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  1. #76
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    a me pare il contrario, proprio perché la maggioranza dell'opinione pubblica sembra orientarsi in modo irrazionalmente identitario ed è incapace di percepire i veri contenuti sul tavolo;
    prendi la flat-tax: a parte che sarebbe incostituzionale, ma è il segno che la destra sta cominciando a fare il suo mestiere tradizionale, cioè quello di detassare gli alti redditi, il che comporta verosimilmente minori servizi per i bassi, dato il minor gettito; è anche una forma dio federalismo fiscale occulto, molto più potente di quello esplicito, perché di fatto avvantaggia i contesti in cui le infrastrutture sono più efficienti ed il reddito pro-capite da produzione più elevato;
    a parte il resto che hai scritto (con cui sono abbastanza d'accordo), mi stupisce, infatti questa cosa: non ho sentito NESSUNO dire questa semplice cosa: che la flat tax è incostituzionale.
    E sì che non ci vuole un costituzionalista per capirlo !!
    Basta leggere l'Art. 53
    “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
    Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

    Anzi, bisognerebbe mettere in questione l'IVA, che è già una flat tax, ergo incostituzionale.

  2. #77
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    l'italiano medio di solito è un poveretto che da una parte si fa un gran mazzo; dall'altra, in famiglia o per vie traverse, incassa una parte di quel 54% di PIL mosso dalla spesa pubblica; perciò, ha una paura fottuta di cambiare qualcosa
    soprattutto non capisce cosa andrebbe difeso e cosa cambiato per poter conservare quel benessere di cui gode.
    Secondo me.

    Ad esempio molta gente crede che privatizzare la sanità sarebbe suo interesse, mentre il 90% della gente non potrebbe pagarsi neanche le aspirine.

  3. #78
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    a parte il resto che hai scritto (con cui sono abbastanza d'accordo), mi stupisce, infatti questa cosa: non ho sentito NESSUNO dire questa semplice cosa: che la flat tax è incostituzionale.
    E sì che non ci vuole un costituzionalista per capirlo !!
    Basta leggere l'Art. 53
    “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
    Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

    Anzi, bisognerebbe mettere in questione l'IVA, che è già una flat tax, ergo incostituzionale.
    no, non è incostituzionale; primo perché l'IVA non è affatto flat, ma diversa a seconda dei beni, proprio in ragione della loro natura di consumi essenziali o di lusso; soprattutto, colpisce una facoltà e non comporta un obbligo: paghi un importo a seconda di ciò che decidi di consumare;

    ad ogni modo, chiedono la flat-tax puntando ad un sostanziale abbattimento delle aliquote più alte, che è già qualcosa di significativo per chi ha un reddito elevato;

    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    soprattutto non capisce cosa andrebbe difeso e cosa cambiato per poter conservare quel benessere di cui gode.
    Secondo me.

    Ad esempio molta gente crede che privatizzare la sanità sarebbe suo interesse, mentre il 90% della gente non potrebbe pagarsi neanche le aspirine.
    dipende da come si attua; un servizio pubblico deve essere garantito; il punto nel privatizzare non è lo smantellamento, ma la delega ad un gestore che operi secondo criteri di maggior efficienza, fornendo comunque un servizio con le casse dello stato a coprire ex-post la spesa di natura sociale; il senso è quello di sottrarre l'organizzazione del servizio a burocrazie che non hanno la vocazione ad ottimizzare, per loro natura operativa;

    certo, la realtà dei servizi è più complessa e l'idea che privatizzarli sia una panacea parecchio illusoria, almeno dove c'è il vincolo del servizio; vedi partecipate...
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #79
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, non è incostituzionale; primo perché l'IVA non è affatto flat, ma diversa a seconda dei beni, proprio in ragione della loro natura di consumi essenziali o di lusso; soprattutto, colpisce una facoltà e non comporta un obbligo: paghi un importo a seconda di ciò che decidi di consumare;
    tutto sta a decidere cosa non è essenziale... tipo i libri.
    E poi voglio dire, è comunque classista: allora la cultura posso permettermela solo se sono ricco ?



