A mio modesto parere la privacy costituisce un valore assoluto, la cui importanza è chiara, prima che a tutti, al legislatore, che in proposito ha previsto non solo garanzie costituzionali elevando la privacy a diritto fondamentale. penso all'articolo 15 Cost. sulla inviolabilità della libertà personale; all'art. 111 Cost. che prevede una serie di garanzie processuali, ad esempio la c.d. "presunzione di innocenza" che impone di considerare l'imputato in un processo penale "innocente" fino alla sentenza passata in giudicato.
mi sovviene poi la disposizione del codice civile che vieta, a tutela di chi non sia un "personaggio pubblico" di essere considerato tale dagli altri consociati.
esiste però a mio avviso un modo sufficientemente elaborato, che sta al confine tra "allusione offensiva" e insulto vero e proprio, di rendere lecito ciò che non lo è: l'insulto e la calunnia che, ove palesi, sono perseguibili a querela, ove non palesi ma articolati in modo da essere percepiti dal soggetto come tali, non sono, almeno a quanto mi è dato sapere, perseguibili. si tratta dell'insieme di quelle pratiche malsane che vanno sotto l'etichetta di "mobbing" e che al giorno d'oggi sono utilizzate con estremo profitto a tutela della casta...