Questa discussione è da tanto che la volevo aprire, ma non ho mai trovato il momento adatto.
Nei giorni prima di Pasqua 2017 è comparso su un giornale veneto un articolo, in cui si parlava del lavoro nei giorni di festa; in particolare venivano citate le commesse e cassiere dei grandi centri commerciali che a quanto pare, come citava il giornale, odierebbero tutti i clienti che vanno a far compere costringendo il personale a rinunciare al giorno di festività.
Premetto che per una serie sfortunata di circostanze ho lavorato praticamente in tutte le festività: Pasqua, Pasquetta, primo maggio, Natale, Santo Stefano, 31 dicembre e 1 gennaio 2018 (la colpa di questi ultimi giorni è da imputare alla brutta influenza che ha decimato i miei colleghi).
Per farla breve nacque una discussione tra amici sul lavorare o meno i giorni di festa, quanto sia giusto o sbagliato.
In particolare ho battibeccato con una ragazza che lavora per la grande distribuzione, che riteneva profondamente ingiusto non poter trascorrere i tempo in famiglia.
Il mio ragionamento è stato veramente banale e terra terra: quante categorie lavorano a turno 365 giorni l'anno basti pensare a medici, infermieri, poliziotti, pompieri, il personale dei cinema, dei bar, ristoranti, e la lista potrebbe continuare con innumerevoli altri esempi.
Parliamo tanto di disoccupazione, ma quando c'è da fare qualche piccolo sacrificio per lavorare, non tutti sono disponibili.
Il classico lavoro dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì, esiste ancora, ma è mutato al cospetto necessità della nostra società.
Voi cosa ne pensate? Lo so che ho semplificato molto il discorso, ma spero che il concetto di fondo sia passato
Personalmente preferisco lavorare la domenica quando mi capita che essere disoccupata