
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Ma quale sbobba ripropongo, di che parli? Sei tu che non capisci di cosa parlo.
    forse perché nemmeno tu ti rendi conto di quello che scrivi

    Tu insegui un'utopia. L'uomo è un animale sociale e le dinamiche di scambio o di potere fanno parte del nostro modo di esistere. L'egoismo che ci contraddistingue è alla base di queste dinamiche ed è l'istinto che ci ha sempre permesso di sopravvivere fin dai tempi delle caverne.
    bene; evidentemente, se la gente non si sposa più e non fa più figli, i rapporti di potere sono cambiati; quindi, se vuoi la famiglia e i figli, ti conviene affrontare il problema; a me pare che tu non voglia andare alla radice della questione; ma forse sbaglio, ed effettivamente la famiglia è in crisi per colpa di Ryan Air che incentiva le vacanze; tanto ora è in crisi, e tutto tornerà come ai bei tempi
    E a maggior ragione vale il mio discorso, perché per realizzare quello che vorresti tu non basta essere innamorati e sapersi scegliere la persona giusta, ma ci vuole un impegno proprio per riconoscere all'altro la sua individualità senza inseguire secondi fini, perché si tratta di contrastare il nostro istinto di accentramento individuale.
    appunto, per non perseguire fini impropri - quelli che producono le capocce femminili sfondate a martellate - bisognerebbe insegnare ai ragazzi che l'altro è comunque una persona dotata di desideri autonomi e che nel momento in cui questi non coincidono più coi nostri quella persona non è "colpevole", non ha tradito un patto; è il patto che è concepito per un equilibrio di potere che non c'è più;

    Poi più del divorzio cosa può rappresentare la capacità di riconoscere la libertà dell'altro? Il matrimonio indissolubile non esiste più, non te ne sei accorto?
    io me ne sarei pure accorto, ma se quella fosse la soluzione, non avresti né i problemi di disimpegno che lamenti, né le violenze famigliari, emerse o sommerse, a minore intensità;

    E la pace nel mondo dove la metti?

    Comunque sai che novità? Uomini che predicano contro l'impegno a lunga scadenza nella relazione e a favore della donna scopatrice in tutta libertà e senza vergogna. Nulla di nuovo sotto il sole.
    con me caschi male, perché io ho avuto quasi sempre relazioni lunghe ed impegnate, anche se a volte non proprio ortodosse sempre di amore si è trattato;

    ad ogni modo, non ti accorgi che il tuo sdegno per il mio desiderio di vedere la donna scopatrice in tutta libertà e senza vergogna - e certo, perché, di che si dovrebbe vergognare ? dovrebbe ? - in realtà è solo quello che a quella donna sia consentito fare senza riprovazione ciò che abitualmente e da secoli è ritenuto un successo per i maschi;
    mi rimproveri come chissà quale libertinismo egoista la perorazione della parità femminile, e questo la dice abbastanza lunga sulla mentalità che esprimi e fa il paio con l'affermazione successiva:

    Poi non è vero che viviamo in una società che rifugge la fatica e la responsabilità! Manco la fatica di conquistarti una scopata vuoi fare
    esattamente: al contrario di te che ragioni istintivamente in termini di scambio merci - la fatica in cambio della passera; perché non i soldi in cambio della passera, allora ? in fondo, per guadagnarli si fatica, no ? - per desiderare una donna, devo percepire che lei ha lo stesso desiderio nei miei confronti, e quindi non c'è ragione alcuna di "conquistare" o fare particolare fatica, né per la donna di "farmela sudare", se le piaccio;

    in effetti, ho anche una riprova personale, per quel che vale; le poche volte che ho seguito un percorso di corteggiamento e conquista, anche andato a buon fine, il risultato in termini di relazione, per quanto limitata all'occasione, non mi ha lasciato particolari ricordi;
    da decenni semplicemente frequento, e se deve succedere qualcosa, perché c'è attrazione reciproca, succede, senza troppe pantomime;
    no, decisamente a me della fatica e della conquista non me ne può fregare di meno, e ho quasi esclusivamente bellissimi ricordi di tutte le donne - non tantissime - che mi abbiano voluto;

