se c'è un limite, non è vera libertà; se ti metto in un recinto, sono pur sempre io a decidere dove puoi andare e dove no;
e che ne so io ?
sei tu ad essere convinto in una giustizia esercitata da un soggetto esterno;
io, almeno, la conosco, anche se non ne faccio alcun "uso"; te la descrivo e basta, come un fatto; non è necessario essere tifosi per dire ad uno della Juventus che a Torino ci sono anche i tifosi del Toro.
c'� del lardo in Garfagnana
anche qui, non noti la maiuscola;
mi riferivo proprio al secondo, e al bisogno di autorità e controllo di chi non ha motivazioni sufficienti senza il bastone e la carota; una religiosità immatura, ancora pagana;
se non le togli, non lo saprai mai;
certo; se stai a bordo campo a guardare gli altri bambini che giocano, si sporcano e prendono qualche botta, torni a casa sano e pulito, e ti prendi gli elogi da babbo;Forse ti ho risparmiato una ipotetica sbucciatura al ginocchio
amore e libertà da una parte, e timore dall'altra, sono incompatibili; se hai qualcosa da temere resti rattrappito e nano, anche se sali sul pulpito più alto.
c'� del lardo in Garfagnana
Amore, libertà e timore contemporaneamente non sono incompatibili.
Timore che ha Dio verso le creature: le ama, le lascia libere di agire come meglio credono, teme che commettano errori.
Timore dell'uomo verso Dio: il credente ama Dio per le sue promesse più che per la realtà che vive ogni giorno. E' libero di scegliere come agire. Teme punizioni, se commette cattive azioni.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
appunto; ma un controllo divino è assoluto - quindi esclude una vera libertà umana, solo illusoria - oppure non è, e allo quello non quel dio, ma un'altra cosa;
se temi punizioni, il tuo agire non è virtuoso, né tantomeno libero, se chi ti punisce è onnipotente e onnisciente;
l'impiegato di banca che non ruba sa che verrebbe di certo scoperto; in teoria, sarebbe anche libero di provarci; ma in pratica sarebbe autolesionismo, e il fatto che non rubi nulla testimonia della sua onestà;
virtuoso può esserlo solo chi in assenza di minacce di castigo decida autonomamente di agire per il bene, premiandosi con quella stessa virtù, senza nulla in cambio, né premi, né ricompense; questa potrebbe essere l'unica vera forma di "amore per Dio";
ma non si può amare chi si teme, perché quel sentimento sarebbe viziato in origine dall'opportunismo.
c'� del lardo in Garfagnana
Dio chiede molto al credente, anche di morire per la sua Causa, per testimoniare la propria fede. Chi passa una vita a sacrificarsi per rispettare i comandi di Dio e magari muore martire, come potrebbe essere contento della sola sua propria virtù e ritenersi soddisfatto?
E anche evitare di compiere il male per timore delle punizioni divine è una dimostrazione di fede, quindi dà dei meriti, non può essere considerato solo opportunismo.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
......( ho perso il pezzo iniziale, speriamo mi torni in mente).................on metodi antichi se consideriamo quanto piccolo sia l'uomo compresa la sua mente nell'universo.
La piccolezza relativa potrebbe anche essere capita ma la solitudine che porta con se no.
Per questo l'idea di Dio è un invito ad uscire da proprio piccolo ego per approdare al ben più grande "Io", che ogni uomo può aspirare in piena libertà intellettuale senza il freno dell'onnipotenza di Dio, che poi è molto di più dell'idea che noi abbiamo di Dio, per chi la vuole avere, sempre in piena libertà fisica ed intellettuale.
Quella illuminista è una fede arrogante ed ambigua poiché fonda la fede sui suoi inderogabili principi che per me sono come acqua, quell'acqua che passa sotto gli stessi ponti che la loro mente ha artificiosamente costruito per non bagnarsi i piedini
questa è la vera fede, esattamente come il vero amore; non chiedere nulla in cambio, perché si è convinti di fare ciò che è giusto;
se dici di amare tanto una donna, ma quando quella ti lascia non la ami più, vuol dire che di lei amavi solo l'opportunità di proiettarci le tue aspettative; venute meno quelle, finito l'amore;
è la dimostrazione di una fede, ma non commendevole, proprio perché opportunista;E anche evitare di compiere il male per timore delle punizioni divine è una dimostrazione di fede, quindi dà dei meriti, non può essere considerato solo opportunismo.
non mi fiderei di una persona così, perché se gli venisse meno la fede per qualsiasi motivo, non avrebbe freno; chi agisce in un certo modo senza pensare che verrà punito o premiato, lo fa perché quella è la sua natura; beninteso, senza che questo voglia essere un giudizio definitivo e totale su questo o quello, ma solo una considerazione generale e indicativa;
ma questo è il tuo pregiudizio sulla fede altrui
così hai la pretesa di discutere attribuendo tu le idee all'interlocutore, in base alla tua tesi;
chi non crede in una remunerazione divina alle proprie azioni non è affatto senza freni, né tantomeno libero di trasgredire; ha solo introiettato quel precetto e lo ha fatto suo, indipendentemente dalle conseguenze; infatti, si scandalizza se gli si promette l'indulgenza in cambio di qualcosa, come gli stregoni pagani;
non ti conviene fare il gioco delle tre carte su argomenti discussi da tanti secoli, soprattutto quando hai di fronte un bel muro spesso e solido di logica a contraddirti.
c'� del lardo in Garfagnana
In realtà il credente non chiede nulla, è Dio stesso che ha fatto delle promesse. Il credente aspetta che si realizzino le promesse di Dio. E' con questa speranza che il buon credente cerca di compiere la volontà di Dio.
Essere convinti di fare ciò che è giusto aiuta, ma non credo che sia sufficiente per dedicare un'intera vita al compimento di buone azioni, senza la speranza di un bene superiore da raggiungere.
Senza fede in Dio e nelle sue promesse, quel passo indietro che temi penso che sia più probabile.
Non parlerei di natura virtuosa ricevuta in regalo da Dio, che poi verrebbe violata da noi. Questo è vero per la prima coppia, non per i loro discendenti, che hanno ereditato una natura corrotta e tendente al male, che può essere corretta solo tramite l'istruzione divina unita all'impegno personale.
Fate l'amore, non la guerra.
Lavorare tutti, lavorare meno.
Sei stato tu a tirare in ballo il mio pregiudizio senza sapere che per me non è un pregiudizio.
Che poi di fronte al tuo "e che ne so io" io rimanga interdetto penso sia una cosa normale.
Tu mi dici che il mio è un pregiudizio quando io non lo penso neppure e tu mi chiedi di spiegarti quello che è venuto in testa a te pensando ad un generico pregiudizio, mi manda via di testa
A dir la verità con questa remunerazione mi hai sfinito.
Ti cito una storiella del VANGELO che forse può aiutarti a capire; quando Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli disse che pur essendo quello che gli apostoli consideravano fosse, mettiamo un maestro per non dire altro, lui si comportava da servitore, e questa la dice lunga su come avrebbero dovuto comportarsi i discepoli con i loro pari, intendendo esseri viventi senza distinzione, e la dice pure lunga sull'insegnamento di Gesù in merito alla volontà di Dio-Padre.
Sulle idee evangeliche non c'è trucco e non c'è inganno................proooovaa.