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Risultati da 16 a 24 di 24

Discussione: I nostri incipit

  1. #16
    Opinionista L'avatar di Monia
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    05/12/17
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    La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l'amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l'anima respira e grazie alla quale vive.

    Banana Yoshimoto, "Un viaggio chiamato vita"

  2. #17
    Opinionista L'avatar di Monia
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    L'uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo. La sua pelle era scura, le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo. Calzava sandali da pastore e la tunica viola che gli ricadeva sul volto rammentava l'abito di quei missionari che, di tanto in tanto, si recavano nei villaggi del sertão a battezzare folle di bambini e a sposare coppie irregolari. Era impossibile conoscerne l'età, la provenienza, la storia, ma c'era qualcosa nel suo aspetto quieto, nelle sue abitudini frugali, nella sua imperturbabile serietà che, prima ancora che cominciasse a dar consigli, attraeva la gente.


    (Mario Vargas Llosa, La guerra della fine del mondo)

  3. #18
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Nella bottega dello speziale, intenta a macinare gemme di zolfo in una polvere maleodorante, Susannah sognava a occhi aperti, guardando distrattamente passare il mondo oltre la vetrina inondata di sole. Al solito, Fleet Street brulicava di vita quanto un termitaio. Il candore della coltre depositata dalla nevicata mattutina era già oscurato dalla fuliggine nauseabonda dei forni di Limehouse e il freddo ghiacciava i densi rivoli di scarico lungo gli scoli della via.

    Il giardino delle spezie segrete, Charlotte Bets
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #19
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    25/12/09
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    Sì, tutto potrebbe iniziare così, qui, in questo modo, una maniera un po' pesante e lenta, nel luogo neutro che appartiene a tutti e a nessuno, dove la gente s'incontra quasi senza vedersi, in cui la vita dell'edificio si riprende, lontana e regolare.
    (G. Perec, La vita. Istruzioni per l’uso)
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  5. #20
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Ho appena iniziato un libro che promette bene, a cominciare dallo strepitoso incipit... che trascrivo:

    Vi racconterò quello che mi è successo quando avevo tredici anni. E' una cosa che non sono riuscito a dimenticare, come se la storia mi avesse afferrato per il collo. Può sembrare strano, ma sento persino le 'mani' della storia su di me, una sensazione così precisa che so addirittura che si tratta di mani con i guanti. Finché la storia rimarrà un segreto, mi terrà prigioniero. Adesso che ho cominciato a scrivere provo già un vago sollievo. Le 'mani' della storia mi stanno ancora addosso, ma un dito si è sollevato, come promessa che sarò libero quando avrò finito.
    Tutto cominciò con l'odore del purè di patate. Mia madre preparava il purè quando aveva qualcosa di cui lamentarsi o quando era di malumore. Schiacciava le patate con più energia del necessario, con vera e propria foga. Mi è sempre piaciuto il purè di patate, anche se in casa mia aveva il gusto dei problemi.


    Vero che è un incipit delizioso?
    Il brano che ho trascritto proviene da "Il libro selvaggio", dello scrittore messicano Juan Villoro, che non conoscevo... ed è stata una piacevole scoperta.

