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Discussione: Quanto conta il titolo di studio?

  1. #151
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    certo; se tu abiti di fronte a me e fai esplodere il tuo appartamento, qualche danno lo subisco pure io; e questo è un altro dei guai che si verificano quando la ggente non studia; si tagliano le palle per fare un dispetto alla moglie anche se c'è poco da ridere;


    eppure, mi sembra chiaro che avresti un finanziamento netto alla proprietà e al management inefficiente, per un risultato dubbio di sviluppo;

    guarda, in Italia abbiamo avuto un caso macroscopico con la Fiat e l'indotto: i contribuenti hanno sostenuto in vario modo quell'impresa, assieme ad altre, per la difesa del "posto", e non del lavoratore; ognuno di quei "posti" è costato cifre che avrebbero consentito ai lavoratori di vivere da nababbi, e nel contempo impedito ad altri imprenditori di raccogliere la sfida e scalare le quote Agnelli; finita al festa, quelli se ne sono andati, molto più ricchi e dopo aver disinvestito e comprato rendite, come le assicurazioni e altre utilities;
    vale la pena di difendere il "posto" solo se quel settore ha prospettive strategiche reali, e allora dovresti avere lo stato nel cda a dettare le strategie in cambio dei soldi; ma dovresti poterti fidare che le agenzie statali non siano conniventi, e non è facile;
    Perchè dai per scontato che sarebbe inefficiente? Un po' di protezionismo non annulla la competizione, le aziende continuerebbero ad esportare, anche se in misura minore, cioè non è che si può cancellare del tutto la globalizzazione a questo punto.

    mi ricorda il dialogo della coppia di veneti che trombano:
    lui: "Margarita, l'ho go dentro !
    lei: "No Bepi, son mi che l'ho go dentro !"
    il protezionismo è il risultato dell'attività di lobbying interna di quel settore che non vende, a danno di quelli che esportano e di tutti i consumatori; hai i lavoratori di quel settore che salvano il posto e la proprietà che salva la sua posizione, ma avrai i lavoratori che esportano danneggiati, e i consumatori che pagheranno di più per quei beni, quindi saranno più poveri;
    di solito, i protezionismi e misure affini, sono il prodromo delle guerre, e c'è oltre un secolo di storia a testimoniarlo;


    infatti la mantiene poco, a chiazze e con estrema difficoltà; poi, non puoi confondere protezionismo e aree di scambio basate su criteri di omogeneità nella competizione; l'Occidente pone ostacoli solo a sistemi che sussidiano normali settori commerciali, ma questo non è protezionismo; dalle banche alle quadre di calcio, tutti possono comprare quasi tutto;
    Esistono un sacco di barriere all'entrata e non solo sotto forma economica, vedi i vari regolamenti restrittivi e gli alti requisiti tecnologici. L'Occidente pratica già il protezionismo mentre spinge per la liberalizzazione dove gli conviene, ma non si può dire così papale papale.
    no-oo-ooh... non è così; col protezionismo il paese si impoverisce, per definizione aritmetica; il "vantaggio per il paese" è la bufala che ti danno in pasto, e tu te la mangi; è la solita retorica patriottica di quello che poi manda te in trincea o in Russia, per usarti come schermo degli affarucci suoi;
    certo che con l'opinione pubblica martellata di suggestioni e priva di conoscenza della realtà, è facile speculare;
    e guarda che le cose che ti dico non sono miei esoterismi; le potresti apprendere e verificare facilmente leggendo due o tre capitoli di un manuale di economia qualsiasi, assieme a qualche testo di storia qualsiasi, facendo due più due;


    non "gli USA", ma alcuni gruppi dirigente, cui se ne contrappongono significativamente altri; ma quello USA fa caso a sé, perché è la più grande superpotenza nucleare, sono ricchi di materia prime e capacità tecnologiche, e in grado di essere una variabile che da sola può alterare i meccanismi di sistema; nel 71 decisero autonomamente di scardinare il sistema dell'oro e dichiararono inconvertibile il dollaro

    dipende cosa intendi per crisi, e da quale punto di vista;
    4/5 della popolazione mondiale sta molto meglio di 30 anni fa, e anche gli occidentali che si sono adeguati hanno tenuto botta;
    alcuni paesi sono in relativa crisi, anche perché non hanno voluto fare riforme e riequilibrare redditi e investimenti, fare lotta di classe al loro interno;

