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Discussione: Vale la pena vivere?

  1. #76
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    E' questa la contraddizione Crep!!! Dici di credere in Lui e ne ignori le Parole, sul Matrimonio: "L'uomo non separi ciò che Dio unisce"
    Preferisci il tuo quieto vivere al passo fondamentale del Vangelo di Cristo: Amare il Prossimo. Dare la Vita per Esso. In questo caso tua moglie.
    Perché allora Pietro ha lasciato la moglie e la suocera (e forse anche i figli) per seguire Gesù?

  2. #77
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    Uno storico - tanto apprezzato da te, da Axe e da Crep -
    Visto che mi hai tirato in ballo mi dici chi è questo storico.

  3. #78
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    Visto che mi hai tirato in ballo mi dici chi è questo storico.
    Ovviamente è uno storico di fantasia, che assomigli a quelli che ti fanno credere che le profezie bibliche siano previsioni a breve e che i Vangeli canonici siano incrostati e che a Gesù furono messe in bocca parole da lui mai dette… o addirittura che Gesù è personaggio di fantasia. Uno storico così potrebbe affermare che Salomone indossò gli occhiali da sole a firma Armani in piena notte.
    Tutto ciò per dire che chi prende per maestri gli uomini in questo campo giunge facilmente a conclusioni sbagliate.
    Fate l'amore, non la guerra.
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  4. #79
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    Perché allora Pietro ha lasciato la moglie e la suocera (e forse anche i figli) per seguire Gesù?
    Anche Siddharta lasciò la moglie e un figlio/a per isolarsi nella natura e sviluppare la sua dottrina di distacco dal mondo e diventare Buddha. La moglie cercò di dissuaderlo, cercando di richiamarlo ai suoi doveri coniugali e di padre, ma senza successo.
    Io non lascerei una famiglia, a meno che non fosse proprio Dio a chiedermelo, oppure se la compagna fosse un reale impedimento a compiere il bene. Tutto ciò se fosse sempre presente un legame d'amore. Altrimenti i ragionamenti sarebbero diversi.
    Davvero è scritto che Pietro lasciò la moglie?
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  5. #80
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    - Che sia stato tutto previsto da Dio è scritturale.


    Scritto Da da uomini "convintissimi" di colloquiare con la loro divinita' (?!?!??)

    E comunque quanto da "lui dettato" avrebbe dovuto essere permanente, immodificabile per generazioni e generazioni !

    Poi si presenta un altro (anche lui convintissimo !) che modifica, altera, cambia, sostituisce, annulla quello che aveva imposto il divinAbba' _ per presentare la (sua) "vera" dottrina.. Ecco il discredito, l' incoerenza.. di quello che era "Scritturale" !!

    Un esempio ?
    Nella Genesi (17.13) leggo: il MIO patto nella vostra carne sara' Patto "Perpetuo" (!) - - tale doveva rimanere.. di generazione in generazione.

    Ovviamente prendiamo per buono quanto "Scritto".. che poi se andiamo ad indagare l' origine di questo rito iniziatico e l' obbligo di attuarlo ( risalente alla riforma intrapresa dal re Giosia..ecc..) - ci perdiamo nelle fitte nebbie del passato !

    Ma il discredito sara' con l' avvento dell' eccelso paganeggiante dottrinario _ pure lui invaghito e persuaso di essere un Chiamato, e che:
    - altera, declassa, svaluta, rimuove, annulla e sostituisce (contraddice cosi' in modo palese l' autore ispirato dall' iddioTribale) "inventandosi" il rito battesimale _ anch' esso "Scritturale" !

    Tutta farina di mastro Saulo, l' eccelso di Tarso ! Eppure è Tutto "Scritturale" !!
    (forse meglio: aria Fritta).

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    Tu scrivi: Che sia tutto già predeciso e predestinato da Dio è un credere folle


    Sei cosi' vanaglorioso da "sostituirti" ai redattori (ispirati) del Tanak ?

