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Risultati da 46 a 60 di 63

Discussione: Come interpreto il concetto di Messia.

  1. #46
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Io ho già detto che se fosse molto difficile credere, in base a tutto ciò che abbiamo a disposizione per la fede, Dio lo ammetterebbe e sarebbe molto clemente con gli atei. Invece è molto severo.
    Infatti, credere in Dio è facilissimo difficilissimo è fare la sua volontà.
    E io che ho detto?
    Certo che è molto severo perché ti fa sbattere sempre la testa contro i tuoi ( tu generico) peccati per chi è credente, vizi per chi è egoista e viziato, difetti per chi cerca la perfezione. Mica ho mai detto il contrario.
    Se poi credi all'onniscenza e all'onnipotenza di Dio se fai bene Dio, ma questo è un mio personale pensiero, cambierà il tuo destino e ti troverà un bel posto, se fai male rimarrai sempre un destinato.
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-10-2018 alle 17:36

  2. #47
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    Se poi credi all'onniscenza e all'onnipotenza di Dio se fai bene Dio, ma questo è un mio personale pensiero, cambierà il tuo destino e ti troverà un bel posto, se fai male rimarrai sempre un destinato.
    Ripeto che il ragionamento corretto sulla predestinazione riguarda solo gli inviati di Dio e limitatamente alla loro missione. Quindi Dio, di regola, non cambia i destini che ci costruiamo da soli. Sto parlando, ovviamente, della salvezza dell'anima, non di tutti gli accadimenti delle nostre vite, che spesso sono indipendenti dalla nostra volontà.
    Predestinati possono essere i luoghi di soggiorno dopo il giudizio finale, ma non le persone che vi andranno. Ognuno fa la sua parte per andare qui, invece che lì o laggiù o lassù...
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  3. #48
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    Ripeto che il ragionamento corretto sulla predestinazione riguarda solo gli inviati di Dio e limitatamente alla loro missione. Quindi Dio, di regola, non cambia i destini che ci costruiamo da soli. Sto parlando, ovviamente, della salvezza dell'anima, non di tutti gli accadimenti delle nostre vite, che spesso sono indipendenti dalla nostra volontà.
    Predestinati possono essere i luoghi di soggiorno dopo il giudizio finale, ma non le persone che vi andranno. Ognuno fa la sua parte per andare qui, invece che lì o laggiù o lassù...
    Ti ripeti forse perché non hai capito quello che ho detto.
    Evidentemente il credente intende Gesù come salvatore che indica chiaramente la via per la vita, e questa è la salvezza per chi crede; il discorso di Dio è diverso in quanto se noi lo pensiamo onnisciente dobbiamo pensare che la freccia del tempo, che per l'uomo e per gli esseri ha solo un verso ed è avanti, per Dio, che è anche onnipotente, può ovviamente andare anche indietro.
    Questo comporta un approccio mentale diverso per spiegare la predestinazione.
    In fisica si può pensare a vari universi.
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-10-2018 alle 19:38

  4. #49
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    Ti ripeti forse perché non hai capito quello che ho detto.
    Evidentemente il credente intende Gesù come salvatore che indica chiaramente la via per la vita, e questa è la salvezza per chi crede; il discorso di Dio è diverso in quanto se noi lo pensiamo onnisciente dobbiamo pensare che la freccia del tempo, che per l'uomo e per gli esseri ha solo un verso ed è avanti, per Dio, che è anche onnipotente, può ovviamente andare anche indietro.
    Questo comporta un approccio mentale diverso per spiegare la predestinazione.
    In fisica si può pensare a vari universi.
    aridajie co' sta fisica estrema...

    ma quando - nell'immanenza della sua facoltà divina - Gesù esprimeva a Pietro, in quel momento, la prescienza che quello l'avrebbe rinnegato, e i dettagli della cosa, la freccia del tempo 'n'do stava ? se asserisci la sola possibilità che Pietro potesse sottrarsi a quella predestinazione, hai negato l'onniscienza, perché il Gesù/Dio che si esprimeva in quel modo, si sarebbe "sbagliato"; mettece 'na pezza...

    voglio dire, da un punto di vista del credente, non è meglio riorganizzare le cose in un altro modo, invece di queste arrampicate sugli specchi che rendono il tutto evidentemente poco credibile ?
    uno che legga, finisce col pensare che per essere credenti sia necessario ricorrere all'inganno marchiano di se stessi pur di far quadrare sistemi sgangherati, e viene in mente la scenetta d'avanspettacolo del marito fedifrago, che inventa scuse sempre più assurde e ridicole per coprire una bugia originaria: l'amante era a letto con lui perché è una ex che ha viaggiato lungo la freccia del tempo e non lo sapeva sposato
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #50
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    aridajie co' sta fisica estrema...
    ma quando - nell'immanenza della sua facoltà divina - Gesù esprimeva a Pietro, in quel momento, la prescienza che quello l'avrebbe rinnegato, e i dettagli della cosa, la freccia del tempo 'n'do stava ?
    Bentornato.
    Anche tu mi sembra che sei fissato ma alla rovescia.
    Fai sempre le domande su questo povero Pietro, mi sa che gli verrà il singhiozzo.

