Dall’antologia degli scritti di ‘Abdu’l – Bahá:

225. O schiere del Regno di Abhá! Dalle vette della
felicità del genere umano si levano due inviti al successo e
alla prosperità: questi inviti ridestano i dormienti, restituiscono
la vista al cieco, danno attenzione all'immemore, udito
al sordo, sciolgono la lingua del mutolo e resuscitano il
morto.
Uno è l'invito della civiltà, del progresso del mondo
materiale. Esso appartiene al mondo dei fenomeni, promuove
i principi delle imprese materiali ed è l'istruttore per i talenti
materiali del genere umano. Comprende le leggi, le regole, le
arti e le scienze grazie alle quali il mondo dell'umanità si è
sviluppato, leggi e regole che sono il frutto di eccelsi ideali e
il risultato di menti sane, e che sono entrate nell'arena
dell'esistenza per gli sforzi dei saggi e dei dotti nelle ere
passate e successive. Propagatore e forza motrice di questo
invito è il governo giusto.
L'altro è il vivificante invito di Dio, i Cui insegnamenti
spirituali sono salvaguardia della gloria eterna, della perenne
felicità e dell'illuminazione del mondo dell'umanità: esso è la
causa per cui nel mondo umano e nella vita avvenire si
rivelano attributi di misericordia.
Questo secondo invito si fonda sulle istruzioni e sulle
esortazioni del Signore, sugli ammonimenti e sulle altruistiche
emozioni appartenenti al regno della moralità che,
come fulgida luce, rischiarano e illuminano la lampada delle
realtà del genere umano. La sua forza penetrante è la Parola
di Dio.
Eppure, finché le imprese materiali, i talenti fisici e le
virtù umane non siano rafforzate da perfezioni spirituali,
qualità luminose e attributi di misericordia, non ne verrà né
frutto né risultato, né si conseguirà la felicità del mondo
dell'umanità, che è la mèta suprema. E infatti, sebbene da una
parte le imprese materiali e lo sviluppo del mondo fisico
producano prosperità, che esprime squisitamente le mete
intese, d'altra parte in essi sono impliciti pericoli, gravi
calamità e violente afflizioni.
Di conseguenza, chi esaminasse l'ordinato modello di
regni, città e villaggi, con il fascino degli ornamenti, la
freschezza delle risorse naturali, la raffinatezza dei congegni,
la comodità dei mezzi di comunicazione, la vastità del sapere
acquisito sul mondo della natura, le grandi invenzioni, le
colossali imprese, le nobili scoperte e le ricerche scientifiche,
concluderebbe che la civiltà conduce alla felicità e al
progresso del mondo umano. Ma per chi guardasse la
scoperta di rovinose macchine infernali, lo sviluppo di forze
distruttive e l'invenzione di scottanti strumenti, che sradicano
l'albero della vita, sarebbe evidente e palese che la civiltà è
commista alla barbarie. Progresso e barbarie vanno di pari
passo, qualora la civiltà materiale non sia confermata dalla
Guida Divina, dalle rivelazioni del Misericordiosissimo e da
virtù spirituali e non sia rafforzata da una condotta spirituale,
dagli ideali del Regno e dalle effusioni del Reame della
Possanza.

Lo scettico potrebbe obiettare dicendo che i popoli, le
razze, le tribù e le comunità del mondo hanno costumi, abitudini,
gusti, caratteri, inclinazioni e idee differenti e difformi,
che hanno opinioni e pensieri contrastanti fra loro;
com'è dunque possibile che tra gli uomini si manifesti la vera
unità ed esista perfetto accordo?
Per tutta risposta diciamo che le differenze sono di due
tipi. Uno è causa di annientamento, come l'antipatia esistente
fra nazioni guerreggianti e tribù nemiche che cercano di
distruggersi reciprocamente, che disfano le une le famiglie
delle altre, che si privano vicendevolmente del riposo e del
benessere, e che si abbandonano alla carneficina. L'altro
genere di diversità è essenza di perfezione e causa dell'apparizione
delle largizioni del Gloriosissimo Signore.
Considerate i fiori di un giardino. Sebbene differiscano
nella specie, colore, forma e aspetto, pure, dal momento che
sono rinfrescati dalle acque della medesima sorgente, vivificati
dalle brezze dello stesso vento, rinvigoriti dai raggi
dell'unico sole, acquistano, in virtù della loro stessa diversità,
ancor più bellezza e fascino. Così quando agisce quella forza
unificatrice che è la penetrante influenza della Parola di Dio,
le differenze di costumi, maniere, abitudini, idee,
opinioni e disposizioni abbelliscono il mondo dell'umanità.