    ma, a parte la dubbia utilità del protezionismo in generale, per evitare il problema dovresti poter ridurre in schiavitù e povertà tutto quel mondo che stava in quelle condizioni tre decenni orsono, cinesi, indiani, europei dell'est, ecc... come fai ?
    il pc da cui scrivi costa 500 perché lo fanno in Cina; qui lo pagheresti 4 o 7 volte di più; comincia a guardare dove sono fatti gli oggetti che hai in casa - senza contare i semi-lavorati, difficili da individuare in tanti oggetti teoricamente "italiani" - e poi ti renderai conto di quanto saresti più povera se avessi dovuto comprare lo stesso valore d'uso in beni nazionali.
    Ok, tutto giusto, ma nella realtà, siamo noi, ricchi occidentali, che ci stiamo impoverendo a vantaggio di altri, grazie al liberismo della globalizzazione e, giustamente, i liberisti vogliono stabilizzare il sistema con più liberismo.

    E comunque i protezionismi sono reazioni ai liberismi fuori controllo, i quali sono i reali prodromi delle guerre (vedi mercantilismo, colonialismo, etc.).

  2. #152
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    @magiostrina: son tutti ***** col culo degli altri...
    Si, che poi è quello che dice Axe però a parti invertite.
    Puoi pure parteggiare per il liberismo globalista e la cosiddetta redistribuzione della ricchezza, però devi sapere che poi la ricchezza che viene redistribuita al povero contadino pakistano potrebbe essere la tua pensione o il tuo lavoro o quello dei tuoi figli.

  3. #153
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Perchè dai per scontato che sarebbe inefficiente? Un po' di protezionismo non annulla la competizione, le aziende continuerebbero ad esportare, anche se in misura minore, cioè non è che si può cancellare del tutto la globalizzazione a questo punto.
    a parte l'esperienza storica, te lo dice una relazione matematica del rapporto di scambio, perché se tu produci 10 unità di tessuto con 100 ore di lavoro, che, senza dazi, scambieresti contro 20 unità di vino, la cui produzione ti sarebbe costata 120 ore, col dazio il rapporto di scambio comporta - a parità di domanda/consumo - un uso meno efficiente del lavoro/risorse, perché dovresti produrre la quota mancante di vino con un lavoro interno meno efficiente;
    e si capisce, dal momento che rinunci a massimizzare lo scambio dei tuoi prodotti in cui sei più specializzata, per sostenere un settore meno efficiente, con una riduzione della ricchezza complessiva, ed un effetto tendenzialmente recessivo;

    Esistono un sacco di barriere all'entrata e non solo sotto forma economica, vedi i vari regolamenti restrittivi e gli alti requisiti tecnologici. L'Occidente pratica già il protezionismo mentre spinge per la liberalizzazione dove gli conviene, ma non si può dire così papale papale.
    scusa eh, ma tu su che base dici questo ?
    io non credo tu sappia di cosa parli;
    gli accordi di scambio sono omogenei tra aree omogenee; il libero scambio pieno avviene tra paesi che non pongono dazi, e non erogano sussidi o altre forme di distorsione del mercato; se osservi misure di questo tipo, vuol dire che una delle due parti è fuori dal cluster omogeneo di regole;

    Ok, tutto giusto, ma nella realtà, siamo noi, ricchi occidentali, che ci stiamo impoverendo a vantaggio di altri, grazie al liberismo della globalizzazione e, giustamente, i liberisti vogliono stabilizzare il sistema con più liberismo.
    beh, l'effetto redistribuzione di quel liberismo, tu lo percepisci come impoverimento tuo a vantaggio dei pochi ricchissimi; l'operaio indiano, al contrario, lo percepisce come un riequilibrio tra noi e lui, che ha un reddito 8 volte inferiore;
    dipende dai punti di vista;
    poi, tu ti vedi impoverita, ma dovresti valutare la cosa sulla base dei dati veri di disponibilità, perché probabilmente la tua è assuefazione ad un livello che dai per scontato, e che 30 anni fa in realtà era infinitamente minore;

