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dietrologo
Al di là delle proprie idee politiche o partitiche, facciamo chiarezza.
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Fin da quando era emersa l’opposizione di Mattarella a Savona come ministro dell’Economia, giornalisti e opinionisti avevano discusso della sua legittimità, opportunità e perfino costituzionalità. A proposito di quest’ultimo aspetto, per togliersi subito il dente, la Costituzione dice all’articolo 92:
«Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri».
Prima cosa importante, quindi: il presidente del Consiglio propone, il presidente della Repubblica nomina. Significa che anche se è la persona incaricata di formare il nuovo governo a presentare i nomi dei futuri ministri, è il presidente della Repubblica a nominarli con quelli che tecnicamente si chiamano Decreti del presidente della Repubblica, e che vengono firmati dal presidente della Repubblica. Dal punto di vista strettamente costituzionale, quindi, Mattarella ha il diritto di decidere di non nominare un ministro: e la Costituzione non indica particolari criteri per esprimere questa discrezionalità. Secondo la maggior parte dei costituzionalisti, questo avviene allo scopo di affidarsi al giudizio del presidente della Repubblica nel proteggere l’Italia, l’unità nazionale, gli italiani.