Uns sentenza simile non potrà non avere ripercussioni anche sulla politica attuale: la pesante condanna di Dell'Utri, infatti, chiama in causa il diretto coinvolgimento di Berlusconi nelle trattative Stato-mafia, durante quella terribile stagione di stragi. Esulta, naturalmente, il M5S: Fraccaro parla di «pietra tombale per Berlusconi», Di Maio parla di una sentenza che sancisce la fine della seconda Repubblica, mentre Di Battista scrive su Facebook: «Ora il Caimano sarà ancora più nervoso. Il sistema di potere gli frana sotto i piedi».
Vergognoso silenzio da parte del Pd; l'unica, laconica dichiarazione arriva dalla deputata Laura Garavini: «La sentenza», ha detto, «stabilisce alcuni punti fermi, ma lascia anche ancora molti dubbi su tutto il periodo prima e dopo le stragi del 92-93».

Intanto, il leader di Forza Italia minaccia querele e ostenta sdegno: «Si tratta di una sentenza del tutto sconnessa dalla realtà», ha dichiarato, aggiungendo: «E' assurdo e ridicolo il tentativo di accostare il mio nome alla trattativa Stato-mafia. Io e il mio governo abbiamo sempre lavorato grazie all'azione delle forze dell'ordine e della magistratura per un forte contrasto di tutte le mafie».

Really?