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Risultati da 391 a 405 di 424

Discussione: venduti per 80 euro

  1. #391
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    che c'entrano le droghe, che comunque di fatto vengono vendute dalla criminalità ?


    posto che un prodotto alimentare debba essere sanitariamente controllato, cosa dovrebbe fare lo stato, secondo te ?
    prova ad esprimere una regola e vedrai che si traduce in un'ingiustizia, come nell'esempio dell'olio da soffritto che ti dicevo;
    perché andresti ad ostacolare l'impresa di chi ti fornisce un olio decente a 4 euro, lavorando su economie di scala efficienti e di massa, e impedirebbe a te di risparmiare 11 euro al litro quando per quell'uso non ti serve un olio di altissima qualità;
    Appunto! Se un prodotto non è illegale e lo metti sul mercato la gente lo compra (e veramente pure se è illegale, ma va beh).
    Se la merce è di cattiva qualità la gente dovrà abituarsi suo malgrado. Non li senti tutti lamentarsi dei prodotti attuali che non durano niente, mentre quelli di una volta costavano il doppio ma duravano una vita? Eppure bisogna comprare quello che il mercato offre, entro un certo margine hai possibilità di scelta se te lo puoi permettere, ma non è così automatico. L'ultima borsa di pelle che ho comprato in un negozio storico del quartiere pagandola il dovuto (fortunatamente in saldo) si è rotta dopo un mese e non è la prima volta che capita. I commercianti che ricaricano oltre il ragionevole esistono anche oggi, che ti credi? Solo che oggi lo fanno su merci ciofeche!
    oltretutto, la tua osservazione è fuori luogo, perché nel commercio - tutto, non solo alimentare - l'esposizione del prodotto di maggiore qualità è interesse del commerciante, perché è quello su cui ha più ricarico e in nessun esercizio si occulta quel prodotto; anzi, nei super tutti i prodotti più cari sono ad altezza di sguardo e mani, mentre quelli super-economici in alto o in basso; è proprio una regola standard su cui esistono infiniti studi; ci ha fatto la trasmissione persino Piero angela
    Io ho detto un'altra cosa, quindi o non hai capito -il che mi sembra improbabile- o fai finta per buttarla in caciara sperando che chi legge si confonda e non si accorga che non stai ribattendo alla mia obiezione - il che mi sembra puerile.
    Ma io rispiego : i prodotti più costosi del supermercato sono, sì, ben in vista, ma non è scontato che siano artigianali e di ottima qualità. Pure al discount c'è il prodotto più costoso che fa il re dello scaffale, embè?!
    Come se non esistessero i furbetti del rapporto qualità-prezzo... infatti i prodotti tipici veramente artigianali manco li trovi al supermercato. E' come per creme e cremine cosmetiche: quelle del supermercato sono impiastri colorati e puzzolenti (eppure le trovi sullo scaffale centrale), se vuoi quelle veramente buone devi andare in farmacia e pagarle il triplo.

  2. #392
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Il discorso non può andare a finire sui prodotti del supermercato, considerato che il valore aggiunto del settore è bassissimo e i proprietari sono quai tutti stranieri. Il nostro capitalismo è poco più che familiare e non permette grandi economie di scala e quindi l'investimento in ricerca. Aggiungiamo che non possediamo fonti energetiche, abbiamo rinunciato al nucleare - mentre siamo circondati da centrali dei paesi confinanti - quindi la frittata è fatta. Per finire il livello di tassazione che colpisce il nostro tessuto produttivo, la burocrazia imperante e i processi infiniti, queste ultime tre cose tengono lontani gli imprenditori stranieri dal nostro territorio. Più che guardare quello che fanno gli altri dovremmo rendere conveniente investire in Italia.

