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Risultati da 106 a 120 di 172

Discussione: Pensione mai

  1. #106
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    la Fornero è la tipica storia italiana, poveretta;
    si chiedono soluzioni, ma non si vuole lo scontro di classe, che in questo caso è generazionale;

    qui, mi spiace dirlo, non è "la politica", intesa come casta separata; è proprio l'elettorato che di fatto esprime una richiesta politica da pannicelli caldi, per un'infinità di motivi; ci hanno propinato la difesa della "Costituzione più bella del mondo", quando la verità è esattamente che si sono cagati tutti sotto per l'eventualità di una funzione di governo potenziata, a controllare le regioni e la spesa;

    questo scrive Udo Guempel - capo stampa estera e persona onestissima, oggi:

    Della lotta alle leggi della matematica: parlo dell'aumento dell'età pensionabile a 67 per aumento dell'aspettativa di vita.
    Si, una delle materie scolastiche più antipatiche ha prodotto dei numeri che hanno immediatamente sollevato una tempesa di proteste: contro l'allungamento della vita, come misurato dall'ISTAT: negli ultimi 5 anni l'aspettativa di vita media a 65 anni compiuti si è allungata di 5 mesi, e allora, di conseguenza, ed ecco il problema, in pensione di vecchiaia si dovrebbe andare più tardi, a 67 anni compiuti. Ci rimarrebbero sempre 18,7 anni in media, per godersi la pensione che gia ora costa, in termini di PIL, all'Italia il 13,8% annuo, il secondo valore più alto dell'Unione, superato soltanto da chi, indovinate un po', dalla Grecia con il suo 15,7% del Pil. Non a caso, si direbbe. (I dati sono dell'Eurostat del 2015). la media europea ' di 10,3%, in Germania sono il 9,2%. Come sapete, la spesa pensionistica è per un terzo pagato dai contribuenti via tasse, perché i contributi all'INPS e casse varie non bastano da sempre a coprire le pensioni. Con una popolazione che invecchia, giovani che scappano, tasso di occupazione tra i più bassi dell'Unione, sotto il 60% della forza di lavoro, rispetto ai 75% del Nordeuropa, per voler raddrizzare i conti si dovrebbe ringiovanire la popolazione, costruendo asili nidi gratis dappertutto, favorendo la maternità, aprendosi ad una moderate immigrazione scelta (!), senza la quale non ce la fai mai, in primis impedire l'esodo dei migliori giovani tuoi, che dovrebbero far famiglia qui e pagare i futuri contributi nel nostro sistema a ripartizione, investire massicciamente in research & developement, in scuole e università, e casomai aumentare l'età pensionabile ancora, abolendo quella di anzianità, un'anomalia in Europa.
    Invece ciò che vediamo sono le proteste dei sindacati dei pensionati che ne vogliono la riduzione. Parlano di lavori usuranti. Ma quanti ce ne sono ancora? La platea che protesta sono soprattutto statali. Si, un lavoro forse snervante, ma non usurante.
    Lotta ai mulini della matematica. E chi paga? La stampatrice di moneta? A Babbo morto?
    Spettacolo triste. Segnale di un paese che non crede più a se stesso.
    Axe sono d'accordo, ma non farei distinzioni fra lavori usuranti e no. Materia del resto molto opinabile. 67 anni per andare in pensione son decisamente troppi! specie se ci rapportiamo agli altri paesi dell'Unione. Io l'avverto chiaramente, ora che la flessibilità aziendale mi costringe a lavorare un po' a Empoli e un po' a Pisa: Le forze fisiche diminuiscono, scemano, si assottigliano ogni giorno di più dopo una certa età.
    amate i vostri nemici

  2. #107
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Axe sono d'accordo, ma non farei distinzioni fra lavori usuranti e no. Materia del resto molto opinabile. 67 anni per andare in pensione son decisamente troppi! specie se ci rapportiamo agli altri paesi dell'Unione. Io l'avverto chiaramente, ora che la flessibilità aziendale mi costringe a lavorare un po' a Empoli e un po' a Pisa: Le forze fisiche diminuiscono, scemano, si assottigliano ogni giorno di più dopo una certa età.
    deh, poi per lavora' a Pisa ti tocca fa' tutte le vaccinazioni per non doventa' tonto 'me loro

