senti: che il numero dei ricchi diminuisca e quello dei poveri aumenti non lo puoi leggere sul giornale perché non c'è scritto. è il pensiero di un filosofo che non era certo il padreterno che è padre tuo e di noi tutti. (primo).
(secondo) non è un gatto che si morde la coda come dici tu.
la ricchezza va misurata in base al tenore di vita e non a "quanti soldi hai".
la ricchezza è relativa. tutti e dico "tutti" si possono permettere un capo d'abbigliamento "di tendenza", tutti hanno almeno qui da noi di che vivere, e di che vivere bene.
il denaro passa in secondo piano.
abbiamo in italia gente che, a dispetto di chi c'era 70 anni fa, proviene un pochino da tutto il mondo come è tradizione italiana dai tempi dell' impero. ora alcuni di costoro sono abituati a maneggiare denaro, altri ad accumularlo e altri ancora a disdegnarlo. si tratta di concezioni di vita quotidiana diverse che "dovrebbero" essere contemperate da leggi assolutamente necessarie.
purtroppo siamo ancora ai piedi della montagna, altrimenti credo che vivremmo tutti meglio, ma ti ripeto, non per ricchezza esteriore, bensì per stato d'animo, cioè a livello interiore.