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Discussione: Dio ritiene una colpa l'assenza o la scarsità di fede.

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Dio ritiene una colpa l'assenza o la scarsità di fede.

    Eccezionalmente interrompo l'astinenza dall'invio di discussioni, in quanto ritengo importante questa in un forum prevalentemente di atei, denominato “religioni e spiritualità”.

    Se è vero che Dio ha punito la scarsità di fede nei suoi inviati, è evidente che ritiene tale cosa una colpa.
    Nell'Antico Testamento - come ha sottolineato più volte sorella White nei suoi scritti, che contengono anche un commentario completo dell'intera Bibbia canonica – molti inviati di Dio, anche profeti, furono puniti per scarsità di fede. Un esempio eclatante è quello di Mosè, che dopo aver guidato gli ebrei fuori dalla schiavitù degli egiziani e nei 40 anni di peregrinazioni nel deserto, fu costretto a vedere la terra promessa solo da un'altura, ma non vi poté entrare, perché aveva dubitato di poter dissetare il popolo, facendo scaturire acqua da una roccia, come gli era stato detto da Dio.

    Se la scarsità o l'assenza di fede sono considerate da Dio una colpa, non si vede come possa essere vera la convinzione che la fede sia un dono di Dio solo per alcuni privilegiati, mentre gli altri siano trattati da lui come figliastri.
    La verità, come asserisce la stessa sorella White, è che Dio mette a disposizione di tutti la possibilità di credere, ma solo alcuni ne approfittano.

    Ci dev'essere qualcosa, però, che rende la fede non un qualcosa di irrazionale di difficile accettazione, ma qualcosa di verosimile di facile accettazione. Se così non fosse, sarebbe pretenziosa la richiesta di fede da parte di Dio.
    Che cos'è questo qualcosa? I miei ragionamenti, che derivano dalla lettura dei testi sacri e che quindi non posso accreditarmi come mia meritevole invenzione personale, mi fanno affermare che sono l'evidenza dell'intelligenza e dell'infinita varietà del creato che impediscono di attribuire al caso la presenza sulla Terra di un'infinita varietà di piante e di fiori e di un'infinita varietà di specie animali di acqua, di terra e di aria.

    Una volta stabilita la presenza di un Dio creatore intelligente, diventa colpa non aver fede in lui.
    Siccome questo Dio creatore si è manifestato attraverso scritture, che contengono descrizioni di miracoli, profezie e testimonianze di uomini, oltreché descrizioni delle caratteristiche stesse di Dio e la storia di un popolo eletto e di altri popoli, anche il non aver fede in tali scritture diventa una colpa.

    Detto ciò, mentre i veri credenti procedono in umiltà, essendo consapevoli che tutto ciò che possiedono di buono proviene da Dio, gli atei, presuntuosamente, si ritengono molto intelligenti per avere la convinzione che la perfezione fisica di un fiore, di un animale o di un uomo derivino dal caso. Come se gli atomi si aggregassero a caso per formare un essere vivente.
    Il credente è comunque consapevole che la sola materia grossolana non è in grado di tenere in vita nemmeno un fiore.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 15-05-2018 alle 19:21
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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