Vi sarete accorti che in qualche caso le mie interpretazioni di passi simbolici sono differenti rispetto a quelle rivelate nei testi bahà’ì. Da qualche parte già dissi che vi possono essere più interpretazioni corrette dello stesso passo, purché non siano in contraddizione con il messaggio divino. Questo è il metro per capire se una interpretazione sia corretta: deve essere compatibile con l’insegnamento divino. Ne Il libro della Certezza ne abbiamo avuto la conferma al passo 284:

Così è detto: «Ogni conoscenza ha
settanta significati, uno soltanto dei quali è conosciuto
dagli uomini. E quando il Qá'im apparirà, rivelerà agli
uomini tutto ciò che rimane». Egli disse pure: «Pronunziamo
una parola e con essa Ci riferiamo a uno e
settanta significati; ognuno dei quali possiamo spiegare».

Vi faccio l’esempio del Cristo sulle nubi. Nei testi bahà’ì le nubi vengono viste come portatrici di pioggia di conoscenza che scende dal Cielo. Questa è la visione ottimista, il bicchiere mezzo pieno. Io ho interpretato le nubi come portatrici di piogge di guai, che scendono dal cielo del potere, nero d’ingiustizia. Questa è la visione pessimista, il bicchiere mezzo vuoto. Vedete bene che entrambe le interpretazioni contengono verità. Dio, vedendo le cose dall’alto, è ottimista; Cristo, vedendo le cose dal basso, subendo le negatività di questo tempo, è pessimista.
Per dare un altro esempio della coesistenza di ottimismo e pessimismo, del bicchiere pieno a metà, voglio citare Spigolature, testo bahà’ì:

7:2 Grande è, invero, questo Giorno! Le allusioni che
ne fanno tutte le Scritture sacre come Giorno di Dio
attestano la sua grandezza. L’anima di ogni Profeta
di Dio, di ogni Messaggero divino ha agognato questo
meraviglioso Giorno. Tutti i popoli della terra
hanno egualmente desiderato ardentemente pervenirvi.
E tuttavia, non appena l’Astro della Sua rivelazione
è apparso nel cielo della Volontà di Dio, tutti
sono restati interdetti e indifferenti, tranne coloro
che all’Onnipotente è piaciuto guidare.