E' morto ieri il grande astrofisico Stephen Hawking, che ha studiato tutta la vita le origini dell'universo e che, nonostante questo, a differenza di Rubbia e di Cono, ha tratto conclusioni che lo hanno portato all'ateismo. E adesso chi glielo dice al prevosto di Empoli?
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Almeno non sa di coccodrillo.
Saputo. Mi spiace, era una grande persona.
"Ho vissuto, aspettando una morte prematura, per gli ultimi 49 anni. Non ho paura della morte, ma non ho nemmeno fretta di andarmene. Ho così tanto da ultimare prima della fine... Io considero il cervello come un computer, che smetterà di funzionare quando i suoi componenti si romperanno. Non esiste un paradiso o un aldilà per i computer rotti: è solo una favola per persone spaventate dall'oscurità".
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Trovo questa sua frase particolarmente illuminante... amavo molto quest'uomo e mi ha davvero addolorato sapere della sua morte... al punto che, anche se non è il mio campo, ho alcuni dei libri che ha scritto.Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra
Ho visto "La teoria del tutto", naturalmente: un film davvero bello e fatto bene, che consiglio.
Pensando alla difficoltà di dare diagnosi, gli fu diagnosticata la SLA. Poi tutti gli anni che visse fecero modificarla in un'altro morbo.
Ma ha sempre tirato avanti senza scoraggiarsi, per questo ha il mio rispetto.
@ Pazza , tutto ciò è in contraddizione perché ha sempre sostenuto che dell'Universo conosciamo solamente il 5%
Sempre più dei teologi, che non lo conoscono affatto.
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Qualcuno, nei commenti sui media, fa notare che, al di là del suo valore come scienziato e divulgatore, Hawking sia diventato così famoso soprattutto per la sua malattia e per la curiosità morbosa che ha suscitato. Addirittura viene definito un martire della scienza. Magari è vero, ma trovo che sia un bene che personaggi come lui si mostrino per quello che sono, perchè sono un esempio di forza e di voglia di vivere che fa bene a tutti, non solo a chi è malato.
Quel "qualcuno" è un imbecille. E' un po' come dire che Leopardi è diventato famoso perché era gobbo. Hawking è diventato famoso per essere stato lo scopritore dei buchi neri.
semel in anno licet insanire, cotidie melius
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E siccome i medici non potevano credere che a distanza di mesi dalla diagnosi fosse ancora vivo, hanno dovuto rassegnarsi a chiamare la sua malattia in un altro modo. Del resto esistono anche per quello.
Oscar Wilde fece dire a uno dei suoi personaggi, che non aveva più motivo per tenere in vita un amico immaginario al cui capezzale si recava spesso, onde evitare giornate noiose in compagnia della vecchia zia: "È morto perché i medici hanno scoperto che non poteva vivere",
Poco ma sicuro, ma si potrebbe anche azzardare l'ipotesi che Stephen Hawking non sarebbe mai diventato Stephen Hawking senza la sua malattia. Lui stesso confessava che a Cambridge, finché stava bene, era molto più interessato alla canoa, alla birra e alle ragazze che allo studio.
È una forma di grande intelligenza anche questa.
Oltre che un modo per combattere una malattia come la sua.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Volevo scrivere una cosa simile, mi hai anticeduto (o precipato).
"Tipo piacevole. Mai scontato. Non banale." - Utente da Empoli
-=1313=-
Sposo il pensiero! Lo stimavo molto. Aldilà dell'essere credenti o non credenti, i suoi studi e la sua stessa vita segnata dal dolore meritano profondo rispetto.
amate i vostri nemici
O magari un rosicone.
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