    E comunque i protezionismi sono reazioni ai liberismi fuori controllo, i quali sono i reali prodromi delle guerre (vedi mercantilismo, colonialismo, etc.).
    beh, la storia ti smentisce: nelle aree del libero scambio non si fa la guerra, mentre prima degli anni 80 e dell'ondata liberista che arriva ad oggi, fuori dall'area di libero scambio avevi esattamente guerre, dittature, miseria ed oppressione;
    chi commercia, difficilmente si priva di quel vantaggio per imbarcarsi in guerre, e di solito la domanda interna determina aspettative di pace e democrazia, diritti, mobilitazione delle risorse sociali;

    fosse come dici tu, sarebbero protezionisti solo i paesi più deboli e proletarizzati; al contrario, ad un certo punto diventano spesso protezionisti - o, analogamente distorsivi del mercato - i paesi con vocazioni imperialiste; la cosa si spiega bene, dal momento che quella strategia è uno strumento ideale di consenso dei regimi autoritari e nazionalisti che hanno necessità di un nemico esterno per rimuovere i conflitti di classe interni;

    e, data la relazione di scambio che ho mostrato, il motivo è evidente: anche un paese povero ha interesse allo scambio e, anzi, ne ha un vantaggio relativamente maggiore; perché, se ad un paese ricco produrre un bene relativamente rustico, che importa dal povero, comporta il solo costo opportunità di sottoimpiegare le risorse - es, laureati a raccogliere i pomodori - che può comunque remunerare decorosamente, data la sua ricchezza, per un paese povero lo sforzo per produrre beni molto sofisticati sarebbe impossibile in tempi umani; esattamente come tu non riusciresti mai a produrre da zero la tua automobile nelle ore-lavoro che ti costa comprarla, per lo stesso meccanismo di efficienza nella specializzazione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #154
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    a parte l'esperienza storica, te lo dice una relazione matematica del rapporto di scambio, perché se tu produci 10 unità di tessuto con 100 ore di lavoro, che, senza dazi, scambieresti contro 20 unità di vino, la cui produzione ti sarebbe costata 120 ore, col dazio il rapporto di scambio comporta - a parità di domanda/consumo - un uso meno efficiente del lavoro/risorse, perché dovresti produrre la quota mancante di vino con un lavoro interno meno efficiente;
    e si capisce, dal momento che rinunci a massimizzare lo scambio dei tuoi prodotti in cui sei più specializzata, per sostenere un settore meno efficiente, con una riduzione della ricchezza complessiva, ed un effetto tendenzialmente recessivo;
    Ma ci sarebbe un aumento della domanda interna a sostegno, mentre settori meno efficienti ci sono in ogni caso, anche ora. Il cane che si morde la coda del resto è dovuto proprio dall'apertura ai nuovi mercati che, consentendo la liberalizzazione e l'esternalizzazione selvaggia ha causato la chiusura delle fabbriche e la perdita di posti di lavoro. Si tratta di aggiustare questo squilibrio, non di passare all'autarchia. Per esempio con un controllo sui capitali che vanno a investire all'estero in attività a basso costo che poi riempiono i nostri scaffali di prodotti economici, affossando l'industria locale. Non è questo che fanno le multinazionali?

    scusa eh, ma tu su che base dici questo ?
    io non credo tu sappia di cosa parli;
    gli accordi di scambio sono omogenei tra aree omogenee; il libero scambio pieno avviene tra paesi che non pongono dazi, e non erogano sussidi o altre forme di distorsione del mercato; se osservi misure di questo tipo, vuol dire che una delle due parti è fuori dal cluster omogeneo di regole;
    Già, gli accordi di libero scambio sono equi e giusti, per questo spesso vengono osteggiati dalle popolazioni interessate.

    beh, l'effetto redistribuzione di quel liberismo, tu lo percepisci come impoverimento tuo a vantaggio dei pochi ricchissimi; l'operaio indiano, al contrario, lo percepisce come un riequilibrio tra noi e lui, che ha un reddito 8 volte inferiore;
    dipende dai punti di vista;
    poi, tu ti vedi impoverita, ma dovresti valutare la cosa sulla base dei dati veri di disponibilità, perché probabilmente la tua è assuefazione ad un livello che dai per scontato, e che 30 anni fa in realtà era infinitamente minore;
    Cosa c'entra 30 anni fa? Il capitalismo ci ha portato benessere diffuso e progresso e dall'altra parte del mondo dovrebbe poter essere la stessa cosa, senza dover rosicchiare i traguardi raggiunti qui da noi. Perchè noi dobbiamo rinunciare alla pensione, mentre dall'altra parte del mondo lavorano per arrivarci esattamente come abbiamo fatto noi? Non vedi che c'è qualcosa che non va? A cosa serve crescere all'infinito se perdiamo i diritti che avevamo quando eravamo meno ricchi? Perchè vogliono convincerci che è giusto tornare un po' più poveri come eravamo 30 anni fa, se invece siamo riusciti a stare meglio?

