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Risultati da 76 a 90 di 120

Discussione: Il nudo

  1. #76
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Anonimo, Scuola di Fontainebleau, Gabrielle d’Estrées e una delle sue sorelle, 1595
    Parigi, Museo del Louvre


    Il dipinto, la cui iconografia è più unica che rara, raffigura la bionda Gabrielle d’Estrées e una delle sue sorelle, la bruna duchessa di Villars, entrambe a seno nudo e immerse in una vasca da bagno. L'attenzione dell'osservatore è naturalmente catturata dalla posa insolita e assai audace: la duchessa di Villars è ritratta nell'atto di pizzicare un capezzolo di Gabrielle, amante ufficiale del re Enrico IV di Francia. E il gesto, forse, sottintende una maternità imminente, anche perché la donna ha in mano un anello nuziale, simbolo di un matrimonio prossimo con il sovrano. Una tenda di raso rosso funge da sipario, mentre gli orecchini sfoggiati dalle due donne sottolineano l'appartenenza ad un rango sociale elevato. I corpi delicati, la pelle candida, i seni a punta, la postura... tutto ciò trasmette un un messaggio esplicitamente erotico. Sullo sfondo si apre un altro ambiente dove è seduta una donna che cuce e, sopra il camino, è affisso un quadro raffigurante un uomo nudo con le gambe divaricate.

    Il re Enrico IV era, all'epoca, sposato con Margherita di Valois, che era sterile e perciò impossibilitata a dare un erede alla nazione. Il sovrano, quindi, cominciò a guardarsi intorno fino a che fece colpo sulla bella Gabrielle, che divenne sua amante. La nobildonna diede al re tre figli e lui, come ringraziamento, le donò il ducato di Beaufort nel 1597. Il sovrano adorava Gabrielle "dagli occhi color cielo": le tributava tutti gli onori di una vera regina e le aveva, appunto, promesso di sposarla. Infatti, dopo aver esiliato la legittima consorte e ottenuto l'annullamento del matrimonio su intercessione di Papa Clemente VIII, poté finalmente chiedere la mano di Gabrielle, la quale ebbe a dire: "Solo Dio o la morte del re potrebbero porre fine alla mia buona sorte".

    Invece, ad andarsene fu prima lei... prima di aver giurato amore eterno al suo re: morì il 10 aprile 1599, dopo un parto prematuro provocato da un attacco di convulsioni. Enrico IV, distrutto dal dolore, dopo il funerale iniziò a portare il lutto. Nessun sovrano, fino a quel momento, aveva reso onore più grande ad un'amante. Qualche anno prima le aveva scritto in una lettera: "Quando sto lontano da Voi che mi date gioia, io vesto solo di nero perché mi sento vedovo".

    Quando si dice la sfiga...

  2. #77
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    Helmut Newton, Grande nudo


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  3. #78
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    L'eterna primavera di Auguste Rodin


  4. #79
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    Diego Velàzquez, Venere e Cupido, c. 1648-1650
    Londra, National Gallery


    Si tratta di uno degli unici due dipinti di nudo dell'arte spagnola antica (l'altro è la Maya Desnuda di Goya), anche se pare che Velàzquez abbia realizzato almeno altre due tele raffiguranti nudi, andate perdute. Il quadro venne realizzato durante il soggiorno italiano del pittore e vari studi critici attribuiscono alla modella l'identità di una giovane romana, Flaminia Triunfi, amante di Velàzquez. Da questa relazione nacque anche un figlio, Antonio De Silva, che il pittore affidò ad un amico (il quale, in seguito, decise di adottarlo) quando fu costretto a rientrare in Spagna, richiamato dal re Filippo IV. Poco si sa, invece, delle sorti della madre dopo il rientro in patria del pittore.

    Il quadro è anche conosciuto col nome di "Venere Rokeby" perché nel 1813 la tela fu acquistata per cinquecento sterline dal politico inglese John Morritt, che la inserì nella propria collezione privata a Rokeby Park, nello Yorkshire, da cui prese poi il nome.

    Nel 1914 il quadro venne gravemente danneggiato dalla suffragetta Mary Richardson, che con un coltello da macellaio produsse numerosi squarci nella tela, poi riparati da un accurato restauro. La donna fu condannata a sei mesi di prigione e giustificò il suo gesto col fatto che non gradiva «il modo in cui gli uomini guardavano l'opera a bocca spalancata tutto il giorno».

  5. #80
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    Daniel Chester French (1850-1931), Andromeda, 1929



  6. #81
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    Tiziano Vecellio, Perseo e Andromeda, c. 1554-56
    Londra, Wallace Collection


    Bella la leggenda di Andromeda, figlia di re Cefeo e della vanitosa Cassiopea... che, proprio per questo, mise nei guai la fanciulla.
    Un giorno, infatti, Cassiopea ebbe l'ardire di sostenere che la sua bellezza superava di gran lunga quella delle Nereidi, ninfe marine particolarmente seducenti. Quando queste lo vennero a sapere, apriti cielo: 'na tragedia!
    Incazzate come bufale corsero da Poseidone, dio del mare, reclamando una punizione esemplare per Cassiopea e la sua vanagloria.
    Anziché mandarle a... scopare il mare, Poseidone diede loro ascolto e mandò un terribile mostro a razziare le coste del territorio di Cefeo. La cosa risultò tutt'altro che gradita ai sudditi del re, i quali si recarono da lui in massa chiedendogli di rispondere per le rime a tale affronto. Sudando freddo e senza sapere che pesci pigliare, Cefeo si rivolse all'oracolo di Ammone per trovare una via d'uscita, che risultò abbastanza drammatica. C'era infatti un solo modo per quietare il mostro: sacrificargli la sua figlia vergine. Andromeda, ça va sans dire.