    scherzi a parte, con me sfondi una porta aperta; purtroppo, questa situazione è il risultato dello sperpero delle generazioni precedenti, quando si è regalato un posto, con tutti i diritti - non un lavoro, produttivo - a tutti;
    riconoscere a te e alla tua famiglia i vostri sacrosanti diritti sociali comporterebbe toglierli a tante persone che in buona fede sono convinti di averne acquisiti altrettanti; l'operaio della Piaggio in pensione, che ha lavorato in un epoca in cui il gruppo era sussidiato in vari modi non ha prodotto davvero il reddito teorico da cui sono dedotti i suoi contributi; perciò, la sua pensione di oggi grava sul tuo diritto ad un trattamento analogo; e così milioni di altre persone, incolpevoli e in buona fede;
    queste distinzioni sui lavori più o meno usuranti sono solo un tentativo di rendere meno iniqua la circostanza, viste le condizioni;

    non ci sono bacchette magiche solidaristiche per questa situazione, dato che la ricchezza complessiva è quello che è; se vuoi evitare questo calvario, se non a te e tua moglie, ai tuoi figli, devi desiderare una società più ricca e produttiva, dove ci sono più possibilità di studiare ad alti livelli per i figli dei lavoratori;
    altrimenti, i tuoi figli saranno destinati inevitabilmente ad una condizione di quasi-servitù in una decrescita poco felice, che è quella che stai cominciando a sperimentare tu, ora; nella fortuna di averlo ancora, un lavoro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #108
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Si ma poi un tempo ci voleva un attimo per andare in pensione quando ti pareva. Bastava conoscere qualcuno nei posti che contano. Mia nonna, per dire, prese la pensione a 45 anni, dopo averne lavorati credo una decina non di più da ragazza (che dopo sposate le donne non dovevano lavorare). Ora ci si rende conto che non ci sono più soldi. Ma dai?
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #109
    L'avatar di dietrologo
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Si ma poi un tempo ci voleva un attimo per andare in pensione quando ti pareva. Bastava conoscere qualcuno nei posti che contano. Mia nonna, per dire, prese la pensione a 45 anni, dopo averne lavorati credo una decina non di più da ragazza (che dopo sposate le donne non dovevano lavorare). Ora ci si rende conto che non ci sono più soldi. Ma dai?
    i nonni hanno iniziato presto già a 14 anni avevano pala e carriola in mano e dovevano correre e forse a 45 anni si era vecchio , ricordo mio padre che produceva mobili in proprio che è arrivato a 55 finito senza polmoni per aver respirato tutta la vita segatura e vernici senza nessuna protezione ed è morto al primo raffreddore

    Cono ha detto per una volta una cosa giusta , a 60 anni si cala i ritmo calano le forze e io lo posso dire , tiro avanti perché lavoro sul mio e l'esperienza compensa la mancanza di energia ma non sempre è così

    questa sarebbe l'occasione giusta per uno sbalzo quantico di coscienza collettiva , chi ha avuto troppo e continua ad averlo aiutare chi non ne ha..ma resta sempre una utopia irreale , ed è anche vero che questo alimenterebbe una mentalità fancazzista come succede alla Sicilia che continuiamo ad alimentare e che continua a indebitarci e caricare sulle regioni che si fanno il culo

  5. #110
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    i nonni hanno iniziato presto già a 14 anni avevano pala e carriola in mano e dovevano correre e forse a 45 anni si era vecchio , ricordo mio padre che produceva mobili in proprio che è arrivato a 55 finito senza polmoni per aver respirato tutta la vita segatura e vernici senza nessuna protezione ed è morto al primo raffreddore

    Cono ha detto per una volta una cosa giusta , a 60 anni si cala i ritmo calano le forze e io lo posso dire , tiro avanti perché lavoro sul mio e l'esperienza compensa la mancanza di energia ma non sempre è così

    questa sarebbe l'occasione giusta per uno sbalzo quantico di coscienza collettiva , chi ha avuto troppo e continua ad averlo aiutare chi non ne ha..ma resta sempre una utopia irreale , ed è anche vero che questo alimenterebbe una mentalità fancazzista come succede alla Sicilia che continuiamo ad alimentare e che continua a indebitarci e caricare sulle regioni che si fanno il culo
    Si ma lascia stare chi faceva lavori usuranti e a lungo. Mia nonna ha iniziato a 11 anni, ma a 21 ha finito. E prendere la pensione a 45 dopo aver lavorato 10 anni... non era una cosa prevista, l'ha avuta solo perché aveva conoscenze. E come lei tanti hanno fatto così- E ora ne paghiamo le conseguenze.
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  6. #111
    abstract L'avatar di Yele
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    non ci sono bacchette magiche solidaristiche per questa situazione, dato che la ricchezza complessiva è quello che è; se vuoi evitare questo calvario, se non a te e tua moglie, ai tuoi figli, devi desiderare una società più ricca e produttiva, dove ci sono più possibilità di studiare ad alti livelli per i figli dei lavoratori;
    altrimenti, i tuoi figli saranno destinati inevitabilmente ad una condizione di quasi-servitù in una decrescita poco felice, che è quella che stai cominciando a sperimentare tu, ora; nella fortuna di averlo ancora, un lavoro.
    in realtà quanto a studiare, chiunque può farlo, se vuole. Il problema è che non ci sono aziende in grado di impiegare chi ha studiato, perchè il sistema imprenditoriale è fatto in prevalenza di gente che si mette i soldi in tasca e scappa, oppure mette su attività con manodopera di basso livello per poterla sfruttare.