    In fin dei conti questa globalizzazione presenta lo stesso equivoco che dicevi ieri. Dalle nostre parti qui in Occidente è un gigantesco interesse di pochi a discapito di molti. Basta vederlo.


    beh, la storia ti smentisce: nelle aree del libero scambio non si fa la guerra, mentre prima degli anni 80 e dell'ondata liberista che arriva ad oggi, fuori dall'area di libero scambio avevi esattamente guerre, dittature, miseria ed oppressione;
    chi commercia, difficilmente si priva di quel vantaggio per imbarcarsi in guerre, e di solito la domanda interna determina aspettative di pace e democrazia, diritti, mobilitazione delle risorse sociali;

    fosse come dici tu, sarebbero protezionisti solo i paesi più deboli e proletarizzati; al contrario, ad un certo punto diventano spesso protezionisti - o, analogamente distorsivi del mercato - i paesi con vocazioni imperialiste; la cosa si spiega bene, dal momento che quella strategia è uno strumento ideale di consenso dei regimi autoritari e nazionalisti che hanno necessità di un nemico esterno per rimuovere i conflitti di classe interni;

    e, data la relazione di scambio che ho mostrato, il motivo è evidente: anche un paese povero ha interesse allo scambio e, anzi, ne ha un vantaggio relativamente maggiore; perché, se ad un paese ricco produrre un bene relativamente rustico, che importa dal povero, comporta il solo costo opportunità di sottoimpiegare le risorse - es, laureati a raccogliere i pomodori - che può comunque remunerare decorosamente, data la sua ricchezza, per un paese povero lo sforzo per produrre beni molto sofisticati sarebbe impossibile in tempi umani; esattamente come tu non riusciresti mai a produrre da zero la tua automobile nelle ore-lavoro che ti costa comprarla, per lo stesso meccanismo di efficienza nella specializzazione.

    Non si fa la guerra finché non scoppia la guerra, come è successo con la Prima Guerra Mondiale: protezionismo dopo una fase di liberismo.
    Il protezionismo serve a proteggere la ricchezza accumulata e la posizione di preminenza a livello mondiale, al di là delle spiegazioni ideologiche che ci vuoi vedere tu. Noi viviamo in questa parte di mondo e siamo (ancora) i ricchi, si tratta di decidere chi e che cosa si vuole difendere.

  5. #155
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    Ma ci sarebbe un aumento della domanda interna a sostegno,
    da cosa lo evinci ? guarda che non è affatto scontato, anzi; il caso della auto giapponesi in USA è emblematico; io ti ho dimostrato matematicamente che la ricchezza interna diminuisce e che una parte di quella tassa implicita che è il dazio confluisce nei profitti di imprenditori inefficienti;

    mentre settori meno efficienti ci sono in ogni caso, anche ora.
    e allora ? perché le pizzerie dovrebbero pagare di più l'olio italiano mediocre di quello tunisino di pari livello, quando i produttori italiani sono rimasti inefficienti perché sussidiati per decenni ? alla fine, paghiamo tutti di più la stessa pizza senza prospettive migliori; e il produttore di olio di alta qualità che viene penalizzato nelle sue esportazioni dai contro-dazi chi è, il figlio della serva ?

