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Discussione: Che cosa state facendo in questo momento?

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di Ale
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    Friuli V.G.
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    Seconda balneazione della giornata, stavolta ci sono andato col mezzo a motore...
    ...leggermente meglio di stamattina, almeno adesso ho resistito in acqua una ventina di secondi
    ...peccato che il taglio sia tornato a bruciare, stasera vedrò se ho un cerotto o qualcos'altro per coprirlo e domani tentare danza

  2. #2
    Opinionista
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    Ale, sto leggendo un libro di estetica del sociologo e filosofo tedesco George Simmel (1858 – 1918): un paragrafo, dedicato a un pattinatore su ghiaccio, mi ha fatto pensare a te mentre fai gli esercizi di danza.

    Questo è ciò che ha scritto:

    “Mi trovavo sulla riva di un laghetto congelato e assistevo agli esercizi di un pattinatore. Aveva cominciato già da un certo tempo e, con una abnegazione come viene messa in pochi sforzi della vita per amore di obiettivi ideali, si sforzava in mutevoli giravolte e serpentine, circonvoluzioni e curve all’indietro. Ma non gli riuscivano ancora né facili né sicure. Le ginocchia si piegavano e si irrigidivano in una ingloriosa inclinazione, le braccia si aggrappavano all’aria tutto intorno come a un immaginario contrappeso, il corpo si rifiutava con la più goffa riluttanza di seguire la linea che lo spirito gli prescriveva. Mi distolsi da questo spettacolo privo di grazia e, dopo un certo tempo, tornando indietro trovai la pista libera e vi scesi anch’io. Vidi che le tracce incise da quel pattinatore sul ghiaccio erano le più incantevoli e aggraziate forme, di uno slancio e di una libertà come quella delle linee che traccia un uccello nell’aria. A questo punto sopraggiunse in me come una felicità per il fatto che qualcosa del genere fosse possibile: che noi pur con la goffaggine, l’inettitudine, l’oscillazione del nostro movimento possiamo tuttavia realizzare con un’estrema propaggine acuminata una linea la cui traccia sottile e leggera non sa nulla del nostro aspetto d’insieme. Ma possiamo realizzarlo davvero soltanto con i piedi? Oppure, anche guardando più in alto, mentre barcolliamo goffi e squilibrati, l’estremo della nostra anima lascia dietro di sé una traccia, del cui fascino e valore non ci è dato cogliere nulla quando la descriviamo, mentre un Dio saprebbe riconoscerla e gioirne”.

    (Georg Simmel, “Tracce sul ghiaccio”, in “Istantanee sub specie aeternitatis” (1897-1907).
    Ultima modifica di doxa; 27-05-2023 alle 20:28

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