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Risultati da 61 a 72 di 72

Discussione: Nuovi fascisti crescono

  1. #61
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    Guardate: io ve lo dico: la carita' nuoce a chi la fa, non a chi la riceve...

  2. #62
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    La teoria boldriniana delle risorse lo nega

  3. #63
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    Vorresti dire che la Boldrini ha una sua teoria?
    Ultima modifica di sandor; 11-02-2018 alle 12:17

  4. #64
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    Ora lo scopri?
    Tanti danni mica si pianificano senza averli teorizzati.

  5. #65
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    Corteo antifascista


  6. #66
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    una parte di popolazione si riconosce nel giustizialismo perché si sente minacciata, e chi legifera disattende le giuste aspettative. La democrazia non deve essere sinonimo di permessivismo dove molto viene permesso perché dei business enormi coinvolgono diversi politici che si trincerano dietro ai partiti. La delinquenza pervasiva che avviene con gli sbarchi non è di poco conto, non dico questo solo perché è successo l'omicidio di Pamela a Macerata da parte dei tre presunti nigeriani. Non mi riferisco solo a chi ha la pelle nera e quindi sono più individuabili per questa caratteristica ma nei confronti anche di diversi malfattori che provengono da paesi dell'est Europa che rapinano le abitazioni massacrando i proprietari, anzi prediligono che siano presenti in modo da ottenere più predazione dalle sevizie nei confronti delle famiglie. Spesso queste brave persone si ritrovano con facilità di nuovo in circolazione e chi ha subìto queste brutalità nella propria casa e con la frustrazione delle forze dell'ordine con il rischio che affrontano giornalmente diviene vano. Possiamo stare certi che minimo all'80% di chi viene derubato e angariato non manifesteranno solidarietà nei confronti degli immigrati. Anche qui ne risente la parte onesta degli immigrati perché ne viene fatto tutto un sol fascio. I movimenti oltranzisti ci marciano sulle carenze di una democrazia volutamente debole e lasciva. Tacito a ragion veduta disse e scrisse: più uno stato è corrotto più fa leggi.

  7. #67
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Due brutti, bruttissimi episodi di intolleranza razziale avvenuti in questi giorni in Italia, entrambi a Roma... che strano!

    Il primo è accaduto lunedì pomeriggio della settimana scorsa a Roma, su un autobus della linea 106 nel quartiere periferico di Giardinetti. Le immagini filmate con lo smartphone mostrano un giovane sudamericano preso a sputi da una signora anziana che, mentre lo insulta, lo colpisce con un ombrello.«Fate schifo, tornatene a casa tua». Il ragazzo protesta, grida al razzismo, ma nessuno interviene in sua difesa. Minaccia di sporgere denuncia ai carabinieri, ma la scena si svolge nella più totale indifferenza. Nel video l'uomo racconta di essere sposato con un’italiana, di avere un figlio di nove anni e di essere stato preso a male parole dalla donna appena salito sul mezzo pubblico.

    Sputi e ombrellate sul bus: un'anziana insulta un uomo africano


    Il secondo episodio risale invece al 2014 e in questi giorni si sta svolgendo il processo. Ecco i fatti, in breve: è il 31 luglio 2014, ora di chiusura dei negozi, e Leonardo Rabolini, 29 anni, titolare dei magazzini Coin di viale Regina Margherita, a Roma, insulta pesantemente e senza motivo Emma Veneziano, proprietaria di un negozio adiacente, di religione ebraica. Mentre la signora sta per chiudere il suo negozio, Rabolini le urla: «Non fare entrare i tuoi figli ebrei nel mio negozio». La donna lo guarda incredula e abbozza una richiesta di spiegazione; ma lui, anziché rispondere, incalza: «Ebrei, meritate di stare nei forni crematori». La signora non replica e fa girare la chiave del lucchetto in tutta fretta per andare via, ma l'animale le sferra un nuovo affondo: «Siete la causa della morte di tanti palestinesi uccisi». Vista l'assoluta ritrosia della donna a replicare, lui le molla anche un calcio alla gamba. Scatta, ovviamente, la denuncia, fino al processo che si sta svolgendo in questi giorni, dove l'uomo è accusato di lesioni e ingiurie, aggravate dall'odio razziale. Qui l'articolo completo:

    http://roma.corriere.it/notizie/cron...b4e31ffd.shtml


    Che altro dire, se non che il sonno della ragione genera mostri?

  8. #68
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da Monia Visualizza Messaggio
    Solo una persona fortemente cecata può pensare a FN come ad un interlocutore politico serio... a meno che, ovvio, non sia fascista o leghista.

    Non è così!
    Sono allibita: il sindaco di Trieste, Roberto DiPiazza (Forza Italia), ieri è andato a parlare al comizio di Forza Nuova a Trieste, dove c’era anche Fiore, dicendo che TS è la città più italiana delle città italiane, ricordando i 40 giorni di terrore vissuti dai triestini sotto Tito, adeguandosi poi anche allo slogan “Dio, Patria e famiglia (di un uomo ed una donna) ecc. In altre parole ha fatto ripiombare tutti nel clima nazionalistico dell’immediato dopoguerra ed ha avuto parole di denigrazione per il corteo antifascista che intanto si teneva in città.

