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Discussione: La fiducia che ti fa osare.

  1. #121
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Se me ne date il permesso, vi dico che l'unica Legge in vigore dopo l'avvento di Gesù Cristo, è quella dell'Amore. Che riassume tutte le precedenti....

    Gesù disse ai suoi discepoli: « Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri » (Gv 13,34).

    2196 Rispondendo alla domanda rivoltagli sul primo dei comandamenti, Gesù disse: « Il primo è: "Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". E il secondo è questo: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". Non c'è altro comandamento più importante di questo » (Mc 12,29-31).

    L'Apostolo san Paolo lo richiama: « Chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti, il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore » (Rm 13,8-10).

    Ed anche quì non possiamo non richiamare Sant'Agostino e il suo celeberrimo "Ama! E poi fa quel che vuoi..."
    amate i vostri nemici

  2. #122
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Raccontane un'altra!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #123
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    a me di chiederti chi sia Dio non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello;

    io ti posso al massimo chiedere quale legge desumi dalla tua fede, questo si fa, questo no; eventualmente, se non vuoi farti una religione tua, puoi rimandare ad una precettistica consolidata, tipo Magistero cattolico, oppure ad altro;
    finché uno non enuncia una legge, è impossibile discutere di qualsiasi cosa, e tantomeno della fondatezza di quegli enunciati in un testo.
    Infatti: "questo si può e questo non si può" una volta era indicato dalla precettistica, oggi dalle leggi, senza andare oltre significando se la legge sia giusta od ingiusta. Quindi in primo luogo mi attengo a tutte le leggi dello Stato.
    E' con me che sono duro nell'uso di quel:"questo si può e questo non si può" per vari motivi; per capire il senso della legge a cui sono sottomesso o a cui adempio volentieri a seconda della bontà dello Stato; per pretenderla o meno dal mio prossimo, come ad esempio il precetto principale di convivenza che è quello di non sporcare, e se vedo qualcuno che getta oggetti in strada vado a redarguirlo..... con gentilezza sperando che capisca cosa fa e cosa si fa, poiché evidentemente da solo non lo capisce. Come dicevo con me sono più duro poiché oltre il rispetto naturale delle leggi c'è un rispetto nel Dio in cui credo, le cui leggi si condensano sul prossimo, avendo detto di di amare il nostro prossimo come amiamo noi stessi, tale leggi sono molto impegnative. Come dissi tempo fa è il passaggio dell'uomo materiale (che con l'età interessa sempre meno, solo l'essenziale) all'uomo spirituale ( che con l'età mi interessa sempre più ), passando per l'uomo, definito dagli antichi, psichico.
    Quindi anche se sono soggetto a leggi, come ti dissi tempo fa, ne sono fuori proprio perché sono da sempre abituato a rispettarle e non me ne accorgo più, come non ci si ricorda più di premere il pulsante per accendere la luce perché diventa automatico.

  4. #124
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Infatti: "questo si può e questo non si può" una volta era indicato dalla precettistica, oggi dalle leggi, senza andare oltre significando se la legge sia giusta od ingiusta. Quindi in primo luogo mi attengo a tutte le leggi dello Stato.
    ...
    Quindi anche se sono soggetto a leggi, come ti dissi tempo fa, ne sono fuori proprio perché sono da sempre abituato a rispettarle e non me ne accorgo più, come non ci si ricorda più di premere il pulsante per accendere la luce perché diventa automatico.
    no, non ne sei affatto fuori; prima di tutto, perché per aver introiettato un principio lo devi aver presente come enunciato: questo non si fa; l'enunciato non è scomparso, esattamente come il fatto che tu abbia imparato l'alfabeto, la grammatica e la sintassi non elimina le relative leggi, anche se tu le applichi automaticamente;

    in secondo luogo, perché una legge morale non può lasciarti indifferente se la trasgrediscono gli altri, a prescindere dall'essere di origine religiosa o meno;

    i rimandi al soggettivismo, magari all'amore, sono fuffa ingenua, più spesso ipocrita; perché se io mi convinco che i tuoi calopsiti sono emissari di Satana che ti vogliono portare sulla strada della dannazione e li elimino, convinto di compiere un gran gesto di amore, tu non sei tanto d'accordo con la mia nozione di amore per il prossimo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #125
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, non ne sei affatto fuori; prima di tutto, perché per aver introiettato un principio lo devi aver presente come enunciato: questo non si fa; l'enunciato non è scomparso, esattamente come il fatto che tu abbia imparato l'alfabeto, la grammatica e la sintassi non elimina le relative leggi, anche se tu le applichi automaticamente;

    in secondo luogo, perché una legge morale non può lasciarti indifferente se la trasgrediscono gli altri, a prescindere dall'essere di origine religiosa o meno;

    i rimandi al soggettivismo, magari all'amore, sono fuffa ingenua, più spesso ipocrita; perché se io mi convinco che i tuoi calopsiti sono emissari di Satana che ti vogliono portare sulla strada della dannazione e li elimino, convinto di compiere un gran gesto di amore, tu non sei tanto d'accordo con la mia nozione di amore per il prossimo.
    Infatti se mi do una martellata in un dito devo conoscere gli enunciati della fisica ed il sistema nervoso periferico e centrale, con l'accelerazione del cuore perché mi ha preso un colpo, per capire che fa male?
    Spesso l'intuizione impedisce un'esperienza negativa ma io non me la sento proprio di programmarmi a fare una cosa se quella cosa mi viene naturale. Probabilmente tu sei diverso.