    Bisogna saper distinguere quelli con cui vale la pena prendere impegni, ma dobbiamo essere tutti disimpegnati. Non fa una piega!
    dove mai avrei scritto che dovremmo essere tutti disimpegnati ?
    anche tu ti cimenti nello sport di inventare le idee dell'interlocutore per renderle funzionali alle tue osservazioni ?

    io ho scritto che se le persone fossero educate al desiderio legittimato e libero, all'idea che l'altro non sarà mai una cosa tua, o l'oggetto di una campagna di strutturazione della tua esistenza, è probabile che emergerebbero quelle qualità umane stabili che fanno di quella persona un candidato all'impegno, anche se può sembrare un paradosso;

    a me è capitato diverse volte di dover fare i conti, in itinere o a posteriori, con la presenza - l'ombra, precisiamo - di altri bacchioli, e mai è venuta meno la stima per quella persona, nonostante le circostanze fossero complicate o abbiano comportato la fine della relazione; sarò stato solo fortunato, ma non ho dovuto rimpiangere nulla; ho vissuto al meglio quello che era;
    e, soprattutto, non mi sono mai trovato in quelle Guerre dei Roses in cui chi era pucci pucci fino al giorno prima, è diventata una iena o un boiaccio infame, che è il copione più frequente; ma come, ci sei stato insieme tanto tempo e non te n'eri accorto ?

    a questo porta la mentalità del risultato - la conquista, l'investimento, tutti termini eloquentemente mutuati dal linguaggio bellico o economico - perché ti fissi su quello e il partner ne è solo strumento; poi te n'accorgi quando pisci...

    a me sembra un discorso di buon senso terra terra, che capisce chiunque ci legga; e siccome non sei idiota, devo supporre che per non tornarti deve scattare un blocco, una rimozione, ideologica o psicologica, o entrambe; altrimenti non si spiega...

    guarda, ci hanno fatto pure un film di successo, Harry ti presento Sally, quindi non ti sto parlando di cronache marziane;
    ovviamente, è mainstream e non porno, quindi i due non sono promiscui; ma il senso è quello: due che si conoscono e provano attrazione crescente in quel percorso, dovendo accettare che l'altro è impegnato, quindi non potendo farsi film e progetti, piani di conquista, ma imparando a convivere con l'idea che quella persona è di un altro, ci scopa, con tutto l'immaginario;
    se a questo copione, accettabile per la prima serata in periodo natalizio, sostituisci uno in cui le persone che si innamorano vivono in ambienti molto disinibiti, il senso è lo stesso.
    Ultima modifica di axeUgene; 27-12-2017 alle 18:47
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #754
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Nel tuo bel discorso, cara Magiostrina, ci vedrei meglio, alla fine, disinibiti piuttosto che disimpegnati, anche se rende bene l'idea di libertà.
    Oddio, essere disinibiti con la persona con cui scegli di impegnarti non mi sembra una cattiva cosa

  5. #755
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da Misterikx Visualizza Messaggio
    aveva ragione mi nonno;
    " quella che paghi prima é quella chen ti costa di meno..!"
    OH mamma, ma che tipo di donne avete incontrato?

  6. #756
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    forse perché nemmeno tu ti rendi conto di quello che scrivi


    bene; evidentemente, se la gente non si sposa più e non fa più figli, i rapporti di potere sono cambiati; quindi, se vuoi la famiglia e i figli, ti conviene affrontare il problema; a me pare che tu non voglia andare alla radice della questione; ma forse sbaglio, ed effettivamente la famiglia è in crisi per colpa di Ryan Air che incentiva le vacanze; tanto ora è in crisi, e tutto tornerà come ai bei tempi

