Nata da una cucciolata di quattro gattini in fotocopia
ma dal manto unico, a parte quel pelo lungo che era solo tuo
Prima covata di una madre che anni dopo è morta di dolore
Perché il suo figlio prediletto era morto prima di lei
Tu così minuta, sembrava che non dovessi durare tanto
Perché appena ti si prendeva in braccio diventavi un peso morto
Tu che ti lasciavi fare, ma sei diventata affettuosa solo col tempo
E quando ti accarezzavo mi abbracciavi forte fino all'ultima volta
Tu che mangiavi poco e spesso, e mai assieme agli altri
Evitando i bocconi avvelenati che qualcuno semina dovunque
Tu che amavi il dolce e il salato come un bambino goloso
Ma i tuoi denti non hanno mai preso una carie
Tu che hai avuto più di cento figli, tutti sani e belli
E di tutti loro tre soltanto ti sono sopravvissuti
Tu che hai visto il veterinario solo per farti sterilizzare
Perché hai continuato a partorire per oltre vent'anni
Solo all'ultima nidiata ne hai fatta una identica a te
E mica per caso, sapevi che non ne avresti più avuti
Tu che eri bellezza, grazia e leggiadria in carne e ossa
E fino a quest'inverno saltavi noncurante in cima al portone
Ne hai viste più di quanto un tuo simile possa immaginare
E capivi tutto, bastava solo rivolgerti uno sguardo
Oggi ci hai lasciati dopo venticinque anni di compagnia
La maturità per un uomo, un'eternità per un gatto
Addio Principessa, non era questo il tuo primo nome
Ma sai bene perché te l'abbiamo dovuto dare.
Ho ancora i tuoi segni sul mio braccio.