Originariamente Scritto da
axeUgene
questo è irrilevante; posso anche pensarlo come legge, scritta da qualcun altro, e reputarla comunque dovuta, moralmente vincolante;
io ho scritto che molte di quelle cose Gesù le ha trovate bell'e pronte nella sua cultura tradizionale, che però i più ignorano e gli attribuiscono come "novità"; ma qui servirebbero esegeti seri e preparati più di me, come Esterno, che ha studiato dai salesiani;
beh, no, questo non ha alcun senso:
la frase "come ha detto Gesù" si riferisce ad un concetto espresso da Gesù come esortazione o comando, in cui la circostanza - concreta o metaforica - rimanda ad una astrazione, la quale implica, salvo ambiguità, una regola; altrimenti la zizzania sarebbe solo la zizzania materiale, solo quella e solo in quelle esatte, irriproducibili circostanze;
questa storia per cui le parole di Gesù non indicherebbero una regola morale ma uno stato d'animo da provare può non essere del tutto peregrina come intuizione, ma lascia il tempo che trova, perché in questo modo stai parlando di un nulla, indefinibile, che certamente non vincola nessuno a nessun comportamento definito;
posso prenderti a tortorate in testa, torturarti o derubarti in nome di ciò che mi suggerirebbe Gesù come stato d'animo ? se mi dici di no, evidentemente attribuisci a Gesù un contenuto razionale, normativo: questo si fa, questo no; capisco la sottigliezza dell'argomentazione, che trovo anche corretta, finché resta poesia;
perché senza ancoraggio, lo stato d'animo può essere l'euro che sganciamo al Gesù "negrotto" davanti al supermercato, che ha poco a che vedere con l'oblazione totale francescana o la santità del combattente che stermina eretici;
ora, posto che nessuno chiede a nessuno di essere santo, per lo meno, non mi si venga a raccontare la virtù, se è così vaga; meglio il prete, pastore, imam, rabbino, che si espone, a rischio di essere contraddetto; oppure, elabori proprio un'altra cosa, che comporta le sue fatiche, ma sempre regola deve essere, con l'assunzione di responsabilità nel dire: questo sì, questo no, col sì che sia sì, e il no, no.