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Risultati da 61 a 75 di 86

Discussione: perchè Dio ?

  1. #61
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    I Santi son persone comuni. Fragili e deboli come tutti quanti gli uomini. Non brillano di luce propria, ma riflettono quella di Dio. Son come specchi, via.
    amate i vostri nemici

  2. #62
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    Detta così è un affronto a Dio. La santità non può essere fragile e debole. Solo l'uomo è fragile e debole.

  3. #63
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    Crep, forse ti confondi con la bontà. Gesù disse che solo il Padre è buono.
    La santità è altra cosa e ci possono essere persone sante, nonostante possano commettere errori, come dice Cono, perché nessuno è perfetto. Io considero santo chi è ricco di virtù.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  4. #64
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    Non credo di confondermi quando sostengo che la santità di Dio è inaccessibile all'uomo. Affinché egli la riconosca è necessario che Dio "si santifichi" , cioè "si riveli santo", manifestando la sua gloria.
    Nel tempio di Jahve appare ad Isaia come un re dalla maestà infinita, come il creatore la cui gloria riempe tutta la terra, come l'oggetto di un culto che soltanto i serafini gli possono rendere. D'altronde questi non sono abbastanza santi per contemplare la sua faccia, e l'uomo non la può vedere senza morire (Is 6,1-5; Es 33,18-23).

  5. #65
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Chi meglio del Santo Padre?

    ​La confessione non è un “giudizio”, ma un “incontro” con un Dio che perdona e dimentica ogni peccato alla persona che non si stanca di chiedere la sua misericordia. È il pensiero di fondo dell’omelia di Papa Francesco, pronunciata durante la Messa del mattino presieduta in Casa S. Marta. E’ il “lavoro” di Dio, ed è un lavoro “bello”: riconciliare. Perché “il nostro Dio perdona” qualsiasi peccato, lo perdona “sempre”, fa “festa” quando uno gli chiede perdono e “dimentica” tutto. Francesco riflette sul brano di Paolo agli Ebrei, nel quale l’Apostolo parla in modo insistito della “nuova alleanza” stabilita da Dio col suo popolo eletto, e l’omelia diventa un’appassionata meditazione sul perdono.“Il Dio che riconcilia”, afferma il Papa, sceglie di mandare Gesù per ristabilire un nuovo patto con l’umanità e il caposaldo di questo patto è fondamentalmente uno: il perdono. Un perdono che ha molte caratteristiche: “Prima di tutto, Dio perdona sempre! Non si stanca di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ma Lui non si stanca di perdonare. Quando Pietro chiese a Gesù: “Quante volte io devo perdonare? Sette volte?” – “Non sette volte: settanta volte sette”. Cioè sempre. Così perdona Dio: sempre. Ma se tu hai vissuto una vita di tanti peccati, di tante cose brutte, ma alla fine, un po’ pentito, chiedi perdono, ti perdona subito! Lui perdona sempre”.Eppure, il dubbio che potrebbe sorgere nel cuore umano è sul “quanto” Dio sia disposto a perdonare. Ebbene, ripete Francesco, basta “pentirsi e chiedere perdono”: “non si deve pagare niente”, perché già “Cristo ha pagato per noi”. Il modello è il figliol prodigo della parabola, che pentito prepara un discorso da fare a suo padre, il quale invece non lo fa nemmeno parlare ma lo abbraccia e lo tiene stretto a sé: “Non c’è peccato che Lui non perdoni. Lui perdona tutto. ‘Ma, padre, io non vado a confessarmi perché ne ho fatte tante brutte, tante brutte, tante di quelle che non avrò perdono...’ No. Non è vero. Perdona tutto. Se tu vai pentito, perdona tutto. Quando… eh, tante volte non ti lascia parlare! Tu incominci a chiedere perdono e Lui ti fa sentire quella gioia del perdono prima che tu abbia finito di dire tutto”.E un’altra cosa, continua a elencare il Papa: quando perdona, Dio “fa festa”. E infine, Dio “dimentica”. Perché quello che importa per Dio è “incontrarsi con noi”. E qui, Francesco suggerisce un esame di coscienza ai sacerdoti dentro al confessionale. “Sono disposto a perdonare tutto?”, “ a dimenticarmi i peccati di quella persona?”. La confessione, conclude, “più che un giudizio, è un incontro”: “Tante volte le confessioni sembrano una pratica, una formalità : ‘Po, po, po, po, po… Po, po, po… Vai”. Tutto meccanico! No! E l’incontro dov’è? L’incontro con il Signore che riconcilia, ti abbraccia e fa festa. E questo è il nostro Dio, tanto buono. Anche dobbiamo insegnare: che imparino i nostri bimbi, i nostri ragazzi a confessarsi bene, perché andare a confessarsi non è andare alla tintoria perché ti tolgono una macchia. No! E’ andare a incontrare il Padre, che riconcilia, che perdona e che fa festa”.