    appunto, per non perseguire fini impropri - quelli che producono le capocce femminili sfondate a martellate - bisognerebbe insegnare ai ragazzi che l'altro è comunque una persona dotata di desideri autonomi e che nel momento in cui questi non coincidono più coi nostri quella persona non è "colpevole", non ha tradito un patto; è il patto che è concepito per un equilibrio di potere che non c'è più;


    io me ne sarei pure accorto, ma se quella fosse la soluzione, non avresti né i problemi di disimpegno che lamenti, né le violenze famigliari, emerse o sommerse, a minore intensità;


    con me caschi male, perché io ho avuto quasi sempre relazioni lunghe ed impegnate, anche se a volte non proprio ortodosse sempre di amore si è trattato;

    ad ogni modo, non ti accorgi che il tuo sdegno per il mio desiderio di vedere la donna scopatrice in tutta libertà e senza vergogna - e certo, perché, di che si dovrebbe vergognare ? dovrebbe ? - in realtà è solo quello che a quella donna sia consentito fare senza riprovazione ciò che abitualmente e da secoli è ritenuto un successo per i maschi;
    mi rimproveri come chissà quale libertinismo egoista la perorazione della parità femminile, e questo la dice abbastanza lunga sulla mentalità che esprimi e fa il paio con l'affermazione successiva:


    esattamente: al contrario di te che ragioni istintivamente in termini di scambio merci - la fatica in cambio della passera; perché non i soldi in cambio della passera, allora ? in fondo, per guadagnarli si fatica, no ? - per desiderare una donna, devo percepire che lei ha lo stesso desiderio nei miei confronti, e quindi non c'è ragione alcuna di "conquistare" o fare particolare fatica, né per la donna di "farmela sudare", se le piaccio;

    in effetti, ho anche una riprova personale, per quel che vale; le poche volte che ho seguito un percorso di corteggiamento e conquista, anche andato a buon fine, il risultato in termini di relazione, per quanto limitata all'occasione, non mi ha lasciato particolari ricordi;
    da decenni semplicemente frequento, e se deve succedere qualcosa, perché c'è attrazione reciproca, succede, senza troppe pantomime;
    no, decisamente a me della fatica e della conquista non me ne può fregare di meno, e ho quasi esclusivamente bellissimi ricordi di tutte le donne - non tantissime - che mi abbiano voluto;


    dove mai avrei scritto che dovremmo essere tutti disimpegnati ?
    anche tu ti cimenti nello sport di inventare le idee dell'interlocutore per renderle funzionali alle tue osservazioni ?

    io ho scritto che se le persone fossero educate al desiderio legittimato e libero, all'idea che l'altro non sarà mai una cosa tua, o l'oggetto di una campagna di strutturazione della tua esistenza, è probabile che emergerebbero quelle qualità umane stabili che fanno di quella persona un candidato all'impegno, anche se può sembrare un paradosso;

    a me è capitato diverse volte di dover fare i conti, in itinere o a posteriori, con la presenza - l'ombra, precisiamo - di altri bacchioli, e mai è venuta meno la stima per quella persona, nonostante le circostanze fossero complicate o abbiano comportato la fine della relazione; sarò stato solo fortunato, ma non ho dovuto rimpiangere nulla; ho vissuto al meglio quello che era;
    e, soprattutto, non mi sono mai trovato in quelle Guerre dei Roses in cui chi era pucci pucci fino al giorno prima, è diventata una iena o un boiaccio infame, che è il copione più frequente; ma come, ci sei stato insieme tanto tempo e non te n'eri accorto ?

    a questo porta la mentalità del risultato - la conquista, l'investimento, tutti termini eloquentemente mutuati dal linguaggio bellico o economico - perché ti fissi su quello e il partner ne è solo strumento; poi te n'accorgi quando pisci...

    a me sembra un discorso di buon senso terra terra, che capisce chiunque ci legga; e siccome non sei idiota, devo supporre che per non tornarti deve scattare un blocco, una rimozione, ideologica o psicologica, o entrambe; altrimenti non si spiega...