  6. #126
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    se io mi convinco che i tuoi calopsiti sono emissari di Satana che ti vogliono portare sulla strada della dannazione e li elimino, convinto di compiere un gran gesto di amore, tu non sei tanto d'accordo con la mia nozione di amore per il prossimo.
    Non credo proprio; prima devi passare sul mio cadavere in quanto io li ritengo emissari angelici, e poiché la lotta sarebbe sproporzionata ti immobilerei con una bella giucata in testa e poi chiamerei il 113 o meglio la neuro; vedrai come ti levano la fissazione.

  7. #127
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    Infatti se mi do una martellata in un dito devo conoscere gli enunciati della fisica ed il sistema nervoso periferico e centrale, con l'accelerazione del cuore perché mi ha preso un colpo, per capire che fa male?
    Spesso l'intuizione impedisce un'esperienza negativa ma io non me la sento proprio di programmarmi a fare una cosa se quella cosa mi viene naturale. Probabilmente tu sei diverso.
    no, è la realtà ad essere diversa dalle cantonate logiche prendi, e te lo dimostro subito:
    una legge, morale o civile, è un'astrazione convenzionale, non un'esperienza sensibile; se vedi una ragazza che ti piace - poniamo che tu abbia questo interesse - le cose ti cambiano se quella ha 17 anni e 364 giorni, per una convenzione astratta che riguarda tutte le minorenni, a prescindere dalla tua esperienza sensibile con ogni singola che puoi incontrare;

    anche perché, nella tua logica, tu potresti sapere che non si deve uccidere o rubare solo dopo aver fatto l'esperienza dell'omicidio o del furto, mentre evidentemente hai introiettato l'enunciato di quei divieti come astrazione e non come esperienza sensibile della circostanza vissuta;
    ritenta, sarai più fortunato, come nella cartina delle cingomme

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    Non credo proprio; prima devi passare sul mio cadavere in quanto io li ritengo emissari angelici, e poiché la lotta sarebbe sproporzionata ti immobilerei con una bella giucata in testa e poi chiamerei il 113 o meglio la neuro; vedrai come ti levano la fissazione.
    appunto: vedi che devi fare riferimento ad un ente esterno e convenzionale che mi leverebbe una fissazione convenzionalmente "sbagliata";

    però ti resta sempre l'alea di qualcosa che autorizza uno che creda di fare il tuo bene, o quello della comunità, ad usarti violenza; è per questo che le dottrine morali non sono mai private e implicano oneri a carico di chi le propala, responsabilità e soggezione al contraddittorio e al vaglio;
    le idee sono armi cariche; chi le costruisce e distribuisce è sempre in parte responsabile delle conseguenze, e questo lo riconosce anche la legge, coi reati di diffamazione, calunnia, istigazione all'odio, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #128
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    no, è la realtà ad essere diversa dalle cantonate logiche prendi, e te lo dimostro subito:
    una legge, morale o civile, è un'astrazione convenzionale, non un'esperienza sensibile;.
    Scusa se interrompo qui la tua trattazione, ma a me sembra che le leggi prendono avvio da esperienze dirette per poi effettuare proiezioni ideali od utopistiche, che forse non succederanno mai.
    Hammurabi quando ha esposto in tutto l'impero le sue leggi, non è che cercasse l'ideale ma voleva ordinare la casistica, che spesso era deleteria. Più esperienza e sensibilità che lascia credere questo caso non credo che esista come prova.

  9. #129
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    no, è la realtà ad essere diversa dalle cantonate logiche prendi, e te lo dimostro subito:
    una legge, morale o civile, è un'astrazione convenzionale, non un'esperienza sensibile; se vedi una ragazza che ti piace - poniamo che tu abbia questo interesse - le cose ti cambiano se quella ha 17 anni e 364 giorni, per una convenzione astratta che riguarda tutte le minorenni, a prescindere dalla tua esperienza sensibile con ogni singola che puoi incontrare;

    .
    Io aspetterei qualche giorno per esaudire il mio desiderio,....un bochino di pazienza, poi sarà più bello.