    dipende da come si attua; un servizio pubblico deve essere garantito; il punto nel privatizzare non è lo smantellamento, ma la delega ad un gestore che operi secondo criteri di maggior efficienza, fornendo comunque un servizio con le casse dello stato a coprire ex-post la spesa di natura sociale; il senso è quello di sottrarre l'organizzazione del servizio a burocrazie che non hanno la vocazione ad ottimizzare, per loro natura operativa;

    certo, la realtà dei servizi è più complessa e l'idea che privatizzarli sia una panacea parecchio illusoria, almeno dove c'è il vincolo del servizio; vedi partecipate...
    Io invece voglio che la vocazione a ottimizzare sia superiore nel pubblico che nel privato, proprio in ragione del fatto che il pubblico è anche MIO, cioè lo pago io, con le mie tasse, che poi sono i soldi che ho prodotto col mio lavoro, anche (e soprattutto) se lavoro nel privato.
    Questo perchè pretenderei che tutti capissimo il concetto che il pubblico ha più valore del privato, essendo, appunto di tutti, cioè MIO.
    Inoltre sappiamo bene come in Italia (mediamente) non c'è un pubblico in grado di sorvegliare il privato a cui deleghi... purtroppo. Perchè il concetto sarebbe pure giusto (vedi "acqua pubblica"), ma tra il dire e il fare c'è di mezzo l'oceano...

    Nel caso della sanità.. sappiamo come andrebbe a finire.

  5. #80
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    tutto sta a decidere cosa non è essenziale... tipo i libri.
    E poi voglio dire, è comunque classista: allora la cultura posso permettermela solo se sono ricco ?
    perché ? l'IVA sui libri è al 4%, l'aliquota minima dopo l'esenzione totale; se compri una Ferrari paghi un po' di più;

    Io invece voglio che la vocazione a ottimizzare sia superiore nel pubblico che nel privato, proprio in ragione del fatto che il pubblico è anche MIO, cioè lo pago io, con le mie tasse, che poi sono i soldi che ho prodotto col mio lavoro, anche (e soprattutto) se lavoro nel privato.
    Questo perchè pretenderei che tutti capissimo il concetto che il pubblico ha più valore del privato, essendo, appunto di tutti, cioè MIO.
    non è una questione di valore, ma di funzionalità; se il sistema pubblico presenta attriti e dispersioni in ragione della natura organizzativa rigida delle sue procedure, il risultato è che, a parità di spesa, l'utente ha un servizio peggiore; cioè, il fine è garantire il servizio, non esercitarlo; altrimenti la polizia dovrebbe avere auto prodotte espressamente da una fabbrica nazionalizzata, e così tutte le forniture statali, che sarebbero costosissime;

    Inoltre sappiamo bene come in Italia (mediamente) non c'è un pubblico in grado di sorvegliare il privato a cui deleghi... purtroppo. Perchè il concetto sarebbe pure giusto (vedi "acqua pubblica"), ma tra il dire e il fare c'è di mezzo l'oceano...

    Nel caso della sanità.. sappiamo come andrebbe a finire.
    beh, se pensi che il pubblico non sia in grado di sorvegliare il privato, a maggior ragione non sorveglia se stesso nelle infiltrazioni di tipo mafioso; ora, io non mi illudo che privatizzare l'esercizio - come già è per il convenzionato - sia risolutivo, se il contesto sociale e ambientale non domanda un cambiamento e vigila.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #81
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    perché ? l'IVA sui libri è al 4%, l'aliquota minima dopo l'esenzione totale; se compri una Ferrari paghi un po' di più;
    va be' c'è altra roba con l'IVA più alta su cui discuterei...
    non parliamo della Ferrari va.
    non è una questione di valore, ma di funzionalità; se il sistema pubblico presenta attriti e dispersioni in ragione della natura organizzativa rigida delle sue procedure, il risultato è che, a parità di spesa, l'utente ha un servizio peggiore; cioè, il fine è garantire il servizio, non esercitarlo;
    d'accordissimo.
    Ma penso che dipenda molto dal fattore umano. Insomma la rigidità delle procedure da che dipende ? Chi le fa le procedure ? E chi le applica ?

    beh, se pensi che il pubblico non sia in grado di sorvegliare il privato, a maggior ragione non sorveglia se stesso nelle infiltrazioni di tipo mafioso; ora, io non mi illudo che privatizzare l'esercizio - come già è per il convenzionato - sia risolutivo, se il contesto sociale e ambientale non domanda un cambiamento e vigila.
    non ho capito la tua ultima frase...