    Il cane che si morde la coda del resto è dovuto proprio dall'apertura ai nuovi mercati che, consentendo la liberalizzazione e l'esternalizzazione selvaggia ha causato la chiusura delle fabbriche e la perdita di posti di lavoro. Si tratta di aggiustare questo squilibrio, non di passare all'autarchia. Per esempio con un controllo sui capitali che vanno a investire all'estero in attività a basso costo che poi riempiono i nostri scaffali di prodotti economici, affossando l'industria locale. Non è questo che fanno le multinazionali?
    tu, come consumatrice, puoi scegliere tra prodotti di qualità maggiore o minore, e se hai un prodotto straniero equivalente che costa meno sei più ricca; quando vai al super ti capiterà di comprare il prodotto col marchio del super, che costa meno di quello di marca, no ? non è che ti poni il problema della sorte degli operai del mulino bianco; quanti oli "italiani" sono fatti con olive greche, o prosciutti con maiali dell'est europeo ? la multinazionale, poi, ha un assetto talmente complesso che è impossibile distinguere interessi "nazionali";

    ma la tua obiezione sulla delocalizzazione è una questione completamente distinta, che andrebbe affrontata in altro modo, proprio; solo che la confusione che gli slogan hanno indotto nell'opinione pubblica ti impedisce di percepire correttamente le questioni, come se la ggente confondesse virus e batteri, antibiotici e sulfamidici, e prescrivesse ai figli gli uni e gli altri, così a cazzo;

    Già, gli accordi di libero scambio sono equi e giusti, per questo spesso vengono osteggiati dalle popolazioni interessate.
    no, ovviamente sono spesso iniqui e delinquenziali; ma questo attiene alle ratio di scambio e a decisioni politiche, non al vantaggio dello scambio in sé; il più delle volte, ad alimentare quelle proteste ci sono élites interne che vogliono conservare il controllo sulle risorse locali, messo a repentaglio dall'apertura al commercio; a volte queste si vendono al gigante capitalista; altre si mettono in proprio dietro un bandiera nazionale o "socialista", ma facendo i cazzi propri, diventando burocrazia autocrate e bloccando ogni sviluppo;

    Cosa c'entra 30 anni fa?
    la globalizzazione è iniziata più o meno in quel periodo, ecco cosa c'entra;

    Il capitalismo ci ha portato benessere diffuso e progresso e dall'altra parte del mondo dovrebbe poter essere la stessa cosa, senza dover rosicchiare i traguardi raggiunti qui da noi. Perchè noi dobbiamo rinunciare alla pensione, mentre dall'altra parte del mondo lavorano per arrivarci esattamente come abbiamo fatto noi? Non vedi che c'è qualcosa che non va?
    quello che non va è che le generazioni che ci hanno preceduto hanno regalato in cambio di consenso e hanno indebitato noi; oggi, metà della spesa pubblica va in pensioni, e molte di quelle in tasca a gente, perlopiù onesta o inconsapevole, che non ha versato una lira di contributi, e magari prende anche la retributiva; contadini e operai sussidiati all'origine, commercianti e professionisti evasori tollerati, impiegati dello stato e parastato assunti in massa nelle migliaia di enti inutili come prezzo di scambio per il voto, soldi regalati ad imprenditori che hanno disinvestito dal rischio per comprare quote di attività sicure, energia, assicurazioni, ecc... oltre a infiniti altri rivoli di corruzione e criminalità; questo sarebbe proprio il contrario del liberismo; ma a volte, il prigioniero è l'ultimo a rendesri conto di essere il primo costruttore della sua gabbia;

    A cosa serve crescere all'infinito se perdiamo i diritti che avevamo quando eravamo meno ricchi? Perchè vogliono convincerci che è giusto tornare un po' più poveri come eravamo 30 anni fa, se invece siamo riusciti a stare meglio?
    questo, semmai, lo fanno i cantori delle varie decrescite, che per me sono inevitabilmente infelici;
    piuttosto, sarebbe il caso di restare ancorati alla realtà e alla nozione che il benessere non piove dal cielo; tu dici che vogliono convincerci ad essere più poveri, ma nello stesso tempo perori l'opportunità dei dazi che matematicamente ci impoveriscono;

    In fin dei conti questa globalizzazione presenta lo stesso equivoco che dicevi ieri. Dalle nostre parti qui in Occidente è un gigantesco interesse di pochi a discapito di molti. Basta vederlo.
    guarda, io sono un laburista, per niente simpatizzante del capitalismo di rapina; ma non per questo posso raccontarmi frottole semplificatorie e slogan fuffaroli; delocalizzazioni e opportunismi selvaggi possono essere combattuti con soluzioni espresse, mirate al loro profilo speculativo a breve; ma questo non può essere lo schermo per affidare a burocrazie privilegi di classe nella prospettiva di rimandare lo sfascio a spese di tutti, come è sempre successo con le economie pubbliche, sussidiate, o sostenute altrimenti;
    se vuoi fare equità, ci sono le tasse e le scelte su come poi le vai a spendere; è su quelle che operano le democrazie serie; non la distorsione del mercato coi contribuenti che finanziano i profitti ad imprenditori inetti, che ostacolano quelli bravi;