  6. #51
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    se asserisci la sola possibilità che Pietro potesse sottrarsi a quella predestinazione, hai negato l'onniscienza, perché il Gesù/Dio che si esprimeva in quel modo, si sarebbe "sbagliato"; mettece 'na pezza...
    Chissà se Pietro si è sottratto, dopo quel triplice rinnegamento, al suo destino? Probabile.
    Ma non è questo il punto che riguarda l'onniscenza volontaria di Dio, non di Gesù da solo, poiché Gesù non è Dio padre ma il Figlio, qualcosa forse, dico forse perché è una mia idea non è una legge universale avrà ereditato no?; era un'onniscenza di Gesù quando era in Dio.
    Non a caso Gesù ha detto: "Chi sarà in me io sarò in lui ed insieme saremo nel Padre".
    Se credi a questo forse puoi capire.
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-10-2018 alle 23:07

  7. #52
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    uno che legga, finisce col pensare che per essere credenti sia necessario ricorrere all'inganno marchiano di se stessi pur di far quadrare sistemi sgangherati, e viene in mente la scenetta d'avanspettacolo del marito fedifrago, che inventa scuse sempre più assurde e ridicole per coprire una bugia originaria: l'amante era a letto con lui perché è una ex che ha viaggiato lungo la freccia del tempo e non lo sapeva sposato
    Ciò non merita commento.

  8. #53
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    Chissà se Pietro si è sottratto, dopo quel triplice rinnegamento, al suo destino? Probabile.
    Ma non è questo il punto che riguarda l'onniscenza volontaria di Dio, non di Gesù da solo, poiché Gesù non è Dio padre ma il Figlio, qualcosa forse, dico forse perché è una mia idea non è una legge universale avrà ereditato no?; era un'onniscenza di Gesù quando era in Dio.
    quando presciente che Pietro lo avrebbe rinnegato, Gesù esercitava certamente una prerogativa divina, era in Dio, o come la vuoi mettere - tant'è che poi tutto accadde come profetizzato in dettaglio, e contrariamente al sentire di Pietro; quindi, non vedo come sia possibile non desumere una predestinazione e argomentare di un libero arbitrio, con queste premesse;

    poi, l'onniscienza - come l'onnipotenza - è una prerogativa/qualità dell'essere, non un'azione, che può essere volontaria e modulabile; quel dio non potrebbe essere onnisciente o onnipotente a tratti.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #54
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    Stai prendendo alla lettera il Vangelo, non è per svicolare, quando sai benissimo che va interpretato, specialmente ciò che è il risultato di teologie del redattore.
    Era notte e la notte significa buio e ignoranza, il gallo canta quando si fa giorno che è chiaro e sapienza.
    Nel simbolismo dovresti anche sapere il significato di tre. Al triplice rinnegamento poi corrisponde una triplice dimostrazione d'amore di Pietro ed alla fine anche una sua presa di coscienza rispondendo a Gesù: "E' inutile che te lo dica maestro, tu lo sai già".
    Fai finta che la freccia del tempo non abbia colpito il segno, anzi che non sia neanche partita. Penso sia meglio.
    La spiegazione probabilmente sta nella testa del redattore o dei seguenti copisti se hanno variato la forma originaria.
    Comunque se tu pensi che ci sia una platea di gente che si fa influenzare dalle nostre idee, io non ci penso affatto forse perché non mi faccio condizionare. Se una idea la ritengo giusta la accetto altrimenti no, ma soprattutto mi piace rilassarmi e non mi piace fissarmi più di tanto.
    La freccia del tempo avanza.
    Ultima modifica di crepuscolo; 04-10-2018 alle 00:00

  10. #55
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    Stai prendendo alla lettera il Vangelo, non è per svicolare, quando sai benissimo che va interpretato, specialmente ciò che è il risultato di teologie del redattore.
    beh, no; io non so benissimo, perché questa è solo una tua personale opinione, peraltro non certo storicamente affermata; le Centurie Nostradamus vanno interpretate; non le Scritture che, per quanto ambigue, sono pur sempre un testo popolare, scritto per il popolo;
    poi, nel passo in questione, che c'è da interpretare ? è evidente che il redattore abbia attribuito al Divin Figlio, come lo chiamerebbe Esterno, la prerogativa tutta divina della prescienza infallibile, come da cultura teologica di quell'ambiente, per suffragare la natura divina di Gesù;

    ovviamente, quel redattore, quantunque ellenizzato, era un popolano e non avvezzo alle sottigliezze della filosofia greca, né aveva necessità di confrontarsi con quella; perciò non si è minimamente posto il problema delle implicazioni in termini di libero arbitrio; anche perché, pure dopo decenni dagli eventi, nell'ambiente della costituenda nuova religione l'obbedienza alla legge era comunque il criterio essenziale di orientamento per qualsiasi fedele; non è che ci fosse una cultura dell'autonomia, che, anche solo a livello elitario, è una roba di età moderna;