  7. #112
    abstract L'avatar di Yele
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    i nonni hanno iniziato presto già a 14 anni avevano pala e carriola in mano e dovevano correre e forse a 45 anni si era vecchio , ricordo mio padre che produceva mobili in proprio che è arrivato a 55 finito senza polmoni per aver respirato tutta la vita segatura e vernici senza nessuna protezione ed è morto al primo raffreddore

    Cono ha detto per una volta una cosa giusta , a 60 anni si cala i ritmo calano le forze e io lo posso dire , tiro avanti perché lavoro sul mio e l'esperienza compensa la mancanza di energia ma non sempre è così

    questa sarebbe l'occasione giusta per uno sbalzo quantico di coscienza collettiva , chi ha avuto troppo e continua ad averlo aiutare chi non ne ha..ma resta sempre una utopia irreale , ed è anche vero che questo alimenterebbe una mentalità fancazzista come succede alla Sicilia che continuiamo ad alimentare e che continua a indebitarci e caricare sulle regioni che si fanno il culo
    il problema è anche stabilire dove mettere la linea del "troppo".
    Esempio: mia madre ha lavorato solo 20 anni, e prende una pensione da fame, però rispetto a quanto ha versato, prende anche troppo. Che facciamo ? Deve morire ?

  8. #113
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    il problema è anche stabilire dove mettere la linea del "troppo".
    Esempio: mia madre ha lavorato solo 20 anni, e prende una pensione da fame, però rispetto a quanto ha versato, prende anche troppo. Che facciamo ? Deve morire ?
    speravo si capisse , il troppo per me potrebbero essere le pensioni da 3.000 euro in su , se ti do qualche numero vedi che basterebbe a sistemare l'italia intera e ne avanzerebbe

  9. #114
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    in realtà quanto a studiare, chiunque può farlo, se vuole. Il problema è che non ci sono aziende in grado di impiegare chi ha studiato, perchè il sistema imprenditoriale è fatto in prevalenza di gente che si mette i soldi in tasca e scappa, oppure mette su attività con manodopera di basso livello per poterla sfruttare.
    Beh, non è propriamente così. Magari chiunque potesse farlo! In certi Paesi europei, dove lo Stato ti da una mano, forse è vero, ma non certo in Italia, dove studiare costa un sacco e spesso la famiglia non può permettersi di mantenere i figli agli studi. Ai miei tempi, come feci io, ci si trovava un lavoretto per pagarsi l'università, ma all'epoca il lavoro si trovava. Ora i giovani non possono fare neppure quello.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  10. #115
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    speravo si capisse , il troppo per me potrebbero essere le pensioni da 3.000 euro in su , se ti do qualche numero vedi che basterebbe a sistemare l'italia intera e ne avanzerebbe
    Su quello sono d'accordo. Le pensioni d'oro non hanno senso. A gente che poi neppure ne ha bisogno perché è già ricca di suo. Io lì andrei giù di accetta come se non ci fosse un domani.
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  11. #116
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    Su quello sono d'accordo. Le pensioni d'oro non hanno senso. A gente che poi neppure ne ha bisogno perché è già ricca di suo. Io lì andrei giù di accetta come se non ci fosse un domani.
    darkina , questa cosa è : scandaloso antisociale dissanguante e tutto il male che ci vuoi mettere dentro , e nessuno muove un dito per ridurre che so mille euro a chi ne prende 35 al mese , e poi volete che io creda all'Italia o alla politica italiana

  12. #117
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    speravo si capisse , il troppo per me potrebbero essere le pensioni da 3.000 euro in su , se ti do qualche numero vedi che basterebbe a sistemare l'italia intera e ne avanzerebbe
    il problema non è solo/tanto la soglia, ma quanto hai versato. C'è gente che prende più di 3000 € però ha versato contributi proporzionati, ma molti hanno lavorato poco e versato poco e ora incassano il doppio di quel che hanno versato

  13. #118
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    Beh, non è propriamente così. Magari chiunque potesse farlo! In certi Paesi europei, dove lo Stato ti da una mano, forse è vero, ma non certo in Italia, dove studiare costa un sacco e spesso la famiglia non può permettersi di mantenere i figli agli studi. Ai miei tempi, come feci io, ci si trovava un lavoretto per pagarsi l'università, ma all'epoca il lavoro si trovava. Ora i giovani non possono fare neppure quello.
    Guarda, io ho studiato a Modena, e ho finito da poco. Lì il 50% degli studenti lavorava, inoltre ci sono le borse di studio, relativamente poche, ma le opportunità ci sono. Basterebbe fossero distribuite con criteri giusti, cioè a chi ne ha davvero bisogno.

