l'accoglimento di "rivelazioni successive" è un esercizio soggettivo ed arbitrario - per me legittimo, ma soggettivo, non una legge - col quale estrapoli a tuo piacere un passo del Corano, uno da un altro testo, e ti fai una "legge" tua, attribuendola a "Dio";
allo stesso modo, potresti guidare tenendo la sinistra, prendendo a prestito la norma britannica; ma una legge è un sistema integrato, una cosa diversa;
perché ci sia una legge, oltre alla coerenza sistemica dei precetti rispetto alla ratio astratta, strutturata a piramide, deve esserci anche la convinzione generale che i comportamenti prescritti siano dovuti, anche in chi li trasgredisce;
cioè, tu puoi passare col rosso, il giocatore della tua squadra può segnare con la mano, ma tutti si rendono conto delle conseguenze se ognuno trasgredisse;
perciò, l'imperativo eventuale, di opportunità, diventa morale, categorico;
ora, oggettivamente, non esistono "leggi di Dio" di cui si possa affermare qualcosa di prossimo a questa approssimazione di universalità nella percezione comune, se non alcuni tratti morali niente affatto esclusivi alle dottrine religiose, ma comuni anche all'etica laica.