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Discussione: Gli attributi divini...

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Gli attributi divini...

    ...sono un po' incoerenti e poco compatibili nella teologia cattolica ortodossa. Onniscienza, onnipotenza, somma bontà non stanno assieme con il dogma dell'eternità del premio e della punizione e con la concessione del libero arbitrio, ecc.

    3d dove spero ci sarà il gradito intervento di Vega.
    Ultima modifica di Tiberio; 03-01-2018 alle 08:38
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  2. #2
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Questi problemi son stati declinati in tutte le salse!
    Il ferro è stato battuto e ribattuto, chi ancora ha bisogno di qualche colpetto, è il diretto interessato, il credente.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #3
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Questi problemi son stati declinati in tutte le salse!
    Il ferro è stato battuto e ribattuto, chi ancora ha bisogno di qualche colpetto, è il diretto interessato, il credente.
    infatti... è pura fede, eppure conosco dei credenti che sono convinti della razionalità della teologia.

    Questo apologo mette bene in luce alcuni attributi che non possono stare assieme... è provocatorio, spero non offenda i credenti.

    Tutta la vita dei mortali, tutto ciò che avviene quaggiù, depone contro la libertà dell'uomo, contro la giustizia e la bontà di un presunto Dio

    Chiamando i mortali alla vita, a quale giuoco crudele e periglioso la Divinità li costringe a giocare! Gettati in questo mondo senza il loro consenso, dotati di un carattere che essi non hanno scelto, animati da passioni e desideri ìnsiti nella loro natura, esposti a insidie che essi non hanno la forza di evitare, trascinati da eventi che non hanno potuto né prevedere né prevenire, gli sventurati esseri umani sono costretti a percorrere un cammino che li può condurre a supplizi orribili per violenza e durata.

    Certi viaggiatori narrano che, in un paese dell'Asia, regna un sultano pieno di capricci e inflessibile nelle sue volontà più bizzarre. Per una strana mania, questo principe passa il proprio tempo seduto davanti a una tavola sulla quale sono posti tre dadi e un bòssolo. Una delle estremità della tavola è coperta da mucchi d'oro, destinati a eccitare la cupidigia dei cortigiani e dei popolani che stanno tutt'intorno. Il sultano, conoscendo il lato debole dei suoi sudditi, tien loro press'a poco questo discorso: «Schiavi! Io vi voglio bene. La mia bontà mira ad arricchirvi e a rendervi tutti felici. Volete questi tesori? Ebbene, sono vostri, cercate di appropriarvene. Che ciascuno, a suo turno, prenda in mano quel bossolo e quei dadi; chiunque avrà la fortuna di far sei con tutti e tre i dadi, sarà padrone del tesoro. Ma vi avverto che chi non riuscirà a raggiungere il numero richiesto sarà precipitato per sempre in un carcere oscuro, dove la mia giustizia esige che sia bruciato a fuoco lento». A questo discorso del monarca, i presenti, costernati, si guardano a vicenda: nessuno vuole esporsi a un tal rischio. «Come!», dice allora il sultano adirato, «nessuno si fa avanti per giocare? Ah no, questo non mi va a genio. La mia gloria esige che si giuochi. Voi giocherete, dunque. Lo voglio: obbedite senza replicare». È opportuno osservare che i dadi del tiranno son fatti in modo che, su centomila tiri, uno solo riesce: così il generoso monarca ha il piacere di vedere la sua prigione ben guarnita e le sue ricchezze ben di rado perdute. Mortali! Quel sultano è il vostro Dio; i suoi tesori sono il paradiso; la sua prigione è l'inferno; e in mano vostra sono i dadi.


    (da "Il buon senso", di Paul Henri Thiry, barone d'Holbach, filosofo illuminista del XVIII secolo)
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  4. #4
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    infatti... è pura fede, eppure conosco dei credenti che sono convinti della razionalità della teologia.
    aspetta, perché non è così semplice;
    la teologia, di per sé, è razionalissima, e si avvale della logica, a partire dall'assioma di una creazione intelligente;

    le incongruenze che vedi sono tipiche, in misura diversa, degli impianti testamentari, perché questi sono il risultato della stratificazione di logiche diverse, incompatibili tra loro; a partire da un impianto pagano, via via modificatosi in modo antropocentrico;
    cioè, gli attributi divini sono stati pensati per un ordine di impianto paganeggiante, vale a dire la soggezione umana ad un'entità capace di tutto e consapevole di tutto, perché ciò doveva rafforzare il timore e l'obbedienza, durante una fase in cui non era necessario attribuire una coerenza all'impianto e alla volontà divina;

