appunto; vedi anche tu che non basta una condizione soggettiva, perché se quello è convinto in buona fede che si possano scaricare i rifiuti in quel modo il precetto lo devi ri-enunciare;
ancora con questa argomentazione ???Evidentemente se la tua purezza non è vagliata dal mondo reale, cioè se non hai griglie di ritorno non puoi mai sapere come sei.
Di solito sono gli altri che giudicano meglio di te la tua purezza, è per questo che Gesù ci invita a riversare le nostre energie sugli altri, in sostanza, a mio avviso, è per conoscere meglio noi stessi e le nostre potenzialità, non certo nel male ma nel bene; ed oggi sappiamo meglio di ieri la differenza tra bene e male.
Inoltre, per risponderti, i valori sono per chi non li ha, chi li ha non ha bisogno di precetti; il cattivo che non diventerà mai buono se.... ha certamente bisogno di precetti o leggi che, qualora non cambiasse atteggiamento, lo limiterebbero nelle libertà di agire.
a parte il fatto che sembreresti quasi definirti un "puro", che non ha bisogno di ripetizioni, ma vabbè...
quando hai dovuto educare i tuoi figli, benché potessi, tu, ritenerti non più necessitato ad essere precettato, hai dovuto comunque enunciare loro quella legge, che resta presente come tale;
pertanto, una cosmogonia, religiosa o meno che sia, deve senz'altro esprimere una filosofia morale sostanziata in precetti positivi, espliciti; se manchi di enunciarli, li stai solo nascondendo e i casi sono due, correlati tra loro:
o temi di non saperli sostenere come pregiati e te ne vergogni; oppure stai cercando di ingannare l'interlocutore su quanto gli stai presentando come buono e giusto, magari cercando di sfruttare un limite delle capacità critiche di quello nel vedere dove le postulazioni vanno a parare; e potrei farti tanti esempi di retorica ingannevole, apparentemente affabile e buona, quasi scontata ad intuito, che invece rivela un tratto perverso.