    https://www.avvenire.it/papa/pagine/...3-gennaio-2015
    Seeeeeeeee, bona ugoooooooo!!!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  6. #66
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Nessuno è santo se non Dio......diceva un certo Gesù.
    Nei Proverbi (cap. 9):

    L’inizio della sapienza è il timore di Jahve, la conoscenza dei santi è l’intelligenza…

    Cap. 30. Detti di Agur, figlio di Jake, di Massa.
    Oracolo di un uomo: “Sono stanco, Dio, sono stanco e non ne posso più,
    perché sono uno stupido e meno che uomo, privo di umana intelligenza:
    non ho imparato la sapienza, né ho la conoscenza dei santi.

    Nel libro della Sapienza:

    5. Allora il giusto si drizzerà con molta libertà innanzi a coloro che lo hanno oppresso e hanno vilipeso le sue pene. Vedendo, saranno turbati da un timore orribile e stupiranno per l’inaspettata salvezza. Diranno dentro di sé, pensando diversamente, e affannati nell’intimo gemeranno: - Questi è colui che un tempo abbiamo deriso e oltraggiato. Insensati! Giudicammo la sua vita una pazzia e la sua morte ignominiosa. Come mai egli è annoverato tra i figli di Dio ed è toccata a lui la sorte tra i santi?

    Probabilmente ci sono un'infinità di altri esempi, non solo nell'AT, in cui alcuni uomini vengono definiti santi.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  7. #67
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    Crep, forse ti confondi con la bontà. Gesù disse che solo il Padre è buono.
    La santità è altra cosa e ci possono essere persone sante, nonostante possano commettere errori, come dice Cono, perché nessuno è perfetto. Io considero santo chi è ricco di virtù.
    Ti ringrazio! Io considero Santo colui che sa andare oltre la propria fragilità, arrivando a fare della sua Vita un capolavoro...
    amate i vostri nemici

  8. #68
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    Ma la santità è una cosa costante che non può finire. Non credo sia uno stare umano ma divino.
    Si può anche dire: " E' un sant'uomo", quando un uomo fa delle case belle ed in armonia con Dio,; ma tutte le volte che non lo fa, cos'è?
    Invece di Dio si può dire perché Lui non esce da quello stato di santità, dura sempre.
    Forse non riesco a spiegarlo, ma l'uomo santo non lo vedo proprio, come non vedo l'uomo Padre o l'uomo Signore. Eppure si dice .

  9. #69
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    Santo non ha il significato di infallibile, perfetto, ma di ricco di fede e di virtù, consacrato a Dio, legato a Dio.
    Chi mette Dio al primo posto nella sua vita è santo, nonostante possa capitargli di sbagliare.

    Comunque, questo termine riferito ad uomini compare spesso nei testi mormoni, che infatti si definiscono "Chiesa dei Santi di Gesù Cristo degli ultimi giorni", anche se non lo sono.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  10. #70
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    Sembri riproporre l'assunto degli atei: l'uomo crea Dio a propria immagine e somiglianza. -
    Ho letto l' interessante discussione su questo tema - e che da sempre ha tormenta l' uomo.

    E comunque queste tematiche - oggi - è possibile afrontarle senza lo spauracchio della censura
    ( o peggio.. come è avvenuto nei secoli scorsi - come ben si sa !)

    Quanto alla tua frase... potrebbe essere corretta - purtuttavia quelle "Scritture" riportano che esisterebbe un ' entita', la quale sarebbe stata l' artefice della realta'.

    In questo modo gli autori dei Libri danno per scontato, assodato che tale "entita'" - seppur è del tutto inconoscibile, ineffabile - purtuttavia "c'è " !

    Ma si guardano bene dal riportare come, quando, dove è sorta tale "certezza".


    --------------------------------

    Tu scrivi:
    Le Scritture esistenti, però, non sono state inventate da spacciatori di menzogne, come vorrebbero far credere gli atei e tu in questo post, ma da uomini ispirati da Dio stesso, che si è descritto in un certo modo: ama, come è ovvio, ciò che ha creato. Altrimenti non avrebbe perso tempo e sprecato fatica a crearlo.



    Il fatto degli atei, agnostici, scettici,.. ecc..ecc.. ovvero di coloro che mettono in discussione la "certezza" dell' esistenza di tale Entita' - dovresti sapere che GIA' nel tempo dell' antico ebraismo erano ben presenti tali dubbiosi.

