le tue
E te pareva!!
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Ma dietrologo è di parte!!
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
guarda che eri tu che pretendevi di legare indissolubilmente la storia e lo "spirito", e ora ammetti che uno dei due termini è indefinibile oggettivamente:
comunque, io esprimevo un concetto semplicissimo, che non c'entra nulla:
se io credo nell'astrologia, tu non me lo vuoi impedire, vero ? è una mia libera credenza;
ma se l'astrologia dice che quelli del tuo segno sono inaffidabili, e c'è un movimento che perora l'esclusione di quelle persone dai diritti civili, nel momento in cui io sostengo pubblicamente che secondo me l'astrologia è "vera", tu avrai il diritto di obiettare e confutarmela, o no ?
se io mi trincero dietro la fede, ti dico che non puoi capire e obiettare perché non ci credi, ti sto aggredendo, o sto fornendo argomenti a chi ti aggredisce, e cerco di inibirti la difesa;
e se mi vieni a dire che l'astrologia non è paragonabile alla tua fede, stai affermando che quest'ultima è una credenza "superiore", quando entrambe in realtà si fondano sul credere in qualcosa di non dimostrabile.
c'� del lardo in Garfagnana
No, ma penserei che sei un tipo strano, nel 2018 con l'astronomia in auge non ci sono solo stelle e pianeti, ma buchi neri, stelle di neutroni, materia ed energia oscure, beh, ti chiederei: "....e quelle come influiscono sul nostro destino, se non sono state mai considerate?"....... a caso
[QUOTE=axeUgene;1581810]
se io mi trincero dietro la fede, ti dico che non puoi capire e obiettare perché non ci credi, ti sto aggredendo, o sto fornendo argomenti a chi ti aggredisce, e cerco di inibirti la difesa;
/QUOTE]
Non è che mi trincero dietro la fede ma ti dico che la fede è un fatto personale, è per sé non per gli altri. Non posso certo comprendere la fede di un martire cristiano attraverso la mia fede, posso solo immaginarla. Ecco una buona definizione della fede, che emerge già nell'A.T. ma acquista vigore nel N.T. fino a divenire determinante: la fede è una fiducia incrollabile.
è quello che scrivo sempre pure io;
tu, però, rimuovi la circostanza della realtà, per cui quella fede viene usata pubblicamente a supporto di idee pubbliche, sociali, politiche, ecc... perciò viene confutata per impedire quella propaganda;
che nel mondo di siano almeno due - e rotti - grandi religioni con una missione proselitista, che da molti secoli cercano di influenzare - e in modo sanguinoso - la vita pubblica, condizionando le vite di chi non condivide non è certo una mia invenzione;
per l'ennesima volta: io non metto in discussione il tuo diritto alla fede, come il diritto di uno di credere all'astrologia; ma se la conseguenza del credere è il supporto ideologico ad una certa visione del mondo, la confutazione diventa inevitabile;
se uno mi cita la sua fede e la Bibbia per giustificare la segregazione razziale - il KuKluxKlan nasce come fondamentalismo biblico, non come partito nazista - io me ne strabatto le palle se un altro fondamentalista si dissocia;
se quello dice che la Bibbia è "verità" sta comunque offrendo al razzista un argomento fondativo per la sua visione del mondo, e quindi io lo spiano con la logica; se non lo facessi, si determinerebbe una situazione paradossale si una squadra di calcio in cui alcuni giocatori hanno il diritto di segnare con le mani o placcare gli avversari senza che l'arbitro intervenga, solo perché si sentono dei rugbisti; non ze po fa;
al contrario, ci sono delle declinazioni della fede cristiana con le quali sono in armonia, benché non credente nel senso tradizionale; ma si tratta di posizioni esplicite, teologicamente strutturate, prive di ambiguità e concessioni ad ideologie potenzialmente aggressive ed intrusive.
c'� del lardo in Garfagnana
Il discorso è identico se ribaltato, ossia tu non poi confutarmi se io parlo di religione in modo semplice, ossia senza secondi fini, senza fini politici o sociali, solo come pensiero puro o ipotetico che coinvolga solamente l'aspetto mio personale e la mia esperienza col reale; soprattutto se non abbia come fine quello di propagandare l'idea religiosa come spugna per gli aspetti negativi che tu hai rimarcato, che facilmente si nota perché si presenta in formule, spesso dogmatiche, usate soprattutto come punto di partenza della discussione.
Non vorrei, si fa così per dire, che fossi tu a portarti il politico e sociale nella discussione religiosa.
Ultima modifica di crepuscolo; 27-02-2018 alle 11:05
a parte che potrei, nel momento in cui esprimi una pretesa convenzionale, fattuale, tipo: "i vangeli descrivono una realtà storica";
ma non lo faccio mai con chi è davvero innocuo; io non credo nella reincarnazione, ma se viene un buddista non mi permetto certo di obiettargli nulla;
il Cristianesimo, al contrario, si presta storicamente; e con questo non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di contestare la fede;
ma se c'è un margine di ambiguità le obiezioni sorgono inevitabilmente;
i miei amici valdesi sono credenti, cristiani, ma non ambigui; non c'è margine nella loro concezione per uno che interpreti i vangeli in senso oppressivo; chi resta nell'ambiguità, al contrario, è un fiancheggiatore senza divisa dell'integralismo che diventa politica, magari anche suo malgrado;
siccome l'ambiente dei credenti esprime e si mobilita nel senso di interferire sulle opzioni civili - e a me sta bene che lo facciano, purché alla pari, come entità politica - mi riservo il diritto di confutare le premesse di quelle dottrine sulle cui basi quelli cercano di impedire unioni civili, pillole del giorno dopo, educazione sessuale, dopo il divorzio e altro, ecc...
se non lo facessi, avremmo stabilito una regola generale per cui sarebbe legittimo un movimento islamico che perora il velo o altro, come valore pubblico, senza che nessuno possa contestare il senso di quella pretesa, poiché di fede; vuoi negare agli islamici quello che consenti ai cattolici ? se questo è il tuo pensiero recondito, stai riproponendo una tesi di superiorità, e siamo da capo a dodici;
nella cose religiose, il dogma c'è, per definizione; se manca, non è religione, cioè non "lega" una pluralità ad alcuna nozione vincolante; ma, il più delle volte, se manca è solo occulto, sottaciuto per motivi di marketing, per non apparire rigidi e allontanare persone; da noi la cosa è evidentissima, perché la quasi totalità di chi si definisce "cattolico" ignora del tutto il dogma, oppure ne trasgredisce il conseguente precetto nell'intima convinzione che esso sia trascurabile.soprattutto se non abbia come fine quello di propagandare l'idea che facilmente si nota perché si presenta in formule, spesso dogmatiche, usate soprattutto come punto di partenza della discussione.
c'� del lardo in Garfagnana