  3. #393
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    Appunto! Se un prodotto non è illegale e lo metti sul mercato la gente lo compra (e veramente pure se è illegale, ma va beh).
    Se la merce è di cattiva qualità la gente dovrà abituarsi suo malgrado.
    certo che no; infatti, la qualità media dei prodotti alimentari è in continua crescita, e il prezzo medio in diminuzione in rapporto al potere d'acquisto; 40 anni fa la famiglia media non aveva alternative e spendeva molto di più in alimentari, con un range di prodotti disponibili molto inferiore;

    Non li senti tutti lamentarsi dei prodotti attuali che non durano niente, mentre quelli di una volta costavano il doppio ma duravano una vita?
    per la maggior parte dei prodotti, dipende proprio da un cambiamento strutturale dei consumi; se vai nei mercatini dell'usato trovi tantissima roba nuova, perché le persone consumano per noia; quanta gente cambia lo smartphone ogni anno ? gliel'ordina il medico ? e l'auto ? io compro da sempre auto usate, ma anche pc e tanta altra roba;

    Eppure bisogna comprare quello che il mercato offre, entro un certo margine hai possibilità di scelta se te lo puoi permettere, ma non è così automatico. L'ultima borsa di pelle che ho comprato in un negozio storico del quartiere pagandola il dovuto (fortunatamente in saldo) si è rotta dopo un mese e non è la prima volta che capita. I commercianti che ricaricano oltre il ragionevole esistono anche oggi, che ti credi? Solo che oggi lo fanno su merci ciofeche!
    qui entriamo in un mercato della "moda e accessori" da donna certamente dominato dall'immagine, non dal funzionalismo; io ho oggetti comparabili da uomo che mi durano da 30 e passa anni;

    Io ho detto un'altra cosa, quindi o non hai capito -il che mi sembra improbabile- o fai finta per buttarla in caciara sperando che chi legge si confonda e non si accorga che non stai ribattendo alla mia obiezione - il che mi sembra puerile.
    Ma io rispiego : i prodotti più costosi del supermercato sono, sì, ben in vista, ma non è scontato che siano artigianali e di ottima qualità. Pure al discount c'è il prodotto più costoso che fa il re dello scaffale, embè?!
    Come se non esistessero i furbetti del rapporto qualità-prezzo... infatti i prodotti tipici veramente artigianali manco li trovi al supermercato. E' come per creme e cremine cosmetiche: quelle del supermercato sono impiastri colorati e puzzolenti (eppure le trovi sullo scaffale centrale), se vuoi quelle veramente buone devi andare in farmacia e pagarle il triplo.
    ma se te ne rendi conto, vuol dire che sei in grado di premiare e punire i prodotti, scegliendo;

    io non capisco cosa suggerisci faccia lo stato in questo senso; se mi rispondessi alla domanda di prima; in concreto ?
    chi fa prodotti cattivi è anche italiano; se, ipoteticamente, tu facessi dell'autarchia, avresti solo alzato i costi di tutto, per tutti, con minor disponibilità e minor concorrenza, e i consumatori con minor scelta e più poveri;
    onestamente, non riesco a comprendere un punto di vista sensato e organico in quello che scrivi; anche perché persino i fautori odierni del protezionismo sono molto vaghi e ammettono che si tratta di opzioni molto limitate nel tempo e nell'ambito; ma spesso restano muti alle contestazioni degli effetti collaterali; anche perché la matematica non è un'opinione;
    di solito, queste alzate sono da superpotenza militare dotata di materie prime - gli USA - capaci con la minaccia politico-militare di inibire le ritorsioni commerciali; e allora il protezionismo si atteggia semplicemente a politica imperiale; ma l'Italietta-rana che volesse imitare il Bue, gonfiandosi, rischierebbe una saccagnata di mazzate.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #394
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nel commercio - tutto, non solo alimentare - l'esposizione del prodotto di maggiore qualità è interesse del commerciante, perché è quello su cui ha più ricarico e in nessun esercizio si occulta quel prodotto; anzi, nei super tutti i prodotti più cari sono ad altezza di sguardo e mani, mentre quelli super-economici in alto o in basso; è proprio una regola standard su cui esistono infiniti studi; ci ha fatto la trasmissione persino Piero angela
    azz che bella dritta