    Non si fa la guerra finché non scoppia la guerra, come è successo con la Prima Guerra Mondiale: protezionismo dopo una fase di liberismo.
    Il protezionismo serve a proteggere la ricchezza accumulata e la posizione di preminenza a livello mondiale, al di là delle spiegazioni ideologiche che ci vuoi vedere tu. Noi viviamo in questa parte di mondo e siamo (ancora) i ricchi, si tratta di decidere chi e che cosa si vuole difendere.
    le democrazie che commerciano e aprono le frontiere non hanno mai fatto la guerra tra di loro, né sono più divenute dittature; e sono anche i paesi con il maggior livello di diritti civili e tutele sociali; i paesi dittatoriali o ex-dittatoriali cui è stato consentito di commerciare hanno smesso di fare guerre e si sono dotate di sistemi più democratici, iniziando a rispettare i diritti civili; questo perché la competizione richiede una mobilitazione inclusiva delle capacità creative individuali;
    io direi che la cosa non andrebbe sottovalutata;

    se, invece di fare la guerra ai cinesi, ci si mettesse d'accordo su tanti standard, quelli sarebbero un bacino di potenziali clienti - sempre più ricchi emergenti - per gli infungibili prodotti europei ed italiani, di tutti i tipi, latticini esclusi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #156
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    Ue, Macron riceve Merkel: "Voto italiano ha scosso contesto europeo"

    Obiettivo di questo primo incontro: ribadire l'impegno per riaccendere il motore dell’Europa, lavorare alla road map promessa da tempo e che dovrebbe essere pronta entro l'estate. Tra le priorità segnalate dall'Eliseo c'è ovviamente il fronte immigrazione
    http://www.repubblica.it/esteri/2018...-C8-P1-S1.8-T1

    Mo se preoccupano.

    Ieri la Proactiva Open Arms, minacciata da una motovedetta libica, si è rifiutata di consegnare le persone salvate. Per 24 ore ha navigato senza il permesso di attraccare in Italia. Evacuata d'urgenza una neonata
    http://www.repubblica.it/cronaca/201...-C6-P2-S1.6-T1

    Fuori tempo massimo, magari nei recuperi.

    Quanto ai dazi non c'e' solo l'efficienza, ma anche, per motivi politici, accettare merci fuori legge come l'olio tunisino, o il marchi cina esport.

  7. #157
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Mo se preoccupano.

    Ieri la Proactiva Open Arms, minacciata da una motovedetta libica, si è rifiutata di consegnare le persone salvate. Per 24 ore ha navigato senza il permesso di attraccare in Italia. Evacuata d'urgenza una neonata
    http://www.repubblica.it/cronaca/201...-C6-P2-S1.6-T1

    Fuori tempo massimo, magari nei recuperi.
    non è che si preoccupano adesso;
    il punto è che la storia della distribuzione degli immigrati si può solo inserire nel quadro del percorso di maggiore integrazione e degli obblighi per quei paesi che rifiutano di farsi carico; ora come ora, ci sono pochi strumenti cogenti, perché anche eventuali sanzioni sono soggette a iter lunghissimi, ostruzionismi, ecc...

    però, dovrebbe colpirti il fatto che dal giorno delle elezioni le scimmie urlatirici tacciono sull'argomento, improvvisamente meno emergenza, e invece si parla di soldi, di nord e sud, come era ovvio;
    giovedì, un servizio tv di Piazza pulita è andato a sbirciare sugli africani che nella bergamasca producono a 1 (uno) euro l'ora le guarnizioni che si "esportano" in Germania; altro che ciondolare