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/...sta-1.16522388

  9. #69
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Prove generali di ritorno al fascismo?
    Questa cosa mi fa molta paura, ma Trieste non è l'unico caso, purtroppo... questi rigurgiti nazionalisti sono sempre più frequenti in tutta Italia. La gente è di memoria corta e dimentica in fretta le sofferenze passate.

  10. #70
    Opinionista L'avatar di Monia
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    Peccato che questo preoccupante fenomeno susciti scarso interesse in questo spazio, perché sui giornali non si parla d'altro e la preoccupazione è alta. Vorrei segnalare un'analisi interessante sul problema:

    Neofascismo, perché non si può abbassare la guardia

    Il regime vinse politicamente perché offriva soluzioni semplici a problemi complessi. Per questo è un errore minimizzare i rigurgiti di estrema destra a cui stiamo assistendo.

  11. #71
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    Il regime vinse politicamente perché offriva soluzioni semplici a problemi complessi. Per questo è un errore minimizzare i rigurgiti di estrema destra a cui stiamo assistendo. [/QUOTE]

    L'aumento del consenso verso la destra estrema escludendo i giovani e giovanissimi che sono affascinati dalla esaltazione di queste ideologie facendoli sentire più importanti essendo derivati una parte di questi da frustrazioni sociali e occupazionali. Quello che preoccupa sono gli adulti dopo che molti anni di profonda crisi economica non vedono via di uscita. Tutto questo è motivato dalla carenza politica che si è allontanata progressivamente dalle istanze delle persone, dalle loro necessità primarie. La politica di questi anni sembra appartenere ad un altro pianeta. Tutte le crisi economiche e sociali se non gestite nella dovuta maniera hanno sempre comportato derive. Riconosco che non è per niente facile fronteggiare simili eventi, ma quando una piccola minoranza di cittadini accentra maggiormente le loro ricchezze sfruttando queste crisi inversamente quando la stragrande maggioranza di cittadini va progressivamente verso la povertà vuol dire che qualcosa non funziona.

  12. #72
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    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
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    è una cosa piuttosto complessa, che si capisce meglio ragionando su categorie logiche strutturali:
    il neo-fascismo ha un senso dove esiste una certa omogeneità di cultura politica tendente all'autoritarismo, e una società economicamente semplice, basata su rendita e industria matura; gli esempi tipici sono gli stati dell'ex-blocco sovietico, ora nel gruppo di Visegrad; cioè, ci deve essere un forte blocco sociale identitario che si percepisce garantito da un assetto economico blindato, privo di reali prospettive di mobilità sociale e dinamismo, dato che questo fa prevalere le garanzie dell'autoritarismo alle opportunità dei diritti;

    in Italia la cosa è più complessa, perché è un paese frammentario, dove la cultura politica della libertà è monca, ma quella delle opportunità - opposta a quella della rendita - è anche molto diffusa, ed è anche quella economicamente egemone e ubicata al centro-nord;
    in questo senso, sarebbe un errore individuare nel Salvinismo un tratto fascistoide, equivocandone le propensioni securitarie o identitarie, e la cosa vale anche per certi movimenti anti-immigrati del Nord-Europa, radicati in una società complessa e dinamica, dove i diritti sono un dato culturalmente acquisito; l'elettorato salviniano persegue dinamismo e ricchezza, cioè vorrebbe blindare sì, ma una società aperta, ordinata secondo un modello di tipo tedesco, dato che l'economia di quel bacino di consenso è sostanzialmente aggregata a quella tedesca;

    il neo-fascismo residuale di FN e Casabau, invece, trova affinità sentimentali e umorali in una gran parte di elettorato trasversale - che include 4S, ma anche una certa sinistra poco strutturata - ma è qualcosa di assolutamente illusorio, perché incontra immediatamente una realtà quotidiana incompatibile con quella rappresentazione dei conflitti; cioè, manca di un nemico esterno "vero", manca di un'identità omogenea, manca di interessi perseguibili in modo coerente;

    tanto per fare un esempio, tutte quelle economie marginali e a rischio che sostengono più o meno convintamente il nazionalismo identitario sono strutturalmente dipendenti dalla manodopera straniera e dal bacino di quella clandestina;
    cioè, il paradosso è che quei settori sociali su cui fa presa il messaggio identitario e di chiusura nazionalista, di fatto hanno ancora un po' di ossigeno e consumi proprio perché gli "ultimi" contro cui abbaiano producono beni e servizi ancora alla portata del loro ceto e alimentano con la loro presenza un'economia che sarebbe altrimenti devastata, fatta di piccole attività, piccole rendite immobiliari, servizi di base, insomma l'olio che garantisce ancora a quel motore di girare anche a bassi regimi;

    la spiegazione di questo paradosso è la solita; cioè che il modello di relazioni sociali non offre una possibilità organica e pacifica di conflitto sociale di redistribuzione, organizzato per classi, ma presenta una competizione tra corporazioni verticali, patronati gerarchici che intermediano risorse e privilegi; questo è un modello davvero fascista, ma anche impossibile da mantenere e, ormai, anche solo da pensare.
    c'� del lardo in Garfagnana

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