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Discussione: Adeguarsi alle necessità del lavoro

  1. #16
    Opinionista L'avatar di Escolzia
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    io invece mi chiedo se sia giusto adattarsi verso il basso o se, visto che la ricchezza c'è, si debba cercare di costruire una società in cui si distribuisca meglio il lavoro e il benessere.
    Non volevo fare un discorso economico o politico: mi chiedevo solo quante persone si "adattano" ai tempi e alle esigenze del lavoro.
    Logico che nessuno mi obbliga a lavorare la domenica, mi licenzio e sto a casa.
    Tutti auspichiamo una società in cui il lavoro ed il benessere siano equamente distribuiti, e chissà forse questo un giorno avverrà.
    Comunque un'idea me la sono fatta sia qui che nel reale

  2. #17
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    Il guaio e' che non c'e' nulla solo da distribuire, ma tutto deve essere prima prodotto per farlo, o renderlo fruibile.
    La ricaduta e' che mediamente ciascuno ottiene in base al valore aggiunto che mette nella produzione.
    E cosi' chi fa cose molto richieste che pochi fanno otterra' ben di piu' di fa cose scarsamente volute che gran parte sono capaci di fare.

  3. #18
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Escolzia Visualizza Messaggio
    DarK hai compreso perfettamente ciò che volevo esprimere, ed evidentemente non è passato.
    Sul neretto anche da noi la situazione è la stessa, ma di aumentare l'organico non se ne parla.
    Anzi, viene inesorabilmente ridotto!

    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    A me sembra un segnale che si va verso un tipo di società ed economia dove dovremo lavorare di più per competere coi paesi che sono abituati a lavorare molto più di noi e con meno garanzie.
    Beh io ho un'amica cinese. Ci ha messo 15 anni ad abituarsi a godersi la vita, perché nella loro mentalità conta solo lavorare. I suoi, rimasti in Cina, la criticano perché spende i soldi per aperitivi e cene con gli amici, cinema e altri svaghi. Perché per loro è difficilmente concepibile. Però lavorano, lavorano, lavorano.
    Ho conosciuto un altro cinese che era in ITalia per uno stage. Aveva 20 anni, faceva tre lavori e studiava. Aveva una fidanzata che vedeva una volta ogni tanto perché entrambi troppo impegnati. Come si può pensare di misurarci con cose così? Va bene dedicarsi al lavoro, ma rinunciare a vivere? A che pro?
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #19
    abstract L'avatar di Yele
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    Una volta un amico americano mi disse "Gli USA sono un buon posto per lavorare, l'Italia è un buon posto per vivere".
    Io credo che dovremmo insegnare al mondo a vivere, e non adeguarci al resto del mondo che crepa di lavoro

  5. #20
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Il guaio e' che non c'e' nulla solo da distribuire, ma tutto deve essere prima prodotto per farlo, o renderlo fruibile.
    Oggi la produttività è enormemente più elevata, rispetto a 100 anni fa, quindi c'è molto da redistribuire.

  6. #21
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da Escolzia Visualizza Messaggio
    Non volevo fare un discorso economico o politico: mi chiedevo solo quante persone si "adattano" ai tempi e alle esigenze del lavoro.
    be'... credo che l'adattamento sia relativo alla necessità e a quello che la persona percepisce come necessario.
    C'è chi si adatta a pulire i cessi e chi decide di prostituirsi.

  7. #22
    Opinionista L'avatar di Escolzia
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    be'... credo che l'adattamento sia relativo alla necessità e a quello che la persona percepisce come necessario.
    C'è chi si adatta a pulire i cessi e chi decide di prostituirsi.
    Il mio rispetto va sia a chi va a fare le pulizie, e a chi decide di prostituirsi non sta a me giudicare.

    La necessità è relativa: c'è chi senza la macchina da 20000 € non può vivere, e chi non vive con il frigo vuoto.

  8. #23
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    Mediamente pero' sono le spese medie correnti a costringerti ad accettare cio' che passa il convento volendo evitare un doloroso buttarsi dalla finestra senza per altro, comunemente, arrivare ad estremi relativamente rari.

  9. #24
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Anzi, viene inesorabilmente ridotto!