    nel momento in cui la minaccia della natura cominciava a perdere la sua presa e il sistema ellenista di pensiero sbriciolava il misticismo, il nocciolo etico del precetto doveva trovare una sua collocazione nel sentimento cosciente, autonomo;
    la fase paleocristiana, cristo-paolina, è filosoficamente fondamentale - per l'Occidente - proprio per questo motivo, e cioè il riconoscimento più o meno esplicito per cui il sistema teologico non regge; è un percorso parallelo, lungo e tormentato, di tutte le religioni testamentarie;
    ma non è di per sé un'impresa impossibile, anzi; purché non si pretenda di salvare capra e cavoli, libertà, responsabilità e attributi divini corrispondenti al sistema autoritario della soggezione pagana;

    la teologia si incasina quando deve mettere delle pezze d'appoggio di natura metafisica alla normazione dottrinaria, che è opportunistica;
    si deve elaborare una figura antropomorfa, che precetti, perché questa è comprensibile; le si attribuiscono caratteri di onnipotenza e onniscienza, per renderla inesorabile a chi pensasse di eluderla; ecc...
    ovviamente, quando il pensiero razionale irrompe in questo equilibrio, si sfascia tutto e si costringe ad elaborare altro, che può essere più o meno efficace;
    ma non è affatto detto che la declinazione di un principio teologico debba essere viziata da quelle incongruenze;

    se il teologo sfronda, de-legifera - Lutero - o evita di superfetare principi su principi - ebrei e musulmani - l'impianto leggero risulta molto più coerente, elastico e robusto;
    noi mediterranei non lo sappiamo, perché educati ad immaginare che la teologia sia solo quel massiccio barocco del Cattolicesimo, che in effetti è il trionfo dell'incoerenza e dell'inefficacia logica.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
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    aspetta, perché non è così semplice;
    la teologia, di per sé, è razionalissima, e si avvale della logica, a partire dall'assioma di una creazione intelligente;

    le incongruenze che vedi sono tipiche, in misura diversa, degli impianti testamentari, perché questi sono il risultato della stratificazione di logiche diverse, incompatibili tra loro; a partire da un impianto pagano, via via modificatosi in modo antropocentrico;
    cioè, gli attributi divini sono stati pensati per un ordine di impianto paganeggiante, vale a dire la soggezione umana ad un'entità capace di tutto e consapevole di tutto, perché ciò doveva rafforzare il timore e l'obbedienza, durante una fase in cui non era necessario attribuire una coerenza all'impianto e alla volontà divina;

    nel momento in cui la minaccia della natura cominciava a perdere la sua presa e il sistema ellenista di pensiero sbriciolava il misticismo, il nocciolo etico del precetto doveva trovare una sua collocazione nel sentimento cosciente, autonomo;
    la fase paleocristiana, cristo-paolina, è filosoficamente fondamentale - per l'Occidente - proprio per questo motivo, e cioè il riconoscimento più o meno esplicito per cui il sistema teologico non regge; è un percorso parallelo, lungo e tormentato, di tutte le religioni testamentarie;
    ma non è di per sé un'impresa impossibile, anzi; purché non si pretenda di salvare capra e cavoli, libertà, responsabilità e attributi divini corrispondenti al sistema autoritario della soggezione pagana;

    la teologia si incasina quando deve mettere delle pezze d'appoggio di natura metafisica alla normazione dottrinaria, che è opportunistica;
    si deve elaborare una figura antropomorfa, che precetti, perché questa è comprensibile; le si attribuiscono caratteri di onnipotenza e onniscienza, per renderla inesorabile a chi pensasse di eluderla; ecc...
    ovviamente, quando il pensiero razionale irrompe in questo equilibrio, si sfascia tutto e si costringe ad elaborare altro, che può essere più o meno efficace;
    ma non è affatto detto che la declinazione di un principio teologico debba essere viziata da quelle incongruenze;

    se il teologo sfronda, de-legifera - Lutero - o evita di superfetare principi su principi - ebrei e musulmani - l'impianto leggero risulta molto più coerente, elastico e robusto;
    noi mediterranei non lo sappiamo, perché educati ad immaginare che la teologia sia solo quel massiccio barocco del Cattolicesimo, che in effetti è il trionfo dell'incoerenza e dell'inefficacia logica.
    il massimo che il credente teologo mi ha opposto su un altro forum è: 1) non possiamo capire i disegni 2) Dio non è pienamente onnisciente, conosce il futuro solo nel momento in cui noi facciamo le scelte, ma non interviene perché ci rispetta
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  6. #6
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    il massimo che il credente teologo mi ha opposto su un altro forum è: 1) non possiamo capire i disegni 2) Dio non è pienamente onnisciente, conosce il futuro solo nel momento in cui noi facciamo le scelte, ma non interviene perché ci rispetta
    vabbè, questo chiaramente non è un teologo, ma un poveretto; oppure un furbastro de noantri, abituato a catechizzare semi-analfabeti e a rispondere ad obiezioni standard di tipo scientista, inessenziali;