    terrò esposti i dischi piu cari ad altezza di sguardo..
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  5. #395
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da Barrett Visualizza Messaggio
    Il discorso non può andare a finire sui prodotti del supermercato, considerato che il valore aggiunto del settore è bassissimo e i proprietari sono quai tutti stranieri. Il nostro capitalismo è poco più che familiare e non permette grandi economie di scala e quindi l'investimento in ricerca. Aggiungiamo che non possediamo fonti energetiche, abbiamo rinunciato al nucleare - mentre siamo circondati da centrali dei paesi confinanti - quindi la frittata è fatta. Per finire il livello di tassazione che colpisce il nostro tessuto produttivo, la burocrazia imperante e i processi infiniti, queste ultime tre cose tengono lontani gli imprenditori stranieri dal nostro territorio. Più che guardare quello che fanno gli altri dovremmo rendere conveniente investire in Italia.
    Infatti io parlavo di industria alimentare e connesse, tipo il turismo. Se ci diamo la zappa sui piedi pure su queste...

  6. #396
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    certo che no; infatti, la qualità media dei prodotti alimentari è in continua crescita, e il prezzo medio in diminuzione in rapporto al potere d'acquisto; 40 anni fa la famiglia media non aveva alternative e spendeva molto di più in alimentari, con un range di prodotti disponibili molto inferiore;


    per la maggior parte dei prodotti, dipende proprio da un cambiamento strutturale dei consumi; se vai nei mercatini dell'usato trovi tantissima roba nuova, perché le persone consumano per noia; quanta gente cambia lo smartphone ogni anno ? gliel'ordina il medico ? e l'auto ? io compro da sempre auto usate, ma anche pc e tanta altra roba;


    qui entriamo in un mercato della "moda e accessori" da donna certamente dominato dall'immagine, non dal funzionalismo; io ho oggetti comparabili da uomo che mi durano da 30 e passa anni;


    ma se te ne rendi conto, vuol dire che sei in grado di premiare e punire i prodotti, scegliendo;

    io non capisco cosa suggerisci faccia lo stato in questo senso; se mi rispondessi alla domanda di prima; in concreto ?
    chi fa prodotti cattivi è anche italiano; se, ipoteticamente, tu facessi dell'autarchia, avresti solo alzato i costi di tutto, per tutti, con minor disponibilità e minor concorrenza, e i consumatori con minor scelta e più poveri;
    onestamente, non riesco a comprendere un punto di vista sensato e organico in quello che scrivi; anche perché persino i fautori odierni del protezionismo sono molto vaghi e ammettono che si tratta di opzioni molto limitate nel tempo e nell'ambito; ma spesso restano muti alle contestazioni degli effetti collaterali; anche perché la matematica non è un'opinione;
    di solito, queste alzate sono da superpotenza militare dotata di materie prime - gli USA - capaci con la minaccia politico-militare di inibire le ritorsioni commerciali; e allora il protezionismo si atteggia semplicemente a politica imperiale; ma l'Italietta-rana che volesse imitare il Bue, gonfiandosi, rischierebbe una saccagnata di mazzate.
    Ma questa idea che il consumatore non deve comprare necessariamente non ha molto senso, perchè viviamo in un'epoca in cui subiamo dichiarate e sottili manipolazioni (tipo quella degli scaffali del supermercato o dei cestoni di articoli a pochi spiccioli disseminati lungo il percorso e vicino alle casse, per non parlare della pubblicità, ecc.) per comprare il più possibile, il superfluo e lo scadente inclusi. Se no che lo abbiamo fatto a fare il commercio globalizzato?
    E poi ci accorgiamo che tocca stare attenti all'ambiente, ma ipocritamente continuiamo a produrre rifiuti a ritmo crescente, perchè se un'automobile prima mi durava 30 anni, va da sè che i rottami si accumulavano molto più lentamente e c'era più tempo per smaltirli... Fare il paragone con 30 o 40 anni fa è esattamente il mio discorso, perchè quello che compri oggi molto probabilmente non te lo ritroverai fra 30 anni. Quando mi si è rotta la lavatrice acquistata 15 anni fa il tecnico mi ha scongiurato di ripararla senza sostituirla, perchè dice che può durare ancora un bel po', mentre quelle di adesso sono fatte per morire prima possibile. Figurati che ho un'amica che ancora gira con la mitica 500.
    E' chiaro che per alimentare la produzione bisogna fare in modo che la gente consumi, quindi si abbassa la qualità per abbassare il prezzo e il lavoro va a vanti per tutti. L'abbiamo voluta la globalizzazione? Ma nel caso del cibo, secondo me è controproducente per il motivo che ho spiegato ieri, cioè che l'industria alimentare è una delle nostre migliori e più fiorenti, a cui fra l'altro è connessa quella del turismo - stesso discorso. Oltre che può diventare pure una questione di salute...
    Ma perchè mi devo mangiare il parmigiano fatto con il latte in polvere? Me lo devi spiegare.