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    Tu scrivi: Sarebbe folle per Dio stesso predeterminare ogni cosa. Soprattutto, poi, quando entra in gioco il male con tutte le sue dolorosissime conseguenze.


    Leggiti e RI-leggiti il Libro di Giobbe, l' ultimo dei Sapienziali (Siracide) e/o il fantastico Libro di Isaia (capitolo 45 !!)

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    Tu scrivi: Basare tutta la propria fede su un solo testo di circa 3000 anni fa, mi pare poco intelligente.


    Infatti è proprio "questo" autore, il piu' scandaloso, il piu' irriverente, il piu' critico _ quello che desta sbigottimento, sorpresa e persino incredulita' _ perchè ha avuto il coraggio di S-mascherare l' adulazione "Cieca" e servile !

    Questo Libro è "Unico" (e in misura minore Giobbe) che ha svalutato e screditato quella tanto esaltata dottrina Tradizionale (detta anche Retributiva) perchè illusoria e soprattutto NON veritiera !

    Ha avuto il coraggio di esporre, in modo crudo e concreto, la Vera realta' ! Alla faccia di tutte quelle petulanti cortigiane adulazioni.. eccc... solo e sempre: aria Ri-fritta !
    Ma tu, dall' alto della tua sapienza, non hai colto l' essenza, la particolarita' di questo Caustico autore / Un quasi-Budda che espone, senza giri di parole, quello che: E' !

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    Tu scrivi: A quel tempo si credeva tra gli ebrei che la morte fosse la fine di tutto, per cui bisognava godere il più possibile durante la propria vita, non essendoci un vero e proprio obiettivo trascendente.


    La dottrina giudaica (originale) è stata contaminata dalla cultura ellenista ! In particolare con l' avvento di Antioco IV -
    Orbene essendosi spento il filone profetico - si diede inizio al filone (sedicente) apocalittico (!), inaugurando la macabra serie Horror e - da allora in poi - detta dottrina contemplo' / per la Prima volta/ l' Idea di una vita post-mortem (!).
    Basterebbe leggere i Libri dei Maccabei e la seconda parte di colui che si spaccio' per Daniele !!

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    Tu scrivi: Dio aveva promesso di benedire immediatamente chi gli obbediva e di punire immediatamente i disobbedienti. E questo è descritto più volte nell'AT.


    E' la dottrina delle 2 vie (tradizionale e/o Retributiva) _ quella S-creditata, S-valutata dai citati Qoelet + Giobbe !!

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    Tu scrivi: Salomone, autore di gran parte del libro, lo scrisse dopo aver indossato per sbaglio gli occhiali da sole in una notte senza luna, per cui… necessariamente vide tutto nero !



    Regenbogen.. dei miei stivali / Tu degli oltre 1000 libri letti NON hai capito una mazza !! Salomone NON ha redatto quel testo (!) - ma lo si è a lui attribuito !!

    Infatti l' autore è del tutto Anonimo (!) -
    Leggiti e RI-leggiti quanto deciso nel sinodo di Javne (!) - Cosi' eviterai di fare figure meschine, come gia' ha evidenziato un altro forumista (ben piu' bravo di me nel postare..)

    -----------------------------

    Tu scrivi: Nell'autore del testo manca la fede nella retribuzione finale e nel ritorno al paradiso terrestre, oltre che la consapevolezza che l'anima non muore con il corpo e potrebbe già avere una prima retribuzione in cielo. Questo significa che bisogna togliersi gli occhiali da sole durante la notte.


    Se tu avessi letto "bene" detto Libro _ sapresti che la parte finale è stata "corretta" (manipolata) da estranei e cio' per renderlo piu' "Digeribile" -
    Infatti un determinato periodo era del tutto S-consigliato leggerlo _ perchè (si deceva..) è un quasi-invito all' agnosticismo !

