Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
Sei bravo a rigirare le frittate, perchè, si capisce da come parli, sei avvocato o qualcosa di simile, ma non è coi discorsi estremamente contorti che ottieni ragione.
Le tue sono opinioni tanto quanto le mie.
Se dici "che per impiegare giovani qualificati e dare loro una prospettiva di reddito serve un capitalismo avanzato ecc. ecc." quella è una tua opinione e una tua ipotesi, non ci sono fatti a sostegno, perché non si può fare la contro-prova.
hai solo gli esempi dei sistemi analoghi che puoi voler comparare; a meno di non pensare programmaticamente a giovani raccoglitori di pomodori;

questo a partire da elementi fattuali di ordine razionale, e cioè
a) quali tipi di occupazione possono garantire un reddito buono a persone appena uscite dal ciclo formativo ?
b) quali sono le condizioni per cui può esserci questa domanda di lavoro qualificato ?
e allora, se vai a vedere le correlazioni strutturali, ti accorgi che una domanda stabile di terziario avanzato - cioè, quella roba che da da mangiare a te, me e a tutti quelli che scrivono qui - è sorretta organicamente dalla domanda di industria pesante avanzata - cioè quella roba che genera gli alti profitti che consentono concentrazioni di capitali/investimenti, nonché elevato gettito fiscale a garantire i servizi; con l'eccezione della Gran Bretagna, che ha un picco autonomo di servizi dovuto alla City, e che data ormai due secoli; peraltro a rischio con la Brexit;

Io ti invito solo ad analizzare tutti i dati sul tessuto sociale e industriale dell'Emilia Romagna e mi limito a ipotizzare (senza pretesa di verità) che è un modello che funziona. E secondo me funziona meglio di quelli di altre regioni, tenendo conto che è una regione di 4 milioni di persone, non a statuto speciale, e che è sempre stata penalizzata dalla maggior parte dei governi centrali. E che quando una persona capace, che viene da quel tipo di "cultura dell'amministrazione", la metti alla Reggia di Caserta, riesce a ottenere risultati mai ottenuti prima da altri.
Quindi, sempre secondo me, esiste eccome un modello emiliano. Poi tu sei libero di negare questi dati di fatto, in nome delle tue ipotesi astratte e impossibili da falsificare.
ma che astratte; io ti ho riportato una nozione elementare di economia industriale, e la conosce anche il maiale; oltretutto, intuitiva se hai presente la nozione di valore aggiunto;
questo non significa che l'amministrazione emiliana faccia cacare, anzi, ma che non è un modello di sviluppo;

e la riprova l'hai proprio per il fatto che gli unici settori grandi, capitalizzati, in grado di acquistare aziende del settore in tutta Italia, che ci sono stati in Emilia appartenevano al comparto agroalimentare, pastifici, dolci, conserviero; beh, quella roba - siccome i margini erano troppo bassi, è andata in crisi ed è stata irizzata, nazionalizzata, per poi essere venduta al capitale straniero;

per il resto si tratta di cose decenti, buone, e anche ottime, ma di medio-piccolo taglio nella meccanica, o mature, come un po' di chimica tradizionale, detersivi, roba così; niente di diverso o migliore da ciò che si produce in Lombardia o Veneto, ma lì in scala maggiore; pensi di mandare avanti un paese col valore aggiunto delle piastrelle ?

allora, la domanda che ci si dovrebbe porre è di natura strutturale: perché in Italia non è rimasto alcun settore avanzato connotato da grandi attori di capitale concentrato, in grado di finanziare ricerca privata e mettere in moto una domanda concatenata di servizi ? guarda che gli stipendi da 3mila euro degli operai tedeschi e gli assegni famigliari ai figli fino ai 18 anni in Germania sono il frutto dei profitti di quelle dimensioni, e non li fai con le cucine o gli elettrodomestici bianchi;

perché tutti i settori di eccellenza, magari del lusso, prima o poi vengono comprati da imprese "straniere", cioè col domicilio fiscale altrove ? perché il capitale di chi ne avrebbe avuto - ai tempi, Fiat, Olivetti, ecc... - è stato investito massicciamente in utilities garantite, come assicurazioni, reti telefoniche, energia, anziché nei loro settori a rischi d'impresa ? perché fallisce tutto, dalle compagnie di bandiera, agli acciai e nessuno riesce mai a comprare a comprare all'estero una branca di settore ? perché praticamente nessun grande gruppo investe in Italia in industria pesante, mentre lo fa in paesi col costo del lavoro anche maggiore ?

sono queste le domande che ci si dovrebbe porre; che minchia c'entra il modello amministrativo emiliano ? è come dire che non hai l'ospedale, ma la farmacia sotto casa ha tutti i farmaci generici e ti fa risparmiare; benissimo, ma se il tuo problema è una patologia grave, sticazzi;
capisci bene che le risposte le devi cercare altrove;
io non le anticipo nemmeno, proprio perché non mi va di servire cose "dall'alto", che poi sarebbe bassissimo, se solo uno volesse informarsi; ma prima bisogna capire dove e cosa guardare, lo strutturale vero; se ti racconti un'Italia che si salva grazie al soprintendente emiliano che sarebbe più bravo dei terroni perché abituato ad altre prassi stai fresca; non siamo tanto meglio del mito dell'honestà.