    guarda, ci hanno fatto pure un film di successo, Harry ti presento Sally, quindi non ti sto parlando di cronache marziane;
    ovviamente, è mainstream e non porno, quindi i due non sono promiscui; ma il senso è quello: due che si conoscono e provano attrazione crescente in quel percorso, dovendo accettare che l'altro è impegnato, quindi non potendo farsi film e progetti, piani di conquista, ma imparando a convivere con l'idea che quella persona è di un altro, ci scopa, con tutto l'immaginario;
    se a questo copione, accettabile per la prima serata in periodo natalizio, sostituisci uno in cui le persone che si innamorano vivono in ambienti molto disinibiti, il senso è lo stesso.
    O forse perché non ci arrivi.
    Va beh, si vede che sei rimasto traumatizzato da qualche suorina che viveva il sesso con poca serenità. Tu parli di te stesso e delle donne che hai incontrato, ma non ragionano mica tutti allo stesso modo. Continui a vedere scambio merce ovunque, scagliandoti contro la lingua italiana che descrive l'incontro e la frequentazione fra due persone con un verbo piuttosto che un altro. Ti informo che la lingua usa delle formule precostituite per descrivere concetti condivisi, in modo da non dover continuamente ripetere e rispiegare.
    Questo dimostra solo la tua malafede, perché vedi del marcio ovunque.
    Inclusa la riprovazione sociale per la donna che si gode la propria sessualità. Ma dove vivi, nella sagrestia della parrocchia di Cono?
    Non sono io che ti rimprovero, sei tu che vuoi per forza incasellare quello che dico nel tuo modo di pensare o nelle tue esperienze. Dove mai avrei detto che l'altro debba essere una proprietà? Stai praticamente parlando da solo.
    Le tue supposizioni mi fanno solo sorridere e ti vorrei proprio vedere a spiegarlo agli ipotetici figli:
    Scusate bambini, stasera mamma non cena con noi perché va a scopare con suo marito.
    Tu non sai di cosa parli, oppure dai alla parola impegno un senso tutto tuo.

  7. #757
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio

    bene; evidentemente, se la gente non si sposa più e non fa più figli, i rapporti di potere sono cambiati; quindi, se vuoi la famiglia e i figli, ti conviene affrontare il problema; a me pare che tu non voglia andare alla radice della questione; ma forse sbaglio,
    Il fatto è solo economico. Lo Stato Italiano, almeno negli ultimi 50 anni, non ha perseguito quello che si auspicavano i padri fondatori: la redistribuzione delle risorse. C'è stato invece accumulo. Facile, quindi, dedurre che pochi hanno troppi soldi e non hanno problemi di figli ma son troppo pochi per influenzare il tasso di crescita infantile, e molti hanno pochi soldi, e son troppo pochi per mantenere almeno un figlio.
    Credo sia una legge economico sociale guardare i numeri, oltreché di sopravvivenza nazionale, poi diventa semi-schiavitù globale.

  8. #758
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    Oddio, essere disinibiti con la persona con cui scegli di impegnarti non mi sembra una cattiva cosa
    appunto, come si insegna: una carne sola.
    Per la cui comprensione vedo meglio disinibiti, senza inibizioni, che disimpegnati, senza impegno,........ tu dovresti sapere come sono impegnativi i rapporti sessuali tra un uomo ed una donna, se si amano.

  9. #759
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    OH mamma, ma che tipo di donne avete incontrato?
    Il nonno la nonna