    Beh io ho un'amica cinese. Ci ha messo 15 anni ad abituarsi a godersi la vita, perché nella loro mentalità conta solo lavorare. I suoi, rimasti in Cina, la criticano perché spende i soldi per aperitivi e cene con gli amici, cinema e altri svaghi. Perché per loro è difficilmente concepibile. Però lavorano, lavorano, lavorano.
    Ho conosciuto un altro cinese che era in ITalia per uno stage. Aveva 20 anni, faceva tre lavori e studiava. Aveva una fidanzata che vedeva una volta ogni tanto perché entrambi troppo impegnati. Come si può pensare di misurarci con cose così? Va bene dedicarsi al lavoro, ma rinunciare a vivere? A che pro?
    Ma per ora siamo ancora molto competitivi, perchè mediamente abbiamo un livello più alto di conoscenza/tecnologia. I cinesi sono ancora le braccia della fabbrica a livello globale perchè sono mediamente molto più ignoranti degli occidentali, è per questo che sono ancora immersi nella loro cultura dei soldi/lavoro. Ci vorrà ancora qualche decennio prima che inizino davvero a camminarci in testa, quando quasi tutte le generazioni avranno potuto godere di un buon accesso generalizzato all'istruzione di alto livello.
    Chissà come sono le statistiche cinesi sui laureati e la composizione della forza lavoro...

  10. #25
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da Escolzia Visualizza Messaggio
    Il mio rispetto va sia a chi va a fare le pulizie, e a chi decide di prostituirsi non sta a me giudicare.

    La necessità è relativa: c'è chi senza la macchina da 20000 € non può vivere, e chi non vive con il frigo vuoto.
    be'.. col frigo vuoto non vive nessuno, mentre senza l'auto da 20.000 € si può vivere benissimo, io ci vivo dalla nascita.

  11. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Ma per ora siamo ancora molto competitivi, perchè mediamente abbiamo un livello più alto di conoscenza/tecnologia. I cinesi sono ancora le braccia della fabbrica a livello globale perchè sono mediamente molto più ignoranti degli occidentali, è per questo che sono ancora immersi nella loro cultura dei soldi/lavoro. Ci vorrà ancora qualche decennio prima che inizino davvero a camminarci in testa, quando quasi tutte le generazioni avranno potuto godere di un buon accesso generalizzato all'istruzione di alto livello.
    Chissà come sono le statistiche cinesi sui laureati e la composizione della forza lavoro...
    Non credo che i cinesi si possano definire "più ignoranti"...
    io direi che sono meno tecnologizzati a livello capillare. Se consideri che solo 40 anni fa erano una nazione sostanzialmente contadina...
    ma credo che sul tasso di laureati, in proporzione, siano già davanti a noi. Noi siamo gli ultimi o i penultimi in Europa.

  12. #27
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Stanno recuperando il gap già da tempo e ci vorrà ancora un po’ di tempo, siamo praticamente alla prima generazione di laureati in massa. Per ora hanno ancora più bisogno di operai che di laureati specializzati.

    http://www.corriere.it/scuola/univer...?refresh_ce-cp
    Dal 2000 il numero d’iscritti all’università è triplicato in Cina: un bel successo nell’educazione, che porta però non pochi problemi a livello sociale- Il mercato del lavoro non è pronto ad accogliere tutti questi giovani che ambiscono a posizioni da professionisti e non di manovalanza; crescono le disparità tra regioni.

  13. #28
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Stanno recuperando il gap già da tempo e ci vorrà ancora un po’ di tempo, siamo praticamente alla prima generazione di laureati in massa. Per ora hanno ancora più bisogno di operai che di laureati specializzati.
    La differenza, rispetto all'Europa, è che loro hanno fatto in 40 anni quello che gli europei hanno fatto in 150, e sembra che si preparino a trasformare l'Africa nella Cina del domani, quando la Cina del domani sarà l'Europa di oggi...

  14. #29
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Perchè lavorano come muli e sono tanti, dicevamo appunto.

  15. #30
    Opinionista L'avatar di Escolzia
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Anzi, viene inesorabilmente ridotto!



    Beh io ho un'amica cinese. Ci ha messo 15 anni ad abituarsi a godersi la vita, perché nella loro mentalità conta solo lavorare. I suoi, rimasti in Cina, la criticano perché spende i soldi per aperitivi e cene con gli amici, cinema e altri svaghi. Perché per loro è difficilmente concepibile. Però lavorano, lavorano, lavorano.
    Ho conosciuto un altro cinese che era in ITalia per uno stage. Aveva 20 anni, faceva tre lavori e studiava. Aveva una fidanzata che vedeva una volta ogni tanto perché entrambi troppo impegnati. Come si può pensare di misurarci con cose così? Va bene dedicarsi al lavoro, ma rinunciare a vivere? A che pro?
    Questo è un caso estremo, la maggior parte di noi lavora per vivere, mentre una minoranza vive per lavorare.

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