    Resto dell'idea che privatizzare la sanità causerebbe un disastro sociale. Nei fatti e nelle condizioni attuali.

  7. #82
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    Per rispondere all'amico Sandor, a me pare che comica sia proprio la situazione politica italiana: Che ha partorito un ex comico per rappresentarne una fetta. Che dopo vent'anni ripropone una figura macchiettistica come leader del centro-destra e uno che ha frantumato l'articolo 18 e strizzato l'occhio alle banche come paladino del centro-sinistra....
    amate i vostri nemici

  8. #83
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    d'accordissimo.
    Ma penso che dipenda molto dal fattore umano. Insomma la rigidità delle procedure da che dipende ? Chi le fa le procedure ? E chi le applica ?
    dipende dalla storia dell'ordinamento; quando hai un'iper-normazione, anche pensata come garanzia, ti ritrovi in un contesto intrinsecamente propenso alla conservazione e all'immobilismo; prova a fare il ministro o il sindaco avendo contro le figure amministrative di carriera, come i segretari; basta uno che rappresenti un interesse lobbistico contrario, magari dell'industria farmaceutica, per impedirti di intervenire sui costi e gli approvvigionamenti; lo può fare anche un insospettabile sindacalista, che si oppone per motivi apparentemente estranei e che in pratica sono collusi; così, il tentativo di riformare il trasporto pubblico romano e il suo organigramma mostruoso, diventa un "attacco ai lavoratori", che poi sono amici degli amici, assenteisti in misura 10 volte maggiore dei colleghi milanesi; tanto li paga Pantalone; il manager milanese ATM chiamato a sanare l'azienda è scappato, e se lavori a Roma dovendoti affidare a quel servizio sono caxxi tuoi; hai le tasse locali più alte d'Italia e non puoi fare nulla; lo stesso per l'acqua, i rifiuti, ecc...

    non ho capito la tua ultima frase...

    Resto dell'idea che privatizzare la sanità causerebbe un disastro sociale. Nei fatti e nelle condizioni attuali.
    nemmeno io sono favorevole alla privatizzazione senza concorrenza, perché di solito si trasferiscono ad un privato gli stessi meccanismi perversi del pubblico, dovendo soggiacere agli stessi vincoli; cioè, una partecipata di diritto privato che deve erogare un servizio pubblico riproduce gli stessi meccanismi;
    la privatizzazione funziona se c'è concorrenza vera e si combattono i cartelli; vedi il caso delle tratte AV: Italo era partito come settore di alta fascia; poi, visti i margini, è diventato concorrente FS sul low-cost, e ora hai un ottimo servizio a costi inferiori per un 40% sulle tratte Napoli-Milano/Torino/Venezia, perché ha operato la concorrenza; tanto efficiente che se lo sono comprato gli americani, e quella roba non si delocalizza

    perciò, sarebbe pensabile un servizio privato in competizione di prevenzione e diagnosi, a calmierare la forbice di attesa: più concorrenti ad incassare i rimborsi sulle tac, i quali hanno interesse ad accorciare i tempi di attesa, e lo stato a rimborsare ex-post il servizio a seconda delle fasce di reddito; è ovvio che tutte le corporazioni che rischiano di perdere un monopolio si opporrebbero in vario modo, ma è qui che la politica avrebbe il dovere di spiegare;
    se uno "di sinistra" mi recita la litania del personale sfruttato, quando quello di fatto è parte del meccanismo che si avvale delle attese burocratiche per deviare sul privato, dove integra come il primario, me lo sta mettendo nel posteriore facendo l'anima bella del difensore dei diritti dei lavoratori;

    quando in un paese il PIL è mosso a più del 50% dalla spesa pubblica è facilissimo trovare alleati insospettabili per blindare lo status quo degli interessi consolidati, dato che ce n'è una quota praticamente in ogni famiglia, direttamente o indirettamente; poi però i nodi vengono al pettine e ti ritrovi masse di spossessati, man mano che mancano le risorse e non hai provveduto a riformare; quante volte puoi permetterti di ricomprare Alitalia, l'ATAC o altro, sottraendo risorse alla scuola, alla sanità, all'edilizia popolare, alle infrastrutture, ecc... ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #84
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    ok, e quindi ?