  10. #760
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    O forse perché non ci arrivi.
    Va beh, si vede che sei rimasto traumatizzato da qualche suorina che viveva il sesso con poca serenità. Tu parli di te stesso e delle donne che hai incontrato, ma non ragionano mica tutti allo stesso modo. Continui a vedere scambio merce ovunque, scagliandoti contro la lingua italiana che descrive l'incontro e la frequentazione fra due persone con un verbo piuttosto che un altro. Ti informo che la lingua usa delle formule precostituite per descrivere concetti condivisi, in modo da non dover continuamente ripetere e rispiegare.
    e invece, ti sbagli; perché conquista e investimento non sono affatto parole casuali, e quello che accade ne è la riprova, oltre che la tua stessa descrizione della fatica di sedurre intenzionalmente; che è esattamente lo sforzo per convincere una persona a fare qualcosa che spontaneamente non farebbe;

    davvero non ti risulta un'epica in cui il maschio deve esercitare un'insistenza per convincere la femmina recalcitrante ? che ci sia un problema diffuso di molestie, da cui emerge che una gran parte dei maschi è educata a considerare un "no" come il necessario prodromo del "sì";
    quando ero all'uni, il mio prof di relazioni internazionali raccontava una boutade di ambiente diplomatico:
    la differenza tra un diplomatico e una signora: se un diplomatico dice sì, vuol dire forse; se dice forse, vuol dire no; se dice no, non è un diplomatico; se una signora dice no, vuol dire forse; se dice forse, vuol dire sì; se dice sì, non è una signora;

    Questo dimostra solo la tua malafede, perché vedi del marcio ovunque.
    del lardo, semmai

    Inclusa la riprovazione sociale per la donna che si gode la propria sessualità. Ma dove vivi, nella sagrestia della parrocchia di Cono?
    certo, non troppo distante in fondo non la pensiamo in modo tanto diverso, se si eccettua la questione della castità prematrimoniale, della fedeltà a tutti i costi e del divorzio; entrambi desidereremmo famiglie formate da persone che si conoscono bene e si amano;
    io vedo ancora parecchia differenza tra l'educazione di maschi e femmine; non confondere le libertà reattive e appariscenti con la capacità di autodeterminarsi, in modo consapevole e accettato;
    se solo tu aprissi gli occhi per un solo giorno, con gli strumenti culturali adeguati per osservare, ti accorgeresti di come le donne in questo paese passano ancora nel tritacarne, un po' dappertutto;
    Non sono io che ti rimprovero, sei tu che vuoi per forza incasellare quello che dico nel tuo modo di pensare o nelle tue esperienze. Dove mai avrei detto che l'altro debba essere una proprietà? Stai praticamente parlando da solo.
    è quello che avviene generalmente nelle coppie formate da persone allevate secondo un'educazione tradizionale dei ruoli, delle modalità, dell'impegno standard; io ti parlo di circostanze concrete, verificabili, che tu stessa lamenti, ma che continui ad ignorare, come quelle nel quote precedente;

    violenza, molestie, mortificazioni, tutte di genere, a senso unico, non ti sembrano il sintomo di una malattia di relazione ? ti pare che questo possa non avere nulla a che fare con la crisi dell'impegno ?

    Le tue supposizioni mi fanno solo sorridere e ti vorrei proprio vedere a spiegarlo agli ipotetici figli:
    Scusate bambini, stasera mamma non cena con noi perché va a scopare con suo marito.
    Tu non sai di cosa parli, oppure dai alla parola impegno un senso tutto tuo.
    in effetti, non mi è mai capitata la circostanza che descrivi; il vero aspetto irrealistico è quello dei coniugi che scopano, soprattutto se la cosa comporta il dover addirittura uscire di casa per farlo; 'na fatica...
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #761
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Il fatto è solo economico. Lo Stato Italiano, almeno negli ultimi 50 anni, non ha perseguito quello che si auspicavano i padri fondatori: la redistribuzione delle risorse. C'è stato invece accumulo. Facile, quindi, dedurre che pochi hanno troppi soldi e non hanno problemi di figli ma son troppo pochi per influenzare il tasso di crescita infantile, e molti hanno pochi soldi, e son troppo pochi per mantenere almeno un figlio.
    Credo sia una legge economico sociale guardare i numeri, oltreché di sopravvivenza nazionale, poi diventa semi-schiavitù globale.
    in parte è così;
    ma se ci rifletti un momento, la crisi dell'idea di famiglia è talmente ridondante nella consapevolezza di tutti che quel quadro tradizionale da pubblicità diventa grottesco a fronte dell'esperienza; finita la generazione dei miei, che stanno insieme da 60 anni - ma mia madre con un precedente matrimonio e due figli - una gran parte delle persone comunica vicende tormentate, per età a partire dai ceti più agiati;
    una 20ina d'anni fa, col socio buonanima, figlio di genitori divorziati tra i primissimi, poi entrambi felicemente risposati, commentavamo che quando eravamo bambini tu c'hai i genitori separati era l'insulto ultimo nelle liti, esauriti altri epiteti; oggi quelli che non si separano sono gli sfigati che non possono permettersi due case
    questo però significa che devi fornire un codice per affrontare questa consapevolezza diffusa, e non è questione economica;
    se l'educazione ai ruoli e ai sentimenti resta la stessa, ti ritrovi con gente spaventata e senza alcuna preparazione, guida a circostanze che quell'educazione non prevedeva; non mi sembra una buona idea...
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #762
    abstract L'avatar di Yele
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    un po' più di leggerezza ?