  7. #397
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da Misterikx Visualizza Messaggio
    azz che bella dritta

    terrò esposti i dischi piu cari ad altezza di sguardo..
    Ci vuole anche la musica rilassante, ma non troppo, per predisporre all'acquisto

  8. #398
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Ma questa idea che il consumatore non deve comprare necessariamente non ha molto senso, perchè viviamo in un'epoca in cui subiamo dichiarate e sottili manipolazioni (tipo quella degli scaffali del supermercato o dei cestoni di articoli a pochi spiccioli disseminati lungo il percorso e vicino alle casse, per non parlare della pubblicità, ecc.) per comprare il più possibile, il superfluo e lo scadente inclusi. Se no che lo abbiamo fatto a fare il commercio globalizzato?
    così finisci nel discorso che contesti - giustamente - a Yele, cioè quello di un demos incapace, da mettere sotto tutela; cioè, se affermi un principio per cui la scelta ultima del consumatore è manipolata, non si capisce cosa altro vorresti sostituire a quella, oltre all'informazione sul prodotto, che è esattamente il contenuto delle regole UE;

    E poi ci accorgiamo che tocca stare attenti all'ambiente, ma ipocritamente continuiamo a produrre rifiuti a ritmo crescente, perchè se un'automobile prima mi durava 30 anni, va da sè che i rottami si accumulavano molto più lentamente e c'era più tempo per smaltirli... Fare il paragone con 30 o 40 anni fa è esattamente il mio discorso, perchè quello che compri oggi molto probabilmente non te lo ritroverai fra 30 anni. Quando mi si è rotta la lavatrice acquistata 15 anni fa il tecnico mi ha scongiurato di ripararla senza sostituirla, perchè dice che può durare ancora un bel po', mentre quelle di adesso sono fatte per morire prima possibile. Figurati che ho un'amica che ancora gira con la mitica 500.
    salvo scoprire che quella lavatrice di 15 anni fa - oltre al costo della riparazione, tra pezzi e manodopera, non credo meno di un centone, visto che solo un'ora di lavoro ne costa almeno 30; per meno nemmeno rispondono al telefono - consuma il doppio di quella attuale, che ormai compri con 300 euro o meno; quanto ti conviene davvero ?
    anche io comprerei volentieri una Jaguar 4.2, che paghi anche poche migliaia di euro all'usato, vai a fare il pieno poi, o trova un ricambio se ti si rompe un pezzo...
    E' chiaro che per alimentare la produzione bisogna fare in modo che la gente consumi, quindi si abbassa la qualità per abbassare il prezzo e il lavoro va a vanti per tutti.
    non è chiaro per niente, perché questo è un falso materiale bello e buono, smentito da qualsiasi dato e anche dal buon senso, se solo ti tu peritassi di attivarlo a fronte delle propagande che ti acciecano;
    la qualità media dei prodotti, persino quelli super-economici, è in continua crescita, grazie alla tecnologia che consente economie di scala ottimali; la diffusione degli impianti di trattamento, la catena del freddo, l'informatizzazione degli ordinativi, consentono un livello di freschezza e una riduzione degli sprechi - o dei consumi di roba scadente - mai vista prima; anche il vino più economico, da 2 euro a bottiglia, viene controllato meglio in tutte le fasi di un d.o.c. che 30 anni fa sarebbe costato l'equivalente di 10 o 15;