  10. #85
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    ok, e quindi ?
    quindi che ?
    io ti ho offerto una chiave di lettura di certi problemi, di cui puoi verificare personalmente la fondatezza e confutarne i presupposti, ché non sono esoterici; poi sta a te valutare le priorità sulla base delle informazioni che hai la pazienza di raccogliere e valutare; è nel tuo interesse;

    la mia valutazione è che in Italia il sistema dei diritti del lavoro e dei servizi sia stato distorto nel senso di garantire privilegi di tipo para-feudale, e mi sembra che la scarsa tutela del lavoro giovanile e dei servizi per le fasce sociali più deboli testimoni in modo evidente il fallimento di un modello formalmente equitario; idem per "la costituzione più bella del mondo". che sembra garantire solo immobilismo e sotto-governo conservatore, posto che tutto il potere statale oggi si riduce ad una mediazione fiscale nella spesa per servizi;

    poi, entrambi viviamo in realtà relativamente felici e stabili, nelle quali possiamo permetterci anche una relativa conservazione, almeno per un po'; perché se certi problemi persistono e la pressione finanziaria cresce, inevitabilmente nei nostri contesti crescerà anche un moto isolazionista e autonomista esclusivo, nel momento in cui un governo centrale ridurrà le risorse per i tuoi servizi per garantire i "lavoratori" dell'ATAC assunti da Alemanno, o le maestranze Alitalia che erogano lo stesso servizio col doppio di personale; perché questo è;
    l'importante è che quando la tua vicina di casa diventerà leghista tu abbia presente l'origine del problema e ti ricordi delle cazzate di Fassina che va a scimmiottare i neo-nazionalisti coi soldi del monopoli pur di avere un suo orticello di consenso.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #86
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    l'importante è che quando la tua vicina di casa diventerà leghista tu abbia presente l'origine del problema e ti ricordi delle cazzate di Fassina che va a scimmiottare i neo-nazionalisti coi soldi del monopoli pur di avere un suo orticello di consenso.
    difficile che un* dei miei vicini sia leghista, visto che vengono tutt* da fuori

    la domanda "e quindi?" voleva dire: secondo te come si possono cambiare le cose ?

  12. #87
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    difficile che un* dei miei vicini sia leghista, visto che vengono tutt* da fuori

    la domanda "e quindi?" voleva dire: secondo te come si possono cambiare le cose ?
    a occhio e croce, le cose cambiano da sole, perché quello che non funziona si rompe e bisogna sostituirlo; si può cercare di assecondare i processi nel modo più utile e meno traumatico, a costo di sembrare moderati e scontentare tutti, che è il lavoro ingrato delle democrazie; altrimenti si illudono le persone, esattamente come fanno gli xenofobi che pensano di poter ricacciare in massa i migranti, malgrado i numeri e gli squilibri sostanziali;

    se si vuole la democrazia, cioè la capacità di una maggioranza di controllare e indirizzare le scelte, bisogna rendere le opzioni più trasparenti possibile nel quadro del reale; personalmente, me ne strabatto le palle di grandi enunciazioni religiose di principio pronunciate da qualche pulpito aventiniano, mentre altri decidono;

    per esperienza storica e scientifica vedo che la condizione dei ceti più esposti migliora solo quando aumenta la ricchezza complessiva, mentre nei cicli opposti si generano fascismi; la cosa è facilmente illustrabile, seppure con le cautele deterministiche richieste dalla materia;
    pertanto, trovo che sia prioritario mobilitare le persone, con tutti i mezzi possibili; meglio un lavoro precario ad un giovane, con tutti i rischi di competizione al ribasso che vanno contrastati, piuttosto che la torre eburnea dell'attesa sine die in nome di una cosa che non ci sarà mai; meglio il disagio di un'insegnante fuori sede, ma che ha l'opportunità di inserirsi e pesare, vivere, piuttosto che il nulla dell'emarginazione; meglio suscitare una conflittualità fiscale mobilitando nuove imprese sottratte ad adempimenti equivoci, piuttosto che la difesa delle burocrazie e professioni parassitarie; se sono in grado di guadagnare 10mila euro l'anno da autonomo e sopravvivere non me ne puoi chiedere 3500 di contributi - che non vedrò mai - e 1500 di commercialista; se lì si può annidare evasione, pazienza; tanto dovrei evadere lo stesso restando in nero; la lotta all'evasione si fa in un altro modo, come all'estero: semplifichi e punisci davvero chi sgarra; qui è solo una fonte di reddito per burocrazie e professioni che intermediano ciò che dovrebbe essere semplice;
    bisogna mobilitare e dare spazio a tutto ciò che non beneficia di posizioni di rendita, comunque acquisite; e vigilare ex-post sulle iniquità, ché tanto ci sono anche dove le attività sono garantite; cioè: vuoi fare impresa ? vuoi proporti come erogatore di un servizio pubblico in concorrenza tra privati ? ti faccio ponti d'oro; poi, se abusi ti stronco; ma se hai buone intenzioni non devi essere affossato prima ancora di pensarci;

