Si può parlare di droghe come sostanze che abbiano un effetto psicoattivo, esse agiscono con meccanismi analoghi ma differenziati rispetto alle persone che ne fanno uso.
Ad esempio l'uso di cannabbinoidi può avere effetti di calma o euforia su alcune persone mentre su altri agisce come mediatore di paranoie o addirittura psicosi.
L'uso di Cocaina per alcuni ha un effetto di benessere e di trasporto verso il mondo, voglia di fare ... per altri non ha alcun valore o effetto che possa essere apprezzabile e sfociare nella dipendenza.
Le sostanza funzionano soggettivamente, la dipendenza è quindi una malattia nascosta nella nostra mente pronta ad essere risvegliata quando si viene a contatto con la propria sostanza di elezione.
Non è detto che il signor X provi la cocaina e ne diventi dipendente, ma se il signor X ha nei suoi meccanismi cerebrali, nelle sinapsi, il percorso che porta al piacere usando cocaina, ll signor X diventerà dipendente. Questo perchè usando la sostanza il signor X ha attivato il meccansimo del piacere, meccanismo che il nostro cervello intende ripetere, si è creato un percorso che il cervello può usare in qualsiasi momento per provare la sensazione di piacere.
Purtroppo ogni volta che il dipendente ripete l'esperienza vengono coinvolti neurotrasmettittori e ormoni (catecolamine) prodotti dall'ipofisi e dalla ghiandala surrenale, dopamina adrenalina cortisolo....
L'uso continuo non produce più il benessere iniziale, i recettori adreninergici vengono compromessi ma il cervello continua a mandare impulsi in maniera sempre maggiore per riprovarlo.
Questa è la dipendenza, ed è una malattia soprattutto organica, chi è dipendente lo è stato in altre forme nell'infanzia o nell'adolescenza. Non è la sostanza di per se a rendere dipendenti.
La dipendenza è una malattia grave, cronica, che può solamente essere arrestata.
Chi è dipendente ha poche scelte, chi usa da anni spesso si ritrova imprigionato, compromesso fisicamente, o può addirittura morire.
La dipendenza non è solo sostanze, la dipendenza è anche alcool, gioco, sesso. Si può essere co-dipendenti di dipendenti, o di figure narcisistiche.
La dipendenza è anche cannabis, se riferendoci alla cannabis la consideriamo come strumento per provare piacere e benessere e qusto piacere e benessere non è riproducibile in maniera naturale.
Nessuno decide sulla propria dipendenza, per fermare la malattia è necessario sviluppare un cambiamento, in primis rimanere pulito, apprezzare progressivamente la sensazione di pulizia come esperienza positiva, ricostruire, anzi ricreare nuovi percorsi sinaptici che portino al raggiungimento della consapevolezza che il benessere non è solamente tossicodipendenza.
Ci vogliono anni in alcuni casi e un grosso aiuto può essere la spiritualità e la meditazione. Oppure la condivisione giorno per giorno delle nostre sensazioni delle nostre sofferenze o dei nostri progressi.
Col passare del tempo dall'ultima dose diminuiranno le sofferenze ed aumenteranno i progressi, ma non bisogna mai dimenticare. La dipendenza è una malattia grave che può essere soltanto arrestata.

Questa è una opinione personale, non sono un medico. Se avete problemi con le droghe parlatene con persone specializzate.