    L'abbiamo voluta la globalizzazione? Ma nel caso del cibo, secondo me è controproducente per il motivo che ho spiegato ieri, cioè che l'industria alimentare è una delle nostre migliori e più fiorenti, a cui fra l'altro è connessa quella del turismo - stesso discorso. Oltre che può diventare pure una questione di salute...
    Ma perchè mi devo mangiare il parmigiano fatto con il latte in polvere? Me lo devi spiegare.
    devi ? e che sei, scema ?
    quando vedi esposto un tocco da due etti che costa 15 euro e uno uguale che ne costa 4, così come per l'olio, il vino e qualsiasi altra cosa, il buon senso ti dirà qualcosa, no ?

    quando ero bambino - a cavallo dei 60-70 - mi piaceva tantissimo il salmone affumicato, che costava un botto; vivevo a Roma, non a Monculi di sopra, e il salmone si trovava nelle gastronomie e salumerie specializzate in centro; quando volevamo festeggiare, il nostro punto di riferimento era in via della croce, vicino piazza di Spagna; un posto che "importava" anche buonissimi wuerstel altoatesini; a Milano c'era Peck.. gioiellerie, insomma; quello era salmone selvaggio scozzese, affumicato nei pozzi con legnami d'elezione;

    oggi, in qualsiasi supermercato di un certo livello hai il reparto gastronomia e una decina di prodotti tra cui scegliere, tra cui un finto salmone affumicato a due spicci, untuoso e punzonato di aromi che emulano l'affumicatura; ma, se sei disposta a spendere, trovi ancora il salmone scozzese d'eccellenza, che costa molto meno di 40 anni fa a prezzo attuariale;
    e la cosa vale praticamente per qualsiasi altro prodotto, alimentare e no, anche solo per l'impatto della tecnologia, delle economie di scala e dell'efficienza distributiva;

    il tuo ragionamento finisce per aderire acriticamente ad una mentalità triste, di chiusura e sfiducia nelle capacità delle persone di orientarsi, che produce una vaga domanda di non si capisce bene quale autoritarismo, codificato come, a surrogarsi a quelle capacità e a recuperare un passato di cui non sembri avere effettivo ricordo, né dati realistici;
    ora, a parte l'impraticabilità tecnica di certe restaurazioni, queste doléances generiche anti-globalizzazione contrastano soprattutto con la natura umana, che è quella propulsa dal desiderio di stare meglio; il tuo è lo stesso errore autoritario del moralismo comunista, che pensava di poter inquadrare i desideri delle persone imponendo una mediocrità totalitaria travestita da "sana virtù", come fanno certi religiosi, mossa dalla nevrosi di controllare quello che succede alla fonte, quando è ovvio che i desideri si filtrano solo attraverso l'esperienza; vai alle Maldive una volta, ti rendi conto che la Sardegna è molto meglio e ti costa meno se scegli una logistica intelligente, e così i tuoi consumi si raffinano e fanno progredire anche l'offerta.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #399
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    così finisci nel discorso che contesti - giustamente - a Yele, cioè quello di un demos incapace, da mettere sotto tutela; cioè, se affermi un principio per cui la scelta ultima del consumatore è manipolata, non si capisce cosa altro vorresti sostituire a quella, oltre all'informazione sul prodotto, che è esattamente il contenuto delle regole UE;
    No, ammettere la possibilità di manipolazioni psicologiche nel commercio non ha niente a che vedere col ritenere la gente colpevole del malgoverno perchè la si considera una massa ignorante e indegna di scegliere.
    Io dico che il consumatore sa scegliere eccome, ma lo fa fra le merci offerte con una mano sopra la tasca che mica siamo tutti ricchi. Il tuo rigore logico perde colpi.