    se vai a leggere le teologie "alte", si assomigliano tutte nell'estrema rarefazione, con l'eccezione di quella cattolica, incaprettata nel suo stesso impianto dottrinario di autorità, e quindi incapace di sfrondare il necessario in modo coerente e definitivo, dato che perderebbe la sua stessa identità;

    in realtà, nel momento in cui si passa dall'etero-normazione all'autonomia della coscienza hai già risolto tutte le incongruenze teologiche, perché quella è sufficiente da sé, in una sorta di autoreferenzialità condizionata, ma non da un entità necessariamente trascendente;
    cioè - e faccio un esempio occidentale, comprensibile a tutti - un luterano può essere contemporaneamente anche laicista o spinoziano, credere nell'immanenza, senza per questo porre in crisi alcun elemento essenziale; esattamente come potrebbero, mutatis mutandis, un buddista, un ebreo riformato, oppure liberal-ortodosso, o un sufista.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #7
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    il massimo che il credente teologo mi ha opposto su un altro forum è: 1) non possiamo capire i disegni 2) Dio non è pienamente onnisciente, conosce il futuro solo nel momento in cui noi facciamo le scelte, ma non interviene perché ci rispetta
    ovviamente parlo di teologi cattolici di scuola tomista, maestri nel dire niente con belle parole vantando giochetti di logica e il principio di non contraddizione e di causalità, che poi il secondo non vale per certi ambiti scientifici e non si deve per forza concludere con l'essere perfettissimo, ma loro dicono che metafisica e fisica seguono logiche diverse, e la seconda è positivismo se privata della prima.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  8. #8
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Io dico sempre che dio si è inventato Il Grande Fratello. Sta lì, aspetta di farsi adorare, ubbidire e guarda che facciamo in attesa di mandarci nel tugurio o nella suite.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  9. #9
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    Io dico sempre che dio si è inventato Il Grande Fratello. Sta lì, aspetta di farsi adorare, ubbidire e guarda che facciamo in attesa di mandarci nel tugurio o nella suite.
    The Human Show
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  10. #10
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Io dico sempre che dio si è inventato Il Grande Fratello. Sta lì, aspetta di farsi adorare, ubbidire e guarda che facciamo in attesa di mandarci nel tugurio o nella suite.
    In un certo senso potrebbero aver ragione quelli che credono alla reincarnazione.. in pratica siamo in una specie di matrix e alla fine le nostre "coscienze" (qualunque cosa siano) escono dal matrix e magari poi ci ritornano.. chissà.
    Di certo il concetto cristiano di dio, a me sembra assurdo. Sotto certi aspetti mi sembra riduttivo pure per dio stesso, se esistesse.

  11. #11
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    In un certo senso potrebbero aver ragione quelli che credono alla reincarnazione.. in pratica siamo in una specie di matrix e alla fine le nostre "coscienze" (qualunque cosa siano) escono dal matrix e magari poi ci ritornano.. chissà.
    possibilissimo
    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    Di certo il concetto cristiano di dio, a me sembra assurdo. Sotto certi aspetti mi sembra riduttivo pure per dio stesso, se esistesse.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  12. #12
    abstract L'avatar di Yele
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    Posso capire che un eventuale dio avrebbe potuto inventarsi un sistema assurdo per "dialogare" con degli esseri così stupidi quali siamo noi... però, insomma... fino a un certo punto !

  13. #13
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    Posso capire che un eventuale dio avrebbe potuto inventarsi un sistema assurdo per "dialogare" con degli esseri così stupidi quali siamo noi... però, insomma... fino a un certo punto !
    Siamo preziosi, per Dio. Unici. Irripetibili. Oggetto del Suo Amore infinito, Yele. Uno per uno! E per dialogare con noi, ha scelto la cosa più incredibilmente bella: Gesù Cristo. Suo Figlio! Ha pagato Lui al posto nostro. Il debito del peccato, contratto da Adamo, è estinto.

    Non ha apparenza né bellezza
    per attirare i nostri sguardi,
    non splendore per provare in lui diletto.
    3 Disprezzato e reietto dagli uomini,
    uomo dei dolori che ben conosce il patire,
    come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
    era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
    4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
    si è addossato i nostri dolori
    e noi lo giudicavamo castigato,
    percosso da Dio e umiliato.
    5 Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
    schiacciato per le nostre iniquità.
    Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
    per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
    (Isaia 51)

    Conosci qualcuno, Yele, capace di amarti così?
    amate i vostri nemici

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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  15. #15
    abstract L'avatar di Yele
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