    Infatti proprio contro di essi gli autori dei Libri scagliavano pesanti accuse, per via della loro ostinazione a mettere in discussione il "loro" IddioEtnico (colui che avrebbe operato fantastici prodigi in favore del "suo" popolo Eletto / sempre secondo detti autori).

    Nel leggere il Salterio (facente parte dei Libri Sapienziali) è ben presente il termine "Impenitenti" - atto a rimarcare gli ingrati nel non voler riconoscere quei prodigi, atti a magnificare la benevolenza (esclusiva) divina verso il popolo di sua esclusiva proprieta'.

    Questo per evidenziare che da sempre esistono gli scettici,, coloro che non accettano Tutto quanto viene propinato dai gestori del sacro..(ad occhi chiusi e naso tappato).

    cordialita'

  11. #71
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    - Io considero santo chi è ricco di virtù.

    La "santita'" - biblicamente - significa: staccato, diverso, differente -

    Da qui quel ricorrente: siate "santi" (diverso/Staccati) perchè IO sono santo !!
    Una motivazione che giustificasse l' esclusivita' (per via dell' Elezione divina) rispetto agli altri popoli (ovviamente secondo gli autori dei Libri).

  12. #72
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    - - come ho già detto, gli atei hanno in mano un due di picche e sono convinti di avere in mano un jolly. - .


    Non per polemizzare.. ma quel "Jolly" semmai lo possederebbero proprio i credenti.

    Infatti piu' che di Jolly - trattasi della formulazione di Dietrich Bonhoefer (rinchiuso nel Lager diTegel e cola' eliminato ). Nella sua ultima lettera dal carcere egli conia il termine di Dio-Tappabuchi !

    Per questo martire della liberta' di pensiero infatti i devoti, allorquando dovrebbero dare (convincenti) risposte a specifiche domande - NON le danno ( proprio perchè NON sanno).. ma si aggrappano - sempre e solo - alla petulante, stancante litania: - insondabili sono i disegni divini.

    In tal modo, cosi' per Bonhoeffer, quella frase è come un modo garbato di chiudere la "spinosa" discussione, quella stessa che i credenti non saprebbero affrontare in modo convincente.
    L' Iddio biblico diventa cosi' il jolly - salva-faccia - che verrebbe in soccorso al credente..

  13. #73
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    - - Non è mai successo che la verità sia prerogativa dei calunniatori ciechi. Condannate i testi sacri perché dei mascalzoni hanno compiuto crimini in loro nome.

    E guarda l' assurdita'.. Sono proprio i credenti (e solo loro !) che pretendo di possedere e detenere la "sola e Unica" Verita' !!

    Verita'... che parolona / ma cosa mai vorra' significare ??


    ---------------------------------

    Tu scrivi: Condannate i testi sacri perché dei mascalzoni hanno compiuto crimini in loro nome.


    E proprio i (sacri) testi avrebbero dovuto essere la guida verso la perfezione, la crescita interiore .. in modo da concretizzare quel fatidico messaggio del profeta di turno !

    E invece ? In nome e per conto di "quel" dio - l' umanita' ha conosciuto inenarrabili quanto indicibili orrori che gridano vendetta al cospetto del "loro" Iddio !!

    Mai letto la bolla del defunto pontefice polacco: la Incanationis Mysterium ??

    Essa è stata emessa per l' indizione anno giubileo (2000) - alfine di "Purificare la memoria! per gli indescribili crimini commessi dai devoti della santa ekklesia.. quella religione che si spaccia come la piu' sublime _ perchè fondata sull' Amore ( sic !) -
    In essa il pontefice chiede a tutte le genti il perdono per le atrocita' commesse.. cosi' come implora la sconfinata misericordia del suo dioIncarnato.

    per tua comodita' allego il link dal sito ufficiale del Regno del Vaticano:

    http://www.vatican.va/jubilee_2000/d...ubilee_it.html



    E tutto questo sarebbe "impensabile" solo qualche secolo fa....

  14. #74
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Chi mette Dio al primo posto nella sua vita è santo, nonostante possa capitargli di sbagliare.
    Credo poco alle intenzioni credo invece molto ai fatti ed alla coerenza tra pensiero ed azione.

  15. #75
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    Santo non ha il significato di infallibile, perfetto, ma di ricco di fede e di virtù, consacrato a Dio, legato a Dio.
    Chi mette Dio al primo posto nella sua vita è santo, nonostante possa capitargli di sbagliare.

    Comunque, questo termine riferito ad uomini compare spesso nei testi mormoni, che infatti si definiscono "Chiesa dei Santi di Gesù Cristo degli ultimi giorni", anche se non lo sono.
    Non avrei saputo spiegarlo meglio, il concetto di Santità.
    amate i vostri nemici

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