  13. #763
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Cono, io non sostengo affatto che la famiglia sia necessariamente Infelicità, violenza e miseria umana, benché queste manifestazioni quotidiane mostrano che certi episodi si producono tra le mura domestiche, e molti di più sono quelli di cui non si sa;
    so bene che ci sono anche molte famiglie felici, o serene;

    il punto è che il matrimonio indissolubile è una condizione contro natura, e te lo dice la scienza; si può vivere lo stesso, se si vuole; ma ciò comporta un prezzo che non è solo ideologico, ma fisiologico e nervoso; se a questo aggiungi la nozione di possesso che rende l'altro un oggetto, funzionale al proprio equilibrio, capisci bene che ci sono tutti i presupposti per un inferno, o un infernetto;

    del resto, se quello che si mostra fosse tanto meraviglioso, tutti lo vorrebbero; chi non vorrebbe emulare la felicità che percepisce negli altri ? tanto più che essere sposati comporta molte sicurezze materiali e psicologiche in più;
    forse potresti considerare che il modello proposto, evidentemente, non comunica felicità e sostenibilità.
    argomentone....
    ben argomentato

  14. #764
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    una 20ina d'anni fa, col socio buonanima, figlio di genitori divorziati tra i primissimi, poi entrambi felicemente risposati, commentavamo che quando eravamo bambini tu c'hai i genitori separati era l'insulto ultimo nelle liti, esauriti altri epiteti;
    Il bambinelli che vi etichettavano così erano un po' cattivelli, a mio avviso; infatti non sapendovi colpire con le normali parolacce avevano trovato una parolaccia adatta solo a voi, magari ne avevano un repertorio per tutta la compagnia. Ho detto colpire perché ne siete stati colpiti visto che 20 anni dopo ancora ci pensavate.

  15. #765
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Il bambinelli che vi etichettavano così erano un po' cattivelli, a mio avviso; infatti non sapendovi colpire con le normali parolacce avevano trovato una parolaccia adatta solo a voi, magari ne avevano un repertorio per tutta la compagnia. Ho detto colpire perché ne siete stati colpiti visto che 20 anni dopo ancora ci pensavate.
    a me no di sicuro, perché la cosa non mi riguardava, quindi non sono stato colpito, e coi miei sono stato molto fortunato;
    ma era una notazione di costume, uscita fuori per caso;

    il mio socio fu colpito, anche perché venne affidato al padre, e non so bene i motivi, dato che la madre è una persona normalissima; ma la circostanza è stata traumatica, probabilmente; ma conosco diversa gente con genitori insieme e davvero squinternati, generatori di traumi peggiori; la personalità conta davvero, non la circostanza separati o uniti; ci sono genitori che fanno sentire in colpa i figli, tanto per la separazione, quanto per il sacrificio di restare insieme, oppure per il solo fatto di esistere.
    c'� del lardo in Garfagnana

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