Dal libro di Isaia (30):

25 E avverrà che su ogni monte e su ogni colle elevato scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri.
26 La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, nel giorno in cui Jahve curerà la ferita del suo popolo e guarirà la piaga prodotta dalle sue percosse.

Si parla di grande strage e di torri che cadono. Come sapere se il testo si riferisce alle torri gemelle di New York? Bisogna guardare il contesto. All’inizio si parla di monti e colli elevati percorsi da acque. Scartiamo subito l’interpretazione letterale, perché sorgenti, ruscelli e torrenti si trovano praticamente su ogni monte e colle, tranne nei deserti.
Si dovrebbe trattare di acque di conoscenza e io insisterei sui monti e colli intesi come persone piene d’orgoglio e presunzione. Nella primavera del 2001, all’epoca dei fatti, veniva anche pubblicato il mio libro “Religioni a confronto – Il Vangelo del 2000”, ma il pensiero ivi contenuto era a conoscenza di pochissimi. Vent’anni prima, però, avevo già scritto a sette capi di religioni molto diffuse. Sono costoro i monti e i colli elevati sui quali riversai le acque della mia conoscenza.
Quando le Chiese, che rappresentano la luna, divulgheranno il messaggio, la loro luce diverrà come quella del sole.
Il sole Cristo, raccogliendo la conoscenza dei testi sacri di tante religioni, splende sette volte di più. Se un libro sacro è un sole per chi crede nelle sue parole, tanti libri sacri fanno molta più luce.
Il giorno in cui Dio curerà il suo popolo durerà molti e molti anni: la conoscenza prodotta dai messaggi divini è l’inizio della cura e della guarigione. Quando i messaggi verranno messi in pratica, la guarigione potrà manifestarsi.