    salvo scoprire che quella lavatrice di 15 anni fa - oltre al costo della riparazione, tra pezzi e manodopera, non credo meno di un centone, visto che solo un'ora di lavoro ne costa almeno 30; per meno nemmeno rispondono al telefono - consuma il doppio di quella attuale, che ormai compri con 300 euro o meno; quanto ti conviene davvero ?
    anche io comprerei volentieri una Jaguar 4.2, che paghi anche poche migliaia di euro all'usato, vai a fare il pieno poi, o trova un ricambio se ti si rompe un pezzo...

    non è chiaro per niente, perché questo è un falso materiale bello e buono, smentito da qualsiasi dato e anche dal buon senso, se solo ti tu peritassi di attivarlo a fronte delle propagande che ti acciecano;
    la qualità media dei prodotti, persino quelli super-economici, è in continua crescita, grazie alla tecnologia che consente economie di scala ottimali; la diffusione degli impianti di trattamento, la catena del freddo, l'informatizzazione degli ordinativi, consentono un livello di freschezza e una riduzione degli sprechi - o dei consumi di roba scadente - mai vista prima; anche il vino più economico, da 2 euro a bottiglia, viene controllato meglio in tutte le fasi di un d.o.c. che 30 anni fa sarebbe costato l'equivalente di 10 o 15;
    Il solito minestrone che ti piace tanto, ora confondi la merce generica di cui parlavo io (lavatrici, automobili) con la sicurezza alimentare. E che sto dicendo io? Che la nostra industria alimentare è la migliore e rischiamo di mandarla a puttane!!!

    devi ? e che sei, scema ?
    quando vedi esposto un tocco da due etti che costa 15 euro e uno uguale che ne costa 4, così come per l'olio, il vino e qualsiasi altra cosa, il buon senso ti dirà qualcosa, no ?

    quando ero bambino - a cavallo dei 60-70 - mi piaceva tantissimo il salmone affumicato, che costava un botto; vivevo a Roma, non a Monculi di sopra, e il salmone si trovava nelle gastronomie e salumerie specializzate in centro; quando volevamo festeggiare, il nostro punto di riferimento era in via della croce, vicino piazza di Spagna; un posto che "importava" anche buonissimi wuerstel altoatesini; a Milano c'era Peck.. gioiellerie, insomma; quello era salmone selvaggio scozzese, affumicato nei pozzi con legnami d'elezione;

    oggi, in qualsiasi supermercato di un certo livello hai il reparto gastronomia e una decina di prodotti tra cui scegliere, tra cui un finto salmone affumicato a due spicci, untuoso e punzonato di aromi che emulano l'affumicatura; ma, se sei disposta a spendere, trovi ancora il salmone scozzese d'eccellenza, che costa molto meno di 40 anni fa a prezzo attuariale;
    e la cosa vale praticamente per qualsiasi altro prodotto, alimentare e no, anche solo per l'impatto della tecnologia, delle economie di scala e dell'efficienza distributiva;

    il tuo ragionamento finisce per aderire acriticamente ad una mentalità triste, di chiusura e sfiducia nelle capacità delle persone di orientarsi, che produce una vaga domanda di non si capisce bene quale autoritarismo, codificato come, a surrogarsi a quelle capacità e a recuperare un passato di cui non sembri avere effettivo ricordo, né dati realistici;
    ora, a parte l'impraticabilità tecnica di certe restaurazioni, queste doléances generiche anti-globalizzazione contrastano soprattutto con la natura umana, che è quella propulsa dal desiderio di stare meglio; il tuo è lo stesso errore autoritario del moralismo comunista, che pensava di poter inquadrare i desideri delle persone imponendo una mediocrità totalitaria travestita da "sana virtù", come fanno certi religiosi, mossa dalla nevrosi di controllare quello che succede alla fonte, quando è ovvio che i desideri si filtrano solo attraverso l'esperienza; vai alle Maldive una volta, ti rendi conto che la Sardegna è molto meglio e ti costa meno se scegli una logistica intelligente, e così i tuoi consumi si raffinano e fanno progredire anche l'offerta.
    E tu sei scemo a ripetere le stesse obiezioni a cui ho già ribattuto? Se la merce sta sul mercato, la gente la compra, se no a che ci serve il commercio? Per te la colpa è del consumatore finale se compra un prodotto scadente e non di chi lo produce e vende. Tu sì che ragioni come Yele.
    Il resto è un delirio senza senso perchè il mio discorso riguarda la qualità del cibo e la salvaguardia del prestigio della nostra industria alimentare, ma tu vedi spauracchi autoritari e restauratori ovunque.