  6. #81
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    Ovviamente è uno storico di fantasia, che assomigli a quelli che ti fanno credere che le profezie bibliche siano previsioni a breve e che i Vangeli canonici siano incrostati e che a Gesù furono messe in bocca parole da lui mai dette… o addirittura che Gesù è personaggio di fantasia. Uno storico così potrebbe affermare che Salomone indossò gli occhiali da sole a firma Armani in piena notte.
    Tutto ciò per dire che chi prende per maestri gli uomini in questo campo giunge facilmente a conclusioni sbagliate.
    Hai fatto e disfatto tutto te.

  7. #82
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    Anche Siddharta lasciò la moglie e un figlio/a per isolarsi nella natura e sviluppare la sua dottrina di distacco dal mondo e diventare Buddha. La moglie cercò di dissuaderlo, cercando di richiamarlo ai suoi doveri coniugali e di padre, ma senza successo.
    Io non lascerei una famiglia, a meno che non fosse proprio Dio a chiedermelo, oppure se la compagna fosse un reale impedimento a compiere il bene. Tutto ciò se fosse sempre presente un legame d'amore. Altrimenti i ragionamenti sarebbero diversi.
    Davvero è scritto che Pietro lasciò la moglie?
    Ciao, buon pomeriggio! Tempo fa lessi questo interessante articolo, sulla questione:

    "Difficilmente Gesù avrebbe potuto chiamare uomini celibi alla sequela, dal momento che l’essere sposati nella tradizione giudaica corrispondeva agli insegnamenti della S. Scrittura. Gesù quando chiama i primi discepoli a seguirlo, sa molto bene che sono uomini sposati come era normalità. Il matrimonio, quindi, non era certo un impedimento per la sequela del Signore. Qualcuno ha giustificato la cosa dicendo che il modello di vita familiare del tempo era molto meno sedentario di quello che ci possiamo immaginare, ma credo che la sequela non comportasse solo lo spostamento logistico del movimento missionario, ma un cambiamento radicale di prospettiva. Andare dietro a Gesù, toccava gli aspetti più intimi delle persone chiamate, dando nuovo orientamento a tutta la loro vita relazionale; esse sperimentavano una nuova appartenenza alla grande famiglia di Gesù, che si era riunita a causa della buona notizia. Quindi la domanda su come si conciliasse matrimonio e sequela è centrata. veniamo a conoscenza del fatto che gli altri apostoli e il gruppo nazaretano, giudeo-cristiano, cosiddetto dei «fratelli del Signore», non solo erano sposati, ma portavano le loro consorti in missione! All’inizio ciò fu sicuramente semplice: fino a quando il ministero di Gesù si svolse in Galilea, egli insieme ai suoi discepoli era sicuramente ospitato nelle case dei discepoli, come ci ricorda proprio l’episodio della suocera di Pietro, che si mise a servirli. Quindi si può supporre che gli apostoli rimasero legati alle loro famiglie. La «casa» di Pietro, che gli scavi archeologici di Cafarnao hanno riportato alla luce, è memoria di questa di questa assiduità di rapporti tra Gesù, i dodici e le loro rispettive famiglie. Quando Gesù si sposta in Giudea allora questa frequentazione fu certamente impossibile. Espressione di questo passaggio è la frase di Pietro, riportata da Luca: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito. Gesù rispose: In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà» (18,28-30). Quest’affermazione di Gesù fa pensare ad un certo distacco dalla famiglia, ma certamente non si accenna a nessun tipo di divorzio tra gli apostoli e le proprie consorti, forse si tratta di lunghi periodi di assenza dalle loro case."

    https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/...ro-era-sposato
    amate i vostri nemici

