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Discussione: Vincere la disperazione.

  1. #241
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    no, intendo esattamente quello che tu scrivi, perché usiamo lo stesso linguaggio razionale, per cui un l'acqua è l'acqua, e non l'ovatta; e pure il senso figurato, senza che tu abbia dovuto mostrarmi il fatto;

    questo perché il linguaggio ha un senso convenzionale, e così se lo usa Gesù, o il Corano, ecc...

    esprimere l'irrazionalismo estremo mediante il linguaggio è un'affermazione autorefutante, che si smentisce da sé.
    Io penso che il digiuno serva per capire fino dove possono arrivare le umane possibilità, che poi sarebbero le mie,se il digiuno lo provassi su di me.
    Ovviamente è un aspetto strettamente personale e non un metodo normale di vita. Infatti se non posso fare a meno di mangiare due volte al giorno + colazione + merenda, l'esigenza ha un costo che si traduce in lavoro; se ho anche una moglie da mantenere e dei figli dovrò lavorare di più, quindi è sempre una scelta individuale e costituzionale, e, secondo me, se il digiuno fosse attivato come fine e non come mezzo apparirebbe alquanto strano ed inusuale.

  2. #242
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se così fosse, dovresti riconoscere la qualità di "cristiano" a chiunque si definisca tale, a prescindere dal battesimo e dall'adesione ad un credo cristiano; ti risulta che la tua Chiesa accetti chi rifiuta le sue regole ? a me no;
    l'istituto della scomunica a cosa servirebbe, se non a sanzionare con l'espulsione dalla comunità chi non abbia osservato un codice, formale e morale ?
    il Vangelo non è una raccolta di precetti morali ? tutto è consentito e la sua interpretazione libera ? non mi sembra...

    allora, perché ti vuoi incartare con questi bluff ? non è meglio farsi onestamente carico della dottrina, con onori ed oneri ?
    Cristo va oltre la Dottrina! Quando Sant'Agostino afferma "Ama: E poi fa quel che vuoi" non sottintende certo la "libertà" dei costumi. Ma quella del cuore.

    “Ama e fai ciò che vuoi” è una delle frasi più celebri di sant’Agostino. Sintetica, potente, e nello stesso tempo facilmente equivocabile. Agostino la pronunciò in una delle sue dieci omelie a commento della I lettera di san Giovanni. Quella in cui Dio viene definito come Amore. Scriverà Pascal, proprio per segnare la differenza tra la comprensione greca del Logos, e quella cristiana: “Il Dio dei Cristiani

    non è un Dio solamente autore delle verità geometriche e dell’ordine degli elementi, come la pensavano i pagani e gli Epicurei. […] il Dio dei Cristiani è un Dio di amore e di consolazione, è un Dio che riempie l’anima e il cuore di cui Egli s’è impossessato, è un Dio che fa internamente sentire a ognuno la propria miseria e la Sua misericordia infinita, che si unisce con l’intimo della loro anima, che la inonda di umiltà, di gioia, di confidenza, di amore, che li rende incapaci d’avere altro fine che Lui stesso” (Pensieri, 556).
    Dio è dunque sia Logos che Amore. Ma cosa significa Amore? La semplicità divina diventa complicata, quando ci sono di mezzo queste creature con grandi aspirazioni e immensi limiti che sono gli uomini. Certamente Amore non è sinonimo di sentimentalismo, di capriccio, di gusto personale, di indifferenza, di qualunquismo… Rileggiamo l’intera frase di sant’Agostino: “Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene”.

    http://www.libertaepersona.org/wordp...-santagostino/
    amate i vostri nemici

  3. #243
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Cristo va oltre la Dottrina! Quando Sant'Agostino afferma "Ama: E poi fa quel che vuoi" non sottintende certo la "libertà" dei costumi. Ma quella del cuore.

    “Ama e fai ciò che vuoi” è una delle frasi più celebri di sant’Agostino.
    è molto dubbio che l'abbia mai pronunciata davvero; ma se è per questo, Agostino ha anche scritto un trattato negando il libero arbitrio, che ha dovuto ritrattare sotto minaccia, per poi riconfermarlo da libero;

    ma il magistero non dice ama e fai ciò che vuoi, nemmeno nel senso elevato del sentimento che guida rettamente la coscienza; dove il magistero precetta, quell'"oltre" che indichi è mortificato, annullato;
    e guarda che non te lo dico per criticare e basta, dato che riconosco pienamente il dilemma tra questa tensione e la necessità di non abbandonare il proprio ruolo al relativismo, anche se posso non condividere tante cose;

    non ragiono in termini manichei dicendo "la Chiesa è cattiva", perché non lo penso, e nemmeno mi interessa speculare su eventuali vizi mondani dei suoi rappresentanti o dei fedeli, analoghi a quelli dei gerarchi e fedeli di altre confessioni;

    il punto è che - beninteso, nell'ottica religiosa - la tua chiesa da secoli è in un vicolo cieco che la pone nella stessa prospettiva - mutatis mutandis - in cui i primi cristiani percepivano, erroneamente, l'ebraismo; è una sorta di nemesi, per la "colpa" di aver creato un edificio eteronomo - tutta quella dottrina - ed essersi incaprettata in quella roba, che fornisce di corazza tutte le fragilità umane peggiori;

    la signora bionda che brandisce il crocifisso per respingere i migranti è il prodotto di questa diseducazione; e non è un prodotto casuale, ma esattamente il risultato del percorso magistrale che esonera la coscienza;
    per cui, quell'ama e fa ciò che vuoi lo neghi, magari in buona fede, alle mie amiche lesbiche o alla figlia divorzianda, perché il magistero prevale e offre uno spazio di confort all'autoindulgenza;

    sono autoindulgenti anche gli "altri", i relativisti, beninteso; ma almeno non hanno chi ne giustifica la coscienza.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #244
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    In effetti chi è sotto la chiesa dovrebbe tradurlo: "ama e fai ciò che vuole la chiesa", considerando poi, che, in base a quello che hai detto sopra, non sembra che Agostino avesse potuto fare ciò che desiderava.

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