    Lutero, che voleva salvare le Scritture come indistruttibile pietra angolare di tutto, tra una modalità lasca di interpretazione ed una letterale, ha preferito la seconda, almeno per questioni macroscopiche come questa; trovando poi il modo per non deresponsabilizzare il credente;
    Era notte e la notte significa buio e ignoranza, il gallo canta quando si fa giorno che è chiaro e sapienza.
    Comunque se tu pensi che ci sia una platea di gente che si fa influenzare dalle nostre idee, io non ci penso affatto forse perché non mi faccio condizionare. Se una idea la ritengo giusta la accetto altrimenti no, ma soprattutto mi piace rilassarmi e non mi piace fissarmi più di tanto.
    La freccia del tempo avanza.
    in questo caso non sono preoccupato che qualcuno si faccia influenzare, ecc...

    io ho sincero rispetto per chi crede e mi dispiace un po' quando leggo artifici retorici di spessore discutibile, laddove non sarebbe affatto necessario prodursi in acrobazie di quel tipo, dal momento che ci sono tesi consolidate molto più solide, o quantomeno decorose, per tutti i gusti, senza che un credente debba perdersi in pietose arrampicate sugli specchi per rincorrere dibattiti sulla trascendenza, obsoleti da quasi 3 secoli;

    io non chiedo certo ad un credente di dimostrarmi nulla di ciò a cui crede; sarebbe un'idiozia, anche quella pre-moderna; io gli posso chiedere che idea ha della condizione umana, e poi eventualmente discutere del valore di quell'idea e della congruenza rispetto alle scritture di riferimento, di una sensatezza del tutto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #56
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    Non credo che i discorsi teologici vadano a spasso con la storia; detto questo non credo neppure che la onniscenza di Dio sia un discorso storico o da approvare in toto in quanto ci troveremmo di fronte ad un Dio anche lui soggetto al suo stesso destino e l'onnipotenza andrebbe a farsi friggere.
    Quindi mi sembra anche logico che i teologi ed i religiosi si arrampichino sugli specchi per provare a rattoppare un vestito che a mio avviso ai fini pratici è inesistente.

  12. #57
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    Non credo che i discorsi teologici vadano a spasso con la storia; detto questo non credo neppure che la onniscenza di Dio sia un discorso storico o da approvare in toto in quanto ci troveremmo di fronte ad un Dio anche lui soggetto al suo stesso destino e l'onnipotenza andrebbe a farsi friggere.
    Quindi mi sembra anche logico che i teologi ed i religiosi si arrampichino sugli specchi per provare a rattoppare un vestito che a mio avviso ai fini pratici è inesistente.
    che c'entra la storia ora ?
    qui si discuteva a partire dal dettato evangelico, e il suo relativo senso "forte" sul piano teologico di una divinità che conosce in anticipo le azioni umane, col portato sulla questione del libero arbitrio;

    ora, io credo che un qualsiasi discorso serio dovrebbe quanto meno affrontare in modo decisivo certi angoli ciechi come questo, perché se si fa finta di nulla o si offrono risposte deboli o capziose, è tutto l'argomento che perde di serietà; alla fine, un messaggio religioso dovrebbe essere moralmente forte, autorevole, auto-assertivo; non può dipendere dal tentativo di argomentare sofismi per tappare buchi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #58
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    beh, no; io non so benissimo, perché questa è solo una tua personale opinione, peraltro non certo storicamente affermata

    Quello lo hai scritto tu.

  14. #59
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    qui si discuteva a partire dal dettato evangelico, e il suo relativo senso "forte" sul piano teologico di una divinità che conosce in anticipo le azioni umane, col portato sulla questione del libero arbitrio;
    Ho detto solo, ma mi sembrano parole al vento, che l'onniscenza, così come la intendi tu, incatenerebbe anche Dio, in sostanza neanche Dio sarebbe libero di decidere come meglio crede.
    In quanto ai buchi mi piacerebbe tapparli ma credo mi sia più conveniente lasciarli aperti.

  15. #60
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    Ho detto solo, ma mi sembrano parole al vento, che l'onniscenza, così come la intendi tu, incatenerebbe anche Dio, in sostanza neanche Dio sarebbe libero di decidere come meglio crede.
    non è che la intendo io; è la nozione che si evince dal sistema testamentario, poi consolidata in secoli di teologia; che include la prescienza, fino alla fine dei tempi;

    comunque, certamente: Dio non può essere libero di non essere più Dio, o di esserlo in modo diverso per motivi sopraggiunti, non già contemplati al momento stesso della creazione; non può esserci soluzione di continuità temporale in Dio, un prima e un dopo, un ripensamento, un'imperfezione nella creazione, un errore;

    certamente, la libertà non è una nozione che si possa applicare a Dio, e qui si manifesta il limite dell'antropomorfizzazione: la libertà ha un senso solo per chi nel tempo voglia modificare uno stato, poiché ritiene questo opportuno, questo implica l'acquisizione di nuovi elementi - informazioni, sentimenti, opportunità... - che inducono al cambiamento; ma Dio non può cambiare idea, perché sa già tutto dal primo istante, e la sua libertà ha senso solo nell'attimo della creazione, perfetta; dopo, nel tempo, non ha più senso.
    c'� del lardo in Garfagnana

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