  8. #83
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    Anche al giorno d'oggi alcune professioni obbligano un coniuge ad allontanarsi dalla famiglia per dei periodi, che possono non essere brevi. Penso ai marinai - solo chi è graduato, mi pare, può portare con sé il coniuge -, al personale di volo, che però non dovrebbe assentarsi per periodi molto lunghi, agli artisti che fanno tournèe, ai professionisti sportivi che giocano tornei, ad alcuni rappresentanti di commercio che hanno vaste aree da visitare...
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  9. #84
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    Anche Siddharta lasciò la moglie e un figlio/a per isolarsi nella natura e sviluppare la sua dottrina di distacco dal mondo e diventare Buddha. La moglie cercò di dissuaderlo, cercando di richiamarlo ai suoi doveri coniugali e di padre, ma senza successo.
    Io non lascerei una famiglia, a meno che non fosse proprio Dio a chiedermelo, oppure se la compagna fosse un reale impedimento a compiere il bene. Tutto ciò se fosse sempre presente un legame d'amore. Altrimenti i ragionamenti sarebbero diversi.
    Davvero è scritto che Pietro lasciò la moglie?
    Se Gesù curò la suocera di Pietro e se Pietro seguì Gesù mi pare evidente. Inoltre se Gesù invitò a lasciare tutti per stare alla sua sequela lo conferma ancor di più.

  10. #85
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    Se Gesù curò la suocera di Pietro e se Pietro seguì Gesù mi pare evidente. Inoltre se Gesù invitò a lasciare tutti per stare alla sua sequela lo conferma ancor di più.
    Comunque si trattò di abbandoni temporanei, più o meno lunghi, come nelle professioni che ho citato in precedenza, non di abbandoni definitivi.
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  11. #86
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    Saranno pure abbandoni temporanei ma se Pietro è arrivato a Roma e li è morto, non saprei quanto sia temporaneo.
    Bisognerebbe capire a questo punto che cosa significhi realmente la frase detta da Gesù e che cono ha riportato sopra: In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà

  12. #87
    Si. Vale la pena vivere, anche perché, altrimenti, non si può morire. E morire è una forma di vita.... eterna.
    Bambol utente of the decade

  13. #88
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    E se poi pensassimo che la morte non è la fine del corpo fisico ( quindi non come pensano i materialisti) e se sapessimo attraversare la morte con coscienza , con la stessa naturalezza che abbiamo riguardo al fatto che domani sorgerà il sole, allora per noi la morte non costituirebbe un tormento ma sapremmo che è solo un fenomeno relativo al corpo che porta all'assunzione di un'altra forma.

  14. #89
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    Saranno pure abbandoni temporanei ma se Pietro è arrivato a Roma e li è morto, non saprei quanto sia temporaneo.
    Bisognerebbe capire a questo punto che cosa significhi realmente la frase detta da Gesù e che cono ha riportato sopra: In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà
    Ma l'hai letto o no l'articolo che ti ho linkato? Non si parla certo mai di divorzio. Che Pietro divorziò dalla moglie....
    Con questo modo di dire si vuol affermare l’esigenza radicale del vangelo: Gesù, la fede in lui, non può essere una realtà tra le altre; amarlo di più, persino più della propria vita, vuol dire amare tutto in lui. Di questo atteggiamento diviene espressione, nella tradizione cristiana, il celibato per il Regno dei cieli, ( Mt19,12;1Cor 7) un dono e un segno per tutti, ma non l’unica condizione di vita per seguire il Signore che volle avviare il proprio ministero terreno con dodici uomini, quasi sicuramente, tutti sposati. La condizione migliore di sequela, poi, i Vangeli e gli Atti degli apostoli, dicono sia quella del «martire», del testimone disposto a dare la vita per i fratelli, in forza dell’amore del Signore. Né l’esser sposato impedisce la sequela, né l’essere celibe la garantisce, solo l’essere «martire», cruento o incruento, testimone del vangelo con tutta la vita la rende autenticamente possibile.
    amate i vostri nemici

  15. #90
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    Ma l'hai letto o no l'articolo che ti ho linkato? Non si parla certo mai di divorzio. Che Pietro divorziò dalla moglie....
    Ma o cono, ci stai o no con la testa? Chi ha parlato di divorzio.
    Ho parlato di rinuncia.
    Smettila di seguire quella parte di te che fa un angolo retto, prova a fare un giro
    Ultima modifica di crepuscolo; 19-09-2018 alle 17:29

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