  10. #400
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    Ma se ti occulto, complicando le informazioni infarcite di dati tecnici, la sostanza, ovvero olio tunisino, o riso cambogiano su cui non effettuo controlli per insufficienza di mezzi, o ragioni politiche, ti ho fregata.
    Come venderti un prodotto finanziario con 20 pagine di normativa di lunga e difficile leggibilita'.

  11. #401
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    No, ammettere la possibilità di manipolazioni psicologiche nel commercio non ha niente a che vedere col ritenere la gente colpevole del malgoverno perchè la si considera una massa ignorante e indegna di scegliere.
    Io dico che il consumatore sa scegliere eccome, ma lo fa fra le merci offerte con una mano sopra la tasca che mica siamo tutti ricchi. Il tuo rigore logico perde colpi.
    appunto, ha più opportunità, più libertà; ma nessuno è così ingenuo da non capire che tra un prodotto che costa 100 e un succedaneo che costa 30 non ci sono differenze qualitative; semmai, le manipolazioni avvengono in senso contrario, nell'investimento d'immagine e pubblicitario, spingendo il prodotto di marca, premiato oltre il valore d'uso;

    Il solito minestrone che ti piace tanto, ora confondi la merce generica di cui parlavo io (lavatrici, automobili) con la sicurezza alimentare. E che sto dicendo io? Che la nostra industria alimentare è la migliore e rischiamo di mandarla a puttane!!!
    perché la manderesti a puttane ? il trend storico va al miglioramento delle scelte e la produzione italiana è spinta a migliorare proprio attraverso il pungolo della concorrenza; prima della globalizzazione i prodotti italiani erano molto peggiori, proprio perché tra sussidi UE e mancanza di alternative non c'era alcun interesse ad investire e migliorare;
    è proprio la protezione storicamente e scientificamente a mandare a puttane i settori nazionali, perché li esonera dalla competizione compensando a spese di tutti le incapacità degli operatori di stare sul mercato;

    E tu sei scemo a ripetere le stesse obiezioni a cui ho già ribattuto?
    è inutile che ti scaldi; io non ti ho dato della scema, ma il contrario; ho dato per scontato che di fronte a due prezzi molto diversi tu saresti consapevole di un prodotto diverso e, come te, chiunque;

    Se la merce sta sul mercato, la gente la compra, se no a che ci serve il commercio? Per te la colpa è del consumatore finale se compra un prodotto scadente e non di chi lo produce e vende. Tu sì che ragioni come Yele.
    no, perché sul mercato tanti prodotti scadenti non ci sono più e i consumatori selezionano; tu contesti questa libertà di scelta, ma non sai specificare cosa lo stato dovrebbe fare, oltre ai controlli sanitari e gli obblighi di etichettatura;
    la tua logica è speculare a quella dei produttori di "parmesan" che potrebbero dire che il loro prodotto sarà anche meno gustoso del parmigiano, ma che si dovrebbe favorire il prodotto nazionale USA perché in fondo le qualità organolettiche, con additivi leciti, sono le stesse per un quarto del prezzo, e che il parmigiano alla lunga rischia di spiazzare il loro prodotto;