  6. #21
    Eufonista L'avatar di BiO-dEiStA
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    22/02/10
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    La terra delle tre stirpi
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    Il più formidabile nemico dei finlandesi è la malinconia, l'introversione, una sconfinata apatia. Un senso di gravezza aleggia su questo popolo sfortunato, tenendolo da migliaia di anni sotto il suo giogo, tingendone lo spirito di cupa seriosità. Il peso dell'afflizione è tale da indurre parecchi finlandesi a vedere nella morte l'unico sollievo. La malinconia è un avversario più spietato dell'Unione Sovietica.
    Ma i finlandesi sono al tempo stesso un popolo combattivo. Non cedono mai. Si ribellano a ogni occasione contro il tiranno.
    San Giovanni, la festa della luce e della spensieratezza nel solstizio d'estate, rappresenta per i finlandesi l'occasione di una lotta titanica in cui tentare, unendo le forze, di sconfiggere la malinconia che li rode. Il paese intero si mobilita fin dalla vigilia: non solo gli uomini arruolabili, ma anche donne, bambini e vecchi accorrono al fronte. Per respingere le tenebre, immensi falò pagani vengono accesi sulle rive delle migliaia di laghi del paese. E in cima ai pennoni si issano vessilli di guerra bianco-azzurri. Cinque milioni di guerrieri, prima della tenzone, si rimpinzano di grasse salsicce e costolette di maiale ai ferri. Tracannano senza scrupoli per farsi coraggio e, al suono della fisarmonica, le truppe marciano all'assalto della depressione, arrivando a sopraffarla nel corso della notte dopo una lotta senza quartiere.
    Nel trambusto dei corpo a corpo i due sessi finiscono per incontrarsi, le donne per restare incinte. Intrepidi che sfrecciano sulle acque su gommoni da sbarco vanno ad annegare nei laghi e nel mare. Si contano a decine di migliaia i caduti fra i cespugli e in mezzo alle ortiche, per non dire degli atti di valore e di eroico sacrificio. Gioia e benessere trionfano, la malinconia è respinta, e la nazione, sbaragliato il cupo oppressore, può godersi almeno una notte all'anno di libertà.

    Arto Paasilinna, Piccoli suicidi tra amici
    Citazione Originariamente Scritto da Careful with that Visualizza Messaggio
    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

  7. #22
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Interessarsi agli affari altrui è cosa del tutto naturale. Persino a un gatto che sonnecchia in cima a un muretto, per esempio, capita di socchiudere un occhio per guadare la gente che passa sotto di lui. Però tra una curiosità di questo tipo, ammissibile, e il vizio imperdonabile di andare a ficcanasare, c'è un confine che certe persone ignorano completamente.

    (Alexander McCall Smith, "Il piacere sottile della pioggia", Guanda 2007)

  8. #23
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d’infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto – chi lo nega – ma anche maledettamente suscettibili. D’altronde, non ho nessuna voglia di mettermi a raccontare tutta la mia dannata autobiografia e compagnia bella. Vi racconterò soltanto le cose da matti che mi sono capitate verso Natale, prima di ridurmi cosí a terra da dovermene venire qui a grattarmi la pancia. Niente di piú di quel che ho raccontato a D. B., con tutto che lui è mio fratello e quel che segue. Sta a Hollywood, lui. Non è poi tanto lontano da questo lurido buco, e viene qui a trovarmi praticamente ogni fine settimana. Mi accompagnerà a casa in macchina quando ci andrò il mese prossimo, chi sa. Ha appena preso una Jaguar. Uno di quei gingilli inglesi che arrivano sui trecento all’ora. Gli è costata uno scherzetto come quattromila sacchi o giú di lí. È pieno di soldi, adesso, Mica come prima. Era soltanto uno scrittore in piena regola, quando stava a casa. Ha scritto quel formidabile libro di racconti, Il pesciolino nascosto, se per caso non l’avete mai sentito nominare. Il piú bello di quei racconti era Il pesciolino nascosto. Parlava di quel ragazzino che non voleva far vedere a nessuno il suo pesciolino rosso perché l’aveva comprato coi soldi suoi. Una cosa da lasciarti secco. Ora sta a Hollywood, D. B., a sputtanarsi. Se c’è una cosa che odio sono i film. Non me li nominate nemmeno.

    J.D. Salinger, Il giovane Holden

  9. #24
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    Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre per occuparmi di lavoro in sospeso o per virtù puritana. Passeggiando per i giardini della memoria, scopro che i miei ricordi sono associati ai sensi. Mia zia Teresa, quella che si trasformò lentamente in angelo e che quando morì aveva germogli di ali sulle spalle, è legata per sempre all'odore delle pastiglie alla violetta. Quando quell'incantevole signora faceva capolino per una visita, con il vestito grigio illuminato con discrezione da un colletto di pizzo e il capo regale incorniciato dalla neve, noi bambini le correvamo incontro e lei apriva con gesti rituali la sua vecchia borsetta, sempre la stessa, estraeva una scatoletta di latta dipinta e ci dava una caramella color malva.

    (Isabel Allende, "Afrodita")

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