Quella massima a portata di mano.
Tu non devi ripetere le tiritere chiesaiole, devi rispondere in merito ai fatti. Se vieni a dire che la fine dei tempi è iniziata e di recente ed i cui segnali sono, guerre, cirsa al potere, egoismo, soldi, terremoti e catastrofi naturali non ti puoi nascondere dietro un dito quando sono eventi sempre successi.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Il decadimento morale dei nostri giorni è veramente unico e particolare. Molti storici ed esimi pensatori, sostengono che quando un Regno, un Impero, una Dittatura o in senso lato un sistema di Potere cade, è perchè cade la sua moralità.
amate i vostri nemici
E quanti regni, imperi e popoli sono scomparsi nel tempo?
Dove sta la fine dei tempi quindi?
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Mi pare che quando la cattiveria propria arretra quella atrui ti si mangia.
Il buon bin lo predisse vi uccidero' per la vostra debolezza, ovvero non siete in grado di uccidere le belve su due pidi.
come l'impero romano, durato secoli e che, abbracciato il Cristianesimo, è caduto dopo un secolo;
solo per dire che quello che alla vecchia morale sembra degrado, non è tale per la nuova che si instaura;
e che quando parli di "decadimento" è solo il tuo punto di vista, relativo, esattamente come quello di tutti coloro che nei millenni hanno detto la stessa cosa della morale che si andava affermando, in tutte le generazioni;
così fosse realmente, dovremmo essere direttamente all'inferno, e le epoche del passato, dove la violenza e la prevaricazione del più forte era ubiquitaria e indiscussa, come fatto normale, dovrebbero essere il paradiso.
c'� del lardo in Garfagnana
No, io credo che il degrado sia in forte ascesa in un sistema che fatica sempre più a sopportarlo. la terra, fino a prova contraria, è un sistema chiuso.
A questo punto credo sia bene dire, atei o credenti: speriamo ci sia un Dio.
quindi, un fattore di degrado primario sarebbe la crescita demografica; ché, ecologisti quanto ti pare, ma prima o poi è quella che condizione la vita sul pianeta in modo squilibrato, per circostanze materiali, non morali;
c'è, ed è il desiderio, unito al raziocinio e all'empatia con le generazioni del futuro; ci crede pure VegaA questo punto credo sia bene dire, atei o credenti: speriamo ci sia un Dio.
c'� del lardo in Garfagnana
Più che altro è una speranza
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Beh, tra speranza e fede non credo ci sia poi tutta questa differenza.
C'è differenza invece.
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La fede prevede il credere che certi principi, idee, credenze siano veri, se non assoluti (tipo la credenza in dio e relative rivelazioni), anche in base ad un'autorità, non solo propria convinzione. In altra accezione fiducia in qualcosa o qualcuno.
La speranza in sostanza è che si realizzi ciò che si desidera, che funzioni ciò che viene ritenuto giusto.
Avremo tutti in qualche modo il proprio tot di fede per principi etici e morali ecc...
La differenza è che chi crede in dio non potrebbe permettersi dubbi e titubanze, pena non avere più fede ovviamente, quel dono di dio, quella rivelazione interiore oltre che fare peccato, essere apostata o eretico.
Per altri ambiti, come per principi etici e morali, idee politiche ad es., c'è più margine di rimessa in discussione e cambiamento.
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qui già cominci a confondere categorie diverse;
i principi sono assoluti per tutti, credenti o non credenti; i secondi li appoggiano ad una narrazione in cui credono, che per altri è solo mitologia; i primi li asseriscono semplicemente come valore; ma non è che cambi nulla in senso pratico;
anche questo è sbagliatissimo; trasferisci al tutto il sub-insieme cattolico, quando questa è l'eccezione; in nessun altra confessione hai la soggezione all'autorità incorporata negli articoli di fede; col che, in concreto ogni dottrina è modulabile in infinite versioni, ed è solo una comodità classificatoria e storica a distinguere alcuni tratti distintivi, sebbene questi possano essere sfumati e rielaborati di continuo nella formulazione;anche in base ad un'autorità, non solo propria convinzione. In altra accezione fiducia in qualcosa o qualcuno.
c'è una storia filosofica e teologica millenaria sul dubbio del credente, e la sua metabolizzazione senza alcuna soggezione autoritaria, soprattutto dal XV° secolo in poi; se adotti questa prospettiva così riduttiva, compi un errore qualitativo analogo a quello di coloro che continuano a parlare di razze umane dopo la mappatura del genoma e sbagli proprio l'identificazione corretta delle categorie concettuali.La speranza in sostanza è che si realizzi ciò che si desidera, che funzioni ciò che viene ritenuto giusto.
Avremo tutti in qualche modo il proprio tot di fede per principi etici e morali ecc...
La differenza è che chi crede in dio non potrebbe permettersi dubbi e titubanze, pena non avere più fede ovviamente, quel dono di dio, quella rivelazione interiore oltre che fare peccato, essere apostata o eretico.
Per altri ambiti, come per principi etici e morali, idee politiche ad es., c'è più margine di rimessa in discussione e cambiamento.
c'� del lardo in Garfagnana
Più si conosce l'Uomo e più sorge forte questa Speranza, Crep! L'Uomo non impara mai niente dalla Storia. Dai suoi errori. Dalle catastrofi che provoca.
Dio riesce a scrivere diritto anche nelle righe storte che tracciamo durante la nostra Vita.
La differenza è tutta quì.
In questo senso la Fede và ben oltre la semplice speranza umana in un mondo migliore.
amate i vostri nemici