Bella voce, da ricordare.
Ho ritrovato questo foglietto in mezzo a certe vecchie cianfrusaglie e per un attimo mi sono sollucherata nel compiacimento per la mia bravura di scrittrice, ma non mi tornavano tanto i conti così ho controllato nella google wonder box e vi annuncio che in effetti non sono io, no, è stato Aldo Busi a scriverlo.
La protesta contro la discriminazione delle cantanti d’opera grasse mi sembra fuori luogo: ciascuno di noi bada al peso, figuriamoci una che sale sul palcoscenico. Mi è capitato di dover guardare una Mimì tubercolotica e malaticcia obesa, ma è stata una sofferenza, un ossimoro visivo.
http://www.corriere.it/esteri/18_gen...13959e9e.shtml
Si tratta di stabilire se sia una vera discriminazione, visto che la cantante afferma di essere stata scartata solo per il suo aspetto senza neanche poter cantare e in quel caso è comprensibile la protesta. Dare maggior valore all'aspetto che alla voce dovrebbe essere sbagliato quanto non tenere affatto in conto l'estetica privilegiando la voce, visto che si tratta pur sempre di uno spettacolo e l'occhio vuole la sua parte.
I tempi sono cambiati e tocca adeguarsi alla tirannia della bellezza.
Chissà se capita anche ai cantanti uomini...a Pavarotti avranno mai chiesto di mettersi a dieta?
Non so se hai letto che la Callas era dimagrita di 50 kg...
Stiamo comunque parlando di tempi attuali e, a parte la Netrebko e suo marito, non mi sembra ci siano proprio tanti cantanti lirici noti obesi.
Ultima modifica di follemente; 17-01-2018 alle 14:41
Di chi parli? Della Netrebko?
Si.
Tra l'altro pare che sulla Callas ancora si discuta se il forte dimagrimento non avesse alterato la qualità della voce...
La Netrebko era normalissima quando fece carriera:
Ora può permettersi i chili in più, tant’è vero che ha cantato alla prima al Teatro alla Scala.
Quello che mi fa specie è che lei iniziò a lavorare pulendo i pavimenti del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo per pagarsi gli studi di canto. Invece in questi giorni una diciottenne italiana ha messo all’asta la sua verginità per pagarsi gli studi e comprare una casa. Non oso giudicare. E voi?
http://www.corriere.it/video-articol...c1023d03.shtml
In Gran Bretagna è stato istituito il Ministero della solitudine, chissà quali provvedimenti farà per 9 milioni di persone. Mi pare strano che il problema non sia gestibile altrimenti.
http://www.corriere.it/esteri/18_gen...c1023d03.shtml
Ultima modifica di follemente; 18-01-2018 alle 19:20
« Ma signora, "assalire" è una parola un po' grossa, non crede? Gli uccelli non hanno mica l'abitudine di assalire la gente senza motivo, no? »
(lo sceriffo Al Malone alla signora Brenner)
Uno sta tranquillamente potando le rose del bersò - in questo strano inverno in cui continuano a fiorire - quando, improvvisamente, sente salire un chiacchiericcio indistinto di cinguettii che continua a crescere di volume fino al punto che costringe a voltarsi per vedere cosa diavolo sta succedendo.
Si volta e un brivido di terrore lo scuote: centinaia di uccelli incombono su di lui, appollaiati sugli spogli rami della quercia, continuando imperterriti a saturare le orecchie con un rumore di fondo che ricorda la vecchia TV analogica quando si staccava l'antenna.
Ma non c'è spazio per la nostalgia archeotelevisiva: è Hitchcock che balza alla mente con la sua maledetta abilità di instillare la paura con le cose della vita quotidiana.
Fortunatamente però non sono una biondina slavata e timorosa come Tippi Hedren in "Uccelli" e, superato il primo momento di ordinario terrore, provvedo a immortalare col telefonino la scena hitchcockiana.
Il tempo di scattare una foto col cellulare e subito quelli, finita la pausa chiacchiere, se ne volano via tutti come esuli pensieri.
Beato te che abiti in campagna e hai le orecchie quotidianamente allettate da melodiosi cinguettii... le mie (orecchie) sono regolarmente bombardate dai motori di macchine e moto o dalle sirene delle ambulanze. Per poter sentire gli uccelli cinguettare, dovrei fare almeno una cinquantina di chilometri... sigh.