Aprire il PC alle 11 del mattino, al rientro a casa, controllare molto velocemente l'e-mail e passare subito al mio forum dove apprendo della morte di un carissimo amico da oltre mezzo secolo è una bella 'mazzata' che ti arriva subito.
L'età, anche mia, è quella che è ed è abbastanza normale che un malessere, a questa età, si trasformi e peggiori e s'involva fino al decesso, mentre continui a sperare in un miracolo che non si avvera.
Passi a controllare la stampa e vedi che del tuo amico defunto viene ricordato principalmente, se non esclusivamente come la maggioranza delle testate, il suo rapporto con lo sport ed in particolare con il calcio essendo stato uno dei giornalisti di 90° minuto, la fortunata trasmissione che prima dell'avvento della trasmissione in diretta delle partite, consentiva ai telespettatori un rapido ragguaglio sui risultati della giornata calcistica.
No, Luigi Necco era ben altro, non solo calcio, anzi ricordo, eravamo in via Carducci al Little Bar con il compianto Vito Cristiano quando ci disse che la RAI, per la quale lavorava, gli affidava il compito di fare i servizi di cronista sul Napoli, lui che di calcio non capiva molto non essendo un suo interesse.
Era un esperto archeologo, un melomane, un appassionato di studi storici e filosofici, era un iscritto all'antico PCI ed era assai liberale, un vero uomo di grande cultura.
Era un mio amico.
R. I. P.