    Quanto ai dazi non c'e' solo l'efficienza, ma anche, per motivi politici, accettare merci fuori legge come l'olio tunisino, o il marchi cina esport.
    quelli non sono dazi, ma misure rivolte a soggetti non omogenei alle regole;
    un dazio è l'alterazione di una tassazione interna sul bene importato per puri motivi di economia interna, senza alcuna contestazione agli standard produttivi e qualitativi del bene tassato. che invece imporrebbe l'esclusione tout-court; cioè, se l'olio non è a norma, ne vieti il commercio; se il prodotto cinese si avvale di sussidi distorsivi del mercato, o se il sistema globalmente non rispetta determinati standard di equa competizione, quel paese ha uno status commerciale distinto;

    da diversi anni, i sistemi doganali incrociati USA-Italia filtrano tutto il commercio privato, imputando tasse doganali standard su quasi qualsiasi cosa; se io compro un disco negli USA a 50 $, ne pago altri 20 di spedizione e, tra oneri fissi "di consegna" - cioè, il normale postino che citofona, anche quando deve imbucare per gli altri condomini - e tassa di importazione, calcolate sul totale, inclusa spedizione, anche 35 euro in più; con l'onere aggiuntivo che spesso il pacco arriva in Italia in 5 gg, ma poi rimane fermo in dogana a Fiumicino o Malpensa un mese, e se non mi attivo io nessuno mi avverte; devo andare sul sito dove c'è la tracciatura - un costo di spedizione in più - chiamare e farmi spedire, pagando gli oneri;

    sperando che nel tragitto non abbiano brutalizzato il pacco, fragile; poi, devo sperare che l'oggetti sia conforme alla descrizione;
    da 50 $, 45 euro, iniziali, a 100 e passa e tanto rischio e rotture di coglioni; risultato, il 90% delle volte rinuncio - perché, vai a rivendere in queste condizioni...
    io lavoro meno, l'americano incassa meno, ma io non compro di più in Italia o Europa, quello che non comprerei comunque;

    metti tutto insieme, oneri, un sistema postale da Russia zarista, e bastano quattro cialtroni di qua e di lì dell'Atlantico per impoverire tutti; hai un sistema efficientissimo di acquisto e pagamento, domanda e offerta, trasporti, come una macchina sofisticatissima, e quattro stronzi seduti che inceppano tutto e ricattano potendo premere il bottone che fa girare il sistema;
    altro che i ciondolanti... io organizzerei una calata dei Lanzi, con spadoni e alabarde a devastare tutta quella mafia.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #158
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    Se disponi di schiavi ad un euro l'ora perche' investire in una costosa efficienza?

    E poi si parla dei paesi di visegrad che non li vogliono, ma non si considera le rivolte delle risorse che non ci vorranno andare.

  9. #159
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Se disponi di schiavi ad un euro l'ora perche' investire in una costosa efficienza?
    perché con quei margini è precario anche l'imprenditore, che i profitti magari li investe altrove, titoli azionari e obbligazionari qualsiasi, dai cementi "italiani" che lavorano per i sauditi, alla grande distribuzione "francese" che impianta in Spagna, e specula sul breve; la bufala è quando ti parlano della "nazione", come la bimba bella, che oramai ha 40 anni ed è da 20 nelle istituzioni, non si sa se troppo scema o troppo furbacchiona;

    E poi si parla dei paesi di visegrad che non li vogliono, ma non si considera le rivolte delle risorse che non ci vorranno andare.
    grazie; tu ci andresti da Orban o in Polonia, nelle loro condizioni ? quelli aprirebbero volentieri i campi di concentramento...
    per fortuna, ora Angelina ha il semaforo verde per cacciare il bastone e rimettere in riga quei cialtroni, oppure rispedirli tra le braccia dell'orsacchiotto, dove meriterebbero di stare, con tutti gli oneri e senza i privilegi di ora.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #160
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    Infatti la merkel non li ha chiusi nei campi di concentramento turchi affittati per lo scopo.
    Mo vuole togliere pressione sull'italia pensando alle elezioni europee, ma dubito che i mezzi siano un assillo

  11. #161
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    Infatti la merkel non li ha chiusi nei campi di concentramento turchi affittati per lo scopo.
    Mo vuole togliere pressione sull'italia pensando alle elezioni europee, ma dubito che i mezzi siano un assillo
    se guardi l'orizzonte del prossimo minuto è come se andando in città stessi continuamente ad osservare che il guidatore non segue la direzione, quando per forza deve seguire la strada, sensi unici, fermarsi ai semafori, per poi imboccare il viale diretto;

    ti converrebbe tenere d'occhio le variabili importanti, i soldi e gli assetti produttivi, l'economia, per distinguere le chiacchiere propagandistiche dalle intenzioni vere.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #162
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    E che vedi nella tua lungimiranza?