  10. #130
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    anche perché, nella tua logica, tu potresti sapere che non si deve uccidere o rubare solo dopo aver fatto l'esperienza dell'omicidio o del furto, mentre evidentemente hai introiettato l'enunciato di quei divieti come astrazione e non come esperienza sensibile della circostanza vissuta;
    Se tu non lo sapessi esiste il PENTIMENTO; io di che cacchio dotrei pentirmi se non ho commesso il delitto.
    Poi ognuno avrà avuto qualche morto in casa o qualche ladro.

  11. #131
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    appunto: vedi che devi fare riferimento ad un ente esterno e convenzionale che mi leverebbe una fissazione convenzionalmente "sbagliata";
    Perché è universalmente sbagliata: non fare del male al tuo prossimo altrimenti il tuo prossimo potrebbe far del male a te (tu generico).
    Se non chiamassi un preposto potrei farti male io, ma infrangerei la mia regola, e, a questo punto la vivrei come esperienza sconosciuta. Comunque è inutile pensare ad una finale perché il riscontro della tua ipotesi non esiste in realtà,e poi ti prenderebbero appena metteresti il naso fuori di casa.
    Ultima modifica di crepuscolo; 22-08-2018 alle 23:21

  12. #132
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    Scusa se interrompo qui la tua trattazione, ma a me sembra che le leggi prendono avvio da esperienze dirette per poi effettuare proiezioni ideali od utopistiche, che forse non succederanno mai.
    Hammurabi quando ha esposto in tutto l'impero le sue leggi, non è che cercasse l'ideale ma voleva ordinare la casistica.
    e quindi ? sempre di astrazione si tratta;
    tu non è che hai dovuto uccidere qualcuno per appropriarti del precetto di non uccidere; l'hai ricevuto come idea, astrazione; il fatto che tu, personalmente, oggi, con la tua educazione e sensibilità non uccideresti comunque, anche senza che vi sia una legge civile scritta non cambia certo la natura normativa di quel precetto;
    non credo che un'eventuale legge che legalizzasse l'omicidio di chi ci sta antipatico ti lascerebbe indifferente e che diresti: vabbè, la cosa non mi riguarda, io non uccido;

    tornando al punto di partenza, è ovvio che una morale, religiosa o civile, si atteggia sempre a legge, deve porre dei vincoli oggettivi ai comportamenti e non può dire: fate come vi pare, a sentimento, perché questo indicherebbe una creazione priva di senso morale, e cioè l'opposto di ciò che il sentimento religioso postula come originato da Dio; sarebbe una cosmogonia nicciana, al di là del bene e del male.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #133
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    e quindi ? [/I].
    E' semplice, la tua ipotesi è sbagliata; le leggi non sono dovute ad idealità o campate in aria pensandole come una tendenza verso l'uomo idealizzato, non sono in vista di una società migliore ma vengono da contingenti esperienze maturate e sensibilizzate.
    Buonanotte.

  14. #134
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    E' semplice, la tua ipotesi è sbagliata; le leggi non sono dovute ad idealità o campate in aria pensandole come una tendenza verso l'uomo idealizzato, non sono in vista di una società migliore ma vengono da contingenti esperienze maturate e sensibilizzate.
    infatti, mai detta questa cosa che mi attribuisci non so come;

    ti ho solo spiegato una cosa ovvia, me su cui ti ostini a cavillare con argomenti che non c'entrano nulla:
    e cioè che il precetto è un enunciato positivo, generale ed astratto: per viaggiare sul treno devi pagare il biglietto, e il fatto che tu lo sappia e che non è che devi ogni volta prendere una multa perché è un treno diverso, significa che il precetto non è necessario ed è eliminato;

    questo per la morale religiosa o civile è essenziale, perché se non si precetta non si stabilisce valore, non c'è morale; saresti in un mondo nichilista.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #135
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    Non ci capiamo proprio.
    Certo che il precetto è un enunciato positivo, ma quello su cui io ho insistito fino allo stremo, è che ammetto, come detto, che il precetto sia utile per i laici ed a maggior ragione i credenti, dico a maggior ragione perché mentre il precetto per un laico è un fine o fine a se stesso, non così è per il credente in Dio, poiché il precetto civile o laico, rappresenta il gradino su cui stare per partire alla ricerca di Dio.
    In poche parole sto dicendo che mentre il laico ha come dovere di rispettare il precetto il credente ha oltreché l'obbligo di rispettare il precetto anche quello di salire nel gradino successivo, ma senza scordarsi dove ha posto il primo passo.
    Ah, mi dimenticavo, se anche nel secondo gradino ci fossero precetti, come tu ti auspichi per la tanto desiderata oggettività, alla fine il saliente potrebbe esclamare: "Ancora precetti? Che cazzo!".
    Quando deciderò con la testa mia?
    Ultima modifica di crepuscolo; 23-08-2018 alle 16:57

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