io dovrei capire ? e perché ?
c'è una moltitudine di predicatori che pubblicamente magnifica le rispettive dottrine; starà a loro sforzarsi di esporre, visto che si esprimono; ti risulta che io vada a casa di qualcuno a chiedere conto di come la pensa, per criticarlo ? se io facessi questo, allora saresti autorizzato a dirmi che devo fare uno sforzo;
ma qui sono i cosiddetti credenti a propagandare la loro visione, e quindi a doverne spiegare le ragioni in modo intellegibile, dimostrarne i pregi;
e che valore sarebbe mai la coerenza ? se io ti espongo una dottrina malvagia e la seguo coerentemente, questo la rende giusta ?Eventualmente chi è esterno al cristianesimo dovrebbe puntare più a verificare la coerenza tra pensiero evangelico ed azione del soggetto interessato;
e qui si arriva al punto:cioè che quello che dice il credente, in qualsiasi forma, su Gesù e Dio siano in sintonia con quanto scritto nei testi sacri e che quel riflesso corrisponda al suo fare .
anche volendo, se tu - come fai da anni - neghi un'oggettività al precetto scritto, come faccio a verificare la sintonia ?
non vedi che sei tu stesso a contraddirti, postulando che sui testi sacri c'è scritto qualcosa che dovrebbe essere vincolante, verificabile in termini di coerenza di comportamento; ma, proprio alla richiesta di mostrare organicità e linearità di quei precetti, cioè la pre-condizione per poter fare quanto mi chiedi, affermi che non posso capire perché si tratta di una tua valutazione soggettiva ?
considerazione inutile, visto che nessuno lo può "sapere", oggettivamente; è solo questione di fede; quindi tutto comincia e finisce solo nella testa del credente, che sono anche affarucci suoi, fino al momento in cui non si espone in pubblico;Se le scritture non sono ispirate tutto finisce lì,
se uno crede che mangiando un barattolo di nutella fatta col cacao "magro" al giorno si dimagrisce, sono affari suoi; se va in giro a scriverlo, si espone inevitabilmente a critiche, perché magari quello corre una maratona al giorno, ma il ragazzino che lo legge e lo segue diventa obeso;
questo non ha alcun legame necessario e logico con la divinità dell'ispirazione; vale per qualsiasi regola si stabilisca tra le persone; se un gruppo di tifosi stabilisce che chi sbaglia il pronostico della partita è tenuto a fare a cazzotti con gli ultras della squadra avversaria, e tutti adempiono coerentemente, sono soddisfatte le condizioni che poni; ma cosa c'è di "divino" o ispirato ?se invece le scritture sono ispirate allora ci deve essere innanzi tutto il riscontro di chi crede sia verso l'interno del gruppo di credenti che verso l'esterno. A coerenza dentro deve anche corrispondere coerenza fuori.
In fondo Gesù agiva così.
pure il kamikaze delle torri gemelle è coerente, al punto di sacrificare la sua vita; questo dimostra forse l'ispirazione divina del precetto al quale ha obbedito ?
per fare questo discorso, prima di tutto devi:
a) affermare una dottrina inequivocabile, esclusiva: si fa così e non cosà, dove il precetto sia espresso sotto forma di legge; se non altro, Cono mi dice, a partire dal testo, che Gesù dice che non si deve divorziare; e posso discutere sull'esegesi di quel testo; ma, alla fine, se voglio valutare la coerenza, deve esserci una legge, questo si può, quest'altro non si può, questo si deve; e poi
b) devi spiegare perché quel precetto avrebbe un valore morale superiore, preferibile, tale che il credente lo possa ragionevolmente ritenere ispirato da Dio secondo un sistema di coerente di valori che a quel dio viene attribuito, cioè la giustizia, la bontà, l'altruismo, quello che vuoi...
come posso credere in un dio che, già onnipotente e presciente dal primo istante, non ancora creato l'uomo, pianifica la sua stessa crocifissione in persona incarnata, che conosce in anticipo le azioni degli umani ancora solo nella Sua mente, e poi punisce chi Lo ha servito per realizzare quel piano, in cui era intesa e prevista, necessaria esattamente quella condotta ? il tutto per riscattare il perdono da se stesso in versione non incarnata ?
è come se la regina d'Inghilterra punisse James Bond per omicidio, dopo che quello ha ucciso nell'adempimento della missione "coperta" per cui aveva la licenza di uccidere; cioè, due incarnazioni dello stesso stato;
che coerenza puoi chiedere nell'ambito di un sistema pensato e descritto così, che non invento io, ma è quello descritto dai testi ?