    questa è una cosa che va fatta in UE, con una normativa fiscale e operativa comune, con autorità esterne poco corruttibili e automatismi; io preferisco un Calenda che pone una questione UE dopo aver guadagnato punti adempimento, ad un Fassina che fa lo stesso discorso ma senza la credibilità per negoziare coi rigoristi tedeschi; perché il primo mi offre delle possibilità, il secondo mi condanna ad essere cornuto, mazziato e al blues nostalgico del Lazzarone del re, mentre lui fa il narciso col pugno chiuso allo specchio.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #88
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    Per essere d'accordo con te devo essere molto informata, razionale e turarmi il naso.
    Purtroppo la stragrande maggioranza della gente non è così...
    allora come i partiti che hanno la capacità di fare queste cose, possono farsi votare dalla maggioranza ?
    Perché il problema è che nelle democrazie occidentali il marketing prevale sull'informazione, lo slogan sulla spiegazione, l'urlo e la fake news vincono sul dibattito argomentato...

  14. #89
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    Per essere d'accordo con te devo essere molto informata, razionale e turarmi il naso.
    Purtroppo la stragrande maggioranza della gente non è così...
    allora come i partiti che hanno la capacità di fare queste cose, possono farsi votare dalla maggioranza ?
    Perché il problema è che nelle democrazie occidentali il marketing prevale sull'informazione, lo slogan sulla spiegazione, l'urlo e la fake news vincono sul dibattito argomentato...
    beh, nelle democrazie occidentali alla fine di solito prevalgono istanze più sensate, anche se a volte in modi più tortuosi;

    un partito serio che rappresenti interessi organici può solo esprimere la sua posizione sperando che venga percepita come ragionevole dalla maggior parte delle persone; se poi la demagogia ha più presa, ci si può far poco, salvo contrastarla e spiegare; se uno si fa irretire dall'Impero che torna sui colli fatali, fatalmente ci ripenserà a Nikolalievska, a -40 e sotto il tiro delle Katiusha;

    le responsabilità maggiori le avrebbero le persone come te, in grado di distinguere il reale dall'irreale, dotate degli strumenti critici adeguati per elaborare le informazioni e razionalizzare;
    conosco diversi alto-borghesi col pugno chiuso che si sono mobilitati per difendere la costituzione dal dittatore di Rignano; ora non vedono l'ora di partecipare, assieme all'astuto Baffino, a bellissime manifestazioni contro il dittatore Salvini al governo, con quella simpatica e nostalgica nuance berlusconica che ricorda i bei tempi dei girotondi;
    intessono le lodi di Cremaschi, e sul lavoro, nessun compromesso; se poi manca il pane, che mangino brioches...
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #90
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    a parte il resto che hai scritto (con cui sono abbastanza d'accordo), mi stupisce, infatti questa cosa: non ho sentito NESSUNO dire questa semplice cosa: che la flat tax è incostituzionale.
    E sì che non ci vuole un costituzionalista per capirlo !!
    Basta leggere l'Art. 53
    “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
    Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

    Anzi, bisognerebbe mettere in questione l'IVA, che è già una flat tax, ergo incostituzionale.
    la flat tax non è incostituzionale. ho googlato. sebbene l'aliquota sia la stessa per tutti i soggetti passivi non lo è quella media, la quale è invece crescente, grazie alle detrazioni che si applicano progressivamente a seconda del reddito.
    prima di lanciarti in velleitarie constatazioni da giurista della "prima ora", ti consiglierei di informarti...

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