  13. #163
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    E che vedi nella tua lungimiranza?
    io non sono lungimirante; faccio il conto della serva;
    i tedeschi guidano il gioco: hanno una società ricca, che fonda la sua ricchezza su un'intesa politica di moderazione di lunga data da entrambi le parti, SPD/sindacati e CDU/CSU; quando c'è da fare tagli e riforme - vedi Schroeder - la SPD si fa carico come garante; Merkel fa la sponda opposta, e tiene a bada i più conservatori; ora, per funzionare, questo sistema ha necessità di equilibri analoghi, ordine omogeneo, in tutta l'UE, e soprattutto dove potrebbero sorgere forti tensioni in competizione con l'economia tedesca, tali da porre sotto pressione e stress quell'equilibrio; cioè, un reddito e welfare troppo bassi, tali da rallentare le economie e porle di fronte alla tentazione di sganciarsi, competere in modo ostile, spingere le imprese tedesche a dislocare troppo creare malcontento, mentre un basso reddito penalizza eccessivamente le produzioni tedesche;
    per esperienza storica, hanno molto presente che non possono stare bene se circondati da troppa gente che sta peggio;
    e la cosa riguarda anche la gestione immigrati, che vogliono ordinata e sostenibile, sempre per gli stessi motivi di evitare sollecitazioni a tutto il sistema integrato;

    hanno assoluta necessità dei francesi, primi beneficiari dell'estensione, e questi lo capiscono benissimo; per loro fortuna, l'atomica è la carta politica di scambio sul versante politica estera e difesa comune;
    anche il sistema finanziario tedesco ha estrema necessità di essere consolidato; quindi, fisco e finanza comuni sono inevitabili, anche se ovviamente, coi conservatori che premono e i nove paesi riluttanti, baltici, Olanda, Irlanda, ecc... devono fare un po' di pantomima mercantile e ammonizioni al rigore dei conti;

    a noi offriranno tante cose, perché siamo già parte di quel sistema, nonostante il nostro debito sia un problema; per noi è un'opportunità storica; solo che costerà tagli e riforme rinviate da troppo, in cambio di apertura ad investimenti;
    ecco, io vedo questo, già ora;
    poi ci stanno i matti, quelli che pensano di fare da soli, magari aiutati da Putin; chiedono di stampare soldi, oppure fingono di voler arginare l'immigrazione, ma si servono comodamente di quegli schiavi, ormai dappertutto, a tirare carrette che altrimenti starebbero ferme;
    questi mi sembrano i fatti, i soldoni.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #164
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    Pero' senza i matti che hanno fatto risuonare il grido di dolore che precede il furore, manco si ponevano il problema.
    Chi tace acconsente e gli ex tacevano anzi si vantavano di salvare vite pentre alimentavano il businness.

  15. #165
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    Pero' senza i matti che hanno fatto risuonare il grido di dolore che precede il furore, manco si ponevano il problema.
    Chi tace acconsente e gli ex tacevano anzi si vantavano di salvare vite pentre alimentavano il businness.
    magari fosse così; la politica sarebbe semplicissima;
    tu vedi questa utilità dei matti, ma non il ritardo e le contraddizioni che questi determinano, offrendo la sponda a chi invece vorrebbe tenerci ai margini delle soluzioni; se i matti vogliono più deficit e minacciano l'uscita dall'euro, il sovranismo, ecc... fanno il gioco dei matti tedeschi, francesi e altri, che dicono: bene, sbarcano da loro, che se la vedano loro, come fanno già ungheresi, polacchi, ecc...

    sono i soliti giochini dell'Italietta che si gonfia come la rana, pensa di negoziare facendo la voce grossa, e poi esplode, perché non ha la forza di sostenere un conflitto, o si appoggia qualche dittatore di passaggio che fa gli affarucci suoi; opportunismo provinciale e miope;
    chi abbia studiato un po' di storia, ne sente la puzza da lontano.
    c'� del lardo in Garfagnana

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