    La povera, innocente fanciulla fu quindi trascinata in riva al mare e incatenata ad una costa rocciosa in attesa che il mostro la divorasse... mentre, in lacrime, sua madre la guardava da lontano piena di rimorsi. Secondo la leggenda tutto ciò avvenne sulle coste del Mediterraneo, a Joppa (Giaffa), la moderna Tel Aviv. Mentre Andromeda se ne stava incatenata alla rupe battuta dal vento e dalle onde, pallida di terrore e in lacrime per la morte imminente, ecco che arrivò Perseo, che aveva appena decapitato Medusa e cominciava ad annoiarsi senza aver niente da fare.

    Vedere la bella Andromeda incatenata ed innamorarsene, fu tutt'uno. Proprio mentre il terribile mostro emergeva dalle acque per raggiungere il suo pasto prelibato, Perseo corse dai genitori della fanciulla, chiese loro la sua mano e tornò... appena in tempo! Il mostro l'aveva ormai raggiunta e, proprio mentre spalancava la bocca per fare GNAM, Perseo lo uccise con la sua spada. Poi liberò Andromeda e, senza perdere tempo, la sposò. La coppia visse felice e contenta ed ebbe sei figli.

    Stretta la foglia, larga la via... eccetera.

  7. #82
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    Pierre Bonnaud, Salomè, c. 1900
    Grenoble, Musée Hebert

  8. #83
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    Guerrilla Girls – Do women have to be naked to get into the Met Museum? (1989)

  9. #84
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Bello questo.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  10. #85
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    Henri Gervex, Rolla, 1878
    Paris, Musée D'Orsay


    A Parigi, nella primavera del 1878, proprio un mese prima dell'inaugurazione del Salon, i funzionari delle Belle Arti decisero di escludere ingiustamente questo quadro dalla manifestazione. Il giovane autore del dipinto, il 26enne Henri Gervex, era un pittore già affermato perché aveva vinto una medaglia in una precedente edizione del Salon. Questo lo rendeva, in teoria, "fuori concorso", quindi non soggetto alle decisioni della giuria che doveva scegliere le opere da esporre. In questo caso, però, le autorità si comportano diversamente perché il dipinto fu giudicato "immorale".

    Gervex aveva tratto ispirazione da un lungo poema di Afred de Musset, pubblicato nel 1833. Il testo ripercorre il destino di un giovane borghese, Jacques Rolla, che si abbandona ad un'esistenza dissoluta durante la quale incontra Marie, un'adolescente che si prostituisce per sfuggire alla miseria. La scena mostra Rolla, ormai in rovina, appoggiato alla finestra con lo sguardo rivolto verso la ragazza addormentata. Il giovane metterà presto fine ai suoi giorni ingerendo una dose di veleno.

    La scena fu giudicata indecente non tanto per la nudità di Marie... del resto, simile a molti altri nudi artistici che circolavano all'epoca; furono gli indumenti della ragazza - la sottana, la giarrettiera, il corpetto slacciato in fretta sopra il quale è appoggiato un cappello a cilindro - a suscitare lo sdegno dei benpensanti. La leggenda racconta che era stato l'amico pittore Degas a consigliare a Gervex di dipingere un corpetto a terra, affinché fosse chiaro che la donna non era una modella. La disposizione della scena e il genere di indumenti in primo piano nel quadro sottolineano il consenso di Marie al rapporto e alla sua condizione di prostituta. Inoltre, nel bastone che spunta dalla biancheria, i benpensanti di cui sopra lessero una chiara metafora dell'atto sessuale.

    Dopo essere stato escluso del Salon, Rolla rimase esposto per tre mesi presso la galleria di un mercante di quadri parigino. Lo scandalo, amplificato in larga misura dalla stampa, attirò folle di visitatori... con l'ovvia, immensa gioia di Henri Gervex. E in barba al bigottismo dei benpensanti.

  11. #86
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    Gustave Courbet, Femme nue au chien, 1861-62

  12. #87
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    William Strang, The Temptation, 1899
    London, Tate Modern

  13. #88

    Donne...


  14. #89
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    cambiate titolo del thread pleeease
    nudo da museo
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  15. #90
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    Uomini...



    Pieter Paul Rubens, Adamo ed Eva, 1628-1629
    Olio su tela, cm 235 x 184,5
    Madrid, Museo del Prado




    Adamo: Come sei bella, Eva... mela dai?
    Eva (al putto): Tu, lassù, passami un po' una mela... ma bella grossa!
    Putto: Ecco, Eva... va bene questa?
    Eva: (ad Adamo): Dove la vuoi, sulla testa o sul muso?

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