    Il resto è un delirio senza senso perchè il mio discorso riguarda la qualità del cibo e la salvaguardia del prestigio della nostra industria alimentare, ma tu vedi spauracchi autoritari e restauratori ovunque.
    certo che è una mentalità autoritaria, quella dell'autarchia e del protezionismo; è un fatto storico: chiusure, protezionismi, mercantilismi e altre barriere sono un tratto tipico degli autoritarismi e un tentativo di coartare la libertà di scelta dei consumatori;

    e il prestigio dell'industria alimentare italiana non lo tuteli sottraendo i produttori alla competizione, ma facendo in modo che i prodotti siano riconoscibili e controllati; è ovvio che se poi i produttori "italiani" fanno i prosciutti di parma coi maiali slovacchi, o il tessile di firma cucito in Pakistan, quando la cosa si scopre o qualcuno va a leggere le etichette è quello che sputtana il prodotto nazionale;

    ripeto: prova a formulare una legge, un provvedimento, una cosa che faresti, e ti risulterà subito chiaro che non avrebbe senso o sarebbe controproducente; perché devi pensare che i tecnici nazionali, i diplomatici, gli industriali che negoziano i regolamenti siano degli idioti, mentre tu hai capito tutto di come si tutela l'agroalimentare italiano ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #402
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Ma se ti occulto, complicando le informazioni infarcite di dati tecnici, la sostanza, ovvero olio tunisino, o riso cambogiano su cui non effettuo controlli per insufficienza di mezzi, o ragioni politiche, ti ho fregata.
    Come venderti un prodotto finanziario con 20 pagine di normativa di lunga e difficile leggibilita'.
    i controlli UE sono parecchio rigorosi, i più rigorosi del mondo, anche a livello nazionale; benché non obbligatori in ambito UE, i produttori nazionali sono incentivati a promuovere l'origine, se nobile; quando non c'è, sospetti, anche se il prodotto è comunque sanitariamente garantito; il pesce allevato lo compro solo se italiano; so che quando non è specificato è quasi sempre greco, garantito, ma preferisco di no;

    il vero problema dell'origine sono i prodotti composti, in cui figurano ingredienti, sempre tutelati ed ammessi, certamente non nocivi, ma il cui pregio è commisurato al prezzo; l'olio dell'impasto per la pizza può essere d'oliva, evo tunisino, spagnolo o greco, per una questione di costi; ma non è così fondamentale; se poi hai la pizzeria di pregio che usa quello italiano, lo scrive; se sugli scaffali hai il panettone da 20 euro al kg fatto con "uova fresche" e quello industriale da 2 fatto con "uova", non puoi immaginare lo stesso pasticciere che impasta, anche se ti puoi rendere conto che i biscotti di marca a 3 euro sono gli stessi di quelli col marchio del super a 2; magari perché fai il grandissimo sforzo di leggere sul retro e vedi che lo stabilimento è lo stesso; chiunque faccia la spesa, dopo un mese è super scafato su tutto, e dopo un po' ha elaborato un set di prodotti fidati a rappresentare il suo ordina di valori per ogni settore.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #403
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    Perche' non ti hanno fatto capo del governo? .D

  14. #404
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Perche' non ti hanno fatto capo del governo? .D
    perché, ti sembra che pincopalla Conte conti più di te o me ?
    al più, ci dovremmo chiedere perché non ci pagano quanto lui
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #405
    Tenero Amante L'avatar di Atomino
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    perché, ti sembra che pincopalla Conte conti più di te o me ?
    al più, ci dovremmo chiedere perché non ci pagano quanto lui
    sì certo...mentre invece il puttaniere ed evasore fiscale di Arcore ed il giullare Mister Bean di Firenze con annesso il fantoccio Gentiloni, erano attendibili e per nulla intrallazzatori illibbati che direi neanche l'inglese sanno parlare figuriamoci scriverlo...eh??Ma per favore cerchiamo di ragionare pensando in che mani e' passato il popolo Italiano inconsapevole...ora i detrattori come voi,sempre lì a far la morale di questo e quello senza sapere cosa e perche' abbiamo il Sig. Conte degno rappresentante delle istituzioni...ho capito,questo paese deve fallire deve sprofondare per sempre nelle melma della poverta'..!!che tristezza criticare chi ancora non ha fatto nulla di nulla ma intanto mette impegno dignita' con gli Italiani sempre davanti a tutto...ma per favore un po' di umilta'..!!

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