  14. #119
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    il problema non è solo/tanto la soglia, ma quanto hai versato. C'è gente che prende più di 3000 € però ha versato contributi proporzionati, ma molti hanno lavorato poco e versato poco e ora incassano il doppio di quel che hanno versato
    col versato io ci andrei cauto , ho fratello che era responsabile in una azienda statale di energia elettrica che è stato pensionato anticipatamente con 2.500 euro al mese e non calcoliamo la buona uscita , secondo lui ha versato e se li merita

    secondo me non ha versato lui ma li ha versati l'azienda e lui continuando a guadagnare con 13 , 14 esima si faceva pure le ferie permessi e sconti al supermercato , lavorando in totale 32 anni e quando suonava la campanella delle 17 come termine lavoro si era già fatto pennichella pomeridiana doccia e usciva alle 17,01 tutto bello profumato e pulito a farsi una vasca in piazza...ah i buoni pasto poveretti mi ero dimenticato

    io che sono lavoratore autonomo verso anche quello che non ho guadagnato e con una ipotetica presunta evasione fiscale devo pagare e stare zitto , perché se ho un controllo fiscale alla prima vite fuori posto sono rovinato

    due metri di misura completamente sbagliati
    Ultima modifica di dietrologo; 27-10-2017 alle 09:30

  15. #120
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    col versato io ci andrei cauto , ho fratello che era responsabile in una azienda statale di energia elettrica che è stato pensionato anticipatamente con 2.500 euro al mese e non calcoliamo la buona uscita , secondo lui ha versato e se li merita

    secondo me non ha versato lui ma li ha versati l'azienda e lui continuando a guadagnare con 13 , 14 esima si faceva pure le ferie permessi e sconti al supermercato , lavorando in totale 32 anni e quando suonava la campanella delle 17 come termine lavoro si era già fatto pennichella pomeridiana doccia e usciva alle 17,01 tutto bello profumato e pulito a farsi una vasca in piazza...ah i buoni pasto poveretti mi ero dimenticato

    io che sono lavoratore autonomo verso anche quello che non ho guadagnato e con una ipotetica presunta evasione fiscale devo pagare e stare zitto , perché se ho un controllo fiscale alla prima vite fuori posto sono rovinato

    due metri di misura completamente sbagliati
    Sicuramente questi eccessi ci sono, però devi anche considerare i numeri, non i casi singoli.
    Non so dirti quanti lavoratori "pubblici" facciano il loro dovere, ma lasciami supporre che ci sia tanta gente che, anche nel pubblico, si fa il culo a capanna. Tanto per dirne una, il tanto vituperato mestiere di insegnante, è uno di quelli che registra il maggior tasso di burn out, vale a dire che è realmente una professione usurante stare 20 ore a settimana dentro classi con 30 studenti e poi occuparsi anche di tutta la burocrazia che in questi anni hanno assegnato (cose che prima faceva un apparato amministrativo che è stato tagliato del 60% con le varie riforme).

    --- sul numero di dipendenti pubblici poi, siamo al minimo in Europa:

    In rapporto alla popolazione, la percentuale di dipendenti pubblici italiana (5,18%) è più bassa rispetto ai principali Stati europei; basti pensare alle medie registrate in Francia (8,50%), Regno Unito (7,90%), Spagna (6,40%) e Germania (5,70%). Le regioni italiane con un tasso di dipendenti pubblici inferiore alla media tedesca sono più della metà, 11 per la precisione. E la sostanza non cambia più di tanto anche quando si passa ad analizzare il numero in rapporto agli occupati complessivi. La percentuale media nazionale è in questo caso del 13,99%, inferiore a Francia (20%), Regno Unito (17%) e Spagna (16%), e superiore solamente al dato della Germania (11%).

    http://tg24.sky.it/cronaca/2017/03/0...ri-europa.html
    ----

    Detto questo, anche tra gli autonomi ci saranno tante persone oneste, però le ricognizioni fiscali dicono che c'è un tasso di evasione spropositato. La questione del fisco è molto complessa e io non ci sto a criminalizzare questo o quel settore. In generale mancano due cose: un sistema più equo e di controlli più logici, e dall'altro lato, manca un senso generale di onestà e di solidarietà, per cui c'è un'illegalità diffusa che ovviamente non aiuta a tenere insieme un sistema che